mercoledì 30 marzo 2011

B. arriva e compra casa nuova villa di lusso con 8 posti letto.


"Immagino li voglia mettere a disposizione dei migranti " commenta D'Alia


di Grazia La Paglia

Ieri sera, durante il vertice sulla crisi immigrazione a Palazzo Grazioli,Silvio Berlusconi aveva ricordato la bella vacanza trascorsa anni fa a Lampedusa.Così, un po' per nostalgia e un po' per mantenere subito la promessa del suo Governo (ossia aiutare il turismo dell'isola compromesso dagli sbarchi) il presidente ha acquistato una villa sull'isola.L'acquisto, avvenuto ieri su internet, è stato annunciato oggi davanti al municipio ai lampedusani accorsi per ascoltare il premieri.

La nuova splendida residenza del premier, detta "le due palme", dispone di ben otto posti letto. “Immaginiamo la voglia mettere a disposizione dei migranti che stanno arrivando in questi giorni ai quali il governo non è stato capace di assicurare un tetto e un pasto” commenta sarcastico Gianpiero D'Alia, presidente del gruppo Udc in Senato e coordinatore del partito in Sicilia. - Sarebbe il primo atto concreto compiuto dal presidente del Consiglio per far fronte all'emergenza immigrazione a Lampedusa e in Sicilia".

Nel rispetto dei gusti del presidente, “Le due palme” si presenta subito come una villa faraonica. A soli 10 metri dal mare, si trova nella baia di Cala Francese, uno dei luoghi più suggestivi e dai colori caraibici dell'isola, ed è immersa tra pini marini e palme. Bianca e con finestre verdi, è composta da due piani e ha un piccolo vialetto che porta al mare, che potrà rivelarsi utile per il presidente nel momento in cui vorrà sorvegliare il mare e soccorrere eventuali barconi in arrivo.

http://www.iquadernidelora.it/articolo.php?id=107


I Senatori del PD: "A Lampedusa c'è Silvio La Qualunque".


B. sull'isola: "Vi proporrò al nobel per la pace". E compra casa. "Basta sbarchi a costo di comprare personalmente tutti i pescherecci del nord Africa". Il presidente lampedusano lancia l'operazione colore per abbellire l'isola.


di Valentina Morici e Giuseppe Pipitone

Silvio BerlusconiVuole sgomberare tutto immediatamente. Con sei navi passeggeri da dieci mila posti anche il Centro d'Identificazione ed Esplusione rimarrà deserto. Il tutto subito, entro le prossime 48, al massimo 60 ore.
Con una nave sempre attraccata in porto vuole bloccare i clandestini prima che sbarchino sull'isola e rispedirli indietro.
Vuole lanciare l'operazione colore per abbellire Lampedusa e piantarci nuovi alberi.
Vuole che la benzina sull'isola sia più economica.
Vuole che l'isola diventi una zona franca.

Insomma e' il prototipo del presidente del fare, già visto all'opera a Napoli e a L'Aquila, quello che è atterrato sull'isola di Lampedusa per risolvere il problema immigrati. "Se non sono venuto prima - si è scusato il premier Silvio Berlusconi- è perchè non avevo chiara la soluzione al problema". Ora invece ha tutte le risposte. Ecco Silvio formato "ghe pensi mi".

Per impedire gli sbarchi è disposto a tutto. Persino a comprare personalmente tutti i pescherecci del nordAfrica, sottraendo i mezzi di trasporto ai profughi. I venditori di barconi maghrebbini lo aspettano. Non vuole più profughi Berlusconi e lo dice chiaro:"dobbiamo convincere i tunisini a non rimanere in Italia. E noi possediamo i mezzi per farlo" ha esclamato senza specificare purtroppo a che tipo di mezzi si riferisse . Le minacce però sono durate poco. Poi Berlusconi ha messo in mostra la sua miglior qualità: ovvero quella dell'imbonitore di piazza. "Stiamo già promuovendo Lampedusa come paradiso terrestre (sic) negli spazi pubblicitari di Mediaset e Rai, tutti dovranno venire qui". Quindi ha alzato il tiro "Lampedusa diventerà una zona franca, chiunque potrà aprire la sua attività a costo zero, in seguito verrà un ispettore del Governo a controllare che tutto vada bene. Ed anche se non lo fosse si sistemeranno comunque le cose." In pratica una sorta di sanatoria continua, una delle specialità Made in Arcore.

Ma la salsedine di Lampedusa deve avere effetti allucinogeni. Almeno per il presidente. L'ultima sparata è infatti di quelle clamorose. "Proporrò Lampedusa come candidata al premio nobel per la pace. Questo perchè come terra di confine difende le libertà occidentali dall'Africa". Insomma l'intervento del premier a Lampedusa è materiale preziosissimo per Blob di Enrico Ghezzi. Ma anche fonte d'ispirazione per Antonio Albanese. Lapidari Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, senatori del Partito Democratico :" A Lampedusa c'è Silvio La Qualunque". Che sull'isola ha infatti comprato casa . La villa delle due palme, nella splendida Cala Francese di Lampedusa è da oggi proprietà di Silvio Berlusconi: il presidente è lampedusano.

http://www.iquadernidelora.it/articolo.php?id=106


Caos alla Camera sul Processo breve Invertito odg, opposizione: 'Vergogna'.


ROMA - L'Aula della Camera ha approvato l'inversione dell'ordine del giorno proposta dal Pdl per passare all'esame del testo sul processo breve. La proposta è passata per 15 voti di scarto.

Contro la richiesta di inversione dell'ordine del giorno si sono espressi i deputati di Pd, Idv, Fli e Udc. Dopo la proclamazione del risultato, dai banchi dell'opposizione si è urlato "vergogna, vergogna!".

LEGA: SI' INVERSIONE ODG, ATTACCA CONSULTA - La Lega "si associa" la richiesta del Pdl di invertire l'ordine del giorno dell'Aula della Camera per passare subito all'esame del ddl sul processo breve, che contiene il taglio della prescrizione per gli incensurati. Lo annuncia Luciano Dussin che si lancia in una filippica contro i magistrati e la Corte costituzionale, fermato solo dal ministro Roberto Calderoli, che lo ha raggiunto al banco e, tra le urla delle opposizioni che gli gridavano "servo, servo!", gli ha detto di smettere toccandolo sul braccio. "In Puglia dove controllate i giudici, questi hanno rottamato 11mila intercettazioni salvando Vendola e i vostri. E attacca, chiedendo l'intervento del presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale: "ha stabilito, contro la nostra legge, che non si possono rimpatriare gli immigrati indigenti... ma allora chi comanda in Italia?".

In precedenza i deputati dell'opposizione avevano abbandonato la riunione del Comitato dei Nove della Commissione Giustizia per protesta contro la decisione della maggioranza di "strozzare i tempi del dibattito sul testo per la "prescrizione breve". "Loro vogliono strozzare al massimo i tempi del dibattito su questo provvedimento - spiega il capogruppo del Pd in Commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti - perché vogliono votare al massimo entro domani il testo. Ma questo è un blitz inaccettabile e noi in Aula daremo battaglia.

COMITATO 9, NO A PROSCIOGLIMENTO PER TENUITA' REATO
- Il Comitato dei Nove della Commissione Giustizia della Camera ha dato parere negativo all'emendamento presentato dall'opposizione al testo sulla prescrizione breve che prevedeva di dare la possibilità al magistrato di pronunciare sentenza di proscioglimento in caso di tenuità del reato e di lievi conseguenze penali. Per la complessità della materia e per le polemiche che ne sono nate, la maggioranza ha deciso di non inserire questa misura nel provvedimento che dovrebbe essere già da oggi all'esame dell'Aula di Montecitorio. Molto probabilmente questa norma, proposta dal Pd, diventerà oggetto di un provvedimento 'ad hoc'.
Dal Comitato dei Nove hanno ricevuto parere positivo solo alcuni emendamenti per lo più proposti dal relatore Maurizio Paniz. Si tratta di proposte di modifica che puntano a cambiare il nome del provvedimento: non ci sarà più il riferimento alla "ragionevole durata dei processi" come elemento essenziale del titolo. Il capo dell'ufficio giudiziario che dovrà fare la segnalazione contro il magistrato 'lumaca' dovrà trasmetterla direttamente al Guardasigilli e al Consiglio superiore della magistratura. Non ci sarà più l'obbligo di inoltrarla al Procuratore generale della Corte di Cassazione. Per quanto riguarda la durata del primo grado del processo, fissata nel provvedimento a 3 anni, si sta studiando la possibilità di dare più tempo, prima di fare la segnalazione per il ritardo, per procedimenti penali particolarmente complessi.



Nicole Minetti: 'Tra 10 anni... io ministro degli Esteri'.




ROMA - "Una linea assolutamente affine a quella del presidente": Nicole Minetti, la consigliera regionale del Pdl indagata nella vicenda Ruby, esclude in un' intervista a Repubblica che la sua linea difensiva nel processo per il caso Ruby possa discostarsi da quella del premier Berlusconi.

"Nessuna delle ragazze che compaiono nelle intercettazioni é stata presentata da me al presidente", ribadisce Minetti, che definisce Berlusconi come uomo "affascinate, molto generoso", ma "troppo impegnato e con troppe donne attorno che lo corteggiano".

La consigliera regionale ammette di avere ora "un problema" di immagine.

"Spero di risolverlo impegnandomi al massimo nel mio ruolo istituzionale.

Adesso sta a me dimostrare quello che valgo.

Se alla fine del mandato non ci sarò riuscita - afferma - mi tirerò indietro".

Minetti dice di avere come modello il ministro dell' Istruzione Mariastella Gelmini.

"Riesce a conciliare molto bene il lavoro e la famiglia, e poi è stata la prima donna del Pdl con cui ho avuto un contatto.

Ha avuto la sensibilità di capire che ero un po' in difficoltà quando è venuta fuori questa faccenda".

La consigliera dichiara di immaginarsi tra dieci anni ancora in politica.

"Magari ministro, perché no?".

Ma all' Istruzione, aggiunge, "preferirei gli Esteri".



Terremoto: appalti privati sotto lente procura antimafia.



L'Aquila. La Procura distrettuale antimafia dell'Aquila sta passando ai raggi x buona parte degli appalti privati molti dei quali milionari, relativi alla ricostruzione delle case E, le più danneggiate dal sisma del 2009.

Il sensibile rafforzamento delle attenzioni sulla cosiddetta ricostruzione pesante è stato innescato dalla presentazione di numerosi esposti, tra cui alcuni anonimi, da parte di cittadini, imprenditori e amministratori di condominio.

Nelle denunce si ipotizzano irregolarità e si adombrano dubbi sui procedimenti di affidamento diretto degli appalti da parte di condomini e proprietari, processo sancito dalla decisione di considerare indennizzi e non contributi i finanziamenti per il recupero delle abitazioni.

In particolare, le indagini mirano a scovare eventuali infiltrazioni mafiose che, secondo i pm aquilani, possono trovare terreno fertile in appalti considerati da molti non caratterizzati da efficaci controlli pubblici.

Il lavoro maggiore, su questo delicato versante, lo sta svolgendo il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Olga Capasso, appositamente distaccata all'Aquila dopo il terremoto e affiancata dal sostituto procuratore Gallo, con l'intero percorso coordinato dal procuratore distrettuale antimafia dell'Aquila, Alfredo Rossini.

Le insidie maggiori, secondo i pm aquilani, vengono dalla 'ndrangheta e dalla camorra.

A dare nuovo impulso alle indagini sono le informazioni, ritenute interessanti dalla Procura Distrettuale, provenienti dalla Prefettura, che coordina l'organismo deputato al controllo dei milionari appalti privati. La stessa Prefettura continua a esaminare progetti e pratiche di finanziamento.


http://www.antimafiaduemila.com/content/view/33589/48/



In arrivo 25 mila tonnellate di rifiuti dalla Campania. - Di Grazia La Paglia



Stipulato un accordo tra la Tirrenambiente, che gestisce la discarica di Sant'Andrea in provincia di Messina e la Sapna di Napoli.

È passato poco tempo da quando il governo nazionale aveva dichiarato lo stato di emergenza per la Sicilia a causa del problema rifiuti. Un problema che, ancora oggi, non è di certo del tutto risolto. Ma nonostante ciò in provincia di Messina sono in arrivo ben 25 mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania.

Si tratta di una importazione che, trattando rifiuti speciali (non solidi urbani), non ha bisogno di attendere accordi tra organi regionali.

Il passaggio dei rifiuti tra Sicilia e Campania avviene, infatti, grazie ad un accordo stipulato tra la società che gestisce la discarica di Mazzarà Sant'Andrea in provincia di Messina, laTirrenambiente, e l'azienda pubblica Sapna, che gestisce il ciclo di rifiuti a Napoli.

I rifiuti, trattati nei siti di Giugliano e Tufino, già dallo scorso gennaio viaggiano per la Sicilia e si pensa che il trasporto si completerà entro i primi giorni di aprile.

Un carico di 25 mila tonnellate non è per niente indifferente eppure la Regione, di questa inondazione di rifiuti campani nelle terre siciliane, non ne sapeva nulla. Giosuè Marino, assessore all'energia e ai rifiuti, ha così disposto un'ispezione e Franco Piro, dirigente del Pd, reputa assurda e paradossale che questa importazione avvenga in una regione dove le discariche sono già sature con i rifiuti che produce da se.

L'amministratore delegato della Tirrenambiente Pino Innocenti, però, vanta le capienza della sua discarica, sostenendo che la quantità di 25 mila tonnellate non è poi così esagerata se si pensa che, in totale, il sito può raccogliere un milione e 700 mila tonnellate. E poi, sempre secondo l'amministratore Innocenti, si tratta di materiale poco nocivo per l'ambiente.

Se la Campania potrà tirare un sospiro di sollievo poiché libera da una grossa quantità di rifiuti, a farne le spese sarà la Sicilia che si apre a questa iniziativa “non per business, ma in ossequio al principio di solidarietà” come sottolinea lo stesso Innocenti.

Il timore è che ci siano altri siti della Sicilia che assorbano rifiuti provenienti da altre regioni, per questo si avvieranno delle verifiche dove sarà coinvolta anche la stessa amministrazione provinciale di Messina.

http://www.iquadernidelora.it/articolo.php?id=99



martedì 29 marzo 2011

Nucleare, Rubbia a Veronesi: ''Si faccia un giro a Fukushima''.



L'Aquila - (Adnkronos/Ign) - L’invito delPremio Nobel per la Fisica al presidente dell'Agenzia per la Sicurezza nucleare: ''Giappone riapre il problema della sicurezza: la catastrofe avrà conseguenze enormi che vanno studiate''

L'Aquila, 29 mar. (Adnkronos/Ign) - La tragedia del Giappone riapre ''i dubbi sulla sicurezza del nucleare'' e forse avverte che ''siamo partiti con il piede sbagliato perché se c'è un Paese che poteva garantire l'avanzata di un nucleare sicuro, fatto bene, bene organizzato, questo era proprio il Giappone''. Parla ilpremio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia, in occasione dell'inaugurazione dell'esperimento Icarus da lui progettato, nei laboratori nazionali del Gran Sasso dell'Infn, all'Aquila.

Il premio Nobel per la Fisica sottolinea più volte che l'incidente nucleare alla centrale giapponese, provocato dal terremoto e dallo tsunami dell'11 marzo scorso ''è una cosa rilevante che avrà conseguenze profonde''.

Detto questo, lo scienziato coglie l’occasione per lanciare un invito al presidente dell'Agenzia per la Sicurezza nucleare, Umberto Veronesi. Gli ''suggerirei di andare a fare una visita di persona in Giappone, nella centrale di Fukushima perché credo sia importante che la gente capisca ciò che sta accadendo, e quello che sta succedendo avrà delle conseguenze enormi, gravi, che vanno studiate. E credo che il modo migliore sia rendersi conto direttamente di come stanno andando le cose”. Perché “quello che noi riceviamo come informazione dal Giappone è poco chiaro e incompleto, controllato dai mass media” mentre ''serve capire cosa sia realmente successo''.