Il sindaco: hanno una posizione ideologica inaccettabile
Discariche, ancora proteste a Chiaiano, a Terzigno
e a Roma davanti alla Camera con slogan, sacchetti e bandiere.
NAPOLI - Non basta l'emergenza. Ora sul fronte rifiuti rischia di scoppiare un'altra grana onerosissima, quella delle sanzioni Ue. La Commissione Ue infatti è «molto preoccupata perché sono stati compiuti pochi progressi, se non alcuno, dal 2007 quando è stata obbligata ad aprire una procedura di infrazione contro l'italia».
Con queste parole il commissario europeo all'ambiente Janez Potocnik interviene sul disastro dell'immondizia a Napoli. «Ciò che sta accadendo mostra che le autorità italiane non hanno fatto ciò che è necessario per una soluzione definitiva dei problemi». Bruxelles «è incoraggiata dagli impegni del nuovo sindaco di Napoli», ma «occorrono miglioramenti reali» senza i quali la Commissione non potrà che proseguire la procedura di infrazione «che potrebbe portare a sanzioni finanziarie imposte dalla corte di giustizia».
I Vescovi. Il problema dei rifiuti a Napoli «è una questione nazionale» e per questo è venuto il momento che si attivi «la solidarietà dell'Italia settentrionale, che per decenni ha utilizzato non poche regioni meridionali per lo smaltimento dei rifiuti» mentre è urgente uscire da «logiche corporative o micro-settoriali».
Il monito. È questo il monito lanciato oggi in una nota dal Sir, l'agenzia stampa della Conferenza episcopale, che suona come chiara risposta alle polemiche e agli ostacoli avanzati dalla Lega e in particolare dal ministro Calderoli. «L'immondizia straripa. E non è una metafora» si legge nel testo, «dunque è tempo di soluzioni, al di là delle promesse, degli slogan, delle campagne elettorali. Che sono finite, anche se in realtà siamo sempre in campagna elettorale, un modo per scansare le responsabilità. Non possiamo però permettercelo oltre.
Con due premesse - si afferma nella nota - la prima è che, quando si supera un certo livello di intromissioni di interessi, di tutti i generi e, in particolare, di quelli in senso lato malavitosi nelle politiche pubbliche, non solo una città, ma un intero sistema-Paese rischia il declassamento e il degrado».
«Tanto più in tempi di crisi - si spiega - quando non possiamo più finanziare a debito, cioè scaricare in avanti le nostre magagne. I conti non tornano e tutto si corrompe. Sono costi che nessuno si può permettere, in un mondo sempre più competitivo.
La seconda premessa, che naturalmente consegue, è che la questione napoletana è una questione nazionale». In questo senso «la vicenda dell'immondizia diventa una spia, un campanello d'allarme. Se non siamo in grado di affrontarla significa che siamo ormai avvitati nella spirale del degrado».
Il governatore Caldoro ha rivolto parole di ringraziamento alla Cei, spronando le istituzioni a collaborare
Il vertice. Molto si deciderà nel vertice di Governo previsto nel pomeriggio: Berlusconi tenterà di ammorbidire le posizioni dela Lega in vista del varo del decreto, giovedì, che potrebbe sbloccare il flusso dei rifiuti verso le discariche esterne alla provincia e alla regione.
La protesta. Una questione cruciale che porta al tema drammatico delle discariche, indispensabili ma che nessuno vuole. Tanto che la protesta si è spostata anche a Roma. Buste dell'immondizia in mano e con sopra scritti i nomi di diversi esponenti leghisti, da Borghezio a Zaia fino a Bossi, e tanti cartelli contro il partito del carroccio. Così un centinaio di
cittadini di Napoli e provincia ha anifestato n piazza Montecitorio per a questione rifiuti. «Napoli diventerà un enorme immondezzaio - ha detto n manifestante del presidio antidiscarica di Chiaiano - e Berlusconi è
l'unico responsabile. A Napoli non c'è mai stata una vera e propria eergenza ma è stata creata ad arte dai lobbisti degli inceneritori e delle discariche che sono tutti gestiti dalla camorra». «Siamo qui - ha spiegato un'altra manifestante - per chiedere un piano alternativo che ci permetta di uscire dalla logica dell'emergenza. Un piano che punti sulla raccolta differenziata e sull'impianti di trattamento meccanico-manuale che oltre ad essere utili servono a creare
occupazione sul territorio». La Lega, il bersaglio preferito degli slogan portati davanti la Camera dei
deputati: tra i cartelli «odio la lega! sud ribelle», «Bossi, Maroni, Calderoli, Borghezio, gente di bassa lega», «la camorra 'lega' bene con gli affari del nord». Ma non sono mancate critiche a ministri e al governo Berlusconi: «ministra Prestigiacomo - si
legge su un cartello - nel suo ruolo non si è mai 'ambientatà. La sua disinformazione nuoce gravemente alla salute», «a Napoli la spazzatura è
in strada - è scritto su un altro - a Montecitorio è chiusa nelle aule».
Ma la presa di posizione del sindaco di Napoli è netta: «Io non voglio l'elemosina della Lega, il governo decida che fare, prendiamo atto che finora non hanno fatto nulla ma non aspettiamo loro, sia ben chiaro», ha detto De Magistris, intervenuto a '24 Mattino' su Radio 24. «Sono assolutamente contrario allo stato di emergenza - ha proseguito - Il governo deve fare un decreto che consenta di portare i rifiuti nelle regioni disponibili. Nessuna della Lega è toccata, ecco perchè la loro posizione è strumentale. Ci sarebbero la Toscana, l'Emilia, le Marche, la
Puglia, la Liguria che hanno mostrato sensibilità».
«La Lega ha una posizione ideologica. Il loro - ha aggiunto il sindaco di Napoli - è un veto politico inaccettabile. È una posizione ideologica, che
rispetto, ma è molto grave perchè è in un'ottica secessionista. Loro sono convinti che Napoli sia la parte scadente del Paese, io da sindaco darò
una prova d'orgoglio ai leghisti e tra un po' si accorgeranno di che capacità di forza ha la mia città».
Sul fronte amministrativo De Magistris annuncia una ricapitalizzazione dell'Asìa
Ma intanto a Napoli e in provincia continua l'emergenza
Proteste a Chiaiano e Terzigno. Infatti c'è meno spazzatura in strada, ma continuano le proteste. Ieri a manifestare non sono stati, però, i teppisti che nei giorni scorsi hanno bloccato il traffico, sparso i rifiuti in strada e rivoltato i cassonetti per chiedere la rimozione dei cumuli, ma i cittadini e i comitati antidiscarica a Chiaiano e a Terzigno e venti lavoratori dell'ex bacino 5 e i disoccupati bros nel centro della città. La situazione, quindi, resta esplosiva. Ieri a terra c'erano in città 1560 tonnellate di spazzatura a fronte delle 1720 di domenica. E questo significa che i mezzi dell'Asia stanno continuando senza sosta a raccogliere la spazzatura per portarla agli impianti Stir e ai siti di trasferenza.
Con queste parole il commissario europeo all'ambiente Janez Potocnik interviene sul disastro dell'immondizia a Napoli. «Ciò che sta accadendo mostra che le autorità italiane non hanno fatto ciò che è necessario per una soluzione definitiva dei problemi». Bruxelles «è incoraggiata dagli impegni del nuovo sindaco di Napoli», ma «occorrono miglioramenti reali» senza i quali la Commissione non potrà che proseguire la procedura di infrazione «che potrebbe portare a sanzioni finanziarie imposte dalla corte di giustizia».
I Vescovi. Il problema dei rifiuti a Napoli «è una questione nazionale» e per questo è venuto il momento che si attivi «la solidarietà dell'Italia settentrionale, che per decenni ha utilizzato non poche regioni meridionali per lo smaltimento dei rifiuti» mentre è urgente uscire da «logiche corporative o micro-settoriali».
Il monito. È questo il monito lanciato oggi in una nota dal Sir, l'agenzia stampa della Conferenza episcopale, che suona come chiara risposta alle polemiche e agli ostacoli avanzati dalla Lega e in particolare dal ministro Calderoli. «L'immondizia straripa. E non è una metafora» si legge nel testo, «dunque è tempo di soluzioni, al di là delle promesse, degli slogan, delle campagne elettorali. Che sono finite, anche se in realtà siamo sempre in campagna elettorale, un modo per scansare le responsabilità. Non possiamo però permettercelo oltre.
Con due premesse - si afferma nella nota - la prima è che, quando si supera un certo livello di intromissioni di interessi, di tutti i generi e, in particolare, di quelli in senso lato malavitosi nelle politiche pubbliche, non solo una città, ma un intero sistema-Paese rischia il declassamento e il degrado».
«Tanto più in tempi di crisi - si spiega - quando non possiamo più finanziare a debito, cioè scaricare in avanti le nostre magagne. I conti non tornano e tutto si corrompe. Sono costi che nessuno si può permettere, in un mondo sempre più competitivo.
La seconda premessa, che naturalmente consegue, è che la questione napoletana è una questione nazionale». In questo senso «la vicenda dell'immondizia diventa una spia, un campanello d'allarme. Se non siamo in grado di affrontarla significa che siamo ormai avvitati nella spirale del degrado».
Il governatore Caldoro ha rivolto parole di ringraziamento alla Cei, spronando le istituzioni a collaborare
Il vertice. Molto si deciderà nel vertice di Governo previsto nel pomeriggio: Berlusconi tenterà di ammorbidire le posizioni dela Lega in vista del varo del decreto, giovedì, che potrebbe sbloccare il flusso dei rifiuti verso le discariche esterne alla provincia e alla regione.
La protesta. Una questione cruciale che porta al tema drammatico delle discariche, indispensabili ma che nessuno vuole. Tanto che la protesta si è spostata anche a Roma. Buste dell'immondizia in mano e con sopra scritti i nomi di diversi esponenti leghisti, da Borghezio a Zaia fino a Bossi, e tanti cartelli contro il partito del carroccio. Così un centinaio di
cittadini di Napoli e provincia ha anifestato n piazza Montecitorio per a questione rifiuti. «Napoli diventerà un enorme immondezzaio - ha detto n manifestante del presidio antidiscarica di Chiaiano - e Berlusconi è
l'unico responsabile. A Napoli non c'è mai stata una vera e propria eergenza ma è stata creata ad arte dai lobbisti degli inceneritori e delle discariche che sono tutti gestiti dalla camorra». «Siamo qui - ha spiegato un'altra manifestante - per chiedere un piano alternativo che ci permetta di uscire dalla logica dell'emergenza. Un piano che punti sulla raccolta differenziata e sull'impianti di trattamento meccanico-manuale che oltre ad essere utili servono a creare
occupazione sul territorio». La Lega, il bersaglio preferito degli slogan portati davanti la Camera dei
deputati: tra i cartelli «odio la lega! sud ribelle», «Bossi, Maroni, Calderoli, Borghezio, gente di bassa lega», «la camorra 'lega' bene con gli affari del nord». Ma non sono mancate critiche a ministri e al governo Berlusconi: «ministra Prestigiacomo - si
legge su un cartello - nel suo ruolo non si è mai 'ambientatà. La sua disinformazione nuoce gravemente alla salute», «a Napoli la spazzatura è
in strada - è scritto su un altro - a Montecitorio è chiusa nelle aule».
Ma la presa di posizione del sindaco di Napoli è netta: «Io non voglio l'elemosina della Lega, il governo decida che fare, prendiamo atto che finora non hanno fatto nulla ma non aspettiamo loro, sia ben chiaro», ha detto De Magistris, intervenuto a '24 Mattino' su Radio 24. «Sono assolutamente contrario allo stato di emergenza - ha proseguito - Il governo deve fare un decreto che consenta di portare i rifiuti nelle regioni disponibili. Nessuna della Lega è toccata, ecco perchè la loro posizione è strumentale. Ci sarebbero la Toscana, l'Emilia, le Marche, la
Puglia, la Liguria che hanno mostrato sensibilità».
«La Lega ha una posizione ideologica. Il loro - ha aggiunto il sindaco di Napoli - è un veto politico inaccettabile. È una posizione ideologica, che
rispetto, ma è molto grave perchè è in un'ottica secessionista. Loro sono convinti che Napoli sia la parte scadente del Paese, io da sindaco darò
una prova d'orgoglio ai leghisti e tra un po' si accorgeranno di che capacità di forza ha la mia città».
Sul fronte amministrativo De Magistris annuncia una ricapitalizzazione dell'Asìa
Ma intanto a Napoli e in provincia continua l'emergenza
Proteste a Chiaiano e Terzigno. Infatti c'è meno spazzatura in strada, ma continuano le proteste. Ieri a manifestare non sono stati, però, i teppisti che nei giorni scorsi hanno bloccato il traffico, sparso i rifiuti in strada e rivoltato i cassonetti per chiedere la rimozione dei cumuli, ma i cittadini e i comitati antidiscarica a Chiaiano e a Terzigno e venti lavoratori dell'ex bacino 5 e i disoccupati bros nel centro della città. La situazione, quindi, resta esplosiva. Ieri a terra c'erano in città 1560 tonnellate di spazzatura a fronte delle 1720 di domenica. E questo significa che i mezzi dell'Asia stanno continuando senza sosta a raccogliere la spazzatura per portarla agli impianti Stir e ai siti di trasferenza.