Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
venerdì 21 aprile 2023
Terzo "pollo" e Spid
giovedì 20 aprile 2023
Armarsi un po’. - Marco Travaglio
Noi simpatizzanti di Elly Schlein abbiamo ascoltato con religiosa attenzione la sua prima conferenza stampa. Finora non avevamo colto la differenza fra il suo Pd, quello di Letta tracollato alle elezioni e quello che avrebbe messo su Bonaccini. Ma non siamo siamo rimasti delusi. Schlein è favorevole al Pnrr: “Non possiamo mancare l’appuntamento, tifiamo per l’Italia”. Parole sante. È antifascista e giudica il 25 Aprile “una “celebrazione importante e sentita”. Un libro stampato. Invece è contraria al dl Cutro, “peggio dei decreti Salvini”. Perbacco. E la sanità, come la vuole? “Pubblica” (infatti l’Emilia-Romagna da lei viceamministrata fino all’altroieri foraggia i privati). La “guerra ai poveri” del governo contro il Rdc è deplorevole: “uno spezzatino”. Brutta anche “la precarietà”. E l’utero in affitto? “Personalmente sono favorevole, ma non l’abbiamo inserito nella mozione perché c’è una piena disponibilità al confronto con tutti i femminismi e tutte le associazioni che vogliono confrontarsi”. Con quelle che non vogliono, niente confronto.
Elly è anche favorevole, nell’ordine, a: “giustizia sociale, salario minimo, riscatto della dignità del lavoro, battaglie legate all’emergenza climatica”. A proposito: chi attendeva una parola chiara sull’inceneritore di Roma, specie ora che la giunta Pd di Livorno lo chiude perché ciuccia troppa acqua, è stato soddisfatto: “Siccome esistono sensibilità diverse nel partito, mi impegno a promuovere un confronto” (sempre con chi vuole confrontarsi). Sì, ma qual è la sua sensibilità non di passante, ma di segretaria del Pd? “Ereditiamo scelte già fatte e non è sul terreno delle scelte già fatte che si misura come noi proviamo a costruire ciò che c’è nella piattaforma congressuale”. E lei come giudica le scelte già fatte, visto che può disfarle votando gli ordini del giorno di M5S e Avs? “Non li ho visti, ma immagino che voteremo contro”. Non li ha visti, ma immagina. E le armi per l’escalation in Ucraina? Dài che qui arriva una bella svolta rispetto alla linea Letta-Bonaccini: “Abbiamo votato (il decreto Meloni, ndr) confermando il supporto al popolo ucraino. L’ho confermato ieri all’ambasciatore. Nel nostro gruppo c’è chi ha votato diversamente, ma non ho visto cambiamenti”. Neppure noi, ma è solo un’impressione. Invece sul riarmo al 2% del Pil è “molto perplessa”: gliele canta chiare. Poi sfodera tutto il suo empito ambientalista con una difesa appassionata di mamma orsa: “Saranno le autorità preposte a decidere cosa fare. Sono molto attenta a capire il perché della sentenza del Tar”. E qui il nostro cuore sussulta e si surriscalda come non accadeva dall’ultima tribuna politica di Forlani: lo spericolato uno-due fra “autorità preposte” e “Tar” è da pelle d’oca.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/04/20/armarsi-un-po-2/7136120/
Masimo Erbetti - by FB
"Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano…
Lasciatemi cantare…
Sono un italiano vero…"
Prima gli italiani
Liceo del made in Italy
Ministero del made in italy
"No alla sostituzione etnica"
"Non dobbiamo cancellare la nostra cultura a vantaggio di altre"
Non cancellare la nostra cultura? A vantaggio di altre?
Ma la nostra cultura da dove viene? E poi siamo così sicuri di essere italiani veri?
Che vuol dire essere italiani?
Siamo italiani nel DNA?
Siamo italiani per la nostra cultura?
Siccome non lo so, ho cercato di informarmi…di capire…perché sta cosa della sostituzione etnica un po' mi ha incuriosito…e anche un po' spaventato…e ho scoperto che secondo uno studio (ma ce ne sono tanti altri) di Alberto Piazza Professore emerito di genetica umana presso l’Università di Torino…per cui mica l'ultimo arrivato…
Beh insomma…ho scorto che:
Sei un "vero italiano" dell'Italia centrale…della Toscana…del Lazio?
Beh…sei frutto della mescolanza di popolazioni caucasiche e mediorientali (anatoliche) avvenuta tra 3200 e 2100 anni fa
Sei un "vero italiano" delle regioni settentrionali? Beh…sei frutto della fusione delle popolazioni autoctone cisalpine con popolazioni nordeuropee avvenuta tra 2000 e 1650 anni fa dopo la fine del dominio romano
Sei un "vero italiano" meridionale e della Sicilia? Beh…tu invece hai un influsso di popolazioni nordafricane e greche avvenuto intorno a 1000 anni fa
Sei un "vero italiano sardo"? Beh per te la situazione è un po' differente…perché la popolazione della Sardegna si caratterizza invece per un genoma proprio nettamente distinto da quello degli altri italiani, arcaico e pressoché omogeneo.
Per cui se siete siciliani avrete sicuramente radici africane e/o greche… ma anche nel caso in cui non siate Siciliani…ma qualche vostro antenato avesse avuto un compagno o una compagna siciliana, quei geni potrebbero essere stati trasmessi a voi…e vi ritrovereste ad avere geni africani…
Ma anche se siete Sardi e non avete nulla a che fare con i geni di tutti gli altri italiani…potrebbe esservi accaduta la stessa cosa dei siciliani...se qualche vostro antenato…avesse avuto un compagno/a non sardo…in questo caso potreste essere voi ad avere una parte di geni italiani...che poi italiani non sono...perché i geni italiani provengono da altri geni...a seconda se si è del nord, del centro, o del sud...insomma un gran bel casotto...che nulla ha a che fare con l'italianità…
E non pensate che voi del nord siate esenti da tutto questo...perché potreste avere geni nord europei…ma anche siciliani o magari sardi…nel caso in qualche vostro antenato si fosse unito con un "italiano" di quelle zone.
Per cui lasciate ogni speranza o voi che pensate di essere "veri Italiani" e di che cavolo di sostituzione etnica va parlando il ministro Lollobrigida?
Noi siamo il frutto del nostro passato e il nostro passato è fatto di africani, caucasici nord europei greci…e chissà quale altro gene potremmo avere…insomma non fatevi illusioni…nessuno di noi è un italiano "vero"...siamo frutto di una mescolanza…e secondo me è questa la nostra vera forza.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=10223349391148654&set=a.2888902147289
mercoledì 19 aprile 2023
Birkenau, foto e sorrisi sui binari del campo di concentramento.
Fa indignare lo scatto postato sui social da una producer britannica, che ritrae alcuni giovani in pose decisamente inadeguate alle porte di uno dei luoghi dell'orrore nazista. L'Auschwitz Memorial: "I visitatori si ricordino del luogo in cui si trovano".
Hanno fatto il giro del web le disturbanti immagini, in arrivo dal campo di concentramento di Birkenau, che ritraggono giovani intenti a immortalarsi in pose sorridenti davanti a un luogo simbolo dell'orrore nazista. Lo scatto è stato postato sui social da Maria Murphy, producer della britannica GB News, accompagnato da un'eloquente didascalia: "Una delle esperienze più strazianti della mia vita, purtroppo non sembrava che tutti lo trovassero così toccante".
Sorrisi e pose nel luogo dell'orrrore nazista.
Nell'immagine si vede una ragazza sorridente, probabilmente intenta a prendere il sole sui binari, mentre un amico le scatta una foto. Un'altra, poco più avanti, è in piedi e in bilico sulle rotaie cercando di mantenere l'equilibrio. Nulla di strano se non fosse che quei binari sono gli stessi che videro 80 anni fa vagoni carichi di deportati, trasportati verso la morte nei lager.
Lo sconcerto dei commentatori su Twitter.
Disgusto e indignazione i sentimenti prevalenti tra chi ha commento lo scatto."Le persone si preoccupano di più del loro aspetto sui social media che di capire cosa è successo in questi luoghi", ha aggiunto Murphy nel corso di un approfondimento di GB News, dicendosi "sconcertata". A commentare l'immagine anche l'Auschwitz Memorial su Twitter: "Le immagini possono avere un immenso valore emotivo e di documentazione per i visitatori. Le immagini ci aiutano a ricordare. Quando si arriva ad Auschwitz" - si legge - "i visitatori devono tenere presente che entrano nel sito autentico dell'ex campo dove furono assassinate oltre 1 milione di persone. Rispettate la loro memoria".
https://tg24.sky.it/mondo/2023/04/18/birkenau-campo-concentramento-binari-foto
IL GOVERNO MELONI TAGLIA LE PENSIONI PER FINANZIARE LA GUERRA. - Liliana Gorini
Negli ultimi giorni è circolato ampiamente un video che mostra un treno che trasporta carri armati in transito alla stazione di Udine, e destinati all’Ucraina. Alcune organizzazioni pacifiste hanno protestato affermando che il governo approfitta dello sciopero dei treni per mandare armi all’Ucraina. Di fronte alle numerose proteste, il ministero della Difesa ha confermato che si trattava di obici destinati all’Ucraina, sostenendo tuttavia che sono “mezzi dismessi dal nostro esercito” e che verranno riparati dalle forze di Kiev. Magari con qualche proiettile a uranio impoverito fornito dai britannici? La Difesa ha aggiunto che l’accordo era stato preso col precedente governo Draghi, come se il presidente del Consiglio Giorgia Meloni non avesse dichiarato più volte la sua intenzione di proseguire la politica di coinvolgimento dell’Italia in una guerra sanguinaria e pericolosa, che stando ad esperti militari americani come il Col. Richard Black e l’ex ispettore dell’ONU Scott Ritter potrebbe ben presto degenerare “in un conflitto nucleare”. Si sono levate molte proteste anche per l’addestramento di venti militari ucraini a Sabaudia (Latina) per l’uso di Samp-T, il sistema di difesa che il governo italiano invierà in Ucraina.
Contemporaneamente il governo Meloni ha annunciato tagli di 10 miliardi di Euro alle pensioni, esattamente la stessa cifra stanziata per finanziare la guerra in Ucraina. Mentre in tutto il mondo, tra cui in Germania, si moltiplicano gli appelli a cessare l’invio di armi e tornare al tavolo dei negoziati, mentre la Cina ha assunto un importante ruolo di mediatrice per tornare a parlare di pace, non soltanto tra Russia e Ucraina, ma anche tra Iran ed Arabia Saudita, con effetti molto importanti anche sul martoriato Yemen, che per la prima volta intravede una speranza di pace, il nostro governo continua a perseguire una folle politica di guerra, ed economia di guerra, diretta non soltanto contro la Russia ma anche contro la Cina (con l’invio della portaerei Cavour nel Pacifico, a sostegno di Washington e della sua politica guerrafondaia verso la Cina).
Come hanno spiegato relatori da tutto il mondo, inclusi ex ministri di Messico, Argentina ed Ecuador, in rappresentanza del sud globale, o della maggioranza globale, alla conferenza internazionale dello Schiller Institute che si è tenuta il 15 e 16 aprile, la politica di guerra di Europa e Stati Uniti, e del governo Meloni, va contro le aspirazioni di pace e sviluppo economico di due terzi del mondo, che si rifiutano di accettare il mondo unipolare voluto da Gran Bretagna e Stati Uniti, e accettato servilmente da tutti i governi europei, e stanno dando vita ad un nuovo sistema monetario “de-dollarizzato” per porre fine agli effetti nefasti delle sanzioni imposte dalla NATO, che hanno colpito duramente la nostra economia, invece di colpire quella della Russia o della Cina.
Nel corso di quella conferenza Helga Zepp-LaRouche, presidente dello Schiller Institute, ha chiesto con urgenza una nuova architettura di sicurezza e sviluppo che tenga conto dell’interesse di tutti, e soprattutto fondi una pace duratura su accordi per lo sviluppo economico, come quelli proposti dalla Cina e dai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa).
Se oggi ci fossero De Gasperi ed Enrico Mattei, sarebbero dalla parte del sud globale e di questi accordi di pace e sviluppo. Purtroppo i nostri governi sono da decenni in mano a pupazzi dell’UE e della NATO, da Monti fino a Draghi e Giorgia Meloni, incapaci di una visione positiva, e decisi a proseguire con la politica di guerra fino a quando non sarà morto l’ultimo ucraino, o non avranno scatenato la terza guerra mondiale.
E’ tempo che il movimento pacifista, che ha già portato 50.000 persone in piazza a Berlino in febbraio, si faccia sentire anche in Italia. Prima che sia troppo tardi. Una iniziativa importante in questo senso è il comitato per un referendum “Ripudia la guerra” promosso dal Prof. Enzo Pennetta, che si rifà all’articolo 11 della Costituzione italiana, che recita “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Di Liliana Gorini, presidente di Movisol
https://comedonchisciotte.org/il-governo-meloni-taglia-le-pensioni-per-finanziare-la-guerra/
Il Pd si astiene nel voto per fermare l’inceneritore di Roma. - Giulio Cavalli
Domani in Parlamento il Pd si asterrà sugli ordini del giorno di M5S e Verdi-Sinistra per bloccare l'inceneritore della Capitale.
Il runner Andrea Papi, l'orsa - Ettore Zanca
La morte del runner Andrea Papi, ucciso da un'orsa con tre cuccioli ha scatenato gli istinti più sotterranei e animali (non solo animalisti) del web.
Un professore universitario di narrativa, Jonathan Gottschall, una volta disse che l'uomo per sua natura concepisce scenari orrorifici. Non riesce a stare tra ruscelli e favole. Perché appunto, per istinto atavico è abituato a lottare per sopravvivere. Questo scenario purtroppo è reale. E in questo non c'è un lieto fine. C'è però da riflettere.
La madre del runner ha esplicitamente detto "non voglio che l'orsa sia abbattuta, è stata una fatalità, noi siamo abituati ad andare nei boschi da sempre". Se tutto questo fosse successo per mano di un uomo sarebbe stato omicidio preterintenzionale. Volevo difendermi, mi sono sentito minacciato e ho reagito non calcolando le conseguenze. L'orsa è un animale senziente e non razionale. Se concediamo attenuanti a un uomo dovremmo concederle a un plantigrado.
Lo so che c'è già chi dice "e se fosse stato tuo figlio?". No. Non è mio figlio ma ha appena parlato la madre. Dicendo di assolverla. Le mie competenze animaliste si fermano a qualche felino di piccola taglia allevato e accudito nel corso della mia vita. Però credo che già abbiamo un po' perso tutti. Ha perso la famiglia di Andrea Papi. La perdita più incalcolabile. Ha perso la vita dell'orsa comunque vada. Lei e i suoi cuccioli saranno comunque non più insieme. Abbiamo perso un'occasione noi. Che non abbiamo fermato la nostra sete di carne nemmeno quando la carne era di orso e ne è stata invocato il risparmio.
Questa storia me ne ricorda un'altra che mi fa riflettere. Da tempo seguo Luna sui social. Luna è una pantera che vive in Siberia, la vedete in foto. È stata presa in casa da cucciola perché la madre non la allattava e stava morendo. La veterinaria che l'ha curata poi l'ha adottata; adesso è un felino di grossa taglia. Però si comporta come un gattone. Dorme sul letto, aspetta che il suo padrone esca dal bagno perché non sa stare senza di lui, corre per i boschi. Particolare non da poco, Luna convive con un rottweiler, Venza. Quando il cane l'ha vista arrivare si è preso cura di lei e adesso sono madre e figlia praticamente.
Quando ne parlai la prima volta qualcuno mi disse "e quando crescerà? Come faranno?". Stanno facendo. Hanno traslocato per farla stare con più spazi. E lei ha capito di essere amata. E due persone convivono con due animali giudicati feroci dal sentire comune. Forse tutto questo dovrebbe almeno farci riflettere. È come viene percepito il mondo e quanto ci si sente protetti che cambia la visione delle cose.
L'orsa ha reagito da animale minacciato. E ha portato via una vita. Non è giusto. È profondamente triste. Ma appunto, chi ha vissuto tutto in prima persona, i genitori, ha detto di perdonare con amore. È stata una fatalità e chi l'ha procurata forse andrebbe protetto. Perché uccidere, animale o uomo che sia, non cambia le cose. Non riporta in vita. Ma per capirlo forse ci manca amore e perdono. E forse quello che ha una pantera giovane e che non ha avuto l'orsa. Accudimento.
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