Pochissimi sanno che cosa davvero sia questa truffa perpetrata al popolo italiano. Per più di 37 anni questa vergognosa legge truffa è rimasta in silenzio. Non ne ha parlato mai nessuno: lo facciamo adesso noi. Solo il 30 luglio del 1998 un senatore dell'opposizione, Eugenio Filigrana, allora di Forza Italia, presentò una lunga dettagliatissima interrogazione rivolta agli allora ministri del Lavoro e delle Finanze, Tiziano Treu e Vincenzo Visco. Il nome di Giovanni Mosca, comunque, rimane legato, piaccia o no, alla legge grazie alla quale decine di migliaia tra funzionari ex Pci, portaborse ex Dc e socialisti, e, immancabilmente, sindacalisti Cgil-Cisl e Uil,hanno potuto beneficiare - spesso abusivamente - di pensioni agevolate, e di godere dell'incredibile privilegio di riscattarsi a basso costo non solo gli anni trascorsi nel partito o nel sindacato, ma persino quelli passati sui banchi di scuola, purché si rientrasse nelle suddette categorie. Nel complesso, a beneficiare di questa manna sono state 37.503 persone, delle quali il 60% della Cgil (9.368 unità) o dell'ex Pci (8.081), seguiti a ruota degli ex padrini o impiegati della Dc (3.952), Psi (1.901), Cisl (3.042) e Uil (1.385). Rimangono poi altre 9,390 pensioni erogate, sempre grazie alla legge Mosca, ad appartenenti ad organizzazioni minori, comunque quasi tutte distribuite secondo la logica del favoritismo, della clientela e della lottizzazione.
IL DANNO CAUSATO AL POPOLO ITALIANO TOCCA E PROBABILMENTE SUPERA I 35MILIARDI DI LIRE ! Il meccanismo della truffa, peraltro, era semplice. In molti casi venivano dichiarati anni, persino decenni, fasulli oppure lavorati in maniera non continuativa. Tra i soggetti beneficiari della «legge Mosca», alcuni risultavano aver fatto gli autisti fin dall'età di 12 anni! Un altro esempio del modo truffaldino con cui ci si servì del provvedimento fu la vicenda giudiziaria di un impiegato toscano della Dc, che venne condannato per truffa e falso ideologico e dovette restituire quasi 325 milioni di lire di pensione intascati senza averne diritto. Ma il caso più eclatante fu il processo istruito contro 111 lavoratori fittizi di Pci, Dc, Cisl e Lega Coop, tutti accusati di aver usufruito della pensione garantita dalla legge Mosca senza aver mai lavorato, rispettivamente, presso partiti, sindacati e cooperative. In realtà, la maggior parte di costoro, negli anni riscattati, erano stati partigiani, soldati, studenti (delle medie inferiori) quando non addirittura detenuti! La questione ripiombò nel silenzio fino a quando, nel gennaio del 2001, Marco Palma, consigliere comunale di Roma, tirò nuovamente in ballo lo scandalo: «Il presidente dell'Inps, Paci, tiri fuori i nomi dei beneficiari della legge Mosca. Così avvieremo una vera e propria perestrojka presso l'Inps. Faremo luce sulla spartitopoli e sui moralisti che oggi lanciano strali sulla previdenza dei lavoratori». Parole che, come nel '98 quelle di Filigrana, sono rimaste del tutto prive di risposta.