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mercoledì 30 agosto 2017

Reddito di inclusione, nasce il REI: 20 milioni all'anno per la lotta alla povertà estrema. - Anna Maria De Luca

Reddito di inclusione, nasce il REI: 20 milioni all'anno per la lotta alla povertà estrema

Reazioni al momento tutto sommato positive delle organizzazioni umanitarie italiane e dal Terzo Settore.

ROMA - Si registrano le prime reazioni positive - sebbene con qualche critica relativa a presunte insufficienze - nel mondo delle organizzazioni umanitarie italiane del Terzo Settore, all'indomani della decisione del Governo che ieri ha approvato il decreto attuativo che definisce finalmente anche in Italia il REI, Reddito di Inclusione Sociale come misura strutturale nel Piano Nazionale di Lotta alla Povertà:  20 milioni per le povertà estreme, a partire dal 2018. Il ministro Poletti:  “Per la prima volta il nostro Paese ha uno strumento permanente di contrasto alla povertà fondato sul sostegno al reddito e sull’inclusione sociale. Uno strumento che impegna tutte le istituzioni e le comunità locali a stare a fianco dei più deboli“.
 
Chi sono i beneficiari

Le persone senza casa, in Italia,   sono  oltre 50 mila (secondo l'ultima indagine ISTAT del 2014) e sono lontane dallo stereotipo con cui spesso vengono rappresentate.   “Sono uomini e donne - dice Cristina Avonto, Presidente della Federazione Italiana Organismi per le persone senza dimora –  che vivono una condizione drammatica ed estrema di povertà, gente che in un attimo si trova fuori da tutto, fuori dal circuito dei diritti e dalle relazioni. Fino ad oggi quello che sembra rimanere per loro - pensando che basti - è un pasto caldo e un posto letto in qualche struttura. Dare un sostegno economico significa invece dare loro riconoscimento e dignità. Significa dare loro un'opportunità per rialzarsi. Se si rafforzano i servizi, se li si pensa in termini innovativi, se si inizia a fare una presa in carico seria e personalizzata, allora si è in grado di creare le condizioni di un effettivo percorso di dignità, le persone smettono di essere "gli scarti" della nostra società per tornare ad essere cittadini!"

Cosa accadrà. La buona notizia è che, a partire dal 1 gennaio 2018,   le persone senza dimora potranno avvalersi “di un sostegno concreto per provare a percorrere la strada del proprio riscatto e del reinserimento nella società”, commenta il fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per le persone senza dimora) che definisce l’operazione “un grande traguardo conquistato con anni di impegno e lavoro condiviso con Alleanza contro la povertà e con il Governo”.  Il Rei sostituisce il Sia, sostegno all’inclusione attiva. L’importo dell’aiuto corrisponde al massimo a quello dell’assegno sociale per chi ha più di 65 anni ed è senza reddito, pari a 485 euro al mese (l’importo dipenderà dal numero dei componenti e dalla situazione familiare). I richiedenti devono avere  un valore dell’ISEE  non superiore ai seimila euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro.

Come funziona il fondo. Il Fondo Povertà riserverà  20 milioni di euro all'anno per la lotta alla povertà estrema. Questi stanziamenti si sommano ai fondi (50 milioni di euro per due anni) che i Comuni e le Regioni riceveranno dal Ministero a partire dal prossimo mese di settembre per sostenere politiche innovative per le persone senza dimora (housing first e housing led per le politiche abitative, ma anche nuovi modi di accogliere e incontrare le persone per strada e nei servizi di bassa soglia, rimettendo al centro la persona, la sua dignità e i suoi diritti).  Il REI è articolato in due componenti: un beneficio economico erogato su dodici mensilità, con un importo che andrà da circa 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o più componenti; una componente di servizi alla persona identificata, in esito ad una valutazione del bisogno del nucleo familiare che terrà conto, tra l’altro, della situazione lavorativa e del profilo di occupabilità, dell’educazione, istruzione e formazione, della condizione abitativa e delle reti familiari, di prossimità e sociali della persona e servirà a dar vita a un “progetto personalizzato” volto al superamento della condizione di povertà. Tale progetto indicherà gli obiettivi generali e i risultati specifici da raggiungere nel percorso diretto all’inserimento o reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale, nonché i sostegni, in termini di specifici interventi e servizi, di cui il nucleo necessita, oltre al beneficio economico connesso al ReI e, infine, gli impegni a svolgere specifiche attività, a cui il beneficio economico è condizionato, da parte dei componenti il nucleo familiare.

Come si richiede. 

Al ReI si accederà attraverso una dichiarazione a fini ISEE “precompilata”. È un’importante innovazione di sistema, che caratterizzerà l’accesso a tutte le prestazioni sociali agevolate migliorando la fedeltà delle dichiarazioni da un lato e semplificando gli adempimenti per i cittadini dall’altro. Il REI sarà concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente. Il decreto disciplina anche le possibili espansioni del REI, in termini di graduale incremento del beneficio e dei beneficiari. In presenza di maggiori risorse o di risparmi strutturali, l’estensione della misura potrà essere realizzata mediante l’adozione di un Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, da adottarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

La Rete della protezione e dell’inclusione sociale. Il decreto istituisce inoltre la Rete della protezione e dell’inclusione sociale, presieduta dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e composta da rappresentanti dei diversi livelli di governo. E’ una struttura permanente di confronto e programmazione delle politiche sociali, nonché di coinvolgimento nelle decisioni programmatiche del terzo settore, delle parti sociali e degli altri stakeholder. La Rete si articola in tavoli regionali e territoriali e ha l’obiettivo di rendere più omogeneo il sistema superando le attuali sperequazioni territoriali.

Il Comitato per la lotta alla povertà. Nello specifico del REI e al fine di agevolarne l’attuazione, il decreto prevede l’istituzione del Comitato per la lotta alla povertà, quale organismo di confronto permanente tra i diversi livelli di governo e specifica articolazione tecnica della Rete e l’istituzione dell’Osservatorio sulle povertà quale gruppo di lavoro permanente, con il compito di predisporre un Rapporto biennale sulla povertà, in cui sono formulate analisi e proposte in materia di contrasto alla povertà, di promuovere l’attuazione del REI, evidenziando eventuali problematiche riscontrate, anche a livello territoriale, e di esprimere il proprio parere sul Rapporto annuale di monitoraggio sull’attuazione del REI.


http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2017/08/30/news/reddito_di_inclusione_nasce_il_rei_20_milioni_all_anno_per_la_lotta_alla_poverta_estrema-174187834/

Ed ecco pronto l'ennesimo guazzabuglio che favorirà i soliti ignoti che risultano poveri in canna anche se, lavorando in nero, stanno meglio di tanti altri.
Chi ne ha veramente bisogno non godrà di alcuna agevolazione.
Un film già visto.
Sembra lo specchietto per le allodole in prossimità delle elezioni.
Tanto non si saprà mai chi ne avrà usufruito realmente, in quale misura, in base a quali parametri...
Molto probabilmente è destinato agli amici degli amici in cambio di voti.
PS. Notare che sarà attuabile dopo le probabili elezioni, a partire dal 2018, previa dimostrazione di abnegazione indiscussa (voto di scambio).

mercoledì 21 giugno 2017

Pensioni: Poletti, opportunità di uscita per 60.000 in difficoltà.

Il ministro Poletti © ANSA


Il ministro del Lavoro: "Potenziali effetti positivi sul ricambio generazionale in azienda".

"Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti per l'Ape sociale ed i lavoratori precoci, viene data l'opportunità a lavoratori in condizioni di difficoltà, per quest'anno stimati in circa 60.000, di anticipare fino a tre anni e sette mesi l'età di pensionamento, con potenziali effetti positivi sul ricambio generazionale in azienda e quindi sulle opportunità di ingresso al lavoro per i giovani". Lo afferma il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
Diventa operativo - prosegue - "un altro degli interventi sul sistema previdenziale definiti dal Governo che poggiano su una consistente dotazione di risorse, previste nella legge di bilancio 2017, volti ad introdurre elementi di flessibilità ispirati ad un principio di equità e, nello stesso tempo, rispettosi degli obiettivi e degli equilibri di finanza pubblica".
Il Ministro conclude ricordando che "sono già operative altre norme che attuano un insieme articolato di interventi oggetto di un confronto approfondito con le organizzazioni sindacali, come ad esempio il cumulo gratuito dei periodi di contribuzione previdenziale maturati in gestioni diverse, l'eliminazione definitiva delle penalizzazioni previste in caso di pensionamento anticipato prima dei 62 anni di età e l'aumento e l'estensione delle quattordicesime per i pensionati con redditi più bassi".
60mila lavoratori in difficoltà vanno in pensione anticipatamente a quali condizioni?
Io dico che il governo dà la possibilità ai datori di lavoro di liberarsi di 60mila lavoratori a tempo indeterminato che costano il doppio di una parte dei 60mila che assumerebbero a metà costo e con turni doppi. E il tempo mi darà ragione.

giovedì 30 marzo 2017

Abusi su pazienti, arrestato un medico a Roma.

(archivio) © ANSA

Aveva materiale pedopornografico, accusato anche di adescamento dei minori.

Arrestato dalla polizia a Roma un medico ritenuto responsabile di abusi sessuali su alcune pazienti. Il professionista avrebbe commesso gli abusi durante sedute di cavitazione medica, tecnica utilizzata per la riduzione del grasso corporeo, eseguite nel suo studio privato della Capitale. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile. Il medico è stato trovato anche in possesso di materiale pedopornografico ed è stato denunciato anche per adescamento di minori. Ora si trova ai domiciliari.


Metodo Poletti: più calcetto, meno curricola.

Poletti e la sua squadra.

L'immagine può contenere: 5 persone, sMS



Poletti c'è, purtroppo.

Risultati immagini per poletti caricatura

Dietro la frase del sedicente ministro Poletti:
'Nel lavoro si creano più opportunità giocando a calcetto che a spedire curricula' c'è tutta la filosofia utilizzata da persone come lui per raggiungere il traguardo prefissatosi senza, peraltro, impegnarsi troppo:
- quella del sapersi destreggiare più che saper fare per
"apparire" ciò che non si è;
- quella del bullo che irretisce il debole/onesto schiavizzandolo e costringendolo a fare ciò che lui non sa fare (lavorare) cercando di ricavarne il maggior utile possibile;
- quella di allearsi ad altri come lui per costituire una compagine compatta e, pertanto, indistruttibile perché prevaricatrice;
- quella di chiudere gli occhi per non vedere il marcio che hanno creato;
- quella di non avere una coscienza;
- quella di non avere valori da difendere;
- quella di creare enti fasulli per arricchirsi;
...........e possiamo continuare all'infinito.
Questo loro mondo si sgretolerebbe in un fiat se solo ci fosse una scintilla di orgoglio e di amor proprio in chi subisce e non si ribella.
Ma chi subisce è un debole e, a sua volta, un inetto, per cui i bulli avranno sempre la meglio su di lui.
La libertà, la democrazia, non esistono, sono parole vuote di significato se non si applicano alla lettera.
Cetta.

martedì 20 dicembre 2016

Inps: corsa ai voucher. Poletti: "Poletti, '100 mila i giovani in fuga? Bene..'. Poi si scusa.

I Voucher © ANSA

Tra gennaio e ottobre venduti 121,5 mln voucher, +32% su anno.

Il ministro del Lavoro Poletti scatena una polemica: 'Fuga di 100mila giovani? Bene, conosco gente che è andata via e sicuramente il Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi. I 60 milioni che restano non sono tutti dei 'pistola'...', dice. Poi si scusa, 'mi sono espresso male'. 
"Giovani umiliati da voucher e insultati da Poletti. Vada via lui, non i giovani". Lo scrive, su Twitter, Luigi Di Maio del M5S. Anche secondo Fi, Poletti offende i giovani del Sud: "Le parole del ministro sono offensive. I nostri giovani connazionali, specie al Sud, che abbandonano la loro terra perché impossibilitati a trovare lavoro qui e decidono di andare a cercarlo all'estero, meritano il massimo rispetto. Le espressioni usate dal ministro ci lasciano davvero basiti", afferma Michele Boccardi, senatore pugliese di Forza Italia.
BOOM VOUCHER, GIU' I CONTRATTI FISSI - Nei primi dieci mesi 2016 sono stati stipulati più di 1,3 milioni (1.370.320) di contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato, sono state 1.308.680 con un saldo positivo di 61.640 unità. Il dato - si rileva dall'osservatorio Inps - è peggiore dell'89% rispetto al saldo positivo di 588.039 contratti stabili dei primi dieci mesi 2015, risentendo della riduzione degli incentivi per le assunzioni stabili, e anche di gennaio-ottobre 2014 (+101.255 stabili). Nello stesso periodo gennaio-ottobre 2016 sono stati venduti 121,5 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto ai primi dieci mesi del 2015, pari al 32,3%, comunica inoltre l'Inps, sottolineando che nei primi dieci mesi del 2015 la crescita dell'utilizzo dei voucher, rispetto al 2014, era stata pari al 67,6%.
Il Governo è pronto a ''rideterminare dal punto di vista normativo il confine dell'uso dei voucher''. Così il ministro Giuliano Poletti, parlando a Fano. ''Abbiamo introdotto la tracciabilità, e dal prossimo mese vedremo l'effetto. Se è quello di una riduzione della dinamica di aumento e di una messa sotto controllo di questo strumento, bene. Se invece i dati ci diranno che anche questo strumento non è sufficiente a riposizionare correttamente i voucher la cosa che faremo è rimetterci le mani'' ha spiegato. 
Successivamente il ministro ha affermato che il Jobs act  è stata una buona legge, una legge che ''ha fatto bene e fa bene al Paese. Quindi, ha rilevato, oggi io non vedo ragioni per cui dobbiamo intervenire su questo versante''.  ''Poi, naturalmente, come tutte le cose va vista nel tempo in ragione dei risultati che produrrà, e se nel tempo in ragione dei risultati che si produrranno dovesse emergere che ci sono degli elementi di problematicità, come sempre si guardano''.

mercoledì 3 dicembre 2014

Da Poletti al Pdl tutti a tavola col capo clan Una foto racconta il potere di mafia Capitale. - Emiliano Fittipaldi

Da Poletti al Pdl tutti a tavola col capo clan Una foto racconta il potere di mafia Capitale

A ds Gianni Alemanno di spalle. Di fronte Poletti e Panzironi. In fondo i Marrone e Ozzimo

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Maxi operazione a Roma per "associazione di stampo mafioso" con 37 arresti, di cui otto ai domiciliari, e sequestri di beni per 200 milioni. Un "ramificato sistema corruttivo" in vista dell'assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate: è quanto emerso dalle indagini del Ros che ha portato alle misure restrittive e ai sequestri da parte del Gico della Finanza. Tra gli indagati c'è anche l'ex sindaco Gianni Alemanno, accusato di associazione di tipo mafioso (416 bis) e corruzione aggravata. A capo dell'organizzazione mafiosa, secondo gli investigatori, l'ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati. Tra gli arrestati anche l'ex ad dell'Ente Eur, Riccardo Mancini, l'ex presidente di Ama, Franco Panzironi, e Luca Odevaine, a capo della polizia provinciale (ansa)