venerdì 26 ottobre 2012

Giallo sul ritiro dei vaccini Dati segreti per settimane. - Simona Ravizza


(LaPresse)

(LaPresse)

Il ministro sulla Novartis: doveva avvertire prima. I Nas controllano l'azienda di Siena. Numero verde per i cittadini.

MILANO - Il caso dei vaccini della Novartis, ritirati dal mercato per grumi dentro le fiale, diventa un giallo. È mercoledì mattina quando Giorgio Ciconali, alla guida della Prevenzione dell'Asl di Milano, vede svanire in un colpo solo il rifornimento di un terzo dei vaccini. Ben 75 mila dosi di antinfluenzale, tutte del tipo Fluad , una delle vaccinazioni bloccate dalla Novartis (insieme con l'Agrippal , l'Influpozzi adiuvato e l'Influpozzi subunità ). Un fulmine a ciel sereno, come lo è stato per il ministero della Salute che, fino al 18 ottobre, è rimasto all'oscuro dei problemi di sicurezza che hanno portato allo stop di 3 milioni di vaccini (in aggiunta ai precedenti 2,3 della Crucell).
Ma, mentre le autorità non sapevano nulla delle difficoltà della Novartis, c'è chi da quasi 20 giorni era al corrente per lo meno degli intoppi di produzione sul Fluad . Sono le farmacie. «Si informano i clienti che l'Azienda Novartis Vaccines Italia ha reso noto che, per il periodo 2012/2013, non produrrà il vaccino Fluad e posticiperà la produzione di Agrippal a fine ottobre». È quanto scritto dall'Unione farmaceutica milanese, un'azienda di distribuzione, alle farmacie che doveva rifornire.
La lettera è datata 2 ottobre. Ma com'è possibile che chi deve vendere i vaccini fosse informato sui problemi delle fiale Novartis prima di chi deve vigilare sulla loro sicurezza? Succede che una parte di vaccini è venduta dalle farmacie a pagamento al singolo cittadino, mentre un'altra (12 milioni di dosi in totale) serve per vaccinare prevalentemente gli over 65enni e i malati cronici. E sono le Asl a scegliere con gare pubbliche da quale azienda farmaceutica comperare. Su questo fronte, i dati sono stati tenuti segreti per settimane dalla Novartis. I motivi restano da chiarire. Può essere stato un semplice disguido (magari nella convinzione di risolvere la situazione) o può avere giocato un ruolo il timore di pregiudicarsi il mercato.
Per ora gli unici dati di fatto sono due. Il primo è cosa ormai nota: Novartis sapeva delle anomalie di alcuni lotti dall'11 luglio scorso. Il secondo è la dichiarazione del ministro alla Salute, Renato Balduzzi: «Il ministro ha stigmatizzato il comportamento di Novartis nella vicenda dei vaccini - si legge nella nota stampa -. L'azienda, pur ribadendo che i suoi vaccini sono sicuri e che l'efficacia delle dosi non è comunque compromessa, ha ammesso le proprie responsabilità in ordine dapprima alla mancata e poi all'imperfetta comunicazione all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) circa i controlli eseguiti su lotti della produzione».
Su mandato della stessa Aifa ieri i Nas si sono recati allo stabilimento Novartis di Siena. Ora l'obiettivo delle autorità pubbliche è verificare la documentazione e analizzare i campioni di vaccino con le anomalie. Per informare i cittadini è stato attivato il numero verde 1500 (in funzione sette giorni su sette dalle 9 alle 18). Chi ha dubbi può consultare anche il sito www.salute.gov.it.

Giovani Confindustria contro il governo «Tasse al 68%, è una confisca».


Jacopo Morelli

Jacopo Morelli


Monti: scelte difficili per voltare pagina. Fornero: riforme, riforme, riforme.

ROMA - I giovani di Confindustria attaccano il governo. Il «peso» della pressione fiscale è «cresciuto così tanto da diventare una confisca»: quella «ufficiale toccherà nel 2012 il 45% del Pil»,l'onere sulle imprese «sarà superiore al 68%». Il leader dei giovani imprenditori, Jacopo Morelli, al convegno dei giovani imprenditori di Capri chiede di «abbassarla in maniera sostanziale» avvertendo: «Il tempo della pazienza è finito».

«Via i ladri, gli ignoranti, gli incapaci», chiedono poi i giovani di Confindustria. «Siamo disgustati dall'idea della carica pubblica come scorciatoia per arricchirsi, ci ribelliamo a questo degrado», dice Morelli. «Chi lavora non è più disposto a sostenere larghi strati parassitari».

Monti. «L'Italia ha fatto in questi mesi scelte difficili e introdotto riforme importanti in modo da voltare pagina» su un passato «di bassa crescita ed elevato debito», scrive il premier Mario Monti in un messaggio ai giovani di Confindustria. Ma un «successo», avverte, è possibile «solo dentro una azione comune a livello europeo».

«Riforme, riforme riforme», invoca invece il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, al convegno di Capri, ricapitolando il lavoro fatto dal «governo tecnico». Per il ministro «di questo l'Italia ha bisogno: noi abbiamo cominciato, non certo finito - dice. È un compito che dovrà essere portato avanti negli anni a venire».

Le tasse strangolano le imprese. Il cuneo fiscale e contributivo, evidenzia ancora il presidente degli imprenditori under-40 parlando alla platea del XXVII convegno di Capri dal titolo Europe under pressure, è «tra i più elevati dell'Ocse: il 53% contro una media dell'Unione europea del 41%». Un livello che «strangola».

Il governo, prosegue Morelli, «ha riconosciuto che gli italiani stanno dando una grande prova di responsabilità, accettando misure drastiche e impopolari. Se questo è vero, c'è un dovere morale di ridare, subito, fiducia al Paese abbassando, in maniera sostanziale, la pressione fiscale su chi lavora e sulle imprese che reinvestono». I cittadini «non sono cavie», aggiunge, chiedendo un'azione immediata sul fisco per ridare ossigeno all'economia reale.

«La prima vera azione di politica industriale - ribadiscono i giovani imprenditori - sarebbe un abbassamento vigoroso delle tasse sui redditi da lavoro e d'impresa. Ci pare di assistere, invece, all'applicazione ostinata di teorie e ricette da laboratorio, politiche dimostratesi inefficaci, dimenticando che l'economia è una scienza interpretativa e che quindi può essere imprecisa e imprevedibile».

Nelle loro tesi, i giovani imprenditori sottolineano che il taglio dell'Irpef «anche se è un inizio» rischia di essere «vanificato» dall'aumento dell'Iva. Tornano a «condannare l'evasione fiscale» che «va contrastata con ogni mezzo». E chiedono anche di «lasciare ai redditi bassi più soldi in busta paga, per rilanciare la domanda interna».

Forte sisma sul Pollino Paura ed evacuazioni. Chiusi istituti scolastici.


Notte di paura nel Pollino, gli abitanti restano in strada

Scossa magnitudo 5 all'1:05, oltre 100 repliche Gabrielli: 'Nessuno puo' dire che è finita. Allerta'.

Un sisma di magnitudo 5 è stato registrato all'1:05 tra Calabria e Basilicata, e avvertito dalla Sicilia al Molise. Un uomo di 84 anni è morto d'infarto. A Mormanno pazienti trasferiti in altri ospedali.

La paura non passa a Mormanno dove le scosse di terremoto, dopo quella della scorsa notte, si susseguono a ritmo intenso e senza sosta. La gente continua a vivere nel terrore anche per la particolare sensibilità che ha acquisito a causa dello sciame sismico che si registra da oltre due anni. Nel municipio gli impiegati stanno lavorando per predisporre tutti gli interventi necessari per fronteggiare i danni provocati dal terremoto. Si registrano, tra l'altro, numerose rotture della condotta idrica, con ripercussioni in diverse zone del paese. L'abitudine alle scosse non riduce la paura. Molta gente è ancora per strada, a bordo delle proprie automobili ed esita a rientrare a casa a causa delle repliche al sisma della notte. L'esposizione di Mormanno alle scosse è provocata dal fatto che buona parte del centro abitato si trova su una faglia che determina una continua situazione di emergenza.
In via precauzionale la maggior parte dei sindaci dei paesi del versante potentino del Pollino ha disposto la chiusura delle scuole: secondo quanto si è appreso, finora in Basilicata non si registrano né danni seri né feriti.
L'ufficio stampa della giunta regionale lucana ha reso noto che le scuole resteranno oggi chiuse a Viggianello, Rotonda, Trecchina, Episcopia, Latronico, Castelluccio Superiore, Castelluccio Inferiore e Lauria (Potenza).

Il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, è arrivato a Mormanno per fare il punto della situazione.
"Il sistema di Protezione civile con cui è stata affrontata l'emergenza sismica nel Pollino, anche in relazione allo sciame in atto in questa zona da tempo, è stato improntato alla massima trasparenza". Lo ha detto a Mormanno il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli. "Lo dimostra - ha aggiunto Gabrielli - il sito del Comune di Mormanno, in cui il sindaco Armentano ha pubblicato tutto il carteggio tra il Dipartimento della Protezione Civile e la Commissione Grandi Rischi".
 "E' stato importante che gli abitanti del Pollino fossero preparati all'evento sismico perché questo ha consentito a tutto il sistema di fronteggiare l'emergenza con grande efficienza", ha continuato. ''Adesso si tratta di predisporre tutti gli interventi necessari per mettere in sicurezza gli edifici pubblici e privati che hanno subito danni, ed in questo senso - ha aggiunto il capo della Protezione Civile - l'ospedale assume un'importanza prioritaria. Poi bisognerà pensare agli edifici privati e a quelli di culto''.
"Nessuno ci può dire se la scossa della scorsa notte abbia rappresentato l'apice dello sciame sismico in corso da tempo in questa zona, che è e resta sotto questo aspetto ad alto rischio", ha spiegato Gabrielli, a conclusione del vertice operativo nel Comune di Mormanno. "Questo lo devono sapere tutti - ha concluso - e io non posso fornire alcuna rassicurazione. L'allerta deve restare quindi molto alta".
Sono state registrate finora oltre 100 repliche della scossa. Lo rende noto il funzionario di sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Rita Di Giovambattista. Al momento, la replica piu’ forte, di magnitudo 3.3, è avvenuta all' 1:16. Altre repliche rilevanti sono avvenute alle 4:25 e alle 4:40, entrambe di magnitudo 2.9.

TERREMOTO AVVERTITO DA SICILIA A MOLISE - La scossa che ha colpito l'area del Pollino è stata avvertita dalla Sicilia al Molise. Il maggior numero di segnalazioni arrivate all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) proviene dal comune di Rende, in provincia di Cosenza, poi da Napoli e Cosenza. Le segnalazioni vengono raccolte tramite il sito internet 'Hai sentito il terremoto' dell'Ingv, nato per monitorare in tempo reale gli effetti dei terremoti italiani e per informare la popolazione sull'attività sismica. La sua realizzazione, spiega l'Ingv, è resa possibile grazie al contributo di ogni persona che, compilando un questionario online, descrive la propria esperienza. Molte segnalazioni al sito sono arrivate anche da Salerno e dalle aree di Potenza e Matera. Ma il terremoto è stato avvertito dalla popolazione anche dalle provincie di Catania e Messina fino a quelle di Isernia e Campobasso da dove arrivano anche diverse segnalazioni. Molti questionari sono stati inviati anche dalla provincia di Foggia, soprattutto dal Gargano, in Puglia il terremoto è stato avvertito fino a Lecce. Nel complesso il terremoto è stato avvertito da parte della Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Basilicata e parte del Molise. I dati dei questionari vengono utilizzati dall'Ingv per compilare delle mappe dei risentimenti dei terremoti si aggiornano ogni volta che è compilato un nuovo questionario.

Travaglio: “Anticorruzione? Non vai in galera neanche se insisti”




Il vicedirettore del Fatto Quotidiano analizza dettagli e contraddizioni della nuovalegge anti-corruzione. “Non cambia niente sia per chi paga, sia per chi prende una tangente” – afferma Travaglio – “Non vai in galera neanche se insisti. La prescrizione è sempre garantita per tutti”. E non solo. “La concussione è sempre uguale”

25 ottobre 2012

giovedì 25 ottobre 2012

Leggende metropolitane.



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VOTA ANTONIO! VOTA ANTONIO LA TRIPPA...



Grande Totò.

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Elezioni in Sicilia: i voti della mafia. - Giorgio Bongiovanni


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Durante i miei incontri a Palermo con “persone informate dei fatti” ho raccolto notizie interessanti. Una di queste che in onore di Buscetta chiamerò Tommaso mi ha spiegato alcuni concetti che condivido anche perché rispondono alla logica.
Il tema sono le prossime elezioni regionali e in particolare la candidatura di Gianfranco Micciché che – mi dice Tommaso – va considerato a tutti gli effetti il candidato di Cosa Nostra.
Notoriamente figlioccio di Dell’Utri, longa manus di Berlusconi nel cappotto del 61 a 0 del 2001 oggi si presenta come un candidato forte e indipendente. Indipendente persino dai suoi “padrini”.
Sarebbe – mi dice sempre Tommaso – una strategia ben precisa. Fingere di allontanarsi dagli ormai consumati Berlusconi e Dell’Utri che tanto hanno deluso la Sicilia per cercare di conquistare i moderati che non voterebbero mai a sinistra. Allontanarsi, s’intende, solo politicamente perché le attestazioni di stima non sono mai venute meno: “All’uomo e al professionista Dell’Utri devo tutto, ma politicamente no”, “Berlusconi è una persona molto generosa. Ha aiutato anche me una volta” ha dichiarato il delfino ribelle al Fatto Quotidiano. Segnali in perfetto stile mafioso, “chi ha orecchie per intendere intenda”.
E poi c’è Cosa Nostra, nonostante le gravi perdite subìte controlla ancora un considerevole numero di voti che si aggira attorno ai 150.000. E’ per loro l’ultima sortita di Micciché sull’aeroporto Falcone e Borsellino.
berlusconi-micciche-bigUn bel messaggio chiaro ai mafiosi che sanno intenderlo. E 150.000 voti di vantaggio su di un candidato forte come Claudio Fava non sono pochi.
Per le amicizie che ha, il signor Micciché dovrebbe sciacquarsi la bocca con l’acido solforico prima di pronunciare il nome di Falcone e Borsellino.
A me, siciliano, non solo non fanno pensare alla mafia quei nomi scritti enormi che vedi appena arrivi a Punta Raisi, ma mi riempiono di orgoglio e di emozione.
Sono loro la vera Sicilia, i padri della nostra patria, il meglio prodotto dalla nostra terra esattamente l’opposto di Micciché e dei suoi sodali, il peggio possibile, il cancro metastatico che infanga il buon nome di tutti noi siciliani.
Persone oneste, persone per bene, siciliani veri, non votate per Micciché, date i vostri voti a chi ne rappresenta l’antitesi assoluta, scegliete Claudio Fava.