E' stato eletto con dieci voti favorevoli e tre schede bianche. E' il 35esimo della storia.
Alfonso Quaranta (Ansa) |
«REFERENDUM? NON CREDO NOSTRO ALT» - Il neo-presidente ha subito fatto sentire la propria voce pubblicamente. E ha scelto un tema particolarmente caldo in questi giorni, quello del referendum sul nucleare. «Personalmente ritengo che non sia nei poteri della Corte bloccare il referendum» ha detto incontrando i giornalisti dopo la sua elezione. «Per la decisione - ha aggiunto - occorre attendere martedì. La Corte deciderà con rapidità». La Consulta è stata chiamata infatti ad esprimersi sul quesito relativo al nucleare, dopo che la Cassazione lo ha di fatto riscritto rendendolo ammissibile nonostante la moratoria prevista dal governo nel decreto Omnibus. Un escamotage, quello adottato dall'esecutivo, che si proponeva esplicitamente (era stato lo stesso Berlusconi a confermarlo) di evitare che gli italiani tornassero ad esprimersi sul futuro del nucleare con ancora nella mente le immagini del reattore nucleare di Fukushima, in Giappone, andato distrutto dopo lo tsunami di marzo con conseguente perdita di radiazioni.
IL NUMERO 35 - Quaranta è il 35esimo presidente della storia di Palazzo della Consulta. Succede a Ugo de Siervo, il cui mandato è scaduto lo scorso 29 aprile. Npn sarà però il giudice più anziano in carica, come vorrebbe una consuetudine che tuttavia già in passato ha conosciuto le sue eccezioni: Paolo Maddalena, che in quest'ultimo mese ha temporaneamente esercitato la funzione di presidente in attesa della nomina parlamentare del giudice che andrà al posto di De Siervo, ha infatti rinunciato alla corsa per lo scranno più alto della Corte e ha pertanto spianato la strada all'altro candidato forte, Alfonso Quaranta, più gradito al centrodestra, che già lo scorso dicembre aveva fatto traballare per un voto l'elezione di De Siervo. Maddalena sarà però vice di Quaranta, assieme ad Alfio Finocchiaro.