Tra gennaio e ottobre venduti 121,5 mln voucher, +32% su anno.
Il ministro del Lavoro Poletti scatena una polemica: 'Fuga di 100mila giovani? Bene, conosco gente che è andata via e sicuramente il Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi. I 60 milioni che restano non sono tutti dei 'pistola'...', dice. Poi si scusa, 'mi sono espresso male'.
"Giovani umiliati da voucher e insultati da Poletti. Vada via lui, non i giovani". Lo scrive, su Twitter, Luigi Di Maio del M5S. Anche secondo Fi, Poletti offende i giovani del Sud: "Le parole del ministro sono offensive. I nostri giovani connazionali, specie al Sud, che abbandonano la loro terra perché impossibilitati a trovare lavoro qui e decidono di andare a cercarlo all'estero, meritano il massimo rispetto. Le espressioni usate dal ministro ci lasciano davvero basiti", afferma Michele Boccardi, senatore pugliese di Forza Italia.
BOOM VOUCHER, GIU' I CONTRATTI FISSI - Nei primi dieci mesi 2016 sono stati stipulati più di 1,3 milioni (1.370.320) di contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato, sono state 1.308.680 con un saldo positivo di 61.640 unità. Il dato - si rileva dall'osservatorio Inps - è peggiore dell'89% rispetto al saldo positivo di 588.039 contratti stabili dei primi dieci mesi 2015, risentendo della riduzione degli incentivi per le assunzioni stabili, e anche di gennaio-ottobre 2014 (+101.255 stabili). Nello stesso periodo gennaio-ottobre 2016 sono stati venduti 121,5 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto ai primi dieci mesi del 2015, pari al 32,3%, comunica inoltre l'Inps, sottolineando che nei primi dieci mesi del 2015 la crescita dell'utilizzo dei voucher, rispetto al 2014, era stata pari al 67,6%.
Il Governo è pronto a ''rideterminare dal punto di vista normativo il confine dell'uso dei voucher''. Così il ministro Giuliano Poletti, parlando a Fano. ''Abbiamo introdotto la tracciabilità, e dal prossimo mese vedremo l'effetto. Se è quello di una riduzione della dinamica di aumento e di una messa sotto controllo di questo strumento, bene. Se invece i dati ci diranno che anche questo strumento non è sufficiente a riposizionare correttamente i voucher la cosa che faremo è rimetterci le mani'' ha spiegato.
Successivamente il ministro ha affermato che il Jobs act è stata una buona legge, una legge che ''ha fatto bene e fa bene al Paese. Quindi, ha rilevato, oggi io non vedo ragioni per cui dobbiamo intervenire su questo versante''. ''Poi, naturalmente, come tutte le cose va vista nel tempo in ragione dei risultati che produrrà, e se nel tempo in ragione dei risultati che si produrranno dovesse emergere che ci sono degli elementi di problematicità, come sempre si guardano''.
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