venerdì 13 novembre 2020

#REDDITODICITTADINANZA: 352MILA CONTRATTI DI LAVORO (26% DEGLI OCCUPABILI) - di Claudio Cominardi (Commissione Lavoro)

 

"Oggi apprendiamo che i contratti di lavoro firmati da percettori di #RedditodiCittadinanza hanno superato quota 352mila. A fine luglio erano 196mila. Nel giro di tre mesi sono quasi raddoppiati.

Cosa dobbiamo dedurne? Che anche nella grave crisi generata dalla pandemia questo strumento di sostegno al reddito ha avuto un ruolo e un’importanza incredibili, offrendo un salvagente contro la povertà e stimolando decine di migliaia di persone nella ricerca di una nuova occupazione.
Sul totale dei beneficiari "occupabili", cioè di quelli adulti e tenuti a firmare un Patto per il Lavoro, vediamo salire al 25,7% la percentuale di chi ha trovato almeno un’occupazione. Ricordo che a fine luglio era del 18,7%. Dunque questo +7% assume particolare importanza, in aggiunta al fatto che in 15 Regioni il rapporto tra contratti di lavoro e persone occupabili è superiore al 30% (in tre supera addirittura il 40%), con andamenti che rispecchiano chiaramente il grado di sviluppo economico dei singoli territori e quindi la loro capacità di assorbire forza lavoro.

Constatare che 192.851 rapporti di lavoro sono ancora in corso non può che essere motivo di soddisfazione. Migliaia di persone, tra cui i 3.000 navigator assunti per rafforzare i centri per l'impiego, stanno dedicando alla riattivazione e alla ricollocazione delle persone in difficoltà il massimo impegno e la massima professionalità, sopportando critiche assurde e offese spesso indegne. Penso inoltre al MoVimento 5 Stelle e al sottoscritto: per anni abbiamo dato battaglia per rimettere al centro la lotta alla povertà e il rilancio delle politiche attive del lavoro.

Con il RdC e le prime azioni di potenziamento dei Cpi abbiamo raggiunto risultati storici, ma non basta. Per dotare l’Italia di un sistema di politiche attive avanzato bisogna impegnare ancora più risorse, sia economiche sia umane, puntando agli obiettivi strategici che anche il Presidente Parisi ha illustrato in Commissione: prevenire la disoccupazione dei lavoratori a rischio, agganciare la formazione alle politiche di sviluppo e puntare a un sistema di ammortizzatori sociali finalmente universale."

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La prevalenza del cretino. - Marco Travaglio

 

Il cretino prevalente non combatte il Covid, ma il governo. Guarda sempre il dito (i positivi giornalieri) e mai la luna (il loro aumento calante dopo settimane di salita impetuosa). Parla di “curva esponenziale” e “fuori controllo”, senz’accorgersi che il 10 ottobre i positivi crescevano del 102% a settimana, il 24 ottobre (dopo i primi due Dpcm) dell’80% e ora (dopo gli altri due Dpcm) del 10%. Ripete da due settimane che “gli ospedali sono pieni”, il che è vero per alcuni e falso per altri, anche perché ogni giorno i nuovi posti letto occupati sono in media un migliaio (anche quelli in calo: ieri + 429), dunque chi è pieno oggi non poteva esserlo 15 giorni fa. Un altro suo mantra è che mancano i dati, ci vogliono più dati, quelli che ci sono non vanno bene: poi però non capisce neppure quelli che ci sono. Adora il lockdown totale, possibilmente eterno, infatti lo chiede o lo annuncia ogni giorno, sperando prima o poi di azzeccarci.

E non pronuncia mai la parola “Regioni”, come se la sanità non fosse in mano loro, le discoteche non le avessero aperte loro, gli stadi non volessero spalancarli loro, le zone rosse nei territori più infetti non spettassero a loro, i vaccini antinfluenzali non dovessero ordinarli loro, ma il governo. O il commissario straordinario Domenico Arcuri (suo bersaglio prediletto dopo Conte e Azzolina), che però non si occupa di forniture ordinarie (come i vaccini contro l’influenza), ma appunto di quelle straordinarie: mascherine, camici, guanti, tamponi, test, banchi di scuola, braccialetti elettronici per detenuti (tutti curiosamente disponibili). E ora vaccini anti-Covid. Prima il cretino prevalente ripeteva che sugli antivirus di Oxford e di Pfizer “l’Italia non ha un piano”. Poi ha scoperto che ce l’ha, affidato ad Arcuri. Così ora ripete che sarà un disastro: un “piano a rotelle”, un “vaccino a rotelle” (battutone sui banchi a rotelle, un quarto dei 2,4 milioni acquistati dal commissario, peraltro su richiesta dei dirigenti scolastici, che li usavano già prima). Il cretino prevalente preferirebbe affidare pure i vaccini agli sgovernatori che non riescono neppure a comprare gli antinfluenzali e, per i camici, chiamano il cognato. Il suo sogno è un bel piano Fontana-Toti-Cirio-De Luca-Solinas-Spirlì & C. Ma si accontenterebbe di un piano Gallera, come quello appena finito sotto inchiesta in Trentino-Alto Adige: 150mila vaccini made in India importati last minute da un dentista di Bolzano tramite un intermediario turco grazie ai buoni auspici di un conoscente cinese. Roba che, se l’avessero fatta Conte o Arcuri, oggi Salvini e Meloni avrebbero già imbracciato il mitra. Non è uno scherzo: è tutto vero. Ma il cretino prevalente se ne stracatafotte. In fondo, quando c’è la salute c’è tutto.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/11/13/la-prevalenza-del-cretino/6001939/

giovedì 12 novembre 2020

Coronavirus, Capua: “Trump guarito dal Covid? La sua cura costata un milione di euro, non è per tutti”. -

 

La virologa, direttrice dell’One Health Center dell’università della Florida, ha spiegato su Radio Uno che la cura ricevuta dal presidente uscente degli Stati Uniti è tutt'altro che applicabile ai pazienti malati di Covid.

Ha parlato con spavalderia del Covid e dopo avere trascorso solo tre giorni ricoverato al Walter Reed Medical Center ha ripreso i comizi e definito addirittura “una benedizione” il Sars-Cov-2. Ma quello che ha ricevuto Donald Trump per guarire è stato “un trattamento da superman, tipo criptonite”. La virologa Ilaria Capua, direttrice dell’One Health Center dell’università della Florida, ospite su Radio Uno a Un giorno da pecora, ha spiegato che la cura ricevuta dal presidente uscente degli Stati Uniti è tutt’altro che applicabile ai pazienti malati di Covid. In pratica, ha detto la scienziata, “gli hanno fatto una dose sostanziosa di anticorpo monoclonale, che è un missile terra-aria. Blocca il virus quando sta entrando nel sangue e quindi non riesce a provocare malattia. Solo che questa medicina non è per tutti. È costosissima. La cura di Trump sarà costata forse un milione di euro. È una cura da presidente”.

“Gli anticorpi monoclonali – spiega la virologa, secondo cui Trump per la gestione della pandemia ha dato “il peggior esempio possibile” – sono dei missili che, però, si producono in piccolissime quantità. E per funzionare devono essere super concentrati. A Trump hanno fatto una dose ‘da pecora’, per non dire da cavallo. Quindi è riuscito a fare l’ultima parte della campagna elettorale ridicolizzando il virus. Le persone che gli credono, e sono tante, hanno visto il loro presidente così spavaldo. Ma non vale! Perché a lui hanno fatto la criptonite“, ironizza Capua. Che ricorda come gli anticorpi monoclonali “sono terapie super speciali. È illusorio pensare che questa cura possa arrivare a tutte le persone in pochi mesi”, conclude.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/12/coronavirus-capua-trump-guarito-dal-covid-la-sua-cura-costata-un-milione-di-euro-non-e-per-tutti/6001276/

Famose du, risate...

 

Il mio politico preferito...

Napoli, paziente morto in un bagno del Cardarelli. Procura dispone il sequestro della salma.

 

Era ricoverato in Area sospetti del nosocomio e già in terapia. Direttore: "Deplorevole, indagine su chi ha girato le immagini".


Un paziente ricoverato nell'Area Sospetti del pronto soccorso del Cardarelli di Napoli, con probabile infezione da Covid-19 e già in terapia, è stato trovato privo di vita nel bagno dell'area di PS. A ritrovare il corpo è stato il personale dell'ospedale che ha notato l'eccessiva permanenza dell'uomo nella toilette.

Sono in corso indagini della Polizia di Stato di Napoli, che ieri sono state coordinate dal pm di turno Liana Esposito (VI sezione, "Lavoro e Colpe Professionali", coordinata dal procuratore aggiunto Simona Di Monte), sulla morte dell'uomo. Dal primo esame appare verosimile che il paziente possa essere stato colto da infarto. Gli inquirenti però hanno deciso di sottoporre a sequestro la salma per un eventuale esame autoptico che può chiarire in maniera inequivocabile quale siano state le cause del decesso.

A pochi minuti dal decesso dell'ammalato ha iniziato a circolare in rete un video che mostra il corpo dell'uomo, girato approfittando dell'allontanamento dei soccorritori andati a prendere una lettiga sulla quale adagiarlo. "È deprecabile - dice il direttore generale dell'ospedale napoletano, Giuseppe Longo - che eventi simili siano oggetto di strumentalizzazioni tese a costruire terribili e pericolose suggestioni nell'opinione pubblica". Proprio per questo, e per "il rispetto dovuto alla sofferenza della famiglia", la direzione strategica del Cardarelli ha avviato un'indagine interna tesa ad accertare chi e in che modo abbia girato e diffuso il video.

"Le immagini del paziente ritrovato morto nel bagno dell'ospedale Cardarelli di Napoli sono scioccanti". Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "La vita e il diritto alla salute di ogni singolo cittadino sono delle priorità che vanno tutelate sopra ogni cosa. Se non riescono a farlo gli enti territoriali, lo deve fare lo Stato. Ho tenuto il silenzio fino ad ora per rispetto di tutte le istituzioni coinvolte. Ma ora bisogna intervenire immediatamente e bisogna farlo soprattutto al Sud, che rischia di implodere. Io credo che il nostro Governo non debba perdere tempo e debba rispondere, come ha sempre fatto", aggiunge.

"La cosa più deplorevole è il video che ieri è passato su tutti i canali di informazione. Che un decesso avvenga in un bagno è una notizia che probabilmente deve essere diffusa, è giusto sapere determinate notizie. Ma è deplorevole la modalità con cui è stata data la comunicazione. In modo particolare è deplorevole aver registrato e diffuso il video. Per noi e per tutta l'azienda la vita è sacra dall'inizio alla fine, la persona è al centro del nostro sistema di assistenza", afferma ancora il direttore generale dell'ospedale Cardarelli Giuseppe Longo commentando in un videomessaggio il video del paziente morto nel bagno del pronto soccorso. "Ieri ho disposto che la direzione sanitaria eseguisse un'indagine interna, che è già partita e a breve si concluderà, per poter accertare tutti i momenti dalla fase assistenziale, alla fase anche della eventuale raccolta di informazioni per chi possa mai avere ripreso il paziente ormai deceduto. È chiaro che gli esiti dell'indagine saranno trasmessi alle autorità competenti per il seguito della loro azione", aggiunge. 

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/11/11/trovato-morto-in-un-bagno-del-cardarelli-a-napoli-paziente-sospetto-covid_5a4e03f4-973c-41b0-baeb-004b8d9cc7a4.html

Iv è senza soldi, Renzi dà la colpa ai pm. - Giacomo Salvini

 

Matteo si lamenta delle inchieste su open e chiede agli attivisti di donare.

Il pensierino sul vaccino (“ci siamo davvero”), le congratulazioni all’amico Joe Biden e l’attacco ai magistrati di Firenze che invece di chiedergli “scusa” gli hanno fatto arrivare “un avviso di garanzia multiplo” (insieme a Maria Elena Boschi e Luca Lotti) per la vicenda Open. Ma nell’ultima e-news di Matteo Renzi c’è soprattutto un post scriptum che in pochi hanno notato: “Con l’esplosione della vicenda Open la nostra capacità di finanziamento è messa a dura prova – scrive il senatore di Scandicci – Perché si può fare politica solo se si hanno le risorse. E, avendo abolito il finanziamento pubblico, l’unica strada è il sostegno dei privati, anche solo con piccoli versamenti da 5 €o 10”.

Insomma il leader di Italia Viva chiede agli iscritti o ai simpatizzanti del suo piccolo partito che sostiene (e spesso fa traballare) la maggioranza un contributo per far andare avanti la macchina. Il motivo? Le casse, secondo gli ultimi dati aggiornati al 14 ottobre scorso, piangono: al momento nel 2020 IV ha raccolto erogazioni liberali per 300mila euro, circa 30mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 che si è chiuso con 360mila euro raccolti (il calo sarebbe di un sesto).

Ad aggravare il tutto c’è che la metà dei finanziamenti incassati dal partito renziano (circa 140mila euro) provengono dall’obolo da 500 euro che i parlamentari devono al partito. Quindi non donazioni extra ma soldi che provengono da deputati e senatori. Il resto delle erogazioni, circa 150.000 euro, arriva da imprenditori generosi come Lupo Rattazzi (figlio di Susanna Agnelli), il solito Davide Serra, ma anche Emanuele Boschi (fratello di Maria Elena) e l’imprenditore Riccardo Maestrelli, la cui madre Anna Piccioni prestò a Renzi 700mila euro per acquistare la sua villa sulle colline di Firenze. Per intenderci, due partiti più piccoli e senza lo stesso peso parlamentare come Azione di Carlo Calenda o Cambiamo di Giovanni Toti quest’anno hanno raccolto 550mila e 100mila euro solo di donazioni da imprenditori (l’anno scorso addirittura 554mila).

Insomma per Iv il piatto nel 2020 piange e non basta per presidiare il territorio: secondo Renzi il motivo di questo crollo nei finanziamenti si deve proprio alle inchieste della magistratura sulla fondazione Open (“Siamo stati danneggiati, questo è un fatto”). Sarà, ma al momento la crisi di Iv è soprattutto politica: in molti, alla luce dei sondaggi e della concreta possibilità di non essere rieletti, se ne stanno andando.

L’ultimo in ordine di tempo è stato il deputato Nicola Carè che è tornato nel Pd dopo una breve conversione alla Leopolda (“La strada non era quella giusta”) e tra Montecitorio e Palazzo Madama si vocifera di altri quattro tra deputati e senatori pronti a lasciare Iv per tornare tra i dem. Ma anche sui territori non va meglio. La lista di chi sta lasciando si allunga ogni giorno di più: c’è il sindaco di Modica (Ragusa) Ignazio Abbate che ha lasciato perché “Italia Viva non è un partito ma un poltronificio”, l’ex vicesindaca di Viareggio Rossella Martina, la capogruppo in consiglio comunale a Sarzana Beatrice Casini fino al fondatore di Iv a Napoli, Luciano Crolla. E anche Renzi, dicono i ben informati, si sta “guardando intorno” per ottenere una nomina istituzionale, magari all’estero. Sarebbe la fine di un partito già in crisi.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/11/12/iv-e-senza-soldi-renzi-da-la-colpa-ai-pm/6000729/

Regioni, l’obiettivo non è fermare il virus ma far cadere Conte. - Gianni Barbacetto

 

Non è andato tutto bene. E non ne stiamo uscendo migliori. Peggiori, invece, più cinici e incattiviti. La seconda ondata ha tirato fuori il peggio dalla politica, ma anche da quella che chiamavamo società civile. I negazionisti, intendiamoci, esistono in tutto il mondo, una minoranza terrapiattista per cui il Covid è un complotto planetario di non si sa quali poteri occulti si fa sentire in varie parti del globo. Ma solo in Italia si vede un uso così cinico e al tempo stesso contraddittorio del virus per fare lotta politica. Nel primo tempo di questo teatro dell’assurdo, una composita schiera di politici, amministratori, presunti virologi, opinionisti a comando e leoni da tastiera minimizzavano il pericolo, protestavano contro le chiusure, attaccavano il governo che cercava di imporle. Sfoderando un ventaglio d’argomenti che andavano dalla negazione dell’emergenza, dal virus “clinicamente morto” (Zangrillo), “inutile chiudere tutto, gli asintomatici non sono malati” (Bassetti), fino alla solita “Milano non si ferma”, “così si uccide l’economia”. L’economia muore se si lascia tutto aperto, permettendo che la pandemia diventi un’ecatombe. Fa più danni alle attività commerciali la manica larga ora, che ci costringerà a chiudere a Natale, che non la fermezza immediata necessaria per bloccare rapidamente la progressione dell’infezione. Basta il buonsenso per capirlo: un intervento drastico, ma tempestivo (e temporaneo), può bloccare un interminabile aumento dei contagi, dei ricoveri, dei morti. Invece prevale l’ideologia e la cattiva fede. Perché l’obiettivo di molti non è fermare il virus, ma far cadere il governo. Gli errori vanno sempre denunciati, chiunque li compia. Ma anche in questa partita scatta il metodo dei due pesi e due misure: inflessibili contro gli errori e le sottovalutazioni governative, che pure ci sono, mentre non si vede la trave delle amministrazioni regionali, che hanno la competenza della sanità, anche in tempi d’emergenza. Soprattutto la Regione Lombardia ha inanellato una serie d’errori da brivido. All’impreparazione con cui ha affrontato la prima ondata della pandemia si è aggiunta la disfatta con cui ha subìto la seconda, prevedibilissima ondata (tracciamento contagi inadeguato, medici Usca per l’assistenza a domicilio insufficienti, trasporti per le scuole non rafforzati, medici tolti agli ospedali che funzionano per mandarli all’ospedale-spot in Fiera, vaccini antinfluenzali che mancano…). Tutto invisibile, a chi vuole usare il virus, i malati, i morti soltanto come arma per attaccare il governo.

Ora è scattato il secondo tempo del teatro dell’assurdo. Ormai impossibile (tranne che per una minoranza complottista) negare, minimizzare, chiedere di tenere tutto aperto: ci sono i contagi che aumentano ogni giorno, e soprattutto i ricoveri, le terapie intensive, i morti. Scatta allora l’effetto ammuina, con i sindaci (come Giuseppe Sala) e i presidenti di Regione (come Attilio Fontana) che tirano in lungo, filosofeggiano, fanno scaricabarile, aspettano che a decidere siano altri per poi attaccarli comunque. “La zona rossa? Uno schiaffo alla Lombardia”, declama Fontana. “I criteri per definire le zone? Troppo complicati”, aggiunge Sala. Milano brucia, i medici chiedono la chiusura totale e il lockdown nazionale e loro spaccano il capello in quattro, pensano ai voti dei commercianti, invece di pensare a mantenerli sani e in vita insieme ai loro clienti, cioè a tutti noi. Vorrebbero distinguere, chiudere solo qui e non lì, lasciare aperto dove ci sono meno contagi, distinguendo non solo per regione, ma per provincia, per comune, per caseggiato, la scala A chiusa, la scala B aperta. Mandano segnali, giocano con la comunicazione, cercano il consenso. Chissà se mai qualcuno chiederà loro il conto finale di comportamenti confusi, cinici, criminali.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/11/12/regioni-lobiettivo-non-e-fermare-il-virus-ma-far-cadere-conte/6000736/