mercoledì 3 dicembre 2014

Da Poletti al Pdl tutti a tavola col capo clan Una foto racconta il potere di mafia Capitale. - Emiliano Fittipaldi

Da Poletti al Pdl tutti a tavola col capo clan Una foto racconta il potere di mafia Capitale

A ds Gianni Alemanno di spalle. Di fronte Poletti e Panzironi. In fondo i Marrone e Ozzimo

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Maxi operazione a Roma per "associazione di stampo mafioso" con 37 arresti, di cui otto ai domiciliari, e sequestri di beni per 200 milioni. Un "ramificato sistema corruttivo" in vista dell'assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate: è quanto emerso dalle indagini del Ros che ha portato alle misure restrittive e ai sequestri da parte del Gico della Finanza. Tra gli indagati c'è anche l'ex sindaco Gianni Alemanno, accusato di associazione di tipo mafioso (416 bis) e corruzione aggravata. A capo dell'organizzazione mafiosa, secondo gli investigatori, l'ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati. Tra gli arrestati anche l'ex ad dell'Ente Eur, Riccardo Mancini, l'ex presidente di Ama, Franco Panzironi, e Luca Odevaine, a capo della polizia provinciale (ansa)

Mango, il frutto che riduce il rischio di cancro

Un alimento che porta molti benefici al nostro organismo. 

Mango, il frutto che riduce il rischio di cancro.

Imango è un frutto meraviglioso, non solo per il suo gusto succoso, ma anche per gli enormi benefici che porta al nostro organismo in termini di salute e per le sue proprietà anticancro. Le fibre, le vitamine e i sali minerali in esso contenuti, infatti, aiutano a ridurre le infiammazioni, che sono il principale fattore di rischio di varie malattie, tra cui i tumori. Uno studio del 2010 realizzato dagli scienziati del Texas AgriLife Research ha rilevato che il mango è in grado di prevenire la crescita dei tumori nel caso di cancro al seno e al colon. Tutto questo nonostante questo cibo abbia una capacità antiossidante di altri frutti come l’uva

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5 ottimi motivi per mangiare il mango

1) Può prevenire certi tipi di cancro
Gli studi hanno dimostrato che il mango contiene abbondanti quantità di polifenoli, che svolgono un ruolo importante nel combattere i radicali liberi e proteggono dal danneggiamento delle cellule, che potrebbe portare al cancro.
In particolare, si è scoperto che molti dei composti del mango hanno la capacità di combattere il cancro al seno e al colon-retto. Inoltre questo frutto ha un’alta concentrazione di flavonoidi come il beta-carotene and alfa-carotene, che aiutano a proteggere contro il tumore alla bocca e ai polmoni.
2) Fa bene agli occhi e alla pelle
Il mango ha un alto contenuto di vitamina A, che è utile per mantenere in un buono stato le ossa, la pelle e gli occhi. Mangiare una tazza di questo frutto fornisce al corpo circa il 35% della vitamina A che è necessaria per il funzionamento ottimale dell’organismo
3) Aiuta ad abbassare la pressione sanguigna
Il mango contiene una buona quantità di potassio, perciò mangiarlo è un ottimo modo per abbassare la pressione del sangue.
4) Fa bene al cervello
Il mango fa migliorare l’umore e le abilità del cervello. Contiene vitamina B-6 in gran quantità, così come l’acido glutammico che migliora la funzione dei neurotrasmettitori, così il cervello rimane sano e al tempo stesso trae vantaggio dal miglioramento della memoria e della concentrazione.
5) Fa bene al cuore
Secondo l’Institute of Medicine le donne dovrebbero mangiare come minimo 25 grammi di fibre al giorno. Mangiando una tazza di mango se consumata insieme a cibi ricchi di fibre aiuta a raggiungere questo obbiettivo.

Quereliamo il Corriere della Sera! - Andrea Cecconi e Alberto Airola


"Ieri il Corriere della Sera ha provato a infangare il Movimento 5 Stelle su uno dei temi a noi più cari, da sempre fiore all'occhiello delle nostre battaglie politiche: la lotta alla Casta. 
E lo ha fatto attraverso uno dei giornalisti simbolo, almeno fino a ieri, della lotta ai privilegi dei politici, Sergio Rizzo.
Così facendo, il Corriere della Sera e Rizzo hanno tradito questa battaglia due volte. La prima: andando a colpire con un articolo scorretto e ingannevole l'unico gruppo che in Parlamento si è dimezzato lo stipendio e restituisce in maniera trasparente tutto ciò che non utilizza per la propria attività parlamentare.
La seconda: negando alla replica del MoVimento 5 Stelle lo spazio e la visibilità che pure per legge avremmo dovuto avere. L'articolo di Rizzo ieri è apparso a pagina 5, con richiamo in prima pagina, accompagnato da un titolo che contiene in sè già tutta la notizia diffamatoria: 'Le poche rinunce degli eletti di Grillo. 
Intascano oltre il 90% dei rimborsi'; la nostra risposta, invece, oggi viene relegata a pagina 49, accompagnata dal titolo 'Interventi e repliche'. Facile per i lettori del Corriere accorgersi dell'articolo di Rizzo, che per tutta la giornata di ieri è stato anche sul Corriere.it; più difficile che oggi abbiano visto la nostra replica, nascosta nelle retrovie del giornale.
Così, nei lettori, anche in quelli che ieri si saranno limitati a leggere solo il titolo dell'articolo, rimarrà indelebile l'idea che gli eletti del M5S "intascano" i rimborsi, con tutta l'accezione negativa che il termine 'intascare' implica, come lo stesso Dizionario on line del Corriere conferma: "Intascare=Guadagnare denaro rapidamente o in modo poco lecito". 

Per questo fa male e indigna ognuno di noi, deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle, leggere che 'intaschiamo i rimborsi', quando sin dal primo giorno abbiamo rendicontato con scontrini e fatture tutto ciò che abbiamo speso per lo svolgimento della nostra attività e tutto il resto lo abbiamo RESTITUITO al Fondo per le piccole e medie imprese. Nelle nostre tasche, i rimborsi non ci sono mai andati a finire.
Fa male e indigna che Rizzo scriva 'in 31 non hanno ritirato l'indennità di ufficio', lasciando intendere a chi legge che tutti gli altri deputati, invece, se la intascano. Rizzo sa benissimo (ma i suoi lettori, grazie a lui, non lo sapranno mai) che tutti gli altri deputati l'indennità di carica non la ricevono: cosa avrebbero dovuto ricevere?
Oggi Sergio Rizzo, invece di ammettere l'errore e chiedere scusa, ha replicato piccato, perseverando nella sua azione di disinformazione che colpisce non solo i deputati, ma l'intero MoVimento 5 Stelle, tutti i suoi eletti e i suoi attivisti, che fanno dell'onestà e della trasparenza un proprio vanto e un proprio segno di riconoscimento.
Alla luce di questo articolo falso, offensivo, insinuante, scorretto e denigratorio, che lede l'immagine, la reputazione, il decoro professionale e la dignità, sia privata che pubblica, di ognuno dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle, e alla luce della mancata rettifica, procederemo con la querela nei confronti del Corriere della Sera nella persona del proprio Direttore Responsabile e nei confronti del giornalista Sergio Rizzo.
Per i parlamentari che volessero agire anche a titolo personale è disponibile un fac-simile per procedere con la denuncia-querela e la relativa documentazione."
Andrea Cecconi e Alberto Airola, Capogruppo Camera e Senato M5S

martedì 2 dicembre 2014

Rifiuti? La soluzione ci sarebbe. - Stefano Mecorio


Col sublimatore molecolare si produrrebbe anche energia senza inquinare.


Finché si resta nel mezzo, va sempre tutto bene. 
Si sta in panciolle, osservando gli altri dimenarsi. 
Da un lato il disastro perenne della provincia napoletana. 
Dall’altro l’efficienza dei paesi nordici. 
Due pianeti opposti. 
Esattamente equidistanti da Viterbo. Laddove la questione mondezza (già, di questa si sta parlando) è stata affrontata, almeno fino ad oggi, con sguardo da spettatore annoiato. Poi però arriva la differenziata. Ed improvvisamente non si parla d’altro. Centro storico ridotto a discarica. Piramidi di sacchi neri ovunque. Malcontento diffuso e politica (non solo gestionale) allo sbando.
Ma possibile che nell’anno del Signore 2014 non si riesca ancora a trovare una soluzione a tale disagio? Eppure qualcuno (in verità in diversi) hanno speso parole su parole a riguardo. Senza però ottenere consensi. Su carta, sia chiaro. Ché le pacche sulle spalle contano poco.
“Sono anni che cerchiamo inutilmente di sensibilizzare politici e amministratori sulle nuove frontiere tecnologiche, capaci di risolvere in contemporanea la produzione di energia elettrica e lo smaltimento dei rifiuti – dicono dall’Accademia Kronos di Ronciglione, non Calcutta – Abbiamo prodotto materiale informativo, organizzato seminari e convegni relativamente alle smart grids, ai dissociatori molecolari ed ora ai sublimatori molecolari. Abbiamo dimostrato con dati reali la convenienza di queste tecnologie innovative. Ma oltre le belle parole, nulla si è fatto. La Germania, l’Olanda e i Paesi Scandinavi hanno preso sul serio i nostri programmi, ed ora sono diventati leader in questo settore”.
Non solo città pulite quindi. Ma anche guadagno. E quindi perché qui no? “Il problema dell’eccedenza dei rifiuti nelle nostre città è risolvibile semplicemente applicando una serie di sublimatori molecolari, anche dove ora giacciono le ecoballe. Si risparmierebbe il 30% di energia elettrica e, nel contempo, si produrrebbe energia senza inquinare l’atmosfera e minacciare la salute dei cittadini”.
In parole povere il problema diventa risorsa. Soprattutto in ottica futura. “La soluzione alle discariche sembrerebbero i termovalorizzatori, o meglio gli inceneritori di ultima generazione – prosegue Kronos – questi producono particolato e, in determinati casi, dalle ciminiere esce diossina. Dai sublimatori né l’uno né l’altra. In più sono vere e proprie centrali termoelettriche. Il comune che ne dispone a fine anno ha addirittura un bilancio in attivo”.
Ok. Ma se nessuno si rivolge a questa tecnologia, un motivo ci sarà pure. Dov’è l’inganno? “Ci sono in ballo grandi interessi economici tra industriali e politici – chiude l’Accademia – Per fortuna, però, qualche comune coraggioso ha iniziato a fare gli interessi della collettività. Così alcuni anni fa fu sperimentato il primo dissociatore molecolare a Péccioli, in provincia di Pisa. Borgo che per questo motivo ha ricevuto il premio internazionale ‘Un Bosco per Kyoto 2010′”.

Alemanno indagato per mafia; a Roma sotto inchiesta consiglieri Pd e Fi. - Giovanna Trinchella

Alemanno indagato mafia, a Roma sotto inchiesta consiglieri Pd e Fi

Trentasette arresti nell'inchiesta del Ros. In manette Massimo Carminati, ex terrorista di estrema destra dei Nar ed ex membro della Banda della Magliana. Agli indagati gli inquirenti, coordinati da Giuseppe Pignatone, contestano, a vario titolo, anche estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio.

“È la teoria del mondo di mezzo compà. …. ci stanno . . . come si dice . . . i vivi sopra e i morti sotto e noi stiamo nel mezzo … e allora …. e allora vuol dire che ci sta un mondo… un mondo in mezzo in cui tutti si incontrano… come è possibile… che ne so… che un domani io posso stare a cena con Berlusconi”. Parola di Massimo Carminati, ex terrorista di estrema destra dei Nar ed ex membro della Banda della Magliana, numero uno dell’organizzazione criminale decapitata dagli uomini del Ros.
Un gruppo, chiamato Mafia Capitalecapace infiltrarsi e fare business nella gestione di centri di accoglienza degli immigrati e campi nomadi, finanziare cene e campagne elettorali, come quella dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, coinvolgere nella loro rete politici di destra e di sinistra. Come, oltre all’ex primo cittadine dell’Urbe indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso, il presidente dell’Assemblea Capitolina, Mirko Coratti e il consigliere regionale Eugenio Patanè, entrambi del Pd, e il consigliere comunale Luca Gramazio (Forza Italia) o anche sedurre l’assessore alla casa Daniele Ozzimo (Pd), assessore alla Casa, che si è dimesso dicendo: “Sono estraneo ai fatti ma per senso di responsabilità rimetto il mio mandato”. Stesso tono la dichiarazione di Alemanno: “Chi mi conosce sa bene che organizzazioni mafiose e criminali di ogni genere io le ho sempre combattute a viso aperto e senza indulgenza. Dimostrerò la mia totale estraneità ad ogni addebito e da questa incredibile vicenda ne uscirò a testa alta. Sono sicuro che il lavoro della  magistratura, dopo queste fasi iniziali, si concluderà con un pieno proscioglimento nei miei confronti”.
Una immagine, quella di Roma dominata da criminali possono dire “comandiamo sempre noi“, che si svela con un’inchiesta, battezzata proprio Mondo di Mezzo e che ha portato in carcere 28 persone e ha fatto finire nel registro degli indagati il nome un centinaio di persone. Cui gli inquirenti, coordinati dal procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, contestano a vario titolo, l’associazione a delinquere di stampo mafioso, anche estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati. 
“È una organizzazione mafiosa, usa il metodo mafioso” spiega il procuratore capo. Mafia Capitale è capace “di elaborare equilibri e sinergie”. Tanto che, cambiata la giunta dopo le elezioni comunali che hanno portato Ignazio Marino alla guida del Campidoglio, Carminati ordina a Salvatore Buzzi numero uno della cooperativa “29 giugno”, appartenente all’universo Legacoop: “Bisogna vendere il prodotto amico mio, eh. Bisogna vendersi come le puttane ades…adesso e allora mettiti la minigonna e vai a batte co’ questi amico mio, eh… capisci”. Gli inquirenti, infatti, hanno documentato unsistema corruttivo per l’assegnazione di appalti nel settore ambientale e delle politiche sociali e finanziamenti pubblici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate.
“Con questa operazione abbiamo risposto alla domanda se la mafia è a Roma. La risposta è che Roma la mafia c’è –  prosegue Pignatone – non c’è una unica organizzazione mafiosa” capace di controllare l’intero territorio, quella “di cui stiamo parlando dimostra originarietà e originalità, proprio perché nasce nella capitale” e dimostra che “le mafie sono cambiate non ricorrono alla violenza e al controllo del territorio se non necessario per creare assoggettamento”.  E, dice il procuratore, “alcuni uomini vicini all’ex sindaco Alemanno sono componenti a pieno titolo dell’organizzazione mafiosa e protagonisti di episodi di corruzione. Con la nuova amministrazione il rapporto è cambiato ma Carminati e Buzzi erano tranquilli chiunque vincesse le elezioni“.
Il giudice per le indagini preliminari ha invece rigettato la richiesta di misura cautelare nei confronti di Gennaro Mokbel e Salvatore Forlenza, che sono comunque indagati. Tra gli arrestati anche l’ex ad dell’Ente Eur, Riccardo Mancini. È in alcuni intercettazioni, tra Mancini e Carminati, che è venuto fuori il nome dell’ex primo cittadino già esponente di Alleanza Nazionale e ora Fratelli d’Itali. Ed è Carminati che, secondo gli inquirenti, “individua e recluta imprenditori… mantiene i rapporti con altri esponenti delle altre organizzazioni criminali operanti su Roma nonché esponenti del mondo politico, istituzionale, finanziario, con appartenenti alle forze dell’ordine e ai servizi segreti”. I carabinieri hanno perquisito gli uffici della Regione Lazio e del Campidoglio per acquisire documenti gli uffici della Presidenza dell’Assemblea Capitolina e presso alcune commissioni della Regione Lazio. Contemporaneamente la Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro di beni riconducibili agli indagati, emesso dal tribunale di Roma, per un valore di 200 milioni di euro.
In manette anche Riccardo Brugia (in passato arrestato per rapina e vicino agli ambienti del Nar), Roberto LacopoMatteo CalvioFabio Gaudenzi (con precedenti per rapina), Raffaele BracciCristiano GuarneraGiuseppe IettoAgostino Gaglianone, Salvatore BuzziFabrizio Franco TestaCarlo Pucci (ex dirigente Ente Eur), Franco Panzironi (ex amministratore delegato Ama), Sandro Coltellacci, Nadia CerritoGiovanni FisconClaudio CaldarelliCarlo Maria GuaranyEmanuela BugittiAlessandra GarronePaolo Di NinnoPierina Chiaravalle, Giuseppe MoglianiGiovanni LacopoClaudio Turella (ex responsabile Servizio giardini del comune), Emilio Gammuto, Giovanni De CarloLuca Odevaine (ex vice capo di gabinetto dell’ex sindaco di Roma Veltroni e capo della polizia provinciale). Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per Patrizia CaracuzziEmanuela Salvatori, Sergio MenichelliFranco CancelliMarco PlacidiRaniero Lucci, Rossana CalistriMario Schina.

lunedì 1 dicembre 2014

M5S, espulsioni e cospirazioni. - Andrea Scanzi





“Deputato Artini, tu stai dicendo sostanzialmente che il Movimento 5 Stelle è un grande inganno, una immensa operazione di marketing, che Grillo e Casaleggio sono geni del male che hanno abbindolato quasi 9 milioni di italiani alle Politiche 2013 e che in Parlamento ci sono o dei servi sciocchi della Casaleggio Associati o dei mezzi babbei che non si sono accorti di nulla. 
Stai dicendo che a Grillo interessano solo i clic del blog e dunque, per lui, va tutto bene. 
Ne prendo atto, se lo pensi fai bene a dirlo. 
E’ la tua versione e avrai le prove per sostenerlo. 
Permettimi però di farti notare due cose: la prima è che è quantomeno sospetto che tu ti sia accorto di tutto questo dopo quasi due anni dalla tua elezione a deputato. 
Grillo e Casaleggio erano gli stessi anche nel 2012 e 2013, no? 
Come facevi a stare nel M5S se ne hai una simile opinione? 
La seconda è che non vorrei vederti, tra qualche mese, come una Gambaro, una De Pin, immagino una Pinna o un Orellana qualsiasi. 
Tutte persone che somigliano più a Razzi che a Solzenicyn. 
Tutte persone che, dopo l’espulsione, sono diventate puntualmente stampelle di Renzi e del Governo, dando dunque ragione a chi le aveva espulse e torto a chi come me in alcuni casi (Orellana) le aveva in qualche modo difese. 
Che poi l’espulsione in sé sia un mezzo inquietante, siamo d’accordo. 
Tutti regali a Renzi, a Salvini e alla stampa che odia il Movimento. 
Oltretutto nel tuo caso neanche hanno seguito la procedura corretta, prima l’assemblea e poi il voto della Rete (con te hanno fatto il contrario). 
Il solito masochismo. 
Vorrei però dire un’ultima cosa. 
Nei precedenti interventi, da te e dal professor Canfora, Grillo è stato paragonato a Nerone, a Stalin, al Direttorio fascista e a quello della Rivoluzione francese cui pose fine Napoleone. Mi pare appena eccessivo: sbaglierò, ma per me Grillo è una persona onesta. 
Una persona che sbaglia spesso, soprattutto ultimamente, e che ha le sue responsabilità nella crisi attuale del Movimento. 
Va criticato, eccome. 
Ma resta una persona onesta e sinceramente appassionata. 
Alla teoria che sia tutto un inganno ordito da lui e Casaleggio, perdonami, non credo. 
Ci sono senatori e deputati M5S di cui ho stima, come ho stima di molte loro battaglie. 
E a prescindere da Grillo o Casaleggio, se salterà l’unica opposizione reale a Renzi e se imploderà l’unica alternativa democratica alla rabbia lepenista di Salvini, be’ per me non sarà una buona notizia per la democrazia italiana”.

(Otto e mezzo, 28 novembre 2014. Scambio integrale, serrato ma garbato, con l’ex deputato M5S Artini).


http://www.andreascanzi.it/?p=2733

COME LAVORANO GLI ESPERTI DEI MEDIA E COME MANIPOLANO LE INFORMAZIONI (E LE MENTI DI CHI LI RICEVE) - MARAM SUSLI



Il falso Video del ragazzino siriano che corre tra gli spari dei cecchini, riesce a spiegarci bene come agiscano gli esperti dei Media e come manipolino le informazioni (e le menti di chi le riceve).
Molti siti web-generalisti hanno contribuito alla circolazione di un falso video che si è diffuso come un virus, questo video, che riprendeva un ragazzo sirianoche attraversa il fuoco dei cecchini per salvare una bambina, si è rivelato "falso"  solo quando il produttore norvegese, Lars Klevberg, ne ha informato ilpubblico. Uno degli obiettivi dichiarati dal regista norvegese era  "vedere come i media avrebbero reagito ad un video falso."
Ecco come è andato l'esperimento.


Tutta la stampa occidentale ha preso subito il video per veroe lo ha usato per rafforzare gli argomenti del governo degli Stati Uniti nel raccontare quello che succede in SiriaMolte delle più importanti fonti ufficiali di notizie USA hanno cominciato a diffondere questa storiaAnche se il produttore ha detto di aver calcato esplicitamente la mano per far capire a tutti che il video era falso, anche perché il bambino non sarebbe mai potuto sopravvivere a tanti proiettili.

Propagandare false notizie sulla Sirianon è una novità per la stampa occidentale. Fin dall'inizio del conflitto molte storielle si sono rivelate fasulle, come quella dell'attivista anti-governativo Gay Girl in Damascus”, che poi si è rivelato essere un uomo americano di mezza età in Scozia. Il siriano Danny Abdul Dayemche appare spesso nelle interviste della CNN ha usato spesso false sparatorie e falsi incendi come documenti nelle sue interviste.


Il falso video dei cecchini non è bastato da solo a sostenere quello che racconta il governo, come il video originale  - ora cancellato  - non ha permesso di capire di che parte fossero i cecchini che sparavanoCosì i media di tutto l'Occidente hanno preso per buono il fatto che i cecchini fossero dei militari sirianiche sparavano a dei bambini, senza nemmeno cercare una prova che potesse confermarlo. I giornalisti hanno trascurato di menzionare anche come siano giunti alla conclusione che un attore - che si trovava a Malta - abbia potuto essere colpito da militari sirianiProbabilmente  la stampa occidentale è troppo pronta a fidarsi delle fonti pro-ribelli, anche perché il video è stato messo in rete da Sham Times, e accompagnato da un suo commento.

Il  Titolo di questo video dato dal Guardian era "Un ragazzino siriano salva una ragazza dai cecchini dell'esercito" e il Telegraph delicatamente commenta che forse l'esercito siriano in quel momento stavo usando pallottole a salve. International Business Times (IB)  afferma, che “i cecchini, da quanto si dice, vanno ricercati tra le forze governative fedeli al Presidente siriano Bashar al-Assad.” IB Times non ha mai menzionato esplicitamente da chi ha avuto questa informazione, comunque ha fatto un passo in più ed ha concluso l'articolo dicendo: “certamente questo incidente non è il primo che vede i tiratori di Assad prendere di mira dei bambini”. Ebbene questa non è assolutamente la prima volta che i media mainstream presentano dei falsi reportage come se fossero fatti veri. Nel 2012, la CNN  affermò che una pallottola che aveva ammazzato una bambina di quattro anni a Aleppo, era stata sparata da cecchini del governo, malgrado nello stesso servizio, avesse già ammesso che la pallottola era arrivata da un edificio dove erano asserragliati dei ribelli.

Altri giornalisti cercano notizie su Twitter per usarle come se fossero delle affermazioni documentate che dimostrano che cecchini dell'esercito sparano sui bambini. Vinnie O’Dowd che ha lavorato per Channel 4 e per Al Jazeera ha postato un  tweet “Il Regime siriano prende di mira i bambini" e subito dopo, Liz Sly del  Washington Post lo ha  ri-tweettato incredulamente aggiungendo che i “Soldati continuavano a sparare” sui bambini.

Questi  tweets erano  in linea con i tweets spediti del Dipartimento di Stato  -Twitter account @ThinkAgain_DOS  - che accusava Assad di aver sparato quelle ( false) pallottole che apparivano nel filmato. Questo lascia tutti i dubbi immaginabili su una amministrazione americana che orienta l'informazione in base alle sue scelte politiche. Nel 2013 fecero affidamento sul materiale video trasmesso dai ribelli per giustificare il loro attacco programmato sulla Siria che seguìl'attacco chimico di Ghouta.
Osservando gli Osservatori (Esperti)

Ma non sono stati solo i media tradizionali a farsi facilmente ingannare dal film di propaganda, già bello e pronto, nemmeno gli esperti di video a cui hannochiesto di controllarlo, non sono riusciti a riconoscere che il video era un falsoIl Telegraph si è difeso dichiarando che al momento gli esperti avevano dettodi non aver nessun motivo per dubitare che il video fosse reale". L'International Business Times ha fatto ancora un passo avanti ed ha dichiarato che gli"esperti hanno detto al Telegraph di non avere nessun dubbio sulla autenticità del filmato."

Questo è molto strano, dato che tutti e due i bambini continuano a camminare dopo essere stati direttamente e ripetutamente colpiti dalle pallottole. Chi ha creato le scene di questo film ha detto di aver volutamente previsto questa sceneggiatura per lanciare un avvertimento e far capire che si tratta di un video falsoLa mancanza di un controllo da parte degli esperti dei media impiegati, indica la loro incompetenza e lo stesso livello di biasimo che si meritano tutti i media che li hanno assunti.


Heather Saul dell' Independent ha scritto che uno degli "Esperti di Medio Oriente" a cui ha mostrato il video, era Human Rights Watch.  In verità, Andrew Stroehlein, Media Director di Human Rights Watch European, non ha mostrato nessun dubbio sulla autenticità del filmato, quando lo ha tweettato a tutti i suoi followers. L'organizzazione per i Diritti Umani, di base a New York, non è nuova nel tweeting false informazioni, Il mese scorso  hanno usato una  immagine dell'incendio di Odessa, dove le milizie sostenute dagli USA bruciarono trentadue persone, come esempio delle "politiche poliziesche repressive" di Putin. Nel 2008 il Venezuela espulse due membri dello staff di HRW accusandoli di "attività contro lo stato” dopo che avevano prodotto un reportage contro il governo Chavez. Il giornalista del Guardian,  Hugh O’Shaughnessy, accusò HRW dell'uso di informazioni false e fuorvianti divulgate per mezzo di un servizio di accusa, sempre pro-Washington. Nel 2009 HRW ricevette donazioni finanziarie dal governo Saudita e questo può servire a spiegare, in parte, il loro slancio anti-Siriano.

HRW assunse il cosiddetto esperto di video Eliot Higgins e il suo collega Daniel Kaszeta per indagare sull'attacco chimico del 21 agosto su Ghoutae subitoarrivarono alla conclusione che dietro l'attacco c'era il governo siriano. Daniel Kaszeta è stato accusato di essere un mistificatore dall'eminente fisico e Professore del MIT, Theodore Postol. Ma anche il CEO di HRW, Kenneth Roth, recentemente ha usato un rapporto di Eliot Higgins per diffondere delle affermazioni infondate sui ribelli ucraini che avrebbero abbattuto il volo Malaysian MH17Heather Saul non ha risposto alla domanda che chiedeva se Eliot Higgins fosse stato uno degli esperti a cui si era rivolta, tuttavia, i principali media hanno citato questo video, che gli esperti non avevano riconosciuto come diffuso con la frodetweetandolo e informando di non essere sicuri dell'autenticità, ma provocando comunque una reazione del pubblico.

Tuttavia molti spettatori che non sono certo degli esperti di video sul Medio Oriente, hanno immediatamente riconosciuto che il video era un falso e hanno cominciato a inondare i siti di social media, Twitter e YouTube, con i loro dubbi sulla autenticità del filmatoSe Heather Saul avesse usato queste personecome esperti, piuttosto che quelli di HRW, sarebbe arrivata alla giusta conclusione sul videoMa forse è questo occhio imparziale che i media mainstream cercano di evitareLa stragrande maggioranza delle conclusioni di Higgins servono come appoggio e conferma a quello che racconta il governo degli Stati Uniti e il loro ordine del giorno: è questo il tipo di imparzialità che i media mainstream preferiscono.

Accuse al Producer

Invece di accettare umilmente la colpa per aver diffuso tanta disinformazionemolti giornalisti occidentali e i loro esperti hanno reagito accusando ilproduttore del filmLa rabbia collettiva di tutti i media mainstream ha costretto il produttore del film a cancellare qualsiasi traccia di questo suo esperimento,costato 30.000 dollariAlcuni giornalisti se la sono presa con Twitter per esprimere la loro rabbia e per essere stati esposti ad un facile inganno dipropaganda messa a portata di mano.

Quegli stessi esperti che sono stati ingannati dal video hanno anche protestato vigorosamente e HRW ha denunciato che questo falso video ha "eroso la fiducia del pubblico nei reportage di guerra" in altre parole ha eroso la fiducia cieca nelle analisi fatte da HRW e nella propaganda di guerraEliot Higgins ha inviato una lettera aperta al produttore del film sul suo sito Bellingcatcondannandone la diffusione.
GlobalPost ha fatto riferimento a questo filmato definendolo "irresponsabile e dannoso" ma non perché è stato usato per spingere alla guerra e per le false accuse contenute. Quello che è il vero danno, che ha colpito sia i media-mainstream che i loro esperti, è che come risultato di tanto clamore e tanto parlare di questa "fregatura" i prossimi video dovranno essere controllati con un po' di attenzione e la gente non si berrà tutto e subito, senza fare domande. Comunque è la "mancanza di verifica delle informazioni" da parte dei giornalisti quello che è veramente irresponsabile e dannoso.
Se il regista del film non l'avesse dichiarato, denunciando il falso, questi giornalisti avrebbero continuato - senza dubbio - a raccontare che quella storia è un chiaro esempio dei crimini di guerra compiuti dall'esercito siriano.
Maram Susli anche nota come  "Syrian Girl," è attivista-giornalista e commentatore sociale sulla Siria e su argomenti di geopolitica, particolarmente sul magazine on line New Eastern Outlook”.
Fonte: http://landdestroyer.blogspot.it
Link:  http://landdestroyer.blogspot.it/2014/11/what-fake-syria-sniper-boy-video-tell.html
27 Nov. 2014
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l'autore della traduzione Bosque Primario.

http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=14293