Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
sabato 28 luglio 2012
venerdì 27 luglio 2012
Spending review, per gli studenti fuoricorso la retta aumenta fino a raddoppiare.
Un emendamento dei relatori Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) e Paolo Giaretta (Pd), approvato dalla commissione Bilancio del Senato prevede che chi è in ritardo con gli esami paghi più tasse. Il 100% di maggiorazione per chi ha un Isee di 150mila euro, il 25% sotto i 90mila.
Spunta un emendamento bipartisan alla spending review, che vorrebbe aumentare e addirittura raddoppiare (“aumenti fino al 100%”) le tasse universitarie degli studenti fuoricorso. La proposta, approvata dalla maggioranza dalla commissione Bilancio del Senato, è dei relatoriGilberto Pichetto Fratin (Pdl) e Paolo Giaretta (Pd). Nello specifico è previsto che gli studenti che non riescono a laurearsi entro i tempi previsti dovranno a pagare fino al doppio delle tasse universitarie se hanno un reddito familiare superiore a 150mila euro. Mentre per redditi tra 90mila e 150mila euro potrà essere al massimo del 50 per cento e sotto i 90mila euro del 25 per cento.
Queste somme andranno a pagare, “in misura non inferiore al 50 per cento”, le borse di studio, mentre per la parte restante saranno destinate ad altri interventi di sostegno al diritto allo studio. In particolare i relatori hanno individuato come beneficiari di queste risorse aggiuntive i servizi abitativi, servizi di ristorazione, servizi di orientamento e tutorato, attività a tempo parziale, trasporti, assistenza sanitaria, accesso alla cultura, servizi per la mobilità internazionale e materiale didattico.
Gli incrementi potranno essere disposti dalle università, entro i limiti massimi che saranno individuati dal ministero dell’Istruzione entro il 31 marzo di ogni anno, sulla base di principi di equità progressività e redistribuzione, del reddito familiare Isee e della specifica condizione di studenti lavoratori.
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ROMA - L'Aula del Senato comincerà lunedì alle 11 ad esaminare il decreto sulla spending review. A renderlo noto è il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri al termine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. "E' molto probabile che ci sarà il voto di fiducia - dichiara Gasparri rispondendo ai cronisti - anche se ovviamente nessuno lo ha ancora detto ufficialmente"
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TASSE ATENEI, FINO +100% A FUORI CORSO - Le tasse universitarie per gli studenti fuori corso possono aumentare fino al raddoppio, rispetto a quelle previste per gli studenti in corso. Lo prevede un emendamento al dl spending review, presentato dai relatori e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. L'aumento fino al 100% è previsto per i redditi oltre 150.000 euro. I criteri per gli incrementi delle tasse per gli studenti non a posto con gli esami saranno stabiliti ogni anno con un decreto del ministro dell'Istruzione ma nel frattempo il dl spending review fissa i paletti. L'aumento massimo è per gli studenti di famiglie abbienti, mentre per redditi tra 90.000 e 150.000 euro può essere al massimo del 50% e sotto i 90.000 euro del 25%. Il decreto ministeriale in ogni caso dovrà tenere conto "della specifica condizione degli studenti lavoratori".
A PROF IN PENSIONE ENTRO AGOSTO NO RIFORMA - Per gli insegnanti che entro il 31 agosto di quest'anno matureranno i requisiti per andare in pensione dal 1/o settembre sempre di quest'anno non si applicheranno le novità della riforma Fornero. Lo prevede un emendamento dei relatori al dl spending review all'esame della Commissione Bilancio del Senato.
ALL'ASTA UNICA AUTO BLU COMUNE FABRIANO - Gli assessori si sono dimezzati i compensi a 700 euro, si cerca nelle pieghe dei residui passivi e si fa guerra all'evasione, sindaco e giunta vanno al lavoro con l'auto privata - una Punto a metano per il primo cittadino -, e l'unica auto blu comunale, una vecchia Alfa 156 finisce all'asta per la seconda volta: alla prima, non l'ha voluta nessuno. E' la spending review modello Fabriano, comune di 33 mila abitanti e 2.300 disoccupati (il 17% della forza lavoro), al brusco risveglio dal sogno degli anni d'oro della metalmeccanica. Una città un tempo ricca e ora in crisi, come il resto del Paese. "L'Imu sulla prima casa non l'abbiamo alzata - spiega il sindaco Giancarlo Sagramola, Pd, eletto a maggio - e abbiamo confermato il limite di esenzione per l'addizionale Irpef a 12 mila euro di reddito familiare". I servizi a domanda (asili nido, scuolabus) si pagheranno in anticipo, "ma cerchiamo di ridurre al minimo i tagli: dobbiamo farcela, e ce la faremo".
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Non c’è più tempo né scelta. Chiedo al Fatto Quotidiano e ai suoi coraggiosi sostenitori di lanciare immediatamente una pressante campagna mediatica a difesa di Scarpinato e Ingroia perché simbolo di tutti coloro che vogliono sia scoperchiato definitivamente il vaso di Pandora. Se saranno costretti ad abbandonare il loro posto, noi elettori italiani alle prossime elezioni scriveremo sulle nostre schede elettorali solo i loro due nomi. Di persone serie e oneste ce ne sono tante in Italia, di quelle che a queste virtù aggiungano anche la capacità di sacrificare le loro esistenze a beneficio della collettività pochissime, e tra queste coloro che trovano il coraggio di dire la verità si contano sulle dita di due mani. Sono stati uccisi quasi tutti. Vogliamo restare completamente monchi? Scriveremo solo i loro nomi sulle nostre schede elettorali. Sono loro che ci rappresentano e non vogliamo, questa volta no, lasciarli soli!
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/26/scarpinato-e-ingroia-non-lasciamoli-soli/307112/
Deontologicamente, la proposta è valida, ma non sortirebbe alcun effetto perchè le schede con su scritti i loro nomi risulterebbero nulle. Sappiamo, infatti, e i trascorsi lo confermano, che le schede nulle e le astensioni non fanno altro che agevolare chi i voti - quelli di scambio, che non sono pochi come si vorrebbe far credere - li ottiene con "estrema certezza". La protesta dovrebbe essere ideata con criteri e parametri diversi per poter sortire un esito che sia allo stesso tempo "non sfavorevole" per i cittadini onesti e valido per l'ottenimento del fine da raggiungere. Non condivido, pertanto, la proposta della Luzzi.
By Cetta.
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In Sicilia la formazione è affare di famiglia.
Sono tutti figli, nipoti e parenti di qualcuno. E' il business procura lavoro più in voga nell'isola.
Il più in vista è Francantonio Genovese, deputato del Pd e figlio e nipote d’arte (il padre Luigi è stato senatore della Dc per sei volte, mentre lo zio Nino Gullotti otto volte ministro): ha piazzato la moglie, due nipoti e tre cognati nel ricco business dei corsi di formazione in Sicilia con quattro società che nell’ultimo anno hanno incassato quasi 2 milioni di euro. Lo scrive Panorama in un articolo pubblicato sull numero in edicola da giovedì 26 luglio.
Genovese non è l’unico politico siciliano i cui familiari sono attivi nei corsi di formazione, un settore sul quale, nel 2012, sono piovuti 455 milioni di euro che servono, in larga misura, per pagare gli 8.612 dipendenti: il business è bipartisan. A Taormina, scrive Panorama, impera incontrastato il Cufti, finanziato con 2 milioni. La direttrice del centro è Fina Maltese, moglie di Carmelo Briguglio, parlamentare del Fli. Mentre la direttrice dei corsi è la di lei figlia, Claudia Viola. Altro ente ad alta densità parentale è l’Anfe. Vincenza Dentino, consorte del consigliere regionale del Pid, Nino Dina, è in forza alla sede di Palermo. Nella sede di Catania, invece, ha lavorato fino al 2009 Saveria Grosso, moglie del governatore Raffaele Lombardo.
Tutti soldi e corsi che, secondo Panorama, non servono a far calare il numero delle persone senza occupazione: in Sicilia la disoccupazione giovanile sfiora il 30 per cento, benché la sola Ue dal 2003 al 2010 abbia finanziato corsi per 1,5 miliardi di euro.
Volkswagen: "Marchionne inqualificabile deve dimettersi da presidenza Acea".
L'azienda tedesca attacca l'ad Fiat, a capo dell'associazione delle case automobilistiche europee, che ieri aveva accusato la Volkswagen di causare "un bagno di sangue sui prezzi" di mercato. Fiat non commenta.
Fiat "non commenta" le dichiarazioni del portavoce di Volkswagen. Ieri, durante la conference call con gli analisti per la presentazione dei conti, il responsabile vendite della casa automobilistica tedesca, Christian Klingler, ha respinto le accuse di Marchionne, sottolineando che la società non persegue una politica di prezzi eccessivamente aggressiva in Europa, pur ammettendo che la concorrenza in Europa si stia intensificando. Volkswagen ieri ha comunicato conti in crescita nel secondo trimestre, risultati in contrasto con quelli delle altre case automobilistiche concorrenti come Psa Peugeot-Citroen, Ford e General Motors.
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