NEW YORK - L'Europa da sola non puo' farcela a risolvere la crisi dei debiti, e oggi viene allo scoperto: in una lettera ai partner del G20, i presidenti di Consiglio e Commissione, Van Rompuy e Barroso, chiedono ''l'aiuto di tutti'' e si appellano al ''senso di comune responsabilita'' per ridare alla Ue la spinta necessaria a rimettersi in piedi. Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) intanto annuncia che e' in corso un'operazione di revisione degli strumenti di finanziamento a sua disposizione per aiutare di piu' chi ne avra' bisogno.
Che l'accordo di giovedi' scorso non fosse la soluzione a tutti i problemi in molti lo sospettavano fin da subito, i mercati lo hanno dimostrato venerdi', e il presidente uscente della Bce Jean Claude Trichet lo conferma oggi: ''La crisi non e' finita, anzi, ci ha fatto vedere per la prima volta la debolezza dell'Europa'', caduta dopo Usa e Giappone nella stessa spirale negativa dell'economia, ha detto Trichet in un'intervista. E anche l'Europa stessa non e' per niente sicura che il complicato meccanismo anti-crisi che ha messo in piedi funzioni davvero, con numeri ancora ballerini nonostante fossero pensati per dare sicurezza ai mercati, e i dubbi sulla capacita' di attrarre investimenti esterni all'Europa.
''Noi abbiamo fatto la nostra parte, ma serve l'aiuto di tutti per assicurare ripresa globale e crescita'', scrivono Barroso e Van Rompuy, assicurando che l'Europa, nel frattempo, non siedera' sugli allori di un accordo non ancora pronto a decollare. ''Applicheremo le misure anti-crisi in fretta e con rigore - promettono i due presidenti - fiduciosi che cio' contribuira' ad una rapida soluzione della crisi''. Ma se cio' non dovesse bastare, come sembra chiaro a tutti, il G20 - leggi Cina e Usa in primis - non puo' abbandonare i suoi partner europei: ''C'e' una continua necessita' di azione comune da parte di tutti i partner del G20, in spirito di comune responsabilita' e identico obiettivo'', spiegano in quello che suona come un vero appello. Per capire se la richiesta di aiuto e il richiamo al senso di responsabilita' sara' sufficiente, bisognera' aspettare Cannes. Ma nel frattempo, tre giorni dopo le decisioni 'epocali' dei leader europei, cresce la sfiducia. Da parte britannica, non e' solo sfiducia ma anche boicottaggio, con Londra che annuncia che non aiutera' in alcun modo il fondo salva-Stati, nemmeno tramite il Fmi.
E anche il contributo Usa, tramite il Fondo monetario, e' tutto da verificare, considerate le difficolta' di Obama gia' con la crisi americana. In campo da subito invece il Fmi che in serata, attraverso una nota, informa che una ''revisione degli strumenti di finanziamento a sua disposizione'', con l'obiettivo di gestire i bisogni degli stati membri e in linea con le riforme in corso per aumentare l'efficiacia e la flessibilita' degli strumenti di prevenzione delle crisi e mitigare i rischi di contagio.
Gli economisti di Washington spiegano che ''l'obiettivo della revisione e' rafforzare la capacita' del Fondo di mitigare il contagio fornendo liquidita' ai paesi che hanno politiche e fondamentali forti e che sono colpiti da stress sui mercati finanziari. Il rafforzamento degli strumenti punta a gestire i bisogni dei paesi membri. Strumenti che non sono mirati a particolari stati''. Il piano europeo non convince il magnate americano George Soros, secondo il quale l'accordo ''dimostra la mancanza di leadership di un continente'', e le da' al massimo tre settimane di vita prima di dimostrare il suo ''completo fallimento''. Gia' sull'apertura dei mercati domani, inizialmente euforici dopo l'accordo, nessuno e' disposto a scommettere.
CRISI:RUSSIA PRONTA AD AIUTARE EUROZONA ATTRAVERSO FMI - La Russia è pronta a fornire aiuto finanziario ai membri dell'eurozona attraverso l'Fmi e a tenere colloqui bilaterali con i singoli Paesi. Lo ha detto l'alto consigliere economico del Cremlino, Arkady Dvorkovich, aggiungendo che Mosca potrebbe investire fino a 10 miliardi di dollari.
CRISI: GIAPPONE; FONTI, NECESSARI DETTAGLI SU FESF - Il Giappone vuole prima conoscere i dettagli sulle mosse del fondo Salva-Stati Ue per poi decidere il "ruolo da avere". Lo apprende l'Ansa da fonti autorevoli che esprimono giudizi più in linea con la prudenza della Cina che con quelli 'netti' del numero uno del Fesf, Klaus Regling, per il quale Tokyo continuerà ad acquistare i bond.
BORSA: ASIA IN CALO CON YEN E IN ATTESA G20 - Borse di Asia e Pacifico in calo in apertura di settimana. L'indice d'area Msci cede attorno al punto percentuale. Pesa sui listini l'intervento per 'raffreddare' lo yen, visto come bene rifugio di fronte alle incertezze delle economie Usa e europea. Il dollaro negli scambi in Oceania ha anche aggiornato i minimi storici sulla divisa nipponica.
I mercati guardano, con particolare interesse, al G20 di Cannes con Spagna e Italia sorvegliate speciali. Il Giappone, intanto, ha comunicato che continuerà ad acquistare i bond emessi dal fondo Salva-Stati europeo (Efsf), mentre la Russia si è detta pronta a fornire aiuto finanziario ai membri dell'eurozona attraverso l'Fmi e a tenere colloqui bilaterali con i singoli Paesi.
Guardando ai mercati asiatici la forza dello yen indebolisce Tokyo con Toshiba (-3,86%), Nomura (-3,8%) ed Honda (-3,68%). Flette anche Sidney con Alumina (-2,63%), Bhp (-2,3%) e Rio Tinto (-1,4%). Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse di Asia e Pacifico: - Tokyo -0,69% - Hong Kong -1,19% (seduta in corso) - Shanghai -0,21% (seduta in corso) - Taiwan -0,37% - Seul -1,06% - Sidney -1,27% - Singapore -0,21% (seduta in corso) - Mumbai -1,19% (seduta in corso) - Kuala Lumpur -0,04% - Bangkok -0,13% - Giakarta -1,36% (seduta in corso).