Sono oltre 2100 le auto in dotazione alla regione Sicilia e agli enti collegati. I mezzi in dotazione a Polizia e Gdf sono invece 2679, spesso però in condizioni disastrose.
di Giuseppe Lo Bianco
e Marina Pupella
A Trapani circolano due volanti della polizia per presidiare il territorio ma sono ben 161 le auto di servizio in dotazione all’amministrazione comunale. Anche ad Agrigento sono due le volanti della questura, a fronte di ben 87 auto utilizzate dall’amministrazione provinciale, che amministra 43 comuni: a Palermo, dove i comuni amministrati sono 80, le auto della provincia sono 15. E in Sicilia, inoltre, circolano tante auto blu utilizzate per il trasporto ‘’vip’’ quasi quante volanti di polizia e guardia di finanza (i carabinieri non hanno fornito i dati) destinate sul territorio alla sicurezza dei cittadini. Ma non solo: nelle strade siciliane le auto blu percorrono il doppio di chilometri di quelle lombarde su un territorio che ha la stessa estensione geografica. Un costo in piu’, per la Sicilia, calcolato in circa 14 milioni di euro. Mentre il varo dei nuovi sottosegretari del governo Berlusconiha tra i suoi effetti anche quello di allargare il gia’ consistente parco di auto blu, la Sicilia ha varcato le colonne d’ercole del rapporto tra i privilegi della ‘casta’ e la sicurezza dei cittadini: elaborando i dati del monitoraggio compiuto dalministero della Funzione pubblica in collaborazione con Formez Pa si scopre che nell’isola dove il sistema mafioso è ancora saldamente radicato e di recente ha fatto risentire la sua presenza minacciosa con due omicidi avvenuti a Palermo nel giro di una settimana, polizia e fiamme gialle possiedono 2679 mezzi, contro circa 2100 auto blu a disposizione di Regione ed enti collegati. L’equivalenza emerge dalla proiezione del dato reale di 213 auto blu in 48 comuni e sette province siciliane che hanno risposto al questionario di Brunetta proiettato sul numero di comuni siciliani (390) e di province (9). Si arriva, cioe’, ad una cifra di 1545 auto di rappresentanza cui bisogna aggiungere le 572 in dotazione della regione, delle asl, delle universita’ e degli enti collegati, per un costo complessivo, in proiezione, di circa 180 milioni di euro.
A fronte di questi dati i poliziotti siciliani hanno a disposizione soltanto 33 volanti, impiegate dagli Uffici prevenzione generale nelle nove province dell’isola: quindici –sedici (a seconda che il personale sia a disposizione) a Palermo (otto per il turno notturno), sei a Catania, tre a Messina, due a Trapani e Agrigento, una ciascuna a Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa. E se nel capoluogo, per risparmiare, i commissariati non mandano piu’ in giro di notte la propria volante (ad eccezione dei due quartieri ‘di frontiera’ Brancaccio e San Lorenzo) a Siracusa capita che i gas di scarico delle volanti, vetuste con 200 mila chilometri nelle ruote, filtrino all’interno delle autovetture mettendo a rischio la salute degli agenti. ‘’Siamo in una situazione emergenziale – sostiene Matteo Spatola, segretario regionale del Silp Cgl - dovuta ad una sensibile diminuzione rispetto agli anni precedenti di volanti sul territorio. Altro problema è la mancanza di collegamenti tra gli apparati radio portatili a causa del mal funzionamento dei ponti radio, che rischia di vanificare gli interventi di urgenza”. Il governo che ‘’arresta i latitanti’’ come ripete Berlusconi, non e’ in grado di fornire auto e mezzi alle forze dell’ordine per garantire la sicurezza dei territori. La causa e’ sempre una: mancanza di investimenti. “Il governo non ha investito sulla sicurezza in termini di adeguamento di organici e di rinnovamento del parco auto esistente – aggiunge Spatola - abbiamo autovetture vecchie e malandate, spesso con una percorrenza superiore ai 250 mila chilometri, blocco del turn over, con personale in pensione che non viene sostituito da nuove leve’’. Un vizio nazionale, quello delle auto blu. Dai dati di Brunetta si scopre che “la spesa totale annua dell’intero parco autovetture delle amministrazioni ‘civili’ statali, onnicomprensivo di personale impiegato nella guida, nella gestione e nella manutenzione, ammonta a 4 miliardi di euro”. Una bella cifra che lascia l’amaro in bocca a coloro che rischiano quotidianamente la vita sulle strade per contrastare la criminalità e che si vedono tagliare risorse per 2,5 miliardi di euro per il triennio 2011-2013. Forse e’ anche per questo che il vice-presidente della Regione siciliana, il prefetto Giosue’ Marino, ha scelto di invertire il trend regionale: per tornare da Palermo a Messina preferisce farsi accompagnare dall’autista della regione alla stazione, e proseguire con il treno, lasciando, per una volta, l’auto blu in garage.