La notizia è destinata creare non poche polemiche, a quasi dieci anni dalla "macelleria messicana" e a poche settimane dalla pubblicazione della sentenza di secondo grado per quei fatti.
A Mortola è stata inflitta una pena di tre anni e otto mesi perché faceva parte di quel gruppo di uomini delle forze dell'ordine che «preso atto del fallimentare esito della perquisizione, si sono attivamente adoperati per nascondere la vergognosa condotta dei poliziotti violenti concorrendo a predisporre una serie di false rappresentazioni della realtà a costo di arrestare e accusare ingiustamente i presenti nella scuola», come recitano appunto le motivazioni dell'appello. In primo grado Mortola era stato assolto.
All'epoca dei fatti Mortola era il capo della Digos di Genova, quindi il poliziotto a cui facevano riferimento - per conoscenza del territorio - gli altri funzionari spediti nel capoluogo per il G8 da Roma e da Napoli. Fu pertanto a lui che vennero affidate le famose bottiglie molotov portate dalla stessa Digos all'interno della scuola per giustificare il pestaggio che ne segui. Al processo, Mortola ammise che portare quelle bottiglie incendiarie nella scuola fu «una forzatura giuridica». Il Tribunale ha ritenuto che si trattava di qualcosa di un po' più grave.
Insieme a Mortola sono stati condannati in secondo grado altri 24 imputati, tra cui il capo dell'anticrimine Francesco Gratteri (4 anni), l'ex comandante del primo reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini (5 anni), Giovanni Luperi (4 anni) e Gilberto Caldarozzi (3 anni e 8 mesi).
La notte del 21 luglio 2001 fu in effetti una delle pagine più nere della storia della polizia italiana. Nell'operazione Diaz rimasero vittime decine di persone del tutto estranee agli incidenti che erano avvenuti il giorno precedente.
Il segretario generale del sindacato di polizia Siulp, Roberto Traverso, ha duramente contestato la decisione di promuovere Mortola: «Cosa diranno i genovesi adesso? Oltre al danno, è una beffa per la nostra categoria, che per quei maledetti giorni del 2001 sta ancora pagando mediaticamente un prezzo altissimo. L'amministrazione non ha mosso un dito per la 'truppa' ma promuove i vertici condannati».
Non si sa ancora a quale città italiana verrà destinato il nuovo questore. Nessun commento sulla nomina è arrivato dal ministro degli Interni Roberto Maroni, responsabile della promozione.