martedì 8 maggio 2012

Enorme buco nero scoperto grazie alle forti radiazioni di una stella ‘divorata’.


Enorme buco nero scoperto grazie alle forti radiazioni di una stella 'divorata'
Fino ad ora,  nessuno aveva mai scoperto un buco nero di tali dimensioni, circa  due milioni di volte più grande del Sole. La scoperta è avvenuta grazie alle forti radiazioni di una stella che stava per essere ‘divorata’. La luce della stella ha consentito la  localizzazione del gigante  del cosmo, mai individuato dai telescopi.

A fare la  scoperta, pubblicata su Nature, è stata un’equipe di studiosi  capeggiata  da Suvi Gezari, dell’Universita’ Johns Hopkins di Baltimora. Il monitoraggio del particolare avvenimento spaziale ha permesso di apprendere molti dettagli relativamente alla stella in preda al buco nero, come il tempo impiegato da quest’ultimo per il suo assorbimento e la sua massa.

Movimento Cinque Stelle, boom di voti. Grillo: “Ci vediamo in Parlamento” - Eleonora Bianchini

beppe grillo amministrative_INTERNA NUOVA


A Sarego, in provincia di Vicenza, eletto il primo sindaco. Il comico sul blog: "Partiti liquefatti". Ballottaggio a Parma e Budrio (Bologna), primo partito a Comacchio (Ferrara). Ottime le proiezioni anche su Verona. Sui social media: "Non siamo anti-politica, siamo una nuova forza".

Per Beppe Grillo era la “carica dei 101″. Ad aprile sul blog aveva presentato così gli altrettanti Comuni dove avrebbe corso il Movimento Cinque Stelle, forte dei “150 ragazzi consiglieri dentro i Comuni e le Regioni che stanno facendo dei lavori straordinari”. Già allora era convinto del successo e oggi, su Twitter, lancia la sfida: “Ci vediamo in Parlamento”.
Un obiettivo che poggia solide basi in queste ore, visto che a Genova ha sfiorato il ballottaggio che a Parma, invece, è certo. Ma è a Sarego, un comune da 6.500 abitanti in provincia di Vicenza che il movimento festeggia la vittoria con Roberto Castiglion, il suo primo sindaco eletto col 35,20% delle preferenze. Per Grillo si tratta della “prima Terza Repubblica”. Nel capoluogo ligure, dove alla vigilia era scontata la vittoria di Marco Doria, il candidato che aveva vinto le primarie di centrosinistra e battuto il sindaco Marta Vincenzi, Paolo Putti è al 14,6%. Ancor più consensi nella città emiliana per Federico Pizzarotti, al 20,42%, che va verso il secondo turno. Boom di voti anche a Verona, che riconferma Flavio Tosi, ma dove Gianni Benciolini è al 9%.Riccardo Nuti a Palermo è al 4,7%, e a Pistoia viene dato al 10%. Dati che fanno assaporare la rivincita contro chi accusa i militanti del movimento di antipolitica e che, di fatto, consegneranno loro alcuni seggi nei consigli comunali alla fine di questa tornata elettorale. Banco di prova a un anno dalle politiche.
Le proiezioni vengono seguite sulla pagina facebook di Grillo dove gli status raccolgono migliaia di “mi piace”. Centinaia le reazioni dei simpatizzanti, da Genova a Palermo, nella speranza che poi “poi non succeda che prese le poltrone diventino come gli altri politici”. Data l’escalation dei consensi, scrivono, “dobbiamo fare molta attenzione, perché adesso per le politiche i farabutti si riorganizzeranno”. Reagiscono a chi ha cercato di minimizzare i loro risultati tacciandoli di antipolitica (“Fassino si è corretto e ci ha definiti “antipartitici”… aveva una paura negli occhi… è finita la pacchia!”) e “visto che queste sono solo proiezioni”, i dati ufficiali promettono di essere ancor più alti. 
Il live tweeting corre anche sull’accout del comico che segnala quanto sta accadendo nelle piccole amministrazioni. “A San Giovanni Lupatoto (Verona) ci danno al 20%”, scrive il blogger che annuncia anche il “ballottaggio a Budrio“, in provincia di Bologna e il 30% secondo le proiezioni di voto a Comacchio, Ferrara, dove, come a Thiene (Vicenza) è “primo partito”. A Mondovì, in provincia di Cuneo, ”lo spoglio dei primi 5 seggi danno il MoVimento 5 Stelle da 8,45% al 15,3%” e da Spoltore (Pescara) i “primi risultati” danno il 7%. Raggiunto quasi il 4% a Forte dei Marmi, oltre il 14% a Carrara, a Lucca l’8%. Risultati parziali, certo, ma sufficienti perché dai militanti e da Grillo venga retwittata la stessa riflessione da decine di utenti: “Non siamo anti-politica, siamo una nuova forza politica”. Posizione rilanciata anche da Benciolini che sottolinea: “Il nostro movimento propone cose reali non calate dall’alto. Grillo non ha mai calato nulla dall’alto. Noi siamo contro chi vuole prendere decisioni ‘dal palazzo’, e porteremo in piazza le delibere del consiglio comunale per discuterle con i cittadini”. Poi assicura la collaborazione col primo cittadino e la prossima giunta: “Se Tosi porterà delle proposte a favore della città noi le voteremo, altrimenti cercheremo di migliorarle, ma non di bocciarle a priori”. Risultato inaspettato per Putti che ricorda la sua candidatura “dal basso”: “Genova vuole reagire, vuole cambiare – ha detto -. Sono una persona qualunque che si fa portavoce dei cittadini. Ora comunque vada sarà un successo”. Segue con soddisfazione l’inizio dello spoglio anche il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Giovanni Favia che su Facebook festeggia il “tris d’assi in Emilia Romagna”, tra Parma, Comacchio e Budrio.
In alcune piccole amministrazioni sono già state scrutinate tutte le sezioni. I dati diffusi Ministero dell’Interno riguardano Sandrigo, 8mila abitanti in provincia di Vicenza, dove il movimento è al 13,27%, Carrosio, 500 abitanti in provincia di Alessandria, al 27,93% che avrà due consiglieri, così come le tre amministrazioni in provincia di Torino La Loggia, Rosta (30,81) e Santena (20,91%). Santa Maria di Sala, comune di 17mila abitanti in provincia di Venezia al 15,92. A Conselve (Padova) al 26.6%. Ad Avigliana, l’amministrazione più grande della Valsusa, la lista NoTav con Sel, Idv e Cinque Stelle, è al 47% mentre la coalizione a favore dell’alta velocità, che unisce Pd e Pdl, al 34%. A Breda di Piave (Treviso) conquistato l’11,92%, 11,23% a Racconigi (Cuneo) e a Marcon (Venezia) il 19,35%.
Intanto proseguono gli scrutini nelle sezioni. Piacenza (sotto il video)Belluno e La Spezia sono oltre il 10% e Monza è al 9%. A Cuneo sfiora il 9% ad Asti è al 7,65%. In attesa dei risultati definitivi il comico pubblica in post per ringraziare “i cittadini, senza soldi, autofinanziatisi” che “sono andati a votare se stessi” e “tutti quelli che hanno lavorato, a prendere le firme al freddo, coi banchetti”. Parla di “momento di grande felicità”, ritiene che i partiti si stiano “liquefacendo in questa diarrea politica” e ironizza sulle polemiche: “Tanto per arrivare al 100% dei voti – conclude – dovreste continuare ad offendere: populista, demagogo, arruffa popoli, flauto magico, pifferaio, maiale, stronzo. Continuate, io vi mando un po’ di epiteti nuovi”.
Prende atto del successo elettorale Matteo Salvini che da via Bellerio ha commentato così i primi risultati: “Benvenuto a Grillo, lo metteremo alla prova”, perché “se dal casino passa a qualcosa di costruttivo, di pratico sono contento”. Secondo l’eurparlamentare, però, “un conto è andare in piazza a protestare, un conto è amministrare, fare funzionare gli autobus, le scuole, gli ospedali. Proveremo quindi i ‘grillini’ durante l’amministrazione e sono contento se qualcuno ci mette la faccia”. Trachant Osvaldo Napoli del Pdl: “Hanno perso tutti, ha vinto uno solo: Grillo”.

"ALFANITE', BERSANITE', CASINITE'" - M. TRAVAGLIO - IL F.Q. 8/5/2012




Il Pdl è estinto, la Lega rasa al suolo, il Terzo Polo non pervenuto. Il Pd, per acciuffare qualche assessore, deve nascondersi dietro candidati altrui (Doria) o addirittura combatterli (Orlando). Vincono Grillo e Di Pietro, gli “antipolitici” cui la politica dovrebbe fare un monumento: senza di loro, non andrebbero più a votare nemmeno gli scrutatori. Ce ne sarebbe abbastanza per una dichiarazione congiunta dei Tre Tenori ABC, magari copiata da quella di Sarkozy: “È tutta colpa mia, mi ritiro dalla politica”. Invece è tutto un “siamo primi quasi ovunque” (Pd), “colpa dei candidati sbagliati” (Pdl), “sostanziale tenuta del Terzo Polo” (Terzo Polo). In effetti per i partiti italiani non tutto è ancora perduto. In Italia non beccano più un voto manco a pagarlo. Ma in compenso vanno fortissimo all’estero, forse per via del fatto che lì non si candidano. Il Cainano è molto richiesto in Russia, dove ha preso parte ai baccanali per l’incoronazione dell’amico Putin, tra portali di oro massiccio e gare di burlesque a base di badanti travestite da mignotte e mignotte travestite da badanti, appena in tempo per evitare che gli crollassero in testa il Milan e il Pdl. Invece A, B e C vanno fortissimo in Francia. La vittoria di Hollande non deve ingannare: senza l’apporto delle mosche cocchiere Alfano, Bersani e Casini, l’Eliseo se lo poteva sognare, specie da quando l’ex sarkozista Ferrara si era inopinatamente schierato dalla sua parte, nonostante le diffide e gli scongiuri dello staff hollandiano. Infatti Bersani ha espresso “grande soddisfazione”, a nome suo e dell’Europa tutta, per un trionfo che “non è solo una questione di rapporto personale tra me e Hollande”, ma “un dato politico, un’incredibile convergenza di idee e proposte”. Senza contare che è stato proprio Bersani a suggerire a Hollande “di non farsi condizionare dalla sinistra più radicale e a convincere i moderati come Bayrou”. Pazienza se i voti di Bayrou sono andati quasi tutti a Sarkozy, mentre Hollande ha incamerato quelli del sinistro Mélenchon; se la Francia ha il doppio turno e noi no (il Superporcellum di ABC prevede turno unico e inciucio postumo); e se Bersani sostiene Monti, che tifava Sarkozy come la Merkel. Mica si può sottilizzare sulle quisquilie. Non solo – per dirla con Fassina, che non è la moglie di Fassino ma il responsabile economico Pd – “Bersani è l’Hollande italiano”, ma soprattutto Hollande è il Bersani francese. Chi ha seguito la campagna d’Oltralpe può testimoniare con quale angoscia, dalle banlieue ai bistrot, i francesi s’interrogavano: “Mon Dieu, chissà che ne pensa Bersani di Hollande”. E con quale liberatorio entusiasmo hanno appreso che non solo Pierluigi, ma anche Piercasinando e Angelino stavano con Hollande: “Le jour de gloire est arrivé! Alfanité Bersanité Casinité...”. Ora infatti anche Casini e Alfano, che in Italia non battono chiodo, si godono il meritato trionfo parigino. Piercasinando, decisivo per il voto moderato francese (pare che Bayrou non vada nemmeno alla toilette senza consultarlo), esulta: “Hollande sarà salutare per l’Europa”. Alfano ha faticato un po’ a capire perchè mai, se lui è il leader del centrodestra italiano, dovrebbe esultare per il leader del centrosinistra francese, ma poi gliel’ha spiegato il Cainano: “Primo, tu sei il leader di ‘sta cippa. Secondo, Sarkozy è l’unico nano che si permette di essere meno basso di me e per giunta ha osato ridere di me in mondovisione con la culona inchiavabile. Terzo, di sinistra e destra non me ne fotte una mazza, infatti sto partendo per Mosca”. Allora Angelino ha capito che Sarkozy ha perso perché rideva di B. e ha diramato una dichiarazione da ernia al cervello: “Auguro buon lavoro a Hollande a beneficio dell’Europa”. Frattini Dry intanto lo scavalcava a sinistra: “Sarkozy mi ha colpito molto negativamente. Ora la Francia sarà più aperta e vicina a noi”. Solo a quel punto tutta la Francia s’è addormentata tranquilla, non prima di un ultimo grido di battaglia: “... et Frattinité!”.


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Grandi grandi grandi.





lunedì 7 maggio 2012

Campagna elettorale sostenibile in bicicletta - M5S Feltre




Che bello!

Sicilia alle urne, affluenza in picchiata giallo a Palermo: sparite da seggio 27 schede. - Romina Marceca e Sara Scarafia


Sicilia alle urne, affluenza in picchiata giallo a Palermo: sparite da seggio 27 schede


In una sezione elettorale del quartiere di Cardillo un'elettrice ha trovato la sua scheda già votata. E' intervenuta la Digos che ha riscontrato la mancanza di 27 schede non ancora votate rispetto agli elenchi. Decine di sanzioni per i galoppini ai seggi: volantinaggi davanti e dentro alle scuole e candidati "pescati" a fare propaganda a seggi aperti sono stati puniti con sanzioni amministrative. La polizia municipale: "Nessuna irregolarità significativa", ma le segnalazioni sono state decine.


PALERMO - Affluenza in picchiata: alle 22 di ieri in Sicilia ha votato il 50,52 per cento degli elettori, contro il 55,88 del 2007.  A Palermo ha votato  il 46,81 per cento degli aventi diritto contro il 53,68 per cento  rilevato alla stessa ora nel 2007. In calo anche l'affluenza a Trapani: 47,31 per cento contro il 54,95 del 2007. Ad Agrigento si è registrata un'affluenza del 54,70% contro il 58,40. Urne riaperte da stamattina alle sette e fino alle 15 di oggi. Subito dopo inizierà lo spoglio, che potrà essere seguito in diretta sullo speciale elettorale di Repubblica.it.

E' giallo in un seggio di Cardillo, dove ieri sera un'elettrice ha trovato la sua scheda per il rinnovo del consiglio di circoscrizione già votata. La donna avrebbe avuto consegnata una scheda chiusa e con la "x" già apposta sul simbolo e il nome del candidato indicato. Al seggio è così intervenuta la Digos, che su richiesta di alcuni rappresentanti di lista ha effettuato il conteggio delle schede non ancora utilizzate riscontrandole con gli elenchi degli elettori: mancherebbero all'appello 25 schede per sindaco e consiglio comunale e due schede per il consiglio di circoscrizione. Il seggio è rimasto comunque aperto ma la polizia ha acquisito tutti gli elementi utili per indagare una volta chiuse le urne.

Ma a Palermo erano state decine le segnalazioni di anomalie arrivate ai vigili urbani e alla polizia: dai volantini distribuiti davanti al seggio di via Caltanissetta alle bandiere elettorali sugli alberi di piazza Magione. E ancora la segnalazione di candidati che facevano propaganda dentro il seggio della scuola san Domenico Savio di viale Resurrezione. Il commissario della polizia municipale Ignazio Agati  -  che gestisce la task force di agenti che via Dogali ha messo in campo per le elezioni  -  assicura che non ci sono irregolarità significative: "Finora è andato tutto abbastanza bene. Abbiamo destinato due pattuglie al controllo sulle affissioni di manifesti nei pressi dei seggi e altrettante alla vigilanza contro il volantinaggio davanti alle scuole", dice.  La polizia ha multato con una decina di sanzioni amministrative diversi collaboratori di candidati che effettuavano propaganda ai seggi.

Ieri una giornata di superlavoro per l'Ufficio elettorale: la sede di piazza Giulio Cesare è stata presa d'assalto, così come le dieci sedi distaccate nel resto della città. Centinaia di cittadini hanno denunciato lo smarrimento della tessera elettorale e hanno chiesto un duplicato. Non sono mancate le polemiche: gli elettori che sono arrivati al seggio con tutti i riquadri della scheda elettorale pieni, sono stati mandati via. "Nessuno li aveva avvisati che i bolli non si sovrappongono più, ma che deve essere richiesta una nuova tessera", denuncia Benedetto Romano dell'Adiconsum.            

Per i candidati quella di ieri è stata una giornata di attesa. Massimo Costa ha votato per primo alle 9,30 a Borgo Nuovo. Dopo il voto, il candidato di Pdl, Grande Sud e Udc è andato a messa. Poi si è riposato in famiglia. Fabrizio Ferrandelli ha votato alle 11,30 a piazza Vittorio Emanuele Orlando insieme con la moglie Claudia. Poi ha trascorso la giornata a passeggio per la città: "Ma senza un itinerario preciso". Leoluca Orlando invece non si è fermato: insieme con il suo staff, primo fra tutti il senatore Fabio Giambrone, ha battuto ancora i quartieri: Borgo Vecchio, Cep, Zen, Sant'Erasmo, Danisinni, piazza Ingastone. Alessandro Aricò, candidato del Terzo Polo, nel pomeriggio ha incontrato gli elettori al Foro Italico, mentre Marianna Caronia si è divisa tra famiglia e seggi. Domani i candidati attenderanno i risultati nei comitati elettorali. Tutti tranne Ferrandelli che invece si sposterà con il suo staff al Teatro Zappalà.    



http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/05/07/news/sicilia_alle_urne_affluenza_in_picchiata_giallo_in_un_seggio_di_cardillo_sparite_27_schede-34594017/

Gambizzato a Genova Roberto Adinolfi, l'ad di Ansaldo Nucleare.



E' Roberto Adinolfi. Si valuta la pista anarchica.


GENOVA - Gambizzato a Genova Roberto Adinolfi, l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, società del gruppo Ansaldo Energia, di proprietà di Finmeccanica. L'attentato poco dopo le 8.15 in via Montello, nel quartiere di Marassi, al strada dove abita. Il dirigente  è stato raggiunto al ginocchio destro  da uno dei tre colpi sparati da una pistola semiautomatica. A sparargli a bruciapelo sarebbe stato un uomo in motocicletta con il volto coperto da un casco. Sul luogo della sparatoria, i carabinieri cercano gli altri due proiettili con l'ausilio del metaldetector.
Gli inquirenti stanno vagliando la possibilità che l'attentato al dirigente di Ansaldo nucleare possa essere di matrice anarchica. Nei mesi scorsi sul web era circolato l'appello di alcuni gruppi anarchici "ad alzare il tiro", "a pensare di passare ad una fase che possa prevedere l'azione armata". Il ruolo di Adinolfi in una società attiva nell'ambito nucleare avvalorerebbe l'ipotesi della pista anarchica. Le modalità della gambizzazione e il tipo di pistola, una semiautomatica, riportano agli attentati degli anni Settanta. Di particolare interesse, secondo gli inquirenti, sarà stabilire il calibro dei proiettili utilizzati per stabilire analogie specifiche con altri attentati di matrice sovversiva compiuti negli anni.
"Sono cose che non si commentano", ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero.
Roberto Adinolfi, 53 anni, ingegnere, moglie e due figli è ricoverato all'ospedale San Martino di Genova ed attualmente e' in sala operatoria. Secondo quanto si è appreso ha percorso tutta la carriera all'interno di Ansaldo Nucleare società del Gruppo Finmeccanica con 250 dipendenti.