Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
domenica 7 agosto 2011
Crisi, presto consulto ministri G7 Trichet: Bce decida oggi su Btp.
Robin Hood, il principe dei ladri … - di Claudia Petrazzuolo
Questo governo non ha ritenuto di dover procedere ad un taglio DRASTICO dei costi della politica, non ha ritenuto necessario inserire una tassazione, almeno a livello della media europea, dei redditi da capitale; non ha ritenuto inasprire la lotta all’evasione, magari con un decreto legge che per urgenti e necessari motivi, se ne fanno tanti in Italia, stabilisse la confisca immediata dei beni materiali a coloro sorpresi in flagranza di reato prevedendo una eventuale restituzione del pagato a ricorso vinto; né, infine, ha ritenuto necessaria una tassa patrimoniale che andasse a colpire non soltanto il dichiarato in funzione del dichiarato, ma che lo facesse in funzione del vissuto e dello stimato in base ad una sorta di “ Studio di settore ” il quale, ad esempio, stabilisse che se vai in vacanza alle Seichelles vali un milione anche se dichiari centomila per cui paghi per un milione: vale per i poveri cristi ( commercianti, agenti di commercio ecc. ecc.), perché non deve valere per i ricchi?. Mano al portafogli dunque e zitti in coda e senza troppo vociare onde non disturbare la, di per sé già troppo dispiaciuta, CASSA ERARIALE.
Pagheremo?. Si, pagheremo!. Siamo tutti, chi più e chi meno, vittime del “ ricatto di stato “ e sotto la minaccia perenne dello scheriffo di Notthingam/Equitalia e/o similari: tantissimi hanno una casa, tutti hanno un’auto o un motorino o comunque qualcosa che gli si può portare via e siccome questo stato, forte con i deboli ma debole con i forti, quando deve avere PRETENDE mentre quando deve dare si NASCONDE, NOI, purché ci lascino il nostro orticello, PAGHEREMO.
Ma riflettete un attimo, se Robin Hood avesse fatto la stessa cosa, sarebbe poi riuscito a sposare Marian? E cosa succederebbe se ciascuno di noi decidesse di rischiare quell’orticello e, novello Robin Hood, ne seguisse l’esempio? Quanto tempo pensate sarebbe necessario a LOR SIGNORI per capire che un gettito fiscale dimezzato, ridotto ad un terzo, nullo è solo l’inizio di una rivoluzione incruenta ma molto, molto più dannosa di una fatta a colpi di forconi? E secondo Voi potrebbero confiscare la casa, il motorino o comunque qualcosa a tutti o alla maggioranza degli Italiani? E quand’anche lo facessero, cosa impossibile date le condizioni della giustizia, la carenza di personale, l’arretratezza dei servizi informatici, come potrebbero poi gestire la rabbia conseguente? Quanto tempo sarebbe necessario a cambiare le cose? Io credo POCHISSIMO. E dunque ancora una volta, SIAMO O NON SIAMO NOI QUELLI CHE GODONO A CURARE LA PROPRIA DISPERAZIONE CON UNA CONTINUA TERAPIA A BASE DI SUPPOSTE?
Masochisti … ecco cosa siamo, MASOCHISTI!.
sabato 6 agosto 2011
A midsummer day’s dream - postato da Claudia Petrazzuolo su fb.
No, non è una pre giustificazione, tutti i lavori lo sono quando siano svolti con impegno, spirito di abnegazione e dedizione; io, però e mi perdonerete la piccola vanteria, lo svolgo al limite dell’accanimento terapeutico, ne faccio addirittura una questione di sopravvivenza, ritengo di poter dire che come lavoro io, non riescono a fare più del dodici, tredici per cento degli italiani.
Eh si!, non se ne abbiano a male gli appartenenti all’altro ottantasette, ottantotto per cento, perché il loro impegno, checché se ne dica, non potrà mai essere paragonato al mio /nostro.
Dunque sono stressato, ed in ragione di questo fatto, avrei voluto programmare delle vacanze sul genere di quelle che, sognate per un anno intere, si fanno ogni volta che è possibile, che so: una settimana alle Caiman, quindici giorni a Cortina, un week end a Montecarlo per una puntatina alla roulette, un caffè rilassante a Parigi con volo low cost andata e ritorno. Quest’anno però c’è la crisi la quale maggiormente è sentita nel mio settore, anzi si può dire tranquillamente che nel mio settore è stata proprio devastante per cui, quest’anno, spiaggia pubblica, ombrellone portato da casa, code interminabili, parcheggi impossibili, affollamenti pazzeschi, promiscuità senza limite, caciara indemoniata, pallonate improvvise dietro la schiena, urla improvvise di mamme alla schiena di ragazzini allo sbaraglio dopo l’arranco di mesi di scuola, illogici panini con la mortadella in piena afa, congestioni sequenziali, bestemmiati ritorni alle accaldate case nel traffico caotico dei pomeriggi domenicali, deluse attese televisive carenti di programmazioni degne di questo nome: insomma , VACANZE DI MERDA!.
Ieri, mentre ero sulla spiaggia in cerca di un improbabile relax e sonnecchiavo in attesa che la mortadella cessasse il suo personale litigio con il pane provocando l’incazzatura del mio stomaco, distrattamente ho prestato l’orecchio ad uno scambio di cui erano protagonisti due miei vicini d’ombrellone. Un certo ENZO si rivolgeva ad un certo INDRO sperticandosi in lodi, forse anche esagerate secondo me, ripetendogli svariate volte come avesse ragione quando aveva affermato che una cert’altra persona, un tal piccoletto di cui non ho capito il nome, sarebbe stata la peste per l’Italia e gli Italiani; l’Indro, nello schernirsi in realtà rincarava la dose dicendosi pentito del non aver con maggior forza eseguito una campagna di stampa dura e perentoria onde convincere questo disgraziato popolo della iattura in fieri che sarebbe stata l’ascesa al potere dell’improvvisato piccolo padre della patria. Di tanto in tanto il tal Enzo interrompeva per dirsi d’accordo e poi rimbalzandosi i concetti l’un l’altro, entrambi si confermavano quanto di poco conto e povero di contenuti realmente efficaci, fosse l’ultima conferenza stampa, a menti associate e congiunte, che il piccolo padre, quasi un padrino ha detto l’Enzo, ed il suo ministvo, a questa parola l’Indro è sbottato in una fragoroso sorriso rendendosi protagonista di un ossimoro chissà perché a lui permesso e naturale. “ E’ un vanescente puttaniere e nient’altro” questa affermazione dell’Indro ha chiuso l’interessante colloquio proprio nel mentre che decidevo di girarmi verso di loro ed intervenire dall’alto della mia professione e della mia condizione specifica; nel tempo che aprivo gli occhi e giravo la testa nella loro direzione dovevano essersi alzati ed andati via perché non ho visto né sentito più nessuno. Vi risparmio il tedio del ritorno a casa e della litania di commenti radiofonici e/o televisivi al niente pronunciato in conferenza stampa. Ora sono qui, scrivo queste poche righe in attesa della prossima giornata di ferie cui mi sottoporrò domani, ma mi sto rendendo conto che questa volgarità feriale cui mi sono destinato non è meno stressante, anzi lo è di più, del mio lavoro giornaliero.
Che mestiere faccio? Non ve l’ho detto? Non l’avete capito? Vi credevo più perspicaci:
per lavoro, io, faccio il DISOCCUPATO, cioè, CERCO LAVORO.
Fortebraccio “
Lombardo si riduce lo stipendio e vara tagli per 85 milioni di euro. - di VASSILY SORTINO
Ottantacinque milioni e mezzo di euro di tagli ai costi della politica.
Raffaele Lombardo annuncia in una conferenza stampa la ristrutturazione delle spese approvate dalla giunta regionale, per ridurre la spesa.
Partendo dal vertice: il presidente abbasserà del 10 per cento da settembre la sua indennità mensile (che passa da 18.500 euro a 16 mila 650 euro netti) e di tutti gli assessori (da 12 mila 500 e 11 mila 250 euro), per un risparmio complessivo annuo di oltre 300 mila euro.
Gli assessori dovranno inoltre rinunciare al 30 per cento delle spese per le consulenze, che scendono di 800 mila euro.
Il vero risparmio, dai numeri forniti da palazzo D'Orleans, riguarda la riduzione del 20 per cento di tutti i contratti per i beni e servizi della Regione, permettendo così di fare economia per 80 milioni di euro.
Arriva la scure anche per i componenti degli uffici di gabinetto, che passeranno da 21 a 14, per 2 milioni e 200 mila euro di risparmi.
Giù le spese anche sulle auto blu per dirigenti e capi di gabinetto: meno 200 mila euro.
E ancora, sempre da settembre, scatterà la riduzione dell'80 per cento delle spese per la comunicazione di Regione ed enti (risparmio per un milione di euro) e l'eliminazione dei compensi per i dirigenti e i pensionati regionali che fanno parte dei consigli di amministrazione di società partecipate.
I tagli promessi dal presidente della Regione si completano con un ulteriore risparmio di 500 mila euro, grazie all'istituzione di un tetto massimo a 120 mila euro annui per i compensi dei direttori di enti e società partecipate.
Default Italia: 99 Giorni al Fallimento – Cosa Vuol Dire Fallire per un Paese
Niente di più falso. Il livello di sviluppo di una nazione non si misura solo col PIL o con la tecnologia che è in grado di progettare/produrre, ma anche dalla pace sociale, dalla sicurezza che è in grado di assicurare ai propri cittadini. Non solo in termini di repressione della criminalità, ma in termini di certezza delle istituzioni: la legge, l’ordine, l’assistenza sanitaria, la chiarezza nei rapporti di lavoro, la stabilità dei redditi e l’affidabilità che lo stato è in grado di garantire quando fa una promessa ai suoi cittadini.
Fallire non è solo dire: non sono in grado di pagare i miei debiti, ma anche rinunciare di colpo al livello di sviluppo raggiunto con il lavoro di tante generazioni. In queste ore si parla di tutto: iva sociale, prelievi coatti della tredicesima e di un’altra mensilità per tutti i dipendenti e pensionati, eliminazione dell’assistenza sanitaria diretta, abrogazione dell’articolo 18 per garantire una maggiore flessibilità del mercato del lavoro, posticipo dell’erogazione dei trattamenti di fine rapporto (le liquidazioni, per intenderci).
Si tratta sicuramente di misure efficaci perché garantiscono gettiti e risparmi immediati, sicuri, quantificabili e una sorta di finanziamento indiretto all’industria tramite la possibilità di poter licenziare in tutta libertà e di poter trattenere le liquidazioni. Altro che le fesserie della riduzione dei costi della politica. Solo l’abolizione delle province e delle comunità montane richiederebbe anni per il trasferimento delle competenze, mentre l’eliminazione dei vitalizi causerebbe una pioggia di ricorsi per la negazione di un diritto acquisito. Ora che i creditori bussano alla porta ci vogliono i denari, non le promesse.Immaginate quale tipo di nazione ci aspetta dopo l’11-11-11, la data nella quale il Sole 24 Ore ha previsto il fallimento per l’Italia. Stipendi prelevati di forza dallo stato, medicine e visite a pagamento, licenziamenti con una semplice letterina prestampata, una cambiale al posto della liquidazione, rischio di poter perdere la casa perché non si è in grado di pagare il mutuo o il fitto. Praticamente la pace civile abrogata da un giorno all’altro.
Certo, magari a chi legge brucia il sedere perché fino a oggi ha lavorato come un ciuco, paga il mutuo e non ha un euro di debito. Perché si dovrebbe trovare precipitato nel terzo mondo senza aver fatto nulla? Questa domanda ha una risposta semplicissima: perché fino ad oggi si è disinteressato di quello che la politica faceva al suo paese. Ha accettato che un gruppo di potere ristretto detenesse il controllo del suo destino mentre lui guardava Valentino Rossi in tv e si è interessato veramente di Berlusconi solo quando c’era da guardare le fotine della Ruby o della Minetti su internet. Si pecca per opere, ma anche per omissioni.
L’inverno del 2011 inizia ad agosto. Farà tanto freddo che tutti ci ammaleremo d’anarchia.
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