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giovedì 6 dicembre 2018

Giuseppe Conte risponde (piccato) a Boccia di Confindustria: “Il negoziato lo conduco io, ho le idee chiare”.

Giuseppe Conte risponde (piccato) a Boccia di Confindustria: “Il negoziato lo conduco io, ho le idee chiare”

Il 3 dicembre il presidente degli industriali gli chiedeva provocatoriamente di "trovare 4 miliardi per evitare la procedura di infrazione Ue, o di dimettersi". Il premier ha replicato: "Ringrazio per i suggerimenti". Poi ha punto Salvini: "Difesa legittima, ma a certe condizioni".

La difesa a casa propria è sempre legittima? “A certe condizioni“. Il suggerimento provocatorio di Vincenzo Boccia? “Sono io che conduco il negoziato, ma credi di avere le idee chiare”. Il declassamento di Fitch? “Non conosce la proposta all’Europa, si ricrederà”. L’ipotesi delle dimissioni di Tria? “Non c’è nessun motivo”. La vendita dei beni del Tesoro per evitare la procedura d’infrazione? “I gioielli di famiglia ce li teniamo stretti”. Il premier Giuseppe Conte non ha i toni di Lega e M5s, ma sembra rivendicare una sua autonomia anche rispetto alle posizioni dei suoi vicepremier. In un’intervista al Fatto d’altra parte aveva sostenuto apertamente di sostenere il Global Compact sull’immigrazione e di auspicare in Parlamento un dibattito “informato” e la libertà di coscienza per i parlamentari. E ora tocca a un altro tema caro alla Lega: la legittima difesa.

Che per Salvini è sempre e comunque legittima, mentre per il presidente del Consiglio deve avere dei paletti. Lo ha sottolineando in un’intervista all’AdnKronos, spiegando che la nuova legge “tutelerà tutti perché comunque si tiene sempre conto, anche nella formulazione che sta venendo fuori dal percorso parlamentare, dell’esigenza di contemperare tutte le esigenze in gioco: le esigenze di difesa e le esigenza di tutela della vita umana“. Per il capo del governo, quindi, difendersi nella propria abitazione è legittimo “a certe condizioni”, ovvero “quelle che sono precisate e verranno precisate nelle norme che modificheranno la vecchia disciplina“. 

Non uno strappo con la Lega, che detiene la patria potestà della norma, ma una precisazione sostanziale orientata al rispetto dei due sentimenti contrapposti, “le esigenze di difesa” e la “tutela della vita umana”. Niente di incendiario, per carità, ma concetti e toni precisi, come quelli utilizzati per rispondere al presidente di Confindustria. Il 3 dicembre, durante l’incontro delle categorie produttive a sostegno della Tav, Vincenzo Boccia aveva detto: “Se fossi in Conte convocherei i due vicepremier e chiederei di togliere due miliardi per uno visto che per evitare la procedura d’infrazione bastano 4 miliardi. Se qualcuno rifiutasse mi dimetterei e denuncerei all’opinione pubblica chi non vuole arretrare”. Una provocazione, a cui il premier ha risposto con garbo e fermezza: “Con tutto il rispetto, sono io che conduco il negoziato. Lo ringrazio per i suggerimenti, ma credo di avere le idee chiare”.

Il presidente del Consiglio, poi, si è soffermato su questioni di strettissima attualità, come il taglio delle stime di crescita dell’Italia da parte dell’agenzia di rating Fitch. Poche parole: “Non ha ancora visto la nostra proposta all’Europa, l’agenzia si ricrederà”. Stesso modus operandi per quanto riguarda l’indiscrezione sull’ipotesi delle prossime dimissioni del ministro dell’Economia Giovanni Tria. Un’eventualità rispedita al mittente: “Un passo indietro del titolare del Tesoro? Assolutamente no, non credo assolutamente che voglia dimettersi, non ce n’è motivo”. Alla domanda se il fatto di non aver menzionato il responsabile di via XX Settembre nella nota di fiducia siglata da Di Maio e Salvini domenica scorsa sia stato letto come uno ‘sgarbo istituzionale‘, Conte ha risposto che “d’accordo anche con Tria, il negoziato lo conduco io. Questo non significa che chi prepara e lavora ai conti, il ministro dell’Economia, sia stato esautorato – ha continuato – Tria non è stato né deve sentirsi esautorato. Io sono il presidente del Consiglio, ho la responsabilità di esprimere l’indirizzo politico ed economico del governo. Quindi è ovvio che con Juncker l’interlocutore sono io”. Infine un passaggio riguardo all’ipotesi di cessione di asset fondamentali in mano al Tesoro per evitare la procedura d’infrazione della Ue. “I gioielli di famiglia noi ce li teniamo stretti” ha detto Conte, cercando di chiudere una questione che ha creato molteplici polemiche.

giovedì 1 novembre 2018

I punti della Manovra.

I punti della Manovra

La firma di Mattarella è arrivata ieri sera. Dopo la bollinatura della Ragioneria di Stato e l'avallo ufficiale del presidente della Repubblica, ora il ddl bilancio passa all'esame del Parlamento. La discussione prevista alla Camera è fissata per fine novembre, tra il 29 e il 30, con votazioni anche di sabato e domenica. "Ho inviato alla Camera dei deputati la manovra del popolo - ha commentato in serata il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro -. Grazie a questo provvedimento finalmente al centro ci sono i cittadini. Il cambiamento che abbiamo promesso - dice - è realtà". Ma di quale cambiamento si tratta? Ecco, di seguito, alcune delle misure presenti nella bozza.

FONDO RISTORO VITTIME CRISI BANCARIA - Istituito, attraverso l'art. 38., il 'Fondo per il ristoro dei risparmiatori', fondo destinato alle vittime delle crisi bancarie. Previsto uno stanziamento di 525 mln di euro per il triennio 2019-2021 per quei risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto e riconosciuto con sentenza del giudice o attraverso la pronuncia dell'Arbitro per le controversie finanziarie.

ASSUNZIONI PA, POLIZIA E RICERCATORI - Ondata di assunzioni a tempo indeterminato nella PA a favore delle amministrazioni dello Stato, degli enti pubblici non economici nazionali e delle agenzie tramite concorso. Previste anche assunzioni straordinarie nelle forze di Polizia, nei Vigili del Fuoco. Previste inoltre 1000 assunzioni per chiamata diretta per i ricercatori universitari.

ASSUNZIONI ISPETTORATO LAVORO - In arrivo nei prossimi tre anni 1000 assunzioni all'Ispettorato del Lavoro: 300 nel 2019, 300 nel 2020, 400 nel 2021.

BONUS LAVORO LAUREATI ECCELLENTI - In arrivo il bonus lavoro per le giovani eccellenze italiane. Ai datori di lavoro privati, si legge nella nuova bozza delle manovra, che, a decorrere dal primo gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2019, assumono con contratto subordinato a tempo indeterminato laureati, ovvero di dottori di ricerca, in possesso dei requisiti, verrà infatti "riconosciuto un incentivo, sotto forma di esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi Inail, per un periodo massimo di 12 mesi decorrenti dalla data di assunzione, nel limite massimo di 8.000 euro per ogni assunzione effettuata". L’esonero "è riconosciuto per le assunzioni a tempo indeterminato che riguardano: giovani in possesso della laurea magistrale, ottenuta dal 1° gennaio 2018 al 30 giugno 2019 con una votazione pari a 110 e lode entro la durata legale del corso di studi, prima del compimento del trentesimo anno di età, in università statali e non statali legalmente riconosciute, italiane o estere se riconosciute equipollenti in base alla legislazione vigente in materia, ad eccezione delle Università telematiche; giovani in possesso di un dottorato di ricerca, ottenuto dal primo gennaio 2018 al 30 giugno 2019, prima del compimento del trentaquattresimo anno di età, in università statali e non statali legalmente riconosciute italiane ad eccezione delle Università telematiche".L’esonero, si legge ancora, "è riconosciuto anche per assunzioni a tempo parziale, purché con contratto subordinato di tipo indeterminato. In tal caso, il limite massimo dell’incentivo è proporzionalmente ridotto". L'esonero "si applica anche nei casi di trasformazione, avvenuta tra il 1° gennaio 2019 ed il 31 dicembre 2019, di un contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato fermo restando il possesso dei requisiti previsti alla data della trasformazione".

TAGLI ALLE REGIONI CHE NON RIDUCONO I VITALIZI - La norma che contiene la 'sforbiciata' è nell'articolo 76 inserito dalla maggioranza M5S-Lega nell'ultima versione della legge di bilancio, aggiornata al 30 ottobre, in possesso dell'Adnkronos. In particolare, la norma in questione prevede una riduzione di ben l'80% dei trasferimenti per quelle Regioni che non tagliano i vitalizi di governatori e consiglieri regionali. "Riduzione dei costi della politica nelle Regioni a statuto speciale, ordinario e nelle province autonome" il titolo dell'articolo 76. A dimostrazione della serrata trattativa sul tema, nella bozza campeggia evidenziata in giallo, insieme al titolo dell'articolo, la dicitura "in attesa di valutazione politica". Testualmente l'articolo 76, comma 1, prevede che "ai fini del coordinamento della finanza pubblica e per il contenimento della spesa pubblica, a decorrere dall'anno 2019, una quota pari all'80 per cento dei trasferimenti erariali a favore delle regioni e province autonome, diversi da quelli destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, delle politiche sociali e per le non autosufficienze e del trasporto pubblico locale" è erogata a condizione che "le regioni a statuto speciale, ordinario e le province autonome" entro "quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ovvero sei mesi qualora occorra procedere a modifiche statutarie, provvedano a rideterminare, ai sensi del comma 2, la disciplina dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi già in essere in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente della regione, di consigliere regionale o di assessore regionale".

CENTRALE PROGETTAZIONE OPERE PUBBLICHE - Nasce la 'Centrale di progettazione per le opere pubbliche', istituita a partire dal 1° gennaio 2019. La Centrale si occuperà della fattibilità tecnica ed economica dei progetti, progettazione, gestione delle procedure d'appalto, assistenza tecnica alle amministrazioni.

FLAT TAX PER I PROF - Una 'flat tax' per i docenti: prevista infatti una imposta sostitutiva al 15% sui compensi delle lezioni private e delle ripetizioni svolte dai professori titolari di cattedre.

CEDOLARE SECCA NEGOZI - Disposta la cedolare secca al 21% sugli affitti di negozi o botteghe con superficie fino a 600mq (escluse le pertinenze). Attenzione però: per usufruire della detassazione, il contratto non dovrà risultare interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale, pena l'impossibilità di usufruire della cedolare secca per l'anno 2019.

FONDO FAMIGLIA - Nessuna cancellazione dalla manovra del fondo famiglia da 100 milioni. E' quanto sottolineano fonti del ministero della Famiglia, precisando che "l'incremento di 100 milioni di euro del fondo per le politiche della Famiglia non è saltato, è solo stato inserito - trattandosi del potenziamento di un fondo esistente - nella seconda sezione della legge di bilancio".

BONUS VERDE - Il testo bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato prevede la proroga anche al 2019 delle detrazioni fiscali degli interventi per la sistemazione dei giardini, il cosiddetto bonus verde.

INVESTIMENTI AMMINISTRAZIONI CENTRALI - La manovra conferma che il Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali avrà una dotazione di 2,9 mld per il 2019, 3,1 mld per il 2020 e 3,4 mld dal 2021 al 2033. Si tratterebbe dunque di 50,8 mld in 15 anni di esercizio di bilancio.

NASCE 'INVESTITALIA' - La legge di bilancio, secondo l'ultima bozza circolata, prevede di istituire, all'articolo 18, una "struttura di missione per il supporto alle attività del presidente del Consiglio dei ministri di coordinamento delle politiche del governo e dell'indirizzo politico e amministrativo dei ministri in materia di investimenti pubblici e privati, denominata 'InvestItalia', che opera alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio dei ministri anche in raccordo con la Cabina di regia Strategia Italia". A InvestItalia è attribuita, tra gli altri compiti, quelli di "analisi e valutazione di programmi di investimento riguardanti le infrastrutture materiali e immateriali; valutazione delle esigenze di riammodernamento delle infrastrutture delle pubbliche amministrazioni; verifica degli stati di avanzamento dei progetti infrastrutturali". Per lo svolgimento dei compiti di InvestItalia è autorizzata la spesa di 25 milioni di euro a decorrere dal 2019. Alla struttura, secondo l'articolo, può essere assegnato un contingente di personale, anche estraneo alla pubblica amministrazione, dotato di "elevata qualificazione scientifica e professionale".

SANITA' - Per il 2019, il finanziamento al Servizio sanitario nazionale resta confermato in 114,4 miliardi di euro. Per il 2020 il Fondo è però incrementato di 2 miliardi e per il 2021 di un altro miliardo e mezzo. E' una delle novità per il Ssn prevista nella nuova bozza della legge di bilancio. L'aumento delle risorse alle Regioni "è subordinato alla stipula, entro il 31 gennaio 2019, di una specifica intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per il Patto per la salute 2019-2021, che contempli misure di programmazione e di miglioramento della qualità delle cure e dei servizi erogati e di efficientamento dei costi".

Fonte adnkronos dell'1/11/2018