Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
domenica 13 novembre 2011
Ballarò - Cornacchione ringrazia Berlusconi (dimissioni 12-11-2011)
Nello speciale di "Ballarò" Antonio Cornacchione ringrazia Silvio Berlusconi per gli spunti dati ai comici europei. Giovanni Floris dà la notizia delle dimissioni del premier.
http://www.youtube.com/watch?v=3U-CjT4Qy40
Agenda Monti: esame del debito. Poi pensioni e patrimoniale. - di Stefano Feltri
Il senatore vede Draghi e i leader del centrosinistra. I tecnici risanano, in Parlamento si fanno le riforme.
Da professore, in questi ultimi anni, Mario Montiha imparato a coltivare una riservatezza tale da riuscire a tenere lezioni segrete nel cuore della Bocconi per i pochi studenti capaci di scoprire l’aula misteriosa. “Buona sera. È la dichiarazione più lunga che vi lascio oggi. Siete fortunati”, ha detto ieri sera ai cronisti rientrando in albergo, ieri sera. Ma ora che è ufficialmente un politico, qualcosa in più sulle sue intenzioni e ambizioni comincia a filtrare.
“Ha le idee molto chiare e una lista di priorità, molto determinato”, racconta chi ha parlato con il prossimo presidente del Consiglio. “Rimosso chirurgicamente” Silvio Berlusconi, per usare l’espressione del Financial Times di ieri, resta la sua eredità da gestire. Monti da giorni ragiona e si muove già da premier consapevole di quello che sarà il suo vero test: le aste del debito pubblico. Domani il ministero del Tesoro deve vendere all’asta fino a 3 miliardi di euro di Btp a 5 anni. L’ultima asta dei Bot, i titoli con scadenza 12 mesi, si è chiusa con un conto salato per lo Stato: tassi al 6, 08 per cento. Ormai l’Italia deve pagare di più per avere in prestito soldi con scadenze ravvicinate che lunghe, come se ci fosse un imminente rischio bancarotta. Monti spera di dimostrare che la sua sola presenza basta a invertire la tendenza e a far scendere i tassi domani. Ma restano altri 135 miliardi da vendere ai creditori entro marzo 2012.
Per questo Mario Monti ha incontrato ieri anche Mario Draghi, il presidente della Banca centrale europea che, stando alle voci che circolano sui mercati, negli ultimi giorni ha ricominciato a comprare ingenti quantità di titoli di Stato italiani per dare un po ’ di fiato all’Italia durante la transizione. L’ultimo dato disponibile, della settimana scorsa, è di 9, 52 miliardi di acquisti (tra Italia, Portogallo, Irlanda e Spagna) contro i 4 miliardi della settimana precedente. Draghi subisce la pressione della Germania perché ridimensioni il sostegno ai Paesi in difficoltà. Ma nei prossimi giorni non dovrebbe avere grandi problemi: ogni giorno arrivano nuove dichiarazioni di sostegno a Monti dai protagonisti della crisi del debito. Ieri si è pronunciata Christine Lagarde, direttrice del Fondo monetario internazionale: “Conosco molto bene Mario Monti, ho molta stima e rispetto per lui, penso che sia una persona estremamente competente con la quale in ogni caso ho sempre avuto un dialogo allo stesso tempo produttivo ed estremamente intenso”. Parole che rendono legittimo aspettarsi un approccio indulgente da parte degli ispettori del Fmi che arriveranno a Roma nelle prossime settimane. Il sostegno di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel viene ribadito quasi quotidianamente. Idem quello di Barack Obama, che ieri sera ha definito “positivi” i cambi di governo in Grecia e Italia.
Dal lato internazionale, quindi, tutto sta andando a posto. Peccato che ci sia anche il Parlamento. Ieri Monti ha pranzato con Silvio Berlusconi e, sempre in mattinata, ha incontrato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani e il suo vice Enrico Letta. E poi Pier Ferdinando Casini, il leader dell’Udc. Stando a quanto filtra, il Cavaliere ha perorato due cause tra loro legate: l’ingresso di Gianni Letta nel nuovo esecutivo e la garanzia che non arriveranno leggi punitive su giustizia e televisione. Anche l’assegnazione di un ministero importante a Giuliano Amato, secondo molti parlamentari, potrebbe essere considerata da Berlusconi una garanzia di non eccessiva ostilità del governo Monti.
Il professore della Bocconi ha già elaborato se non una strategia almeno una tattica di sopravvivenza per i prossimi mesi: il Parlamento si occuperà delle riforme istituzionali, a cominciare dalla legge elettorale, il governo dei dossier economici. Così i leader, che non saranno tra i ministri, si terranno occupati con infinite divagazioni su sistemi proporzionali alla tedesca, doppi turni alla francese e, chissà, bicamerali. Nel frattempo Monti e la sua squadra, di cui dovrebbero far parte un paio di rettori come Guido Tabellini (Bocconi) e Lorenzo Ornaghi (Cattolica), rimetteranno in sesto il bilancio in coerenza con la lettera d’intenti del governo Berlusconi all’Unione europea.
Da notare che Monti non ha ancora sentito la necessità di incontrare il ministro del Tesoro Giulio Tremonti. L’agenda dei provvedimenti è ormai definita all’insegna dell’equità e della crescita. Che, tradotto in misure concrete significa riduzione o cancellazione delle pensioni di anzianità e imposta patrimoniale (di questa i dettagli sono già oggetto di negoziati, si parla di interventi sui patrimoni sopra il milione di euro). Senza dimenticare i provvedimenti di medio periodo, quelli a cui Monti tiene di più per uscire da una logica dell’emergenza e della “veduta corta”, come dicevaTommaso Padoa-Schioppa, che il professore considera una delle cause profonde della crisi. E questo significa liberalizzazioni, concorrenza e riforme del mercato del lavoro. Ma su questi temi di dettagli ce ne sono ancora davvero troppo pochi.
Le consultazioni in corso al Colle Monti: "Che splendida giornata".
Roma - (Adnkronos/Ign) - Napolitano incontra Schifani, Fini e ora le forze politiche rappresentate in Parlamento (FOTO). Il futuro premier passeggia per Roma: "Mi sento benissimo". Il suo programma: ''Riforme per la crescita''. Il Cavaliere lascia (VIDEO). Brindisi e tricolori, folla in festa. Pdl: sì a un governo tecnico. Via libera definitivo a Ddl stabilità. Il capo dello Stato: serve coesione sociale. Fmi: "Monti persona competente".
Roma, 13 nov. (Adnkronos/Ign) - Il presidente della Repubblica Giorgio Naplitano ha avviato le consultazioni per la crisi di governo. Dopo aver ricevuto il presidente del Senato Renato Schifani, che non ha rilasciato dichirazioni lasciando il Quirinale, il capo dello Stato è a colloquio con il presidente della Camera Gianfranco Fini.
Dalle 10 in poi le rappresentanze parlamentari del gruppo misto; alle 11.30 è previsto il colloquio con la delegazione dell'Italia dei valori.
Alle 12.30 sarà la volta della Lega, mentre alle 13 toccherà all'Udc e alle altre forze politiche rappresentate alla Camera e al Senato. Gli incontri clou saranno alle 16.30 con il Pd e alle 17.15 con il Pdl. Nel corso della giornata Napolitano consulterà anche i presidenti emeriti della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi. Probabile il conferimento dell'incarico a Mario Monti in serata.Oggi il futuro premier, uscendo dall'albergo, insieme alla moglie Elsa, ha esclamato rivolgendosi ai cronisti presenti: "Visto che splendida giornata?" Poi Monti si è diretto in chiesa, Sant'Ivo alla Sapienza. Dopodiché ha passeggiato, sempre con la moglie Elsa, fino a Palazzo Giustiniani, dove è stato accolto dagli applausi della gente. "Mi sento benissimo", ha detto il neo senatore a chi gli chiedeva quali fossero le sue sensazioni oggi, ringraziando per gli auguri.Mario Monti si è lasciato fotografare e ha mostrato cordialità e gentilezza nei confronti di tutti. Rivolgendosi alla scorta, ha detto scherzando: "quando finisce tutto questo?".All'indomani delle dimissioni di Silvio Berlusconi e della festa in piazza, piovono i commenti. Alcuni direttamente sulle pagine dei social network. Come quello di Pier Ferdinando Casini che su Twitter scrive: "Le scene di ieri sera mi hanno rattristato: non c'è niente di peggio degli insulti dei vincitori sui vinti".O come quello del segretario del Pdl Angelino Alfano che su Twitter scrive: ''Alle 14.30 sarò dall'Annunziata su Rai 3 e gliene dirò quattro a questi 'sinistri' che festeggiano come se la crisi italiana fosse finita!''.Per Roberto Maroni si è trattato di "un brutto spettacolo". "Vedere la gente che offende le persone - dice a SkyTg24 - , che sputa, lancia di tutto non solo contro Berlusconi ma contro una persona. Questa gente - aggiunge - non sa che da domani i loro rappresentanti saranno in maggioranza con Berlusconi".Gianfranco Rotondi commenta: ''Non mi fa impressione la folla sotto Palazzo Grazioli. Il mio maestro, Florentino Sullo, mi diceva: il vero politico deve essere indifferente alle folle quando applaudono e quando protestano perché le folle durano l'attimo che le fotografie non ci sono più''.Mentre per il sindaco di Firenze Matteo Renzi, "adesso si tratta di scrivere una pagina davvero nuova, che aiuti l'Italia a tornare a correre - mette nero su bianco nella sua pagina Facebook -. Una cosa è certa: da oggi non ci sono più alibi. Per nessuno".
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Le-consultazioni-in-corso-al-Colle-Monti-Che-splendida-giornata_312640450280.html
sabato 12 novembre 2011
Calunniò il centrosinistra: condannato Igor Marini.
Condannato a 10 anni di reclusione Igor Marini: fu il motore della “macchina del fango” contro Prodi e il centro sinistra nel 2003: il consulente finanziario, nella vicenda Telekom-Serbia, accusò decine di persone, tra cui diversi esponenti politici del centrosinistra, di aver preso tangenti. Fu costruita una imponente macchinazione mediatica. Era tutto falso. Lo ha stabilito il Tribunale di Roma. Inevitabile ora chiedersi perché o per conto di chi il consulente lanciò le sue accuse.
LE FALSE ACCUSE DI TANGENTIMarini, nel 2003, accusò Prodi, Fassino e Dini di essere destinatari di tangenti, dichiarazioni che i pm romani Francesca Loy e Giuseppe De Falco definirono «di una gravità inaudita e prive di qualsiasi concreto fondamento». I giudici della quinta sezione penale hanno deciso che il consulente finanziario deve risarcire per diffamazione con un milione di euro. E dovrà versare 150 mila a a Romano Prodi, all'epoca dei fatti presidente del Consiglio, 100 mila euro a Walter Veltroni, Piero Fassino, Clemente Mastella, Francesco Rutelli, Donatella Dini, Lamberto Dini. Il tribunale ha condannato a 4 anni e 6 mesi il manager Maurizio De Simone, dichiarando il proscioglimento, per prescrizione dei reati contestati, di altri nove imputati (tra cui l'avvocato Fabrizio Paoletti, Giovanni Romanazzi e Antonio Volpe).
Marini, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di documentazione falsa e contraffatta e diversi episodi di calunnia, dal settembre dello scorso anno sconta una condanna a 5 anni di reclusione per aver calunniato un magistrato romano che lo aveva interrogato nel 2003.
Igor Marini, nel 2003 asserì che nell'acquisto da parte di Telecom Italia di una quota dell'azienda telefonica Telekom Serbia, avvenuto nel 1997, sarebbero state pagate delle mazzette ad esponenti del centrosinistra. Accusò Prodi, Fassino e Dini di avere preso tangenti sotto gli pseudonimi di 'Mortadellà, 'Cicognà e 'Ranocchiò. Tra queste una supposta tangente di 125mila dollari versata a Romano Prodi e Lamberto Dini. Queste accuse si rivelarono totalmente infondate e le prove chiave prodotte a loro supporto si rivelarono dei falsi. I pm Maria Francesca Loy e Francesco De Falco avevano chiesto una condanna a 12 anni.
http://www.unita.it/italia/igor-marini-condannato-calunnio-prodi-1.351143
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