mercoledì 7 novembre 2012

Inps, l'allarme della Corte dei Conti "Il precariato inciderà sui trattamenti".


Inps, l'allarme della Corte dei Conti "Il precariato inciderà sui trattamenti"

Il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino


Il presidente del tribunale contabile, Luigi Giampaolino, nel referto sulla gestione dell'Istituto di previdenza ritiene "indilazionabili" le misure di risanamento: "2012 anno negativo. Serve un rilancio dell'assistenza complementare".

MILANO - Le "crescenti forme di precarietà del mercato del lavoro, nei posti e nelle retribuzioni, che incidono sui futuri trattamenti pensionistici, soprattutto per le fasce più deboli (giovani e donne)" avranno "riflessi su adeguatezza delle prestazioni e sostenibilità sociale del sistema". Lo afferma la Corte dei Conti nel rapporto sull'Inps in cui si sottolinea anche la necessità di monitorare assiduamente l'incidenza delle riforme del lavoro e della previdenza obbligatoria sulla spesa pensionistica fino all'entrata a regime del sistema contributivo e sottoporre a riesame il modello della previdenza complementare.

La Corte rileva un'ulteriore contrazione dell'avanzo finanziario nel 2011 e un accentuato deficit economico e prevede "pesanti risultanze negative nel 2012, che incorporano lo squilibrio strutturale già evidenziato dalla corte" nel referto sulla gestione acquisita dell'Inpdap. Per questo i giudici ritengono che siano "indilazionabili" le misure di risanamento dei principali fondi dell'Inps e la razionalizzazione di quelli minori "in consecutiva e più marcata perdita complessiva, contenuta solo in parte dagli attivi della Gestione per le prestazioni temporanee e di quella per i parasubordinati, il cui netto patrimoniale congiunto prevale sui gravosi passivi degli autonomi (agricoli e commercianti) e del più grande Fondo per il lavoro dipendente (appesantito dai dissesti strutturali dei dirigenti di azienda e di quelli della elettricità, trasporti e telefonia), i cui saldi negativi tra contributi e prestazioni trovano insufficiente copertura nel finanziamento statale, ancora non adeguatamente individuato nella componente assistenziale a carico della fiscalità".

I conti generali dell'Istituto - sottolinea la Corte - registrano nel 2011 "un'ulteriore contrazione dell'avanzo finanziario e un accentuato deficit economico, connessi al primo declino degli apporti statali, dalle cui dimensioni quantitative e soprattutto qualitative (a titolo di trasferimenti o di anticipazioni a debito ) restano condizionate le stime di pesanti risultanze negative nel 2012, che incorporano lo squilibrio strutturale, già evidenziato dalla Corte nel recente referto sulla più grande gestione acquisita dell'ex Inpdap, corretto solo in parte dagli ultimi provvedimenti normativi". Anche in quest'ottica sono necessarie "misure di rilancio" per la previdenza complementare per "incentivare le esigue iscrizioni" ma anche misure di "razionalizzazione" per ridurre l'estrema polverizzazione dei fondi. Secondo la Corte dei Conti il modello della previdenza complementare va "sottoposto a riesame".

La Corte dei Conti "richiama", poi, l'Inps a una "attenta e responsabile riflessione sul crescente ricorso a risorse umane esterne" (lavoro in somministrazione a copertura dell'organico, consulenze, utilizzo generalizzato di procuratori e sostituti di udienza, massiccio impiego di medici convenzionati) "per le incidenze sullo svolgimento di funzioni istituzionali spesso delicate e di elevato rilievo sociale ed i rischi di perdita delle stesse capacità di autogoverno dell'Ente". Lo afferma la Corte nella sua relazione sulla gestione finanziaria dell'Inps per il 2011.


http://www.repubblica.it/economia/2012/11/06/news/inps_l_allarme_della_corte_dei_conti_monitorare_la_spesa_per_pensioni-46010645/

Era facilmente deducibile...questo governo di "saccenti", succeduto a quello di imbecilli, sta affossando ulteriormente l'economia del paese. L'austerità non comporta espansione, bensì implosione.

Nessun commento:

Posta un commento