E’ una notizia di oggi.
Gli Italiani, con una generosità ed un trasporto commovente, ci hanno donato un mare di soldi. Ricordo che i primi giorni dopo il terremoto, mentre dalla radio sentivamo per strada notizie della grande mobilitazione degli Italiani, gare a chi donava di più, ci siamo sentiti molto sollevati nel saperlo. E sinceramente commossi. Poi, immediatamente, ricordandoci di essere in Italia, e che il terremoto aveva colpito le case, le entità materiali, ma non le coscienze dei nostri politici, ci siamo chiesti: “ma non saranno un po’ troppi, tutti così subito, quando ancora non si sa bene che uso farne?”
La notizia di oggi, purtroppo, conferma che i timori non fossero mal riposti.
La Regione Abruzzo ha deciso di destinare una cospicua fetta delle donazioni degli Italiani di buon cuore a vantaggio del comune di Chieti.
Per chi non lo sapesse, ricordo che Chieti dista 90 Km da L’Aquila, e ricordo che non ha subito alcun danno dal terremoto che i disonesti si ostinano a chiamare “il terremoto d’Abruzzo”. Anche questa ostinazione mi ha sempre irritato ed insospettito. Il terremoto è dell’Aquila. Che è la seconda provincia più vasta d’Italia, e che quindi è anche la maggior parte d’Abruzzo.
Destinare fondi a Chieti, o Pescara, o andare oltre quei pochi comuni di Teramo che hanno subito danni con il terremoto DELL’AQUILA è un innegabile furto.
Compiuto a danno di due comunità: quella di chi in buona fede ha donato, e crede di aver assolto un compito anche oltre le proprie possibilità, ma soprattutto a danno della comunità aquilana tutta.
Che continua ad essere oggetto di sfruttamento politico, e di mistificazioni.
Breve riasssunto? volentieri.
- Sono stati rifiutati gli aiuti MONDIALI per la ricostruzione.
- Si è stilata una lista di beni architettonici (45) da far ristrutturare alle nazioni, ed ora non c’è nessun impegno formale e concreto alla ricostruzione per circa 39 di essi.
- Si è tentato di esportare l’Università Aquilana (e per fortuna, siamo riusciti a tenercela) verso altri lidi Abruzzesi, non a caso Chieti era la più caritatevole ad offrirsi volontaria ospite delle nostre facoltà.
- Pescara ha avuto il riconoscimento di zona franca urbana per un suo quartiere degradato quasi un anno prima dell’Aquila, dove i disoccupati stanno per diventare maggioranza (e vedremo se sarà silenziosa) e solo 15 sulle oltre 700 attività del centro storico hanno ricominciato a lavorare (13 di esse, comunque, fuori dal centro).
- Il nostro ospedale, UNICA STRUTTURA IN TUTTA L’AQUILA ASSICURATA (un mese prima del 6 aprile) CONTRO I DANNI DEL TERREMOTO ha ricevuto un indennizzo di 45 MILIONI di Euro per i danni subiti, e non mi risulta vengano spesi interamente per il suo adeguamento sismico, bensì anche buona parte di quel denaro è dirottato al risanamento delle casse della Regione ed evidentemente nemmeno sono sufficienti perché vogliono vendersi Collemaggio, pur sapendo di non poterlo fare. Per legge, non per decenza, che in quella non ci spera più nessuno.
- Da Luglio tutti ripagheranno i mutui,comprese le per case distrutte e/o inagibili a tempo indeterminato.
- Allo stesso tempo se non si strapperà l’ennesima elemosina dell’ultimo minuto, da Giugno si ritornano a restituire le tasse non versate al 100% più quelle per l’anno in corso. (Umbria e Marche restituiscono, dopo 12 anni di spospensione, il solo 40%, e poi mi vengono a dire che il Governo attuale pensa alla nostra dignità!) Sempre a questo proposito, dimostrando grande lungimiranza, il 24 Maggio si riuniranno Comune, Regione e parlamentari eletti in Abruzzo per discuterne. Prima, evidentemente, avevano troppe altre cose di cui occuparsi. (anche se, la Regione i suoi 42 giorni di ferie tra marzo e aprile se li è concessi)
-Migliaia di aquilani ancora oggi sono fuori da L’Aquila, in alberghi, caserme, case in affitto anche fuori regione, la popolazione assistita è di ben 48.000 aquilani su un totale di residenti di 72.000
Io non ho altre parole, anzi ne avrei. E per tutti. Ognuno ha la sua fetta di responsabilità per questo schifo di proporzioni semplicemente indecenti. Ognuno tra Governo, Comune, Regione e Provincia meriterebbe di essere sepolto sotto la sua montagna di merda laboriosamente guadagnata sul campo.
Dicevo, di parole ne avrei. Ma viene il momento in cui si preferisce alle parole i fatti:
CERCASI FORCONE
http://stazionemir.wordpress.com/2010/05/21/cercasi-forcone/