Via libera del Consiglio dei ministri alla Nadef, ovvero la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza con le nuove stime relative ai conti pubblici. La previsione annuale di aumento del Pil sale al 6 per cento, dal 4,5 per cento ipotizzato nel Def in aprile. Il più alto livello di Pil e il minor deficit fanno anche sì che il rapporto tra debito pubblico e prodotto non salga ulteriormente quest'anno, come previsto nel Def, ma scenda invece al 153,5 per cento, dal 155,6 per cento nel 2020. Il deficit torna sotto il 10%, riducendo il livello rispetto alle previsioni di primavera. L’indebitamento netto nel 2021 si attesterà al 9,4% (dall’11,8 stimato nel Def). Nel 2022 il deficit sarà al 5,6%, per scendere al 3,9% nel 2023 e avvicinarsi al 3% nel 2024 (3,3%). È quanto si legge nella bozza della Nadef, la Nota di aggiornamento del Def, giunta sul tavolo della riunione dell’esecutivo.
Confermate misure 2020, da Superbonus a 4.0.
La pressione fiscale scenderà di circa 0,9 punti percentuali rispetto al 2020, collocandosi al 41,9% del Pil nel 2021. Il prossimo anno «si manterrà pressoché stabile, al 42%, mentre per gli anni seguenti è atteso un calo medio di circa 0,2 punti di pil all'anno, fino a raggiungere il 41,5 per cento del pil nel 2024». L’inflazione salirà all’1,5% quest’anno, quindi all’1,6% nel 2022, all’1,5% nel 2023 e all’1,7% nel 2024. Tra le misure delineate nel pacchetto Nadef, il prolungamento di alcune soluzioni adottate nel corso del 2020 come il Superbonus 110% (al 2023), Transizione 4.0 e il potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI. «Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 - si legge nell’introduzione al documento - consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI e agli incentivi all'efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi». Secondo quanto si è appreso dopo la cabina di regia tra il premier Draghi e i capidelegazione delle forze politiche di maggioranza, che si è tenuta martedì 28 settembre, la proroga dovrebbe essere inserita in manovra.
Una volta ottenuto il via libera del Consiglio dei ministri - la riunione a Palazzo Chigi è durata un’ora e quaranta circa -, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, alle 16 terrà una conferenza stampa insieme al ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio. «A partire dal 2024 - si legge in un passaggio della premessa al documento, a firma del responsabile del Tesoro -, la politica di bilancio mirerà a ridurre il deficit strutturale e a ricondurre il rapporto debito/Pil intorno al livello precrisi entro il 2030».
Ok Cdm a decreto su proroghe referendum,assegno unico,Irap.
Prima di approvare la Nadef, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge con norme di giustizia e di proroga di un mese dei termini in scadenza per i referendum, l’assegno unico e l’Irap. Lo si è appreso da fonti governative a Cdm in corso. La Lega non ha partecipato al voto sulla norma che riguarda i referendum, esprimendo dissenso sulla scelta di prorogare i termini per la presentazione delle firme.
Avvio prima fase riforma Irpef e assegno unico a regime.
La Nadef fornisce indicazioni sulla strategia di politica economica che l’esecutivo intende mettere in campo. «Gli interventi di politica fiscale che il governo intende adottare - si legge ancora nel documento - determinano un rafforzamento della dinamica espansiva del Pil nell’anno in corso e nel successivo. Rilevano in particolare la conferma delle politiche invariate e il rinnovo di interventi in favore delle Pmi e per la promozione dell’efficientamento energetico e dell’innovazione. Si avvia inoltre la prima fase della riforma dell’Irpef e degli ammortizzatori sociali e si prevede che l’assegno unico universale per i figli sia messo a regime».
Politiche espansive fino a 2024, pieno recupero lavoro.
La Nadef, così come giunta sul tavolo del Consiglio dei ministri, spiega che «ipotizzando che il grado di restrizione delle attività economiche e sociali legato al Covid-19 si vada via via riducendo, l’intonazione della politica di bilancio resterà espansiva fino a quando il Pil e l’occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019. Si può prevedere che tali condizioni saranno soddisfatte dal 2024 in avanti». Nel documento l’esecutivo precisa che «a partire dal 2024, la politica di bilancio mirerà a ridurre il deficit strutturale e a ricondurre il rapporto debito/Pil intorno al livello precrisi entro il 2030».
Saldi migliori delle attese.
Saldi di finanza pubblica migliori delle attese, dunque. Se la Nota di aggiornamento del Documento di economia e di finanza (Nadef) fosse un articolo, sarebbe probabilmente questo il titolo del documento di politica economica giunto sul tavolo del governo Draghi, un documento che come tutti gli anni fa da cartina di tornasole delle risorse che saranno a disposizione per la copertura delle misure previste nella manovra, la legge di Bilancio .
Da extradeficit 2022 spazio manovra da 22 miliardi.
In particolare, stando alle indicazioni contenute nel documento, lo spazio di manovra per il 2022 aperto dalla differenza tra deficit tendenziale e programmatico ammonta a circa 22 miliardi. Il deficit programmatico è infatti fissato al 5,6% del Pil e il tendenziale al 4,4%. La differenza pari a 1,2 punti si traduce in risorse comprese tra i 21 e i 22 miliardi. Per la legge di bilancio, che poggerà su una crescita 2022 stimata al 4,2% e che per la prima volta da molti anni non poggerà su una richiesta di scostamento, i tempi sono stretti: entro il 20 ottobre il Governo dovrà presentare il ddl di Bilancio alle Camere. Il cantiere della manovra è aperto.
In manovra più fondi a sanità e rinnovo contratti Pa.
«Con la prossima Legge di Bilancio 2022-2024- si legge nella bozza dela Nadef giunta sul tavolo del Cdm - sarà rafforzato il sistema sanitario nazionale, al fine di migliorare l’accesso alle cure e incoraggiare la prevenzione. Risorse aggiuntive saranno destinate ai rinnovi dei contratti pubblici e al rifinanziamento delle politiche invariate non coperte dalla legislazione vigente, tra cui missioni di pace, taluni fondi di investimento e il rinnovo di alcune politiche in scadenza».
La corsa del Pil.
Il primo semestre dell'anno in corso - si legge ancora nel documento - ha registrato un recupero del Prodotto interno lordo (Pil) nettamente superiore alle attese. Ad un lieve incremento nel primo trimestre (0,2 per cento sul periodo precedente) è infatti seguito un aumento del 2,7 per cento nel secondo. Si prevede che il terzo trimestre segnerà un ulteriore recupero del PIL, con un incremento sul periodo precedente pari al 2,2 per cento».
Revisione sussidi dannosi per ridurre carico imprese.
Nel testo viene inoltre anticipato che «le entrate derivanti dalla revisione delle imposte ambientali e dei sussidi ambientalmente dannosi andranno utilizzate per ridurre altri oneri a carico dei settori produttivi». «Le risorse di bilancio - si legge ancora - verranno crescentemente indirizzate verso gli investimenti e le spese per ricerca, innovazione e istruzione».
Un mese in più per ottenere gli arretrati dell’assegno unico.
La Nadef è stata dunque accompagnata da un Dl che si concentra sulle proroghe. In base al provvedimento approvato dal Governo, ci dovrebbe essere un mese in più per le domande retroattive dell'assegno unico, nuovi tempi supplementari per le imprese che devono pagare l'Irap sospesa nel 2020 dopo aver superato i limiti Ue sugli aiuti di Stato e un intervento per consentire ai Comuni di certificare le firme digitali raccolte per il referendum sulla cannabis. Le misure fiscali più importanti sul piano dei conti pubblici dovrebbero invece intervenire successivamente.
Ok governo a ddl concorrenza entro fine 2021.
Nel documento il Governo conferma la legge per la concorrenza entro quest’anno. «Tra le riforme abilitanti del Pnrr - spiega la bozza giunta sul tavolo del Consiglio dei ministri - il Governo si è impegnato a presentare, con cadenza annuale, la legge per la concorrenza. Quella per l’anno 2021, verrà presentata al Parlamento entro fine anno e approvata definitivamente nel 2022».
Decreto giudice per acquisire tabulati telefonici.
Cambio delle regole in senso garantista nelle inchieste penali sull’acquisizione dei dati telefonici e telematici dai fornitori: potrà essere disposta solo con un decreto motivato del giudice. In caso di urgenza il pm potrà procedere, ma ci dovrà essere la convalida del giudice. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri con il decreto legge approvato su proposta della ministra Marta Cartabia e con cui l’Italia si adegua al diritto comunitario e in particolare alla sentenza della Corte di Giustizia Ue del 2 marzo 2021.
IlSole24Ore