lunedì 12 aprile 2021

Ma mi faccia il piacere. - Marco Travaglio

 

Camillo, penso. “Cavour fece il trasferimento da Torino a Firenze della nostra capitale” (Eugenio Scalfari, Repubblica, 11.4). Purtroppo Cavour morì prematuramente nel 1861 e la capitale fu trasferita a Firenze nel 1865. Ma Repubblica non la leggono nemmeno i suoi redattori?

Brum-brum. “A metà aprile 500mila vaccini al giorno” (gen. Francesco Paolo Figliuolo, 20.3). “Anziani al sicuro, il governo accelera: 3 milioni di vaccini in 10 giorni” (Repubblica, 10.4). “Il governo ora accelera. Figliuolo: ‘Sei milioni di vaccini agli anziani in un mese’” (Stampa, 11.4). Non riuscendo a fare 500mila vaccini al giorno, e nemmeno 300mila, se ne annunciano 3 milioni in 10 giorni (cioè 300mila al giorno) e poi 6 milioni in 30 giorni (cioè 200 mila al giorno). Ma mica si frena: si accelera.

Maglieria intima. “La depressione post partum di Chiara Ferragni produce denunce politiche feroci alla Lombardia. Sempre la vecchia storia di fare il proprio mestiere (si fa per dire)…” (Maria Giovanna Maglie, “giornalista”, Twitter, 2.4). Resta da capire che mestiere faccia la Maglie.

Lecca-Letta. Bruno Vespa: “Buonasera, lei sa quante volte è venuto qui a Porta a Porta?”. Enrico Letta: “Due, tre, quattro…”. Vespa: “No, 48 volte!” (Porta a Porta, segnalato da @nonleggerlo.it, Rai1, 1.4). Sono soddisfazioni.

Barbarie. “Avrei preferito Wallace di Braveheart ai rapporti con le correnti. Temo che Conan il barbaro sia troppo fondamentalista” (Andrea Marcucci, presidente uscente dei senatori Pd, a Letta che scherza su Arnold Schwarzenegger delegato ai rapporti con le correnti Pd, Twitter, 1.4). E provare con Onan il Barbaro?

Bel suol d’amore/1. “Draghi vola in Libia per blindare Dbeiba e fermare i migranti” (Stampa, 6.4). Con la sola forza del pensiero.

Bel suol d’amore/2. “C’è un alito di vento fresco che sa di futuro, ha spazzato via le nubi di sabbia e riecco il sole, il lungomare di Tripoli coi bambini sui rollerblade, il meraviglioso Macchiato cremoso nei caffè all’italiana. Quiete e speranza nel traffico caotico paralizzato dalla visita, attesissima, di Mario Draghi. Se solo metà della carne che il premier italiano e il primo ministro libico hanno messo al fuoco non diventerà l’ennesimo tizzone di speranze in fumo, questa missione non segna solo un punto fermo politico ed economico: scrive una pagina di Storia” (Paolo Brera, Repubblica, 6.4). Gli editori stanno già bruciando milioni di manuali.

Slurp. “Il neo-lettismo è Bim Bum Bam. Autoironia sui social, Subbuteo. Il segretario Pd sceglie la cultura pop per scardinare il passato” (Massimiliano Panarari, Espresso, 11.4). Il Viminale sta già transennando i seggi.

Colpa nostra. “Altre dosi in ritardo e 255 iniezioni a Pasqua e Pasquetta. La rabbia di Figliuolo” (Giornale, 7.4). Questo ce l’ha di nuovo con noi.

Annamo bene. “Figliuolo sul piano vaccini della Lombardia: ‘È coerente con quello nazionale’” (Corriere, 1.4). Quindi, a occhio, è sbagliato quello nazionale.

Timori. “Italia viva teme l’addio di Renzi” (Repubblica, 6.4). Teme?

Un po’ per uno. “Roma, il centrodestra torna a puntare su Bertolaso” (Corriere, 1.4). Dopo i lombardi, anche i romani han diritto a un po’ di svago.

Massimo Stratega. “Mio caro Conte, avete sbagliato politica estera”, “Il volo improvvisato a Bengasi e le modalità con le quali è stato organizzato il rilascio dei 18 pescatori sequestrati, con tanto di photo-opportunity pretesa da Haftar, restano una pagina opaca della nostra storia diplomatica” (Massimo Giannini, Stampa, 7.4). Invece di scomodarsi, bastava indire una conferenza stampa e dare del dittatore ad Haftar.

Tubinga or not Tubinga. “Nardella: ‘Pronti a portare a Firenze il modello Tubinga’” (Foglio, 1.4). Ma non è più pratico esportare Nardella a Tubinga?

Sindacato Tangentari. “L’insulto del Senato alla storia del sindacato: vaffa a Del Turco” (Piero Sansonetti, Riformista, 1.4). Giusto: a insultare il sindacato non è un sindacalista che intasca 850mila euro di tangenti, ma il Senato che applica le norme e gli leva il vitalizio.

L’ideona. “’Nessun danno erariale’. Bertolaso assolto dopo 8 anni di gogna sul G8 del 2008 spostato dalla Maddalena a L’Aquila” (Giornale, 10.4). In effetti organizzare il G8 in un posto e poi farlo in un altro fu un affarone.

Il titolo della settimana/1. “Fontana è stato trasparente: indagato” (Libero, 1.4). S’è solo scordato un conto in Svizzera e due firme false, che sarà mai.

Il titolo della settimana/2. “Letta vede Renzi, ma gli preferisce Conte” (Foglio, 7.4). Ingrato: dopo tutto quel che ha fatto Renzi per lui.

Il titolo della settimana/3. “Letta e Renzi parlano di sindaci e Colle. ‘Serve intesa su un nome forte’” (Repubblica, 7.4). Io ci vedrei bene bin Salman.

Il titolo della settimana/4. “AstraZeneca ha effetti collaterali. Ma è comunque meglio del Covid” (Domani, 8.4). Quindi se, prima di vaccinarvi, vi chiedono se volete una dose di Covid o una di AstraZeneca, sapete già cosa rispondere.

IlFattoQuotidiano

domenica 11 aprile 2021

La roulette Russa.

 

La roulette russa è reato e come tale va condannato.
Anche Astrazeneca è una roulette russa, ma è obbligatorio accettarlo, chi lo rifiuta non si vaccina...
Ma anche vietare il vaccino a chi rifiuta Astrazeneca è reato, in quanto il vaccino è obbligatorio.
Che si fa allora?
Si accetta il vaccino e se si verifica qualche contrarietà, come la morte del vaccinato con Astrazeneca, si ricorre in tribunale e si obbliga chi ha obbligato ad accettare il suddetto vaccino al versamento di un buon risarcimento economico ai congiunti del malcapitato "obbligato", ucciso da un triste gioco: la roulette russa considerato reato se lo commette un comune mortale, diventato un obbligo se imposto dal governo.
Semplice, non credete?

Cetta.

«AstraZeneca viola il contratto»: la lettera-ultimatum dell’Europa. - Federico Fubini

 

L’intimazione dei legali inviata il 19 marzo scorso scadeva due giorni fa. L’avvertimento che lascia già pensare a una richiesta di danni al gruppo anglo-svedese: «Ponete rimedio ai ritardi o ci saranno delle conseguenze».

È un «preavviso scritto di una lite» che può diventare la madre di tutte le battaglie legali nate dalla pandemia. Ma soprattutto, è un ultimatum che sta scadendo. Per mano di Sandra Gallina, l’italiana che guida la direzione generale Salute e che ha negoziato i contratti sui vaccini,il 19 marzo la Commissione europea ha scritto ad AstraZeneca. Destinatari Iskra Reic, vicepresidente esecutiva per l’Europa e il deputy General Councel — l’avvocatessa aziendale — Mariam Koohdari. L’accusa di Bruxelles è precisa: «A seguito di un’analisi dettagliata di tutte le informazioni — si legge — siamo giunti alla conclusione che AstraZeneca ha violato e continua a violare le sue obbligazioni contrattuali sulla produzione e la fornitura delle 300 milioni di dosi iniziali per l’Europa».

Le implicazioni, poi, sono altrettanto nette: «Vi chiediamo formalmente e vi diamo preavviso di porre rimedio alle sostanziali violazioni contrattuali entro venti giorni da questa lettera». E ancora: «Vi diamo preavviso di recuperare senza ulteriori ritardi sull’arretrato nella produzione e consegna delle dosi e di mitigare qualunque danni causato». Anche perché — osserva sempre la lettera di Sandra Gallina da Bruxelles — «sottolineiamo che la sostanziale violazione dell’accordo di acquisto da parte della vostra azienda può portare a conseguenze drammatiche per la vita, la salute e la libertà di milioni di cittadini europei nella crisi Covid-19». Fra le righe, si profila già una richiesta di danni a AstraZeneca potenzialmente per cifre molto elevate. E poiché la missiva di Bruxelles (di cui è apparsa notizia per la prima volta su Les Echos in Francia) è stata inviata il 19 marzo, la situazione è chiara: l’ultimatum è scaduto due giorni fa senza che siano conosciute, al momento, reazioni da parte dell’azienda.

La requisitoria della Commissione è molto articolata, al punto da occupare sei pagine. Bruxelles sostiene che le violazioni sarebbero numerose: AstraZeneca avrebbe incassato un sostanziale anticipo in estate sulla base di impegni poi lasciati cadere (al punto che nel tardo autunno la Commissione si rifiutò di versare una seconda rata); avrebbe di fatto promesso le stesse dosi a più committenti pur garantendo il contrario nel contratto con la Commissione europea; e avrebbe incomprensibilmente tardato nella sua richiesta di autorizzazione del suo vaccino presso il regolatore europeo Ema.

Gallina contesta al gruppo anglo-svedese che non avrebbe neppure compiuto quel che nel contratto fra le due parti del 27 agosto scorso viene definito il «best reasonable effort» (un impegno con la «massima diligenza ragionevolmente possibile») di rispettare il calendario di fornitura. Questo prevedeva fra 30 e 40 milioni di dosi entro la fine del 2020, fra 80 e 100 milioni nei primi tre mesi di quest’anno e il resto dei 300 milioni previsti entro la fine di giugno. Invece la «violazione degli obblighi» si estrinseca nel fatto che a fine marzo l’azienda aveva fornito solo 30,12 milioni di dosi, circa un quarto del previsto.

Per Bruxelles, non può essere stata solo sfortuna per il cattivo esito nella produzione di alcuni lotti. La lettera sottolinea che la Commissione aveva pagato una prima rata di 227 milioni di euro subito dopo la firma del contratto in agosto, proprio per mettere l’azienda in grado di partire con le forniture al più presto. Ma rivela anche che i problemi erano iniziati subito: il versamento di una seconda rata da 112 milioni era stato sospeso in autunno «a causa della mancanza da parte di AstraZeneca della rendicontazione richiesta» (all’epoca Bruxelles aveva tenuto la questione riservata).

Corriere della Sera

Le Grandi Riforme. - Marco Travaglio


Le prime Grandi Riforme dei Migliori sono quelle dei dizionari della lingua italiana e dei manuali di aritmetica. Mentre denunciavamo la vergogna del condono fiscale in compagnia dei tupamaros di Bankitalia e Corte dei Conti, abbiamo scoperto dai giornaloni che, siccome Draghi ha definito “condono” il suo condono, allora non è un condono (dal che si deduce che, se fai una rapina e la chiami rapina, non è una rapina). Per il rag. Cerasa del Foglio è una “svolta da seguire di Draghi: usare i condoni per denunciare le inefficienze dello Stato” (come usare le rapine per denunciare le inefficienze della polizia). E per il prof. Cottarelli, editorialista di Rep e consulente del governo per interposto Brunetta, “a ben vedere, nella sostanza, si tratta di un’operazione di semplificazione”. Pure le gaffe, quando le fa Draghi, non si chiamano gaffe. Anche quando dà dei salta-fila senza coscienza agli psicologi che si vaccinano per obbedire al suo decreto del 1° aprile (o era un pesce d’aprile?). E quando dà a Erdogan del “dittatore che ci serve”, causando una prevedibilissima crisi diplomatico-commerciale coi turchi che, come lui stesso dice, ci servono: siedono con noi nella Nato; comandano in Libia e così ci ricattano coi migranti; e per giunta hanno notevoli scambi economici con noi (ieri pare che abbiano sospeso una commessa da 70 milioni per 15 elicotteri di Leonardo firmata pochi giorni fa). Ma non è una gaffe: si chiama – spiega Stefano Folli su Rep – “nuova politica europea di Draghi”, “disegno che sta prendendo forma” per “innalzare la nostra proiezione internazionale” e “rischio calcolato”. Calcolato da chi e su cosa, non è dato sapere, specie se i turchi comprassero quegli elicotteri da un paese più diplomatico, con perdita di soldi e lavoro per la nostra partecipata di Stato.

Ma il “cambio di passo” dei Migliori rivoluziona anche l’aritmetica. A furia di “accelerare” con Figliuolo, la nostra campagna vaccinale resta sotto le 300mila dosi medie al giorno, mentre accelerano oltre le 600mila la Germania e oltre le 500mila la Francia, che col famigerato Arcuri erano sotto o al pari di noi. Ma ecco l’ideona: calcolare le dosi non più al giorno, ma a dècade. Così la frenata diventa un’accelerata. Rep: “Vaccini, tutto in 10 giorni: ‘Serve una terapia d’urto’”, “Anziani al sicuro, il governo accelera: 3 milioni di vaccini in 10 giorni”. E quanto fa 3 milioni diviso 10? Sempre 300mila. Ma sembrano di più, come gli scalcagnati carri armati che Mussolini faceva girare più volte davanti agli alleati tedeschi: erano sempre gli stessi, ma sembravano un’invincibile armata. E Figliuolo e Rep non erano ancora nati, sennò avrebbero gridato all’“accelerazione” e alla “terapia d’urto”.

IlFattoQuotidiano

Vaccini, arriva in Italia Johnson & Johnson. Come funziona e quanto è efficace.

 

È in arrivo nei prossimi giorni anche in Italia e potrebbe dare una spinta decisiva alla campagna vaccinale italiana in cerca di uno scatto per sconfiggere il Covid-19. È monodose e dunque non necessita di un richiamo, un vantaggio che al momento lo distingue da tutti gli altri vaccini approvati; può essere conservato in frigo senza congelamento, caratteristica che lo rende idoneo ad una somministrazione in farmacia; come AstraZeneca è a vettore virale; è adatto dai 18 anni in su.

Stiamo parlando del vaccino Johnson&Johnson, le cui prime 184mila dosi delle 400-500mila attese entro la fine di aprile arriveranno in Italia la prossima settimana. Sperando che non si ripetano i ritardi nelle consegne accusati da AstraZeneca. Le fiale J&J dovrebbero sbarcare tra martedì e mercoledì all'hub della Difesa all'aeroporto di Pratica di Mare, assieme a 175mila dosi di Astrazeneca. Quello di J&J è il quarto vaccino disponibile nel nostro paese dopo Pfizer, Moderna e AstraZeneca. È stato approvato dall'Agenzia europea del farmaco (Ema) l'11 marzo scorso e dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) il giorno dopo.

La Commissione tecnico-scientifica dell'Aifa ha confermato la valutazione dell'Ema sull'efficacia del vaccino. In generale la sua efficacia nella prevenzione del Covid si aggira intorno al 66% nei trial condotti su 44mila persone, mentre scende al 57% per la variante sudafricana del Covid. Il vaccino Pfizer, a titolo di confronto, ha un’efficacia del 95%, quello di Moderna del 94%, quello di AstraZeneca del 59,5%.

I farmaci a mRna dunque si confermano più efficaci nel prevenire la positività ma quelli virali hanno una capacità simile di evitare le forme gravi di infezione. Il vaccino J&J arriva infatti a prevenire le forme gravi di Covid fino al 77% dopo 14 giorni dalla somministrazione e almeno all'85% dopo 28 giorni. I dati hanno mostrato che nei soggetti over 65 non si è notata alcuna flessione nella efficacia.

Nei giorni scorsi l'Ema, dopo quattro eventi tromboembolici in quanti hanno ricevuto il vaccino anti-Covid in Usa, ha avviato una revisione per valutare le segnalazioni. Secondo le autorità americane, nessun legame provato è stato rinvenuto fra il vaccino e le trombosi. Negli Usa sono già 5 milioni le persone che lo hanno ricevuto.

Il vaccino J&J utilizza una tecnologia diversa da quella dei prodotti Pfizer e Moderna che sfruttano una molecola di Rna messaggero che si introduce nelle cellule del nostro corpo e le spinge a produrre l'antigene di Sars-Cov-2 che addestra il sistema immunitario a cercare e neutralizzare il virus. Nel caso di Johnson&Johnson, invece, parliamo di un vaccino a vettore virale (adenovirus). Un frammento di DNA corrispondente alla proteina spike viene inserito in un virus innocuo per l'uomo e opportunamente modificato. Il virus infetta le cellule umane e il DNA viene così letto e tradotto in proteina. Quest'ultima è l'antigene contro cui monta la risposta immunitaria.

J&J si è impegnata a fornire alla Ue 200 milioni di dosi entro la fine dell’anno. All’Italia ne spetterà una quota proporzionale alla sua popolazione. Entro la fine di giugno l’azienda americana dovrebbe consegnare alla Ue 55 milioni di fiale ma a causa di problemi nella catena di produzione potrebbe non centrare l’obiettivo. Agli Usa ne ha promesse 100 milioni di dosi entro maggio.

Anche negli Stati Uniti però ci sono stati ritardi. La prossima settimana J&J consegnerà l’86% di dosi in meno del previsto a causa di problemi nell’impianto produttivo di Baltimora dell’azienda Emergent BioSolutions che lavora in partnership con J&J. Il motivo è che i lavoratori dello stabilimento hanno mischiato per errore gli ingredienti del vaccino con quelli di AstraZeneca, anch’esso prodotto nell’impianto di Baltimora, contaminando 15 milioni di dosi. Dopo l’incidente Johnson & Johnson ha comunicato che si assumerà la piena responsabilità della gestione dello stabilimento e che aumenterà i controlli e le persone coinvolte nel processo produttivo.

msnnotizie

sabato 10 aprile 2021

False fatture. L’11 giugno inizia l’appello per i genitori di Renzi.

 

Inizierà l’11 giugno il processo in Corte d’appello a Firenze per Tiziano Renzi e Laura Bovoli. In I grado, nell’ottobre 2019, i genitori dell’ex premier – che hanno sempre respinto le accuse – sono stati condannati a 1 anno e 9 mesi di reclusione. L’accusa è di aver emesso tramite due società (la Eventi 6 e la Party Srl) due fatture per operazioni inesistenti. Imputato nello stesso processo anche Luigi Dagostino, condannato a due anni per le fatture pagate dalla Tramor Srl, di cui in passato era amministratore, alle società ritenute dai pm della famiglia Renzi, e per truffa. Al centro della vicenda ci sono due fatture pagate dalla Tramor: una del 15.6.2015 emessa dalla Party Srl per un valore di 24.400, Iva inclusa, con oggetto “Studio di fattibilità commerciale per collocazione area destinata al ‘food’nel vostro nuovo insediamento nei pressi del The Mall”, studio per l’accusa “mai effettuato”; la seconda fattura, del 30.6.2015, emessa dalla Eventi 6, valore 140 mila (più Iva), per uno studio per i pm “mai effettuato”.

IlFattoQuotidiano

Astrazeneca, lo studio sulle trombosi dei ricercatori tedeschi. L’ipotesi che il Dna libero nel vaccino scateni anticorpi insoliti e reattivi. Giovanna Trinchella

 


In una conferenza stampa internazionale, a cui il Fattoquotidiano ha partecipato, il professore Andreas Greinacher, ordinario di Immunologia dell'ateneo tedesco, ha spiegato che i campioni esaminati hanno mostrato "anticorpi insoliti" che attivano le piastrine del sangue, provocando la formazione di coaguli, che si sta valutando la presenza di "cofattori". Al vaglio anche il vettore virale.

Trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino (VITT). Gli scienziati tedeschi dell’Università di Greifswald, con uno studio pubblicato ieri su quella che è considerata una delle più prestigiose riviste scientifiche The New England journal of medicine, hanno concluso che la somministrazione del vaccino a vettore virale Astrazeneca innesca la reazione che ha portato al ricovero e in alcuni casi alla morte di persone a cui era stato somministrato il composto sviluppato dall’Università di Oxford. “La vaccinazione con ChAdOx1 nCov-19 può provocare il raro sviluppo di trombocitopenia trombotica immunitaria mediata da anticorpi attivatori delle piastrine contro PF4, che imita clinicamente la trombocitopenia autoimmune indotta da eparina” le conclusioni.

Sono state 222 le segnalazioni in tutta Europa, Gran Bretagna inclusa, su 34 milioni di persone vaccinate. In una conferenza stampa internazionale, a cui il Fattoquotidiano ha partecipato, il professore Andreas Greinacher, ordinario di Immunologia dell’ateneo tedesco, ha spiegato che i campioni esaminati hanno mostrato “anticorpi insoliti” che attivano le piastrine del sangue, provocando la formazione di coaguli, che si sta valutando la presenza di “cofattori” e che un possibile innesco di questi anticorpi reattivi al fattore piastrinico (Pf4) “potrebbe essere il Dna libero nel vaccino”.

Lo scienziato ha spiegato anche che in collaborazione con i ricercatori di Friburgo e colleghi italiani è al vaglio l’ipotesi che a innescare gli eventi ci siano alcuni “cofattori”. Quali siano questi cofattori al momento è oggetto di un ulteriore studio che sarà pubblicato su una rivista pre-print e successivamente sottoposto alla revisione peer review. Una “fantastica notizia” ha detto il ricercatore per la prosecuzione della campagna vaccinale che in alcuni paesi sembra parzialmente compromessa dalla decisioni fai da te di ogni paese e dalla montante mancanza di fiducia nel confronti del composto.

Dopo la notizia diffusa dall’Agenzia europea del farmaco che anche il vaccino Janssen (Johnson&Johnson) sarà oggetto di un’analisi per quattro casi di trombosi segnalati negli Stati Uniti è nuovamente emersa l’ipotesi che a contribuire a innescare le trombosi possa essere il vettore virale. “È troppo presto per dirlo, sono necessarie ulteriori esami” ha risposto Greinacher sul punto affermando che tutti i ricercatori coinvolti hanno passato fino a 18 ore ogni giorno, weekend inclusi, per cercare di spiegare quanto sta avvenendo. Al momento non sono stati segnalati casi di trombosi dopo la somministrazione di vaccini a Rna messaggero. A domanda specifica se le donne che usano contraccettivi orali devono preoccuparsi di essere vaccinate il ricercatore ha risposto che l’assunzione della pillola, al momento, non è considerato un fattore di rischio ulteriore.

Nello studio sul Nejm sono stati analizzati i casi di undici pazienti in Germania e Austria in cui si erano sviluppate trombosi o trombocitopenia dopo la vaccinazione con ChAdOx1 nCov-19. “Sono stati utilizzati test standard per rilevare il fattore piastrinico 4 (PF4) – anticorpi eparina e un test di attivazione piastrinica modificato (potenziato con PF4) per rilevare gli anticorpi attivanti le piastrine in varie condizioni di reazione. In questo test – si legge nello studio – sono stati inclusi campioni di pazienti a cui sono stati inviati campioni di sangue per lo studio di eventi trombotici associati al vaccino, con 28 risultati positivi in ​​un test immunologico di screening PF4-eparina”. Degli 11 pazienti originali, nove erano donne, con un’età media di 36 anni: la paziente più giovane 22enne la più anziana 49.

“A partire da 5-16 giorni dopo la vaccinazione, i pazienti hanno presentato uno o più eventi trombotici, ad eccezione di un paziente, che ha presentato emorragia intracranica fatale. Dei pazienti con uno o più eventi trombotici, 9 avevano trombosi venosa cerebrale, 3 avevano trombosi venosa splancnica, 3 avevano embolia polmonare e 4 avevano altre trombosi; di questi pazienti, 6 sono morti. Cinque pazienti avevano una coagulazione intravascolare disseminata. Nessuno dei pazienti – si legge nella ricerca – aveva ricevuto eparina prima della comparsa dei sintomi. Tutti i 28 pazienti risultati positivi agli anticorpi contro PF4-eparina sono risultati positivi al test di attivazione piastrinica in presenza di PF4 indipendente dall’eparina. L’attivazione piastrinica è stata inibita da alti livelli di eparina, Anticorpo monoclonale bloccante il recettore Fc e immunoglobuline (10 mg per millilitro). Ulteriori studi con anticorpi purificati per affinità PF4 o PF4-eparina in 2 pazienti hanno confermato l’attivazione piastrinica dipendente da PF4″.

Sulla questione del contributo del vettore virale all’innesco degli eventi. I ricercatori ricordano che è noto che l’adenovirus si leghi alle piastrine provocando una attivazione, ma che la quantità di adenovirus in un’iniezione di vaccino impone di pensare che sia improbabile che “contribuisca alla successiva attivazione piastrinica osservata in questi pazienti. Tuttavia, le interazioni tra il vaccino e le piastrine o tra il vaccino e PF4 potrebbero svolgere un ruolo nella patogenesi”. Sul punto ieri la Food and Drug Administration ha comunicato di non aver “trovato una relazione causale” tra la vaccinazione con il composto Johnson &Johnson e casi di trombosi. Secondo la nota, la “Fda è a conoscenza dei casi di persone con gravi coaguli di sangue – a volte collegati a bassi livelli di piastrine nel sangue – dopo la somministrazione di J&J” e ha sottolineato “che queste condizioni possono avere molte cause diverse”, precisando che continuerà a investigare.

Un possibile fattore scatenante di questi anticorpi reattivi al PF4 potrebbe essere il Dna libero nel vaccino. “Abbiamo precedentemente dimostrato che Dna e Rna formano complessi multimolecolari con PF4, che legano gli anticorpi di pazienti con trombocitopenia indotta da eparina e inducono anche anticorpi contro PF4-eparina in un modello murino. Sfortunatamente, altri vaccini Covid-19 non erano disponibili per i test”.

Le implicazione cliniche, secondo i ricercatori, sono importanti. “In primo luogo, i medici devono essere consapevoli che in alcuni pazienti, la trombosi venosa o arteriosa può svilupparsi in siti insoliti come il cervello o l’addome, che diventa clinicamente evidente circa 5-20 giorni dopo la vaccinazione. Se una tale reazione è accompagnata da trombocitopenia, può rappresentare un effetto avverso della precedente vaccinazione con Covid-19. Ad oggi, questa reazione è stata segnalata solo con il vaccino ChAdOx1 nCov-19, che è stato utilizzato in circa il 25% dei soggetti vaccinati in Germania e nel 30% di quelli in Austria”.

Inoltre i test per rilevare gli anticorpi PF4-eparina sono disponibili e utilizzabili. “Terzo, abbiamo dimostrato che questi anticorpi riconoscono PF4 e che l’aggiunta di PF4 aumenta notevolmente la loro rilevabilità in un test di attivazione piastrinica. Poiché la vaccinazione di milioni di persone sarà complicata da un background di eventi trombotici non correlati alla vaccinazione, è possibile utilizzare un test ELISA dipendente da PF4 o un test di attivazione piastrinica potenziato con PF4 per confermare la diagnosi di trombocitopenia trombotica immunitaria indotta dal vaccino attraverso questo meccanismo di formazione post-vaccinazione di anticorpi attivatori delle piastrine contro PF4. Sebbene le decisioni terapeutiche – scrivono gli scienziati – come la somministrazione di immunoglobuline per via endovenosa e l’inizio della terapia anticoagulante non debbano attendere la diagnosi di laboratorio, il rilevamento di questi insoliti anticorpi attivatori delle piastrine sarà altamente rilevante per l’identificazione del caso e la futura valutazione del rapporto rischio-beneficio di questo e altri vaccini”

Lo studio su New England Journal of Medicine.

IlFattoQuotidiano