giovedì 18 aprile 2013

Caso skipper, Cammarata condannato a tre anni.


Caso skipper, Cammarata condannato a tre anni


L'ex sindaco di Palermo riconosciuto colpevole in primo grado per abuso d'ufficio e falso. "Avrebbe usato un dipendente comunale sulla sua barca privata". Tre anni per l'impiegato, Franco Alioto. Dovranno risarcire la Gesip e il Comune. Entrambi interdetti per cinque anni dai pubblici uffici.

PALERMO - L'ex sindaco di Palermo Diego Cammarata è stato condannato a 3 anni di reclusione dai giudici della terza sezione del tribunale di Palermo, in relazione alle accuse di abuso d'ufficio e falso per avere utilizzato un dipendente della società comunale Gesip come proprio skipper personale. Il pm Laura Vaccaro aveva chiesto 4 anni. Tre anni (sei mesi in meno rispetto alla richiesta) anche per Franco Alioto, il giardiniere della Gesip che non sarebbe andato a lavorare nella sua sede ordinaria, nel Parco della Favorita, ma sarebbe stato frequentemente al porticciolo dell'Acquasanta, nella barca dei figli di Cammarata. Stabilito un risarcimento di 50.000 euro a favore del Comune.

La corte ha inflitto anche una multa di 1.200 euro. Cammarata e Alioto sono stati interdetti per cinque anni dai pubblici uffici. Riconosciuto il risarcimento anche alla Gesip, la società di servizi del Comune presso cui prestava servizio il lavoratore: 20mila come provvisionale, con danno ancora da quantificare in sede civile. Per il Comune definitivamente liquidati 50 mila euro. Per la stessa vicenda, il 24 maggio 2011, era stato condannato, col rito abbreviato, a due anni, l'ex direttore della società mista Giacomo Palazzolo.

Truffe, tre falsi ciechi a Bagheria: scoperti dalla guardia di finanza.


Percepivano la pensione d’invalidità da oltre 30 anni. Uno di loro filmato mentre passeggiava nel traffico: aveva anche un profilo Facebook.


PALERMO. Tre falsi ciechi assoluti, che percepivano la pensione di invalidità da oltre 30 anni, sono stati scoperti e denunciati dalla Guardia di Finanza a Bagheria, in provincia di Palermo. I tre soggetti sono stati individuati a seguito di una indagine, denominata "Fake Blind", con l’acquisizione degli elenchi degli invalidi riconosciuti presso l’Inps e dei loro cartellini fotografici presso le anagrafi comunali, cui ha fatto seguito una attività di incrocio con le informazioni contenute nelle banche dati della Guardia di Finanza. Questo screening ha fatto emergere alcune posizioni incompatibili con la condizione di cecità assoluta, fra cui l’intestazione di automezzi e infrazioni al codice della strada, così come una attiva vita sociale. E' poi seguita una attività di osservazione e di pedinamento, con foto e riprese video, nei riguardi dei sospettati, che ha portato alla scoperta dei tre falsi ciechi.
Uno di loro è un cinquantenne di Santa Flavia che, nonostante risultasse non vedente totale dal 1974, oltre ad avere un profilo Facebook con numerose foto comprovanti una vita del tutto normale, risultava intestatario di un auto. L'uomo è stato filmato durante frequenti uscite di casa da solo, mentre passeggiava parlando al cellulare e prestando attenzione al traffico cittadino. In occasione di un controllo sulla emissione degli scontrini all’uscita da un negozio, ha anche sottoscritto il verbale redatto dai Finanzieri nei suoi riguardi quale cliente, senza alcuna difficoltà connessa al suo presunto stato di cecità.   
L'altro accertamento riguarda due anziani fratelli di Misilmeri - un uomo e una donna - ai quali, contestualmente, era stata diagnosticata nel 1988 la cecità assoluta, con conseguente concessione degli emolumenti previsti dalla legge per questa invalidità. Anche in questo caso è stata avviata nei confronti dei due anziani una attività di osservazione. L’uomo è stato ripreso durante le sue assidue frequentazioni del bar della piazzetta, dove si recava per la quotidiana partita a carte con gli amici. La sorella, invece, è stata filmata durante gli spostamenti in chiesa, o all’uscita dal negozio di alimentari, mentre portava le borse della spesa. I due fratelli, tuttavia, si guardavano bene dal riscuotere personalmente i sussidi mensili, avendo delegato al ritiro presso gli sportelli bancari, alcuni familiari.     Complessivamente, la truffa posta in essere dai tre soggetti, tutti denunciati alla Procura della Repubblica di Termini Imerese per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche, ha provocato allo Stato, negli anni, un danno per oltre 520 mila Euro. Il magistrato che coordina l'inchiesta ha chiesto e ottenuto dal Gip un decreto di sequestro preventivo sui beni dei tre soggetti.

mercoledì 17 aprile 2013

Il PD.



Arrivano in politica per fede comunista, pian piano cominciano ad amare il capitale accumulato e quindi la proprietà privata. Oggi sono diventati tutti ipotetici piccioni viaggiatori, scompaiono e ricompaiono negli archi magici del momento. Pensavo che il passaggio da comunista ad opportunista fosse un viaggio complesso, purtroppo è un modesto logorio..

(Antonio Recanatini)


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Il PD esce allo scoperto e ...



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Milena Gabanelli.

Milena Gabanelli

"Mi rivolgo ai tanti cittadini che hanno visto in me una professionista sopra le parti e quindi adeguata a rappresentare l’inizio di un cambiamento nel Paese. Sono giornalista da 30 anni e ho cercato sempre, in buona fede, di fare il mio mestiere al meglio; il riconoscimento che in questi giorni ho ricevuto mi commuove, e mi imbarazza.

Certamente non mi sono mai trovata in una situazione dove sottrarsi è un tradimento e dichiararsi disponibile un segno di vanità. Forse non si sta parlando di me, ma dell’urgenza di dare un volto a un’aspettativa troppo a lungo tradita.

Che io non avessi le competenze per aspirare alla Presidenza della Repubblica mi era chiaro sin da ieri, ma ho comunque ritenuto che la questione meritasse qualche ora di riflessione. E non è stata una riflessione serena.

Quello che mi ha messo più in difficoltà in questa scelta è stato il timore di sembrare una che volta le spalle, che spinge gli altri a cambiare le cose ma che poi quando tocca a lei se ne lava le mani. Il mio mestiere è quello di presentare i fatti, far riflettere i cittadini e spronarli anche ad agire in prima persona. Ma quell’agire in prima persona è tanto più efficace quanto più si realizza attraverso le cose che ognuno di noi sa fare al meglio.

Io sono una giornalista, e solo attraverso il mio lavoro – che amo profondamente – provo a cambiare le 
cose, ad agire in prima persona, appunto.


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Fatture false, fondi neri, conti all'estero Arrestato l'ex sottosegretario Malinconico.


Monnezza d'oro a Napoli
Arrestato l'ex vice di Monti

Il tecnico di Monti ai domiciliari per una inchiesta di Napoli sull'appalto del sistema di tracciabilità dei rifiuti.


Fatture false per circa 40 milioni di euro, un appalto di 400 milioni di euro in cinque anni per un sistema di tracciabilità dei rifiuti. Ma anche conti correnti cifrati all’estero e società estere in paradisi fiscali del Delaware sono serviti a dare tangenti.C'è anche l'ex sottosegretario Carlo Malinconico tra i 22 destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare nell'inchiesta sul sistema Sistri disposta dalla Procura di Napoli. Per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari. A Malinconico, agli arresti domiciliari, secondo le indagini dei finanziari, come riporta l'Ansa, sarebbe riconducibile un documento in cui verrebbero indicate una serie di consulenze per un milione di euro che l'imprenditore Francesco Paolo Di Martino (anche lui agli arresti) avrebbe pagato a Malinconico, all'epoca dei fatti presidente di una commissione tecnica sul Sistri del Ministero dell'ambiente. Tra gli arrestati Sabatino Stornelli (ex Ad Selex Management, gruppo Finmeccanica) e il fratello Maurizio Stornelli. Gli altri destinatari delle misure cautelari sono gli amministratori di   società compiacenti che si sarebbero prestati “attraverso le loro aziende a fungere da collettori per il trasferimento dei proventi corruttivi - spiegano in procura - e per l’emissione delle false fatture”. Emesso anche un decreto di sequestro preventivo per oltre 10 milioni di euro in corso perquisizioni. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere finalizzata all’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, corruzione di pubblici ufficiali, dichiarazioni fraudolente. 
Per il Pm di Napoli, Selex, in violazione delle previsioni contrattuali e delle esigenze di sicurezza nazionale, legate alla posizione del segreto di Stato sul sistema, ha fatto ricorso a terzi per realizzarne una parte (progettazione, realizzazione e distribuzione dei dispositivi tecnici, formazione del personale, realizzazione dei centri nei quali collocare le infrastrutture tecnologiche e gestione del call-center). Le indagini hanno evidenziato continui ritardi nell’avvio del Sistri, ancora oggi non operativo nonostante l'esborso annuale di denaro pubblico. Scoperto anche un sistema di false fatturazioni e sovrafatturazioni tra Selex e società direttamente o indirettamente riconducibili a un imprenditore campano arrestato, e la creazione di fondi neri utilizzati in parte a beneficio dell’ex amministratore di Selex Service Management, di suo fratello, di persone loro vicine, e nella disponibilità in parte dell’imprenditore. Attraverso falsi contratti forniture creati anche fondi per sponsorizzare con cifre definite "esorbitanti" la squadra di calcio abruzzese. 

Alessandra De Giosa - Copia della lettera che ho inviato alla presidenza della repubblica.


Alessandra De Giosa


Presidente spero legga questa lettera .perchè sono disperata. 

MI chiamo Alessandra De Giosa vivo a Bari e sono invalida all'80% sento da parecchio vociferare che saranno penalizzati gli emolumenti economici per noi disabili...... 

IO posso dire solo una cosa mi sono distrutta la salute per ottenere un laurea a pieni voti e con le mie forze.... ho cercato onestamente lavoro per anni, più di qualcosa di precario e temporaneo non ho trovato.

MI sono adattata tranquillamente a tutto ciò che di onesto ho trovato.... 

Poi sono peggiorata in modo irreversibile e con tutte le certificazione reali ed effettive sono stata dichiarata invalida ..... mi è stato assegnato questo assegno minimo che mi permette di non dovere dipendere totalmente da un padre pensionato di 88 anni ora si minaccia di togliere anche questo miserrimo assegno . 

IO vivo in fitto e le dico molto semplicemente che se mi sarà revocato quel minimo di pensione MI SUICIDO SENZA PENSARCI 2 Volte , la ringrazio e la saluto cordialmente . 

Alessandra De Giosa .

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