venerdì 16 dicembre 2011

Casa acquistata al Colosseo. A Scajola torna la memoria. - di Valeria Pacelli.



Sterzata improvvisa della difesa dell'ex ministro che, secondo l'accusa, si è fatto pagare una casa di pregio da Anemone, imprenditorie indagato nell'inchiesta sul G8. Scompare la parola “a mia insaputa”.


L’ultimo anno Claudio Scajola, ex ministro dello Sviluppo economico, lo ha trascorso ripetendo innumerevoli volte la frase “a mia insaputa”, a giustificazione di quel regalo ricevuto da Diego Anemone. Un regalo che pochi riescono ad incassare: perché l’imprenditore, al centro dell’inchiesta sugli appalti del G 8, avrebbe deciso di aiutare l’esponente del Pdl per l’acquisto di un pezzo di paradiso: un appartamento di 200 metri quadri di superficie, 9,5 vani catastali, cantina e vista sul Colosseo.

Per i magistrati romani, Alberto Caperna, Roberto Felici e Ilaria Calò, non si trattava affatto di generosità, ma di finanziamento illecito, decidendo così di indagarli entrambi. Secondo la procura, infatti, Anemone, proprio in quanto amministratore di società come la Redim 2002 srl, Amp srl, Medea Progetti e Consulenze srl, Tecnolocos srl e Impresa Costruzioni srl, avrebbe dapprima erogato all’ex ministro un milione e 100 mila euro per l’acquisto dell’appartamento in via Fagutale, e poi altri 100 mila euro per i lavori di ristrutturazione, “senza che fosse intervenuta la deliberazione degli organi societari – scrive la procura – e senza che i contributi medesimi venissero regolarmente iscritti nei bilanci delle società”.

Accuse queste che Scajola ha sempre respinto, rifiutandosi perfino di presentarsi davanti ai magistrati. Durante tutto il periodo delle indagini, l’ex ministro si è sempre giustificato dicendo che la casa era stata pagata a sua insaputa. Ma ieri, all’ultimo giorno utile per la presentazione di atti e documenti dopo la chiusura del fascicolo, la difesa di Scajola ha tentato il sorpasso e ha presentato un memoriale. Improvvisamente la versione dei fatti fornita dall’ex ministro è cambiata. La frase tanto ripetuta “a mia insaputa” è scomparsa. Per il legale dell’esponente del Pdl, l’avvocato Giorgio Perroni, quei soldi contestati dalla procura Anemone li prelevò non dalle proprie società, ma da un suo conto personale. E poi si gioca tutto sulle date, puntando all’obiettivo prescrizione. Secondo la memoria presentata, il reato, qualora configurabile, fu commesso nell’anno 2004, quando fu fatto il rogito. Il che salverebbe l’ex ministro. Per i magistrati, invece, il reato sarebbe stato commesso fino all’aprile del 2007, termine previsto per l’approvazione dei bilanci delle società di Anemone relativi al 2006. E quindi il sipario calerebbe solo nel 2013 o nel 2014.

A questo punto, già domani ci potrebbe essere la decisione dei magistrati, se archiviare la posizione di Scajola, oppure procedere alla richiesta di citazione diretta a giudizio. Anche se, la presentazione del memoriale e l’improvvisa sterzata della difesa, pare non aver convinto i pubblici ministeri. Si aspetta così uno degli ultimi passaggi di questa inchiesta che è partita proprio daPerugia, mentre si indagava sui Grandi Eventi. Era il 2004 quando Scajola, allora ministro dell’Attuazione del programma, ha comprato la casa di via Fagutale, di proprietà delle sorelleBeatrice e Barbara Papa. L’ex ministro, secondo le sue dichiarazioni, avrebbe pagato questo ‘ paradiso ’ circa 610 mila euro. Ma una cifra del genere non ha convinto i magistrati, che hanno iniziato ad indagare. Il restante dei soldi, secondo gli inquirenti, sarebbero venuti dalle tasche dell’imprenditore Diego Anemone. E infatti già dai primi accertamenti fatti a Perugia, emerse un bonifico di circa 500 mila euro proveniente dal conto corrente dell’architetto Angelo Zampolini, che lavorava appunto per Anemone. Successivamente è stato lo stesso architetto a confermare ai pm di Perugia (nell’ambito di un patteggiamento di una condanna a undici mesi per favoreggiamento) di aver consegnato 900 mila euro, attraverso 80 assegni circolari dellaDeutsche Bank, alle sorelle Papa.

Nel settembre 2009 però il fascicolo è stato trasferito alla procura di Roma per competenza, dove si è scoperto che anche i lavori di ristrutturazione sono stati regalati all’ex ministro da Anenome. A confermarlo, l’ultima informativa della Guardia di Finanza consegnata ai magistrati qualche tempo fa. Gli investigatori hanno sentito i titolari delle ditte che hanno avuto l’incarico di finire i lavori di ponteggio, disinfestazione e colonne di scarico e ognuno di loro ha confermato di non aver mai ricevuto pagamenti da Scajola. Che da ieri, sembra aver cambiato idea sul proprio rapporto con Anemone.

Per stare in forma.. - di Maddaloni Maria Grazia



Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una banana per il potassio. 
Anche un'arancia per la vitamina C e una tazza di the verde senza zucchero per prevenire il diabete. Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d'acqua (sì, e poi espellerli, che richiede il doppio del tempo che hai perso per berli). 
Tutti i giorni bisogna bere un Actimel o mangiare uno yogurt per avere gli 'L.Casei Defensis', che nessuno sa bene che cosa cavolo sono però sembra che se non ti ingoi per lo meno un milione e mezzo di questi bacilli (?) tutti i giorni inizi a vedere sfocato. 
Ogni giorno un'aspirina, per prevenire l'infarto, e un bicchiere di Vino rosso, sempre contro l'infarto ed un altro di bianco, per il sistema nervoso, ed uno di birra, che già non mi ricordo per che cosa era. Se li bevi tutti insieme, ti può dare un'emorragia cerebrale, però non ti preoccupare,perché non te ne renderai neanche conto. 
Tutti i giorni bisogna mangiare fibra. Molta, moltissima fibra, finché riesci a defecare un maglione. 
Si devono fare tra i 4 e 6 pasti quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone. 
Facendo i calcoli, solo per mangiare se ne vanno 5 ore. 
Ah, e dopo ogni pasto bisogna lavarsi i denti, ossia dopo l'Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo la banana i denti... e così via finché ti rimangono 3 denti in bocca, senza dimenticarti di usare il filo interdentale, massaggiare le gengive, il risciacquo con Listerine... 
Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, più le 5 necessarie per mangiare, 21. 
Te ne rimangono 3, sempre che non ci sia traffico. Secondo le statistiche, vediamo la tele per tre ore al giorno. 
Già, non si può, perché tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz'ora (attenzione: dopo 15 minuti torna indietro, se no la mezz'ora diventa una). 
Bisogna mantenere le amicizie perché sono come le piante, bisogna innaffiarle tutti i giorni. 
Inoltre, bisogna tenersi informati, e leggere per lo meno due giornali e un paio di articoli di rivista, per una lettura critica. 
Ah!, si deve fare l'amore tutti i giorni, però senza cadere nella routine: bisogna essere innovatori, creativi, e rinnovare la seduzione. 
Bisogna anche avere il tempo di spazzare per terra, lavare i piatti, i panni, e non parliamo se hai un cane o ... dei FIGLI??? 
Insomma, per farla breve, i conti danno 29 ore al giorno. 
L'unica possibilità che mi viene in mente è fare varie cose contemporaneamente: per esempio: ti fai la doccia con acqua fredda e con la bocca aperta così ti bevi i due litri d'acqua. 
Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca fai l'amore (tantrico) col compagno/a che nel frattempo guarda la tele e ti racconta, mentre tu lavi per terra. 
Ti è rimasta una mano libera?? 
Chiama i tuoi amici! 
E i tuoi genitori. 
Bevi il vino (dopo aver chiamato i tuoi ne avrai bisogno). 
Il BioPuritas con la mela te lo può dare il tuo compagno/a, mentre si mangia la banana con l'Actimel, e domani fate cambio. 
Però se ti rimangono due minuti liberi, invia questo messaggio ai tuoi Amici (che bisogna innaffiare come una pianta). 
Adesso ti lascio, perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il primo litro d'acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, già non so più cosa sto facendo ... però devo andare urgentemente al bagno. 
E ne approfitto per lavarmi i denti.... SE TI HO GIÁ MANDATO QUESTO MESSAGGIO, PERDONAMI PERÓ É L'ALZHEIMER, CHE NONOSTANTE TUTTE LE CURE NON SONO RIUSCITO A COMBATTERE.


https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=2252588086124&id=1590931878

Noi siamo indispensabili. - di Daniele Oian.



1. In Italia, non abbiamo una sinistra decente al Parlamento, e ciò è dovuto in buona parte al voto "utile" di Veltruscana memoria e ai gonzi che vi hanno creduto (ricordo che Veltroni era tutto pacche sulle spalle al dirimpettaio P2ista e anche per questa sua incompetenza cadde da leader del partito nel giro di alcuni mesi). Per non parlare della posizione di D'Alema nella responsabilità della caduta del precedente governo Prodi (quello del 2006), anche per causa dell'allora "a-tutti-i-costi- nascente" guazzabuglio "Pd". Forse sul territorio qualcosa a sinistra resiste, nei paesi e anche nelle città, ma è da ri-organizzare, ri-tirare su dalle macerie. Ricostruzione civile.
2. A livello continentale. Il problema complessivo è lo stritolamento economico-finaziario della placche tettoniche americane e asiatiche a cui, in quanto UE, siamo sottoposti. Ma le quisquiglie campanilistiche, seppur continentali, seguono pure le regole del villaggio globale, dove tutto si tiene e "mors tua" è pure un bel po' "mors mea" (vedi ad es. debito USA controllato da Cina; esportazioni di Cina in Europa e USA; esportazioni USA in Europa e viceversa; $ come bene "rifugio" e mezzo di pagamento "universale" ancorchè in netto declino..e via discorrendo) e mi pare improbabile anche se non impossibile (in un'ottica "imperialista" di dominio e fagocitamento) la "morte" di un tassello del puzzle trombo-capitalista .
3. Il liberismo mercantilista desertificante della scuola di Chicago e il socialismo statale da loro preteso per salvare "the system", THEIR System. Questo del liberismo imperante, oltre ogni regola, misura, condizione, antikeynesiano, che chiamerei il liberismo dai "liberi" assassini tentacoli, E' il cuneo che mano a mano è stato martellato nella società, dagli anni '80 in poi, e goccia dopo goccia, martellata dopo martellata, HA PERVASO E INVASO menti e cervelli, impossessandosi di fatto di ogni leva di comando.
Sono in buona sostanza i padroni delle ferriere del '900, travestiti da "sorrisi cinici su maglioncini" e per nulla rassicuranti. Basta vedere dove hanno trascinato il mondo. Una volta si sarebbe parlato in termini di internazionalismo, oggi per certi versi siamo ancora oltre...ma la sostanza è la medesima. Il dominio dottrinale è globale. Nei fatti: oligarchie ristrette transnazionali (anche molto "trans-umane") dettano le agende.
Resta in sottofondo, ma riemerge il concetto di "lotta di classe".
"Loro" hanno anche recentemente ammesso di averla perseguita in questi anni di finti lustrini e città da bere..e di averla vinta la battaglia, ritornando saldamente in sella alla conduzione, che nei decenni a cavallo tra i '60 e i '70 del secolo scorso, pareva avessero in buona parte perso. Ma era quella solo una..chiamasi: "ritirata strategica".
E nel frattempo hanno costruito.
Hanno elaborato una metodologia più adatta ai tempi, più social friendly, indorato la supposta, insomma. In attesa di ritornare definitivamente in sella e lasciar perdere il bailamme delle strategie soft per riprendersi il seppur poco "maltolto" e farsi vedere a noveau per quello che sono veramente. Sfruttatori cinici. Ma anche ingenui.
Sullo stesso ramo al quale sono seduti, la loro stessa motosega manovrata da loro sotto-sottoposti, sprizza segatura tutt'intorno.
Hanno bisogno di noi come le formiche degli afidi, anche se per mungerci non si sporcano le mani, sono sempre loro sotto-sottoposti che sbrigano il tiro alle tette.
A Davos (CH) vediamo i loro portaparola.
Chissà se un gg decideremo finalmente di organizzarci, o ri-organizzarci e smontare la soft-machine di questo globale Truman-show. Dopotutto è proprio vero che noi siamo il 99%, ma di questo 99% la percentuale consapevole e in qualche modo in azione non-violenta organizzata sta al 3° o 4° decimale dopo lo zero.

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Berlusconi: «Leggo i diari di Mussolini. Mi ci ritrovo molto»



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Chi saranno mai ?





"Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano ...a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.”
(Dalla relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano
sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912)
…e continuava…
“Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

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La foto del giorno.

La vignetta di Giannelli - Dal Corriere della Sera di Venerdì 16 Dicembre 2011
http://www.corriere.it/foto_del_giorno/home/index_20111216.shtml

Rinviata a giudizio Emanuela Romano cofondatrice dei club ‘Silvio ci manchi’. - di Vincenzo Iurillo



La sua elezione al Corecom è finita nel mirino degli inquirenti. Ma anche le altre amiche del premier non se la passano bene. Poche settimane fa ‘azzerato’ l’assessorato provinciale di Giovanna Del Giudice, e se abrogano le province perderà la scranno anche la consigliera Francesca Pascale.


Virna Bello, Emanuela Romano, Francesca Pascale

E’ un momento infelice per il vivaio napoletano delle pupille di Berlusconi. E’ stata appena rinviata a giudizio Emanuela Romano, 30 anni, cofondatrice del club ‘Silvio ci manchi’, animato da giovani ragazze che in passato festeggiavano con striscioni e cori le frequenti puntate napoletane dell’ormai ex premier. La Romano, laurea in psicologia, master in Publitalia e una partecipazione a Miss Italia, fa parte delComitato Regionale delle Comunicazioni (Corecom), di nomina del consiglio regionale campano, che ha tra i suoi scopi quello di compilare la graduatoria per l’assegnazione dei fondi pubblici alle emittenti radiotelevisive private locali.

La sua elezione però è finita sotto inchiesta. La Romano è accusata di aver attestato falsamente di non trovarsi in condizione di incompatibilità mentre il 14 settembre 2010 presentava la domanda per far parte dell’organismo. La falsità consisterebbe nell’aver ‘omesso’ la circostanza di essere, in quel momento, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Castellammare di Stabia, guidato dal sindaco Pdl Luigi Bobbio. “Carica espressamente prevista dalla legge regionale come condizione di incompatibilità”, scrive il pm di Napoli Giancarlo Novelli nel decreto di citazione diretta a giudizio (l’ipotesi di reato è di quelle che non prevede il vaglio dell’udienza preliminare). E non è stato sufficiente dimettersi dalla giunta stabiese subito dopo essere stata eletta nel Corecom. Per la Procura, le dimissioni le ‘blindano’ la permanenza nell’organismo regionale (la nomina non può essere annullata), ma non le evitano un processo per la falsa attestazione, che inizierà il 14 novembre 2012 di fronte al giudice unico Baiocco della Quarta Sezione Penale del Tribunale di Napoli.

I guai giudiziari della Romano arrivano subito dopo la notizia dello svuotamento delle amministrazioni provinciali, e in quella di Napoli avevano trovato comodo rifugio altre due giovanissime amiche e ammiratrici del Cavaliere: la 26enne ex soubrette e consigliera provincialeFrancesca Pascale – fotografata qualche settimana fa all’uscita di Palazzo Grazioli in piena crisi di governo – e la 27enne assessora alle Pari Opportunità ed ex meteorina del Tg di Emilio Fede,Giovanna Del Giudice, il cui ruolo peraltro è a rischio dopo l’azzeramento della giunta deciso dal presidente Pdl Luigi Cesaro.

Nomi femminili che ricorrevano spesso in quel miscuglio di cronaca politica e rosa che ha raccontato negli anni scorsi i meccanismi di selezione della classe dirigente Pdl. Una foto su tutte, pubblicata nell’estate del 2009: Emanuela Romano, Francesca Pascale e Virna Bello che scendevano da un aereo del premier a Olbia per essere ospiti nella residenza sarda di Berlusconi, a Villa Certosa. Foto che risalirebbe al 2006. Delle tre Virna Bello, soprannominata ‘braciuolona’, è quella uscita per prima dai giri politici che contano. Ha fatto parte solo per un anno della giunta di Torre del Greco. Poi è stata esautorata per far spazio al rampollo di un ex assessore comunale. “Un figlio di papà al posto di una papi girl” commentò perfido qualche cronista locale con notevole senso dell’umorismo. La Bello ora è dipendente di una società pubblica di trasporti.

L’inchiesta culminata nel rinvio a giudizio della Romano è nata in seguito all’esposto di Remigio del Grosso, segretario nazionale della Lega consumatori delle Acli. Uno dei 386 presentatori di domanda al Corecom, non eletto. In base a questa denuncia è stato indagato anche Andrea Palumbo, ex consulente di direzione aziendale per del gruppo di tv locali Tele A, Tele A+ e Tv Capital. Palumbo ha però dimostrato che i suoi rapporti di lavoro erano già cessati al momento di presentare la domanda. E il pm ha disposto l’archiviazione della sua posizione.