venerdì 23 ottobre 2009

L'archivio del Vasari ai russi - "Il governo blocchi la vendita"



FIRENZE - Il "libro dei ricordi" di Giorgio Vasari, il geniale architetto, pittore e letterato nato ad Arezzo nel 1511 e vissuto a Firenze alla corte dei corte dè Medici fino al 1574, sta per essere venduto ad una società russa per 150 milioni di euro.
Si tratta di 31 faldoni, con le note autografe relative ai lavori dell'artista, compresi i carteggi con Piero Aretino, Cosimo I dè Medici, Michelangelo e tutti i grandi del '500. Le preziose carte, che sia pure vincolate con un decreto ministeriale del 1994 e riconosciute documenti di notevole interesse storico su un protagonista del Rinascimento, finirebbero in mani straniere.

"Uno scandalo inaccettabile, un disastro da scongiurare in ogni modo" inveisce il sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani, che ne dà notizia dopo avere ricevuto una lettera "tipo notifica di condominio" dalla Soprintendenza archivistica per la Toscana in data 12 ottobre. "Nella lettera, firmata dalla soprintendente Diana Toccafondi - racconta il sindaco - mi si comunica che, come previsto dalla legge, posso avanzare un'eventuale proposta di prelazione entro 90 giorni dalla decorrenza del 23 settembre. Una follia: dove trovo i 150 milioni di euro, cifra pari a cinque volte il bilancio del Comune di Arezzo?". Il concittadino di Vasari è infuriato. E per bloccare la vendita, ha scritto alla presidente del Coniglio Silvio Berlusconi, al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, ai parlamentari toscani e persino, tramite l'ambasciata romana, al presidente russo Vladimir Putin.

"Se le carte di Vasari, finissero in mano privata straniera, sarebbe una perdita culturale gravissima. E vista l'ingente somma richiesta, se la vendita verrà confermata alla società russa, siamo pronti a tutto pur di bloccarla, anche a chiedere una verifica degli atti e delle procedure seguite alla Procura della Repubblica" prosegue Fanfani invitando il governo, attraverso il ministero per i Beni culturali "a farsene carico, perché se lo Stato non impedisce questa transazione, mi vergogno di essere italiano". Uno smacco "inconcepibile per una nazione civile", avvertito ancora di più visto che Arezzo si sta preparando alle celebrazioni del cinquecentenario della nascita di Vasari per il 2011, mettendo in cantiere una serie di eventi.

"Se la vendita verrà effettuata non celebreremo proprio niente. Se le celebrazioni le vogliono, le facciano il presidente del Consiglio ed il ministro per i Beni culturali" minaccia ancora il sindaco. L'archivio con le 31 filze autografe di Vasari è custodito attualmente in un armadio, vincolato jure publico alla sede museo di Casa Vasari, benché la proprietà sia privata, riconosciuta tra complesse e non del tutto chiare vicende al conte Giovanni Festari, morto qualche giorno fa, dopo aver firmato l'alienazione dell'archivio, come conferma il suo avvocato Enrico de Martino. "Il vincolo c'è oggi, ma domani potrebbe essere tolto - prosegue Fanfani, - Ed è poco credibile che ci sia chi spende 150 milioni di euro per lasciare l'archivio ad Arezzo. Ma in queste ore Berlusconi è ospite di Putin, mi auguro che voglia intervenire". Ieri pomeriggio, la notizia è arrivata in via del Collegio Romano al ministero dei Beni culturali, che fa sapere ha già informato l'Autorità giudiziaria: "L'operazione ha sollevato numerose perplessità, non solo per l'enormità della somma pattuita, ma perché l'archivio è sottoposto ad un vincolo pertinenziale e quindi non può essere spostato dalla sede in cui si trova".

http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/vasari-archivio/vasari-archivio/vasari-archivio.html

Io ho reagito così:

From: xxxxxxxxxxxxxxxxx
Sent: Friday, October 23, 2009 5:43 PM
To: ufficiostampa@beniculturali.it
Subject: Beni culturali italiani.

Leggo su Repubblica il seguente articolo:

"Offerta da 150 milioni per le preziose carte personali dell'artista.
Insorge il comune di Arezzo.

"Siamo pronti a tutto per bloccarla"L'archivio del Vasari ai russi"Il governo blocchi la vendita"


Spero che non si voglia effettivamente compiere questo disastro.


Il patrimonio culturale è del popolo, Sovrano in Italia, il governo non può appropriarsi della nostra cultura per battere cassa.

Avete altre strade da percorrere, percorretele.


Prima fra tutte: dare un taglio ai vostri costosissimi emolumenti.


Mettete in vendita le vostre "carcasse", piuttosto, perché inutili e costose.


In fede, una cittadina che ama l'Italia e che non vuole assolutamente che si mettano le mani su ciò che le appartiene per diritto sancito dalla Costituzione."

Cettina xxxxxxxx

Due volte bugiardo, Clemente Mastella.

L’EX MINISTRO AL TELEFONO
SENTI CHI MENTE AL “FATTO ”


Due volte bugiardo, Clemente Mastella.

La prima volta, quando finge di essere il suo avvocato, Titta Madia, al cronista de ‘Il Fatto’ che
cercava il legale per alcuni ragguagli e compone per sbaglio il numero dell’ex ministro.


La seconda volta, quando in conferenza stampa a Napoli insinua che la bufera giudiziaria gli era stata preannunciata il giorno prima da quella telefonata.

“Desidero ringraziare il giornalista de 'Il Fatto', così ho saputo le notizie un giorno prima”.

Il nostro cronista non ha rivelato nulla in anteprima e nulla peraltro aveva da rivelare: chiedeva solo informazioni sull’udienza preliminare in corso davanti al Gup di Napoli, relativa al primo troncone dell’inchiesta sull’Udeur : quella mattina se n’era svolta una, l’ultima è in
calendario lunedì prossimo.


Il nostro cronista voleva conferma dello stralcio della posizione di Mastella e il giorno dop o infatti è uscito un articolo su questa notizia.

Tutto qui.

Il resto sono solo fandonie, e il file audio della conversazione lo dimostra.

Da: "il Fatto Quotidiano" di oggi.

A Lombardo non va giù.



Non gli è proprio andata giù a Lombardo.

Già, quello scatto in prima pagina lo ha fatto infuriare.


Tanto che mercoledì a tarda sera ha mandato alle agenzie un comunicato stampa concordato con i legali.

“E' l'evidente frutto di un fotomontaggio" tuona.

Insomma, secondo gli avvocati del governatore della Sicilia, l'immagine pubblicata da Il Fatto Quotidiano sarebbe un “tarocco”.

“Nell’interesse dell’on. Raffaele Lombardo e in relazione alla pubblicazione della foto che ritrarrebbe il presidente e il sindaco di Messina, Buzzanca, dinnanzi alle rovine di Giampilieri si rappresenta come l’immagine pubblicata, poi ripresa da più siti Internet e network in rete, sia evidentemente frutto di un fotomontaggio e, pertanto, si diffida da qualsiasi ulteriore utilizzo diffamante della stessa, riservando di valutare gli eventuali profili di responsabilità penale connotanti la descritta vicenda".

Riservando, sia ben chiaro.

Intanto, però, risponde lo stesso autore dello scatto: “Il governatore Lombardo ed i suoi imprudenti legali – spiega Enrico Di Giacomo -, con l’incredibile menzogna secondo cui la fotografia sarebbe frutto di un fotomontaggio, sono riusciti, per indecorosità, a superare gli indecenti sorrisi rivolti al disastro di Giampilieri”.


E continua: “Ho scattato io quella fotografia e, poiché solitamente i politici che preannunciano o riservano azioni legali non rispettano mai la propria parola, sarò io a consegnare all’Autorità giudiziaria, insieme alla querela per diffamazione per le scriteriate affermazioni sul preteso fotomontaggio, il documento originale e chiederò espressamente che venga disposto l’accertamento tecnico sulla genuinità dell’immagine”.

Così “quando sarà accertato anche in sede giudiziaria che non si tratta di fotomontaggio, mi auguro che l’on. Lombardo, oltre a chiedermi scusa, abbia il buon senso e la dignità minima per ritirarsi dalla politica”.


http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578

giovedì 22 ottobre 2009

In classe di mia figlia.


Mia figlia, la sedicenne, frequenta la quarta "Liceo pedagogico".

Lei non ama guardare trasmissioni come "L'isola dei famosi" o gli "amici di Maria", o "Il grande fratello", preferisce guardare su "National geografic" tutto ciò che riguarda natura, animali, astronomia, scienza e fantascienza.

Le piace la filosofia, la sociologia, conosce già buona parte della Costituzione.

Crescendo si è formata idee proprie.

Lei non si ferma alla notizia manipolata dai pseudo giornali di disinformazione, lei ama andare in fondo alla notizia, lei usa internet per informarsi.

Ahimè, purtroppo, perchè a causa di questa sua peculiarità è costretta a sostenere lunghe discussioni con i professori i quali sostengono e vogliono farle credere che il governo presieduto da Berlusconi è un governo valido che opera per il bene della nazione.

Alle domande di mia figlia, che chiede che cosa ha fatto di buono per la nazione questo governo, i professori, però, non sanno dare risposta.

Avete capito bene, i professori del liceo frequentato da mia figlia sono tutti berlusconiani!

E berlusconiani sono anche i compagni di mia figlia, quelli che amano guardare la tv spazzatura, che sanno tutto sui gossip relativi a personaggi dello spettacolo, quelli per i quali vestire alla moda è una ragione di vita, imitare le acconciature del "beniamino" di turno è glamour, mettersi in mostra è "fico", sognare di partecipare ad una trasmissione trash è imperativo, dire parolacce è segno di distinzione!

E sentendole dire queste cose mi rendo conto anch'io che al peggio non c'è mai fine e che quello che sostiene il nostro presidente del consiglio risponde a verità: la maggior parte della popolazione vede in lui un leader, un manager.

Lui è diventato lo status simbol da imitare, tutti possono diventare Berlusconi.

Non sanno, però, come Berlusconi è arrivato lì dov'è, come e da chi ha ottenuto i finanziamenti che hanno dato impulso alle sue attività, e quanto è ricattabile.

Preferiscono non sapere.
Meno si sa e meglio è.

Macerie, ma che hanno da ridere?


21 ottobre 2009
Il presidente della Sicilia Lombardo e il sindaco di Messina Buzzanca a Giampilieri, nel luogo dove l’alluvione ha provocato morte e distruzione.


Subappalti per 169 milioni e un decreto legge del Governo che cancella ogni controllo. La magistratura blocca sette aziende collegate ai clan mafiosi. E ancora bluff sui finanziamenti che dovevano arrivare dall’estero. Alcuni consulenti indagati per concussione.
Incredibile, ma vero!
Queste sono le persone che dovrebbero tutelare i nostri interessi.......
Mi domando: perchè ridono? hanno vinto un terno al lotto?

mercoledì 21 ottobre 2009

Bufera su Arpac e Udeur: 63 indagati




Lonardo, divieto di dimora in Campania. Un file con 655 raccomandati: accanto a ogni nome, quello dello sponsor


NAPOLI - Terremoto all'Arpac, l'agenzia dell'ambiente campano: un'ordinanza di custodia cautelare (ai domiciliari) 63 indagati, 18 divieti di dimora e 6 misure interdittive. Un vero e proprio ciclone contro uno dei settori pubblici, considerato da anni «feudo» del Campanile di Clemente Mastella. L'operazione condotta dalla Guardia di finanza di Napoli e dai carabinieri di Caserta coinvolge, infatti, politici, dirigenti della pubblica amministrazione, professionisti e imprenditori campani.


DIVIETO PER SANDRA - Nell’inchiesta risulta indagata anche la presidente del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo, destinataria di un provvedimento di divieto di dimora in Campania, dove svolge la sua attività istituzionale. Non solo: stamane sette carabinieri sono entrati nella villa della famiglia Mastella a Ceppaloni, nel Beneventano e ne sono usciti dopo qualche ora. Nei confronti dell’eurodeputato, che si trovava a Strasburgo, invece è stato emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari.


ARPAC - Il filone dell’indagine per il quale sono scattati gli arresti e gli «avvisi» riguarda l’Arpac, Agenzia regionale per la protezione ambientale. Le accuse contestate vanno dall'’associazione a delinquere finalizzata alla truffa, al falso, all'abuso di ufficio, alla turbativa d’asta e alla concussione. Nel mirino degli inquirenti sia la gestione di appalti pubblici sia i concorsi finalizzati all’assunzione di personale e l'affidamento di incarichi professionali nella pubblica amministrazione. E nel partito chi non si piegava a quest'andazzo veniva vessato e intimidito.

GLI INDAGATI - Arresti domiciliari sono stati disposti per Luciano Capobianco, ex direttore generale dell’Arpac, l’Azienda regionale per la protezione ambientale della Campania. Quindici gli indagati per i quali è stato applicato il divieto di dimora nella Regione Campania. Oltre alla Lonardo; il capogruppo alla Regione Fernando Errico; Nicola Ferraro, consigliere regionale; Antonio Fantini, già presidente della Regione Campania e segretario regionale Udeur. Gli altri provvedimenti riguardano Valerio Azzi, imprenditore; Carlo Camilleri, ingegnere e consuocero di Clemente Mastella; Ruggero Cataldi, ex direttore amministrativo Asl Benevento 1; Giuseppe Ciotola, imprenditore; Bruno De Stefano, direttore generale dell’Asl di Benevento; Arnaldo Falato, dirigente dell’Asl Benevento 1; Carmelo Lomazzo, dirigente Arpac; Massimo Menegozzo, dirigente Arpac; Massimo Palmieri, imprenditore; Francesco Polizio, dirigente Arpac; Mario Scarinzi, ex direttore generale dell’Asl Benevento 1. Il divieto di dimora nelle province di Benevento, Caserta e Napoli è stato disposto per Bartolomeo Piccolo, imprenditore, mentre il divieto di dimora nelle province di Benevento e Napoli per Giustino Tranfa, imprenditore, Antonio Zerrillo, ingegnere. La misura interdittiva del divieto di esercitare l’impresa e la professione è stata disposta per gli imprenditori Gaetano Criscione, Francesco Di Palma, Fabrizio Merolla, Claudio Rossi, Fabio Rossi e per il libero professionista Antonello Scocca.


UN FILE CON I RACCOMANDATI - In un file rinvenuto nel computer sequestrato dalla Guardia di Finanza nella segreteria dell’ex direttore generale dell’Arpac, Luciano Capobianco, compaiono 655 nominativi e la maggior parte sono accompagnati dalla segnalazione di un esponente politico, dell’Udeur ma non solo, che li avrebbe raccomandati. Il documento costituisce uno degli elementi principali intorno a cui ruota l’inchiesta della procura di Napoli coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco. «Si tratta - è scritto nell’ordinanza emessa oggi dal gip Alfano - di raccomandati veri e propri che rispetto ad altri aspiranti privi di sponsor, disponevano della segnalazione di un referente politico che determinerà, nella maggior parte dei casi l’assunzione in violazione delle norme». In alunni casi è emerso che le segnalazioni venivano inviate dai soggetti interessati dal fax in uso allo stesso esponente politico di riferimento, in altri casi il curriculum sarebbe stato scritto a matita proprio dal politico. La procura ha indicato in un riquadro, in ordine decrescente rispetto al numero di segnalazioni, l’elenco degli autori delle segnalazioni (circa 150). Spicca con 100 Nocera (ex assessore regionale Udeur), poi a seguire i nomi di T.Barbato (43), Fantini (36), Giuditta (35), C.Mastella (26), Enrico (17), S.Mastella (12). Tra gli altri nomi di politici locali e nazionali più noti figurano anche Bassolino (2), De Mita (2), Pecoraro Scanio (1), Sales (1). Le persone segnalate sarebbero state favorite per incarichi esterni (consulenze) o per assunzioni all’Arpac a scapito di aspiranti privi di sponsor.


APPOGGIO DEI CLAN - Un filone dell'inchiesta riguarda presunti appoggi elettorali di un clan di Marcianise (Caserta): questa parte verrà ora stralciata e passata, per competenza alla Dda. Tra l'altro Pellegrino Mastella, uno dei figli di Clemente, girava con una Porsche Cayenne procurata dal titolare di un autosalone di Marcianise attualmente detenuto per 416 bis.

CLEMENTE TORNA DA STRASBURGO - Il leader dell’ Udeur ha saputo dell’ inchiesta nella quale è coinvolto insieme con la moglie Sandra mentre stava partecipando a Strasburgo alla seduta del Parlamento Europeo. Mastella, che era giunto ieri nella città francese per i lavori dell’assemblea, sta ora rientrando in Italia: si è imbarcato sul primo volo utile per Parigi e dalla capitale francese proseguirà per Roma, dove arriverà nel pomeriggio.

UNA SUPER-PARCELLA - Un milione e 300 mila euro, a tanto ammonta la super parcella che è stata liquidata ad uno degli indagati. La persona in questione, in base al lavoro investigativo, è stata beneficiata dall’Asl di Benevento di una consulenza su un argomento che la stessa Procura di Napoli definisce «non chiaro». Si tratta della ricompensa ricevuta «dopo aver dispiegato per il partito (l’Udeur, ndr) la sua presunta intermediazione con gli organi di giustizia amministrativa in una controversia elettorale relativa alle comunali di Morcone (Benevento). Agli atti dell’Asl nessuna documentazione di tale consulenza ma solo il pagamento delle parcelle. Il beneficiario della frode, «un congiunto di un esponente di vertice del sodalizio», ha ottenuto la super parcella con una «truffa» (è la definizione della Procura) ai danni del consorzio di bonifica di Sessa Aurunca (Caserta) e della Regione Campania. L’importo è stato liquidato in relazione a presunti lavori di ristrutturazione della rete di adduzione dell’impianto irriguo di Cellole, sempre nel Casertano.


I problemi della nostra politica.





I problemi della nostra politica interna.


Da una una parte abbiamo una compagine coesa, ma non solida, formata da politicanti che amano promettere quello che sanno di non poter mantenere e che difendono il perno della loro predominanza, un idifendibile da difendere ad ogni costo perchè senza di lui sarebbero niente e nessuno.

Dall'altra parte uno schieramento poco coeso, disgiunto, in continua lotta tra ideologie similari, ma contrastanti non per contenuto, ma per forma.Quest'ultima compagine potrebbe anche ben governare, ma per sua spontanea scelta ha deciso di autodisintegrarsi e di mollare lo scettro all'avversario politico, molto più forte perchè appoggiato in ogni sua manifestazione e che di stranezze ne commette tante, ma vengono fatte passare per normalità.

Prova ne è che un atteggiamento da tutti ritenuto normale viene descritto e fatto passare per stravagante e "raro".

Se una t shirt blu viene indossata sotto la giacca è glamour, se sotto un pantalone blu si indossano calzini turchesi è "strano".

Alla sinistra manca un perno centrale, un leader con gli attributi, uno che sappia tenere legati i componenti del partito.


Ma se un leader c'è, e c'è, questi ama mettere zizzania nel gruppo, agire dietro le quinte e curare il suo orticello.


La verità è che alla sinistra manca qualcosa, non convince, lascia perplessi, non dà sicurezza,
La sinistra dovrebbe ricomporsi e tornare ad essere quella che riempiva le piazze durante i comizi, quella che difendeva i diritti sacrosanti dei lavoratori che sono la maggioranza assoluta di ogni paese, quella che dava dignità ad ogni uomo: deve smettere di sentirsi un'elite e deve fare mea culpa per aver tradito quelli che sono i principi fondamentali dell'ideologia di sinistra!