mercoledì 7 novembre 2012

La Banca del Germoplasma di Bari, migliaia di varietà di semi a rischio.

sementi

BARI – Non tutti sanno che Bari è sede dell’unica Banca del Germoplasma in Italia, al secondo posto in Europa e tra le prime dieci in tutto il mondo per dimensioni e standard di conservazione. La Banca del Germoplasma si occupa essenzialmente di conservare i semi di specie vegetali che appartengono alla flora autoctona, al fine di conservarne il patrimonio genetico, ma da quando nel 2002 è stata accorpata al CNR, il mantenimento delle 84.000 varietà di sementi e collezioni vegetali non sarebbe più apparso garantito.

Il germoplasma rappresenta un’importante risorsa agro- biologica per risolvere i problemi dell’agricoltura senza dover ricorrere all’utilizzo di OGM che oggi si affacciano sempre più prepotenti nel panorama agricolo e alimentare e che nel biologico vedono un concorrente commerciale.
Nel lontano 2003 le  temperature delle camere di conservazione del germoplasma sono salite oltre quelle ottimali, che si affermano a -20° e a 0°. La mancata tempestività nelle riparazioni delle camere del freddo da parte del CNR ha provocato danni ingentissimi al patrimonio genetico per cui, a seguito di un contenzioso tra la Banca e Consiglio Nazionale delle Ricerche, un’indagine della Magistratura avrebbe appurato le responsabilità di quest’ultimo. Nonostante i campioni  siano stati dissequestrati dal 2009, la Regione Puglia pare non averli ancora acquisiti per provvedere alla loro rigenerazione. Nessun altro si è offerto per farlo e per questo sono tornati nelle mani del CNR. Nel frattempo un immenso e preziosissimo patrimonio genetico agro-biologico sta perendo nell’abbandono.
Negli anni passati a poco sono serviti gli appelli, tra gli altri, del Dott. Perrino per impedire che la biodiversità rappresentata e perpetuata attraverso questi semi venisse distrutta. Impedire il peggio è semplice, basta rigenerare quei germoplasti piantandoli. Nessuno inspiegabilmente appare interessato a farlo a partire dalla politica, riferisce sempre l’appello di Perrino, già direttore dell’Istituto del Germoplasma del CNR di Bari (1983 – 1993; 1998 – 2002).

Partiti....




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Differenze.



Gente del Colorado...



Ieri il Colorado (USA) ha legalizzato la Marijuana: la foto è stata scattata questa mattina nella metropolitana di Denver.

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Uccide i figli a coltellate per punire la moglie che non voleva portare il velo.



Perugia - (Adnkronos) - Il duplice delitto a Umbertide, Mustafa Hajjiji, 44 anni di nazionalità marocchina. I bambini di 8 e 12 anni vivevano con la madre in un appartamento a Umbertide, provincia di Perugia, da poco tempo dopo la separazione dei due.

Perugia, 7 nov. (Adnkronos) - Un uomo di 44 anni di nazionalità marocchina, Mustafa Hajjiji, ha ucciso a coltellate ieri sera i suoi figli di otto e dodici anni. I piccoli, il maschio più piccolo, di 8 anni e la femmina di poco più grande (12), vivevano con la madre in un appartamento a Umbertide, provincia di Perugia, da poco tempo. L'uomo dopo il gesto ha tentato il suicidio.
A quanto emerge dalle indagini dei carabinieri coordinati dal pubblico ministero Mario Formisano, la madre dei due bambini uccisi, aveva litigato con il convivente per questioni legate al velo. Secondo quanto si apprende, la volontà della donna di non indossare il velo e di essere più indipendente, potrebbe essere l'antefatto alle angherie del convivente Mustafa Hajjiji, denunciato per maltrattamenti dalla donna il mese scorso. La donna aveva riferito ai carabinieri della stazione di Città di Castello, che l'uomo le aveva puntato un coltello contro minacciandola.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Uccide-i-figli-a-coltellate-per-punire-la-moglie-che-non-voleva-portare-il-velo_313868341826.html

Quando l'uomo si renderà conto del fatto che le donne non sono cose ma esseri umani come loro?
L'uomo è fondamentalmente stupido! Tranne qualche eccezione.


Inps, l'allarme della Corte dei Conti "Il precariato inciderà sui trattamenti".


Inps, l'allarme della Corte dei Conti "Il precariato inciderà sui trattamenti"

Il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino


Il presidente del tribunale contabile, Luigi Giampaolino, nel referto sulla gestione dell'Istituto di previdenza ritiene "indilazionabili" le misure di risanamento: "2012 anno negativo. Serve un rilancio dell'assistenza complementare".

MILANO - Le "crescenti forme di precarietà del mercato del lavoro, nei posti e nelle retribuzioni, che incidono sui futuri trattamenti pensionistici, soprattutto per le fasce più deboli (giovani e donne)" avranno "riflessi su adeguatezza delle prestazioni e sostenibilità sociale del sistema". Lo afferma la Corte dei Conti nel rapporto sull'Inps in cui si sottolinea anche la necessità di monitorare assiduamente l'incidenza delle riforme del lavoro e della previdenza obbligatoria sulla spesa pensionistica fino all'entrata a regime del sistema contributivo e sottoporre a riesame il modello della previdenza complementare.

La Corte rileva un'ulteriore contrazione dell'avanzo finanziario nel 2011 e un accentuato deficit economico e prevede "pesanti risultanze negative nel 2012, che incorporano lo squilibrio strutturale già evidenziato dalla corte" nel referto sulla gestione acquisita dell'Inpdap. Per questo i giudici ritengono che siano "indilazionabili" le misure di risanamento dei principali fondi dell'Inps e la razionalizzazione di quelli minori "in consecutiva e più marcata perdita complessiva, contenuta solo in parte dagli attivi della Gestione per le prestazioni temporanee e di quella per i parasubordinati, il cui netto patrimoniale congiunto prevale sui gravosi passivi degli autonomi (agricoli e commercianti) e del più grande Fondo per il lavoro dipendente (appesantito dai dissesti strutturali dei dirigenti di azienda e di quelli della elettricità, trasporti e telefonia), i cui saldi negativi tra contributi e prestazioni trovano insufficiente copertura nel finanziamento statale, ancora non adeguatamente individuato nella componente assistenziale a carico della fiscalità".

I conti generali dell'Istituto - sottolinea la Corte - registrano nel 2011 "un'ulteriore contrazione dell'avanzo finanziario e un accentuato deficit economico, connessi al primo declino degli apporti statali, dalle cui dimensioni quantitative e soprattutto qualitative (a titolo di trasferimenti o di anticipazioni a debito ) restano condizionate le stime di pesanti risultanze negative nel 2012, che incorporano lo squilibrio strutturale, già evidenziato dalla Corte nel recente referto sulla più grande gestione acquisita dell'ex Inpdap, corretto solo in parte dagli ultimi provvedimenti normativi". Anche in quest'ottica sono necessarie "misure di rilancio" per la previdenza complementare per "incentivare le esigue iscrizioni" ma anche misure di "razionalizzazione" per ridurre l'estrema polverizzazione dei fondi. Secondo la Corte dei Conti il modello della previdenza complementare va "sottoposto a riesame".

La Corte dei Conti "richiama", poi, l'Inps a una "attenta e responsabile riflessione sul crescente ricorso a risorse umane esterne" (lavoro in somministrazione a copertura dell'organico, consulenze, utilizzo generalizzato di procuratori e sostituti di udienza, massiccio impiego di medici convenzionati) "per le incidenze sullo svolgimento di funzioni istituzionali spesso delicate e di elevato rilievo sociale ed i rischi di perdita delle stesse capacità di autogoverno dell'Ente". Lo afferma la Corte nella sua relazione sulla gestione finanziaria dell'Inps per il 2011.


http://www.repubblica.it/economia/2012/11/06/news/inps_l_allarme_della_corte_dei_conti_monitorare_la_spesa_per_pensioni-46010645/

Era facilmente deducibile...questo governo di "saccenti", succeduto a quello di imbecilli, sta affossando ulteriormente l'economia del paese. L'austerità non comporta espansione, bensì implosione.

Grillo: “Di Pietro è amico, non è alleato. No talk show per i 5 Stelle”.


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Il comico sul blog scrive un post dal titolo "Grillo for dummies" in cui specifica di non volere correre alle prossime politiche né col leader Idv né con altri partiti. In più cancella uno dei pilastri del Movimento: ovvero l'obbligo di remissione del mandato ogni sei mesi per "consiglieri, sindaci e parlamentari". Una norma ad hoc per salvare i 'colonnelli'?

Di Pietro corre insieme al Movimento 5 Stelle? Niente affatto. E’ lo stesso Grillo a smentire le voci che lo darebbero alleato al leader dell’Italia dei Valori per le prossime politiche in 12 punti pubblicati online (sopra lo screenshot del post) in cui specifica, tra l’altro, quale è la linea del movimento su primarie e partecipazione alle trasmissioni televisive. E dove cancella anche uno dei pilastri del movimento, ovvero quello delle dimissioni in bianco. Un’abitudine consolidata nel Movimento tra chi ha assunto incarichi pubblici che consisteva nel rimettere ogni sei mesi il mandato nelle mani dei cittadini. Un modo, forse, per salvare i ‘colonnelli’ del Movimento che altrimenti non rischiano di non vedersi rinnovata la fiducia della base.
Beppe Grillo pubblica sul blog “una ‘guida for dummies‘ per tutti coloro che hanno dubbi interpretativi, dietrologie, necessità di chiarimenti”. Innanzitutto l’alleanza alle politiche, dove il movimento correrà da solo. “Antonio Di Pietro ha la mia amicizia – scrive il comico genovese sul suo blog -, ma il M5S non si alleerà né con l’Idv, né con nessun altro. Il M5S vuole sostituire il Sistema dei partiti con la democrazia diretta. In sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla delega in bianco”. 
Poi, alla voce “T come Televisione“, Grillo specifica che “non sono ‘vietate’ interviste di eletti del M5S trasmesse in televisione per spiegare le attività di cui sono direttamente responsabili”, ma allo stesso tempo “è fortemente sconsigliata (in futuro sarà vietata) la partecipazione ai talk show condotti abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai partiti, come è il caso delle reti Rai, delle reti Mediaset e de La7“. Un riferimento che punta dritto alla scorsa puntata di Ballarò, al centro delle polemiche dopo la partecipazione della consigliera comunale di Bologna Federica Salsi. Il leader M5S ha paragonato la tv al “punto G” e lei ha replicato accusandolo di essere figlio della cultura berlusconiana. Attacchi e polemiche al vetriolo culminati nell’isolamento della Salsi in Consiglio comunale a cui la consigliera ha reagito paragonando il Movimento a Scientology
Cruciale anche il dietrofront sulla remissione mandati. Una decisione che si innesta sulla scia delle polemiche a seguito di quanto accaduto in consiglio comunale a Bologna, dove il consigliere Massimo Buganidopo la presa di distanza da Federica Salsi, rischia di non vedersi rinnovata la fiducia dei cittadini nell’assemblea fissata per il 14 novembre. Infatti alla lettera “R comeRemissione del mandato” Grillo scrive che ”il consigliere, il sindaco o il parlamentare non ha alcun obbligo di rimettere il mandato periodicamente (ad esempio ogni sei mesi)”. 
Nella ‘guida for dummies’, il blogger puntualizza la posizione dei 5 Stelle su alcuni grandi temi, ricordando, tra le altre cose, che gli eletti nelle file del Movimento non percepiranno più di 5mila euro lordi al mese; non ci saranno primarie ma la sola scelta del portavoce per Camera e Senato. Il Movimento inoltre voterà anche proposte di altri partiti se aderenti al programma dei 5 Stelle. Sulla questione euro, la decisione di rimanere nella moneta unica “spetta ai cittadini italiani attraverso un referendum”. E prosegue: “Io ritengo che l’Italia non possa permettersi l’euro, ma devono essere gli italiani a deciderlo e non un gruppo di oligarchi o Beppe Grillo”. Il M5S inoltre “non candida chi ha svolto due mandati anche se interrotti” e “supporta e appoggia le istanze dei movimenti con obiettivi comuni, come è avvenuto per il no al nucleare, l’acqua pubblica, il No Tav e il No Gronda, eccetera”. Sui rimborsi confermata la linea di sempre: “il M5S non ha incassato alcun rimborso elettorale per le regionali e non lo incasserà per le prossime politiche”.
Pdci: “Editto è web-dittatura” – Flavio Arzarello, responsabile della comunicazione del Pdci, definisce il post “l’editto di Beppe Grillo”, che è il contrario della “democrazia diretta” perché vietare “ai suoi la partecipazione ai talk show è segno di delirio di onnipotenza”. Per Arzarello “siamo alla ‘web-dittatura’ di una sola persona. Gli italiani se ne accorgeranno molto in fretta”. 
Puppato (Pd): “Solidarietà a Federica Salsi” – Laura Puppato, consigliere regionale del Pd in Veneto e candidata in corsa alle primarie del centrosinistra, solidarizza con Federica Salsi e si schiera contro “il bavaglio” voluto dal comico 5 Stelle. “E’ vero che ogni movimento o partito ha le sue regole, ma le regole si possono anche infrangere quando sono irragionevoli e immotivate. Qui non stiamo parlando di valori o di principi non rispettati ma di televisione, di comunicazione”. Inoltre, ha aggiunto, “ritenere tuttavia che questo possa essere una ragione per determinare un’autoesclusione dalla tv o dagli spazi informativi che ti consentono di spiegare come la pensi e cosa vorresti fare, lo trovo presuntuoso eccessivo e esagitato. Proprio non lo condivido”.

La Puppato con il suo intervento conferma quanto sostenuto da Grillo che afferma che i mass media, servi dei partiti dai quali sono sostenuti, interpretano a modo proprio ogni parola pronunziata dagli avversari per discreditarli. Grillo, infatti, sconsiglia la partecipazione ai talk show, ma non le interviste, infatti scrive:  
"T come Televisione: non sono "vietate" interviste di eletti del M5S trasmesse in televisione per spiegare le attività di cui sono direttamente responsabili. E' fortemente sconsigliata (in futuro sarà vietata) la partecipazione ai talk show condotti abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai partiti, come è il caso delle reti RAI, delle reti Mediaset e de La7"