Dopo qualche mese di silenzio, si torna a parlare dell'imprenditoreDiego Anemone e della sua lista. Stavolta, però, si tratta di un nuovo elenco, trovato nel computer della sua segretaria Alida Lucci: nella lista apparirebbero acquisti di elettrodomestici e pezzi di arredamento, ma anche pagamenti di bollette e case, a favore di politici, ma non solo.
Secondo indiscrezioni di stampa, ci sarebbe anche un documento che attesterebbe uno stanziamento di 900mila euro per l'acquisto della casa dell'allora ministro Claudio Scajola vicino al Colosseo, di cui Anemone versò anche la caparra di 200mila euro. A favore di Scajola ci sarebbe anche un versamento di un milione di lire, risalente al 2001, per saldare i conti dell'autista dell'ex ministro.
Nella lista appaiono anche i nomi dell'ex ministro dei Trasporti Pietro Lunardi, di monsignor Francesco Camaldo, del cardinale Crescenzio Sepe e della figlia dell'ex capo della Protezione Civile, Giulia Bertolaso.
La Procura di Perugia: «Non c'è nessun nuovo indagato»
Non cambia al momento la posizione dei politici, funzionari e personaggi pubblici indicati nella lista dei presunti regali del costruttore Diego Anemone emersa dai computer della sua segretaria, Alida Lucci. Nessun nuovo indagato figura infatti nell'indagine condotta dalla procura di Perugia sugli appalti per i cosiddetti Grandi eventi. Nelle prossime ore l'analisi compiuta sui file del pc della Lucci sarà inviata ai pm di Roma da quelli di Perugia Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi per valutare eventuali ipotesi di reato.
I magistrati perugini decideranno invece successivamente se sentire qualcuno dei personaggi citati. Nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta cricca degli appalti, i pubblici ministeri Sottani e Tavarnesi hanno chiesto il rinvio a giudizio di 19 indagati. L'inizio dell'udienza preliminare è previsto per il 15 giugno prossimo. Nei giorni scorsi ha invece patteggiato una condanna a 11 mesi di reclusione (pena sospesa) l'architetto Angelo Zampolini accusato di favoreggiamento per avere aiutato Anemone «ad assicurare il prezzo del reato di corruzione, rendendosi disponibile ad effettuare cambio di contanti con assegni circolari». Alcuni dei quali risultati utilizzati anche nell'acquisto della casa in via del Fagutale dell'ex ministro Claudio Scajola (mai indagato dalla procura perugina).
Richiesta di patteggiamento per rivelazione di segreto di ufficio è stata avanzata anche dall'ex procuratore aggiunto di Roma Achille Toro e il procedimento approderà davanti al gip di Perugia poco dopo la metà del prossimo mese. La procura è intanto in attesa della decisione del Parlamento sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro Pietro Lunardi nel filone d'inchiesta che coinvolge anche il cardinale Crescenzio Sepe.
La reazione di Scajola: «Notizie prive di fondamento, pronta la querela»
«Ancora una volta leggo notizie prive di fondamento sul mio conto. Si tratta di episodi già passati al vaglio dell'autorità giudiziaria che non mi riguardano e per i quali è stata ritenuta la mia totale estraneità». Lo afferma in una nota Claudio Scajola nuovamente al centro di indiscrezioni di stampa in merito all'inchiesta sugli appalti del G8. Si tratta, sottolinea l'esponente del Pdl, di «un inaccettabile accanimento persecutorio, che non ha trovato alcun fondamento di verità». «Continuo senza tentennamenti e senza timori - prosegue Scajola - il mio impegno politico a difesa delle istituzioni, delle regole e della dignità della persona, contro le falsità e le intimidazioni. Ho dimostrato sino ad oggi il massimo rispetto per il lavoro dei magistrati e persino per gli operatori dell'informazione con le mie dimissioni ed il mio silenzio senza mai alzare i toni».
«Oggi - aggiunge - di fronte all'ingiustificato perseverare nella diffusione di notizie, già ritenute irrilevanti dagli stessi magistrati, confuse e prive di fondamento, che determinano una percezione distorta della mia persona presso l'opinione pubblica, non trovo altra via che procedere senza indugio a perseguire in sede giudiziaria chiunque si sia reso responsabile di aver perpetrato questa diffamazione non più sostenibile».
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-05-25/spunta-nuova-lista-anemone-084832.shtml