Sento sempre più spesso della gente comune che dice " HO VOTATO LA MELONI PER FAR TOGLIERE IL REDDITO DI CITTADINANZA"
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
venerdì 3 ottobre 2025
MERITATE L'ESTINZIONE COME ESSERI UMANI!!! - FRANCESCO FORTI
Una colossale onda cosmica rende la Via Lattea grinzosa
Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy and Astrophysics” riporta i risultati di uno studio che offre prove che una sorta di onda cosmica gigante attraversa la Via Lattea propagandosi dal centro verso l’esterno del disco galattico rendendola grinzosa. Una team di ricercatori guidato da Eloisa Poggio dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) ha usato dati raccolti dalla sonda spaziale Gaia dell’ESA per mappare i moti di migliaia di giovani stelle giganti e Cefeidi nelle grinze ricostruendo l’onda che le genera. La causa potrebbe essere nelle conseguenze di un’antica collisione con una galassia nana ma serviranno altri studi mirati per valutare questa e altre possibili spiegazioni.
L’immagine in alto (ESA/Gaia/DPAC, S. Payne-Wardenaar, E. Poggio et al (2025). Licenza standard ESA) mostra l’onda cosmica in rosso e blu, con le stelle sopra il disco galattico in rosso e quelle sotto il disco in blu. Sulla sinistra la Via Lattea è vista dall’alto, con il Sole indicato dal puntino nero. Sulla destra la Via Lattea è vista di taglio mostrando che un lato è curvato verso l’alto e l’altro verso il basso a causa dell’onda cosmica.
Nel corso degli ultimi decenni, gli astronomi hanno scoperto vari moti all’interno della Via Lattea oltre alla rotazione delle stelle attorno al suo centro. Recentemente, la sonda spaziale Gaia ha raccolto una quantità enorme di informazioni precise sulle stelle della galassia che stanno permettendo ai ricercatori di ricostruire le dinamiche al suo interno. Ciò che sta emergendo è una galassia con vari moti e perturbazioni.
Un grande problema nello studio della Via Lattea è dovuto al fatto che possiamo condurlo solo dal suo interno. D’altra parte, la relativa vicinanza delle sue stelle ha permesso a un telescopio spaziale specializzato come quello della sonda spaziale Gaia di osservarle con una precisione impossibile con stelle al suo esterno.
Un decennio abbondante di dati raccolti dalla sonda spaziale Gaia ha permesso al team di Eloisa Poggio di studiare un campione di circa 17.000 giovani stelle giganti e circa 3.400 Cefeidi, stelle variabili la cui luminosità varia in modo prevedibile. La mappatura creata usando i dati relativi ai moti di queste stelle ha permesso di ricostruire la gigantesca onda, che genera quelle che possono essere considerate grinze nel disco galattico muovendosi dal centro della Via Lattea verso l’esterno.
Le osservazioni riguardano le stelle ma secondo i ricercatori anche il gas presente nel disco galattico si sposta seguendo quest’onda. Ciò suggerisce che il gas che ha formato le stelle studiate ha influenzato il loro moto all’interno dell’onda. Anche la cosiddetta onda di Radcliffe è composta da gas e in termini assoluti è enorme dato che si estende per diverse migliaia di anni luce. Tuttavia, è molto più piccola dell’onda descritta in questo studio e si trova in un’altra area della galassia. Non è chiaro se vi sia una correlazione tra queste onde e studi futuri potrebbero cercare di stabilirlo.
Non vi è chiarezza neppure sull’origine di questa grande onda. Potrebbe essere la conseguenza di un’antica collisione della Via Lattea con una galassia nana e vari studi hanno descritto le perturbazioni generate dalla galassia nana ellittica del Sagittario, una delle galassie nane satelliti della Via Lattea. Tuttavia, saranno necessari altri studi mirati per verificare questa teoria.
La missione della sonda spaziale Gaia è terminata nel marzo 2025 ma i dati raccolti continuano a essere catalogati e l’ultima cosiddetta Data Release, il cui rilascio è previsto per il dicembre 2026, offrirà una precisione perfino superiore riguardo a posizioni e movimenti delle stelle della Via Lattea. Ciò permetterà di raffinare ancor di più la mappatura di perturbazioni come la grande onda cosmica al centro di questo studio. Ricostruire le dinamiche attuali della Via Lattea aiuterà anche a ricostruire la sua storia.
L’immagine in basso (ESA/Gaia/DPAC, S. Payne-Wardenaar, E. Poggio et al (2025). Licenza standard ESA) mostra la Via Lattea di taglio con le frecce che indicano i moti delle stelle. Il picco dei moti verso l’alto è leggermente spostato rispetto alla distorsione fisica indicata dai colori rosso e blu.
https://tachyonbeam.com/2025/10/01/una-colossale-onda-cosmica-rende-la-via-lattea-grinzosa/
giovedì 2 ottobre 2025
600 km/h: il futuro dei trasporti è qui!
Promachocrinus fragarius, stella marina con 20 braccia.
Nelle gelide acque dell'Antartide, a profondità che variano tra i 200 e i 1.170 metri, gli scienziati hanno scoperto una creatura marina che sembra uscita da un film di fantascienza: la stella piumata antartica. L'insolito: alcune di esse possiedono fino a 20 braccia, una morfologia mai vista prima. Questo parente delle stelle marine, adattato alla pressione estrema e all'assenza di luce, rivela che le profondità celano ancora un'infinità di specie sconosciute. La vita marina continua a sfidare tutto ciò che credevamo di sapere.
https://www.facebook.com/photo?fbid=1314664467336982&set=a.1255985776538185
lunedì 29 settembre 2025
Ucraina, la Russia colpisce i soldi della Nato. Il semplicissimus.
Il Corriere della Sera dice ai suoi lettori che Putin è un dittatore comunista, com’è d’uso per un giornale satirico che i suoi lettori e persino i suoi redattori prendono invece sul serio, dimostrando così il livello a cui è giunta quella che una volta si chiamava la buona borghesia italiana. Non dice invece, assieme ai confratelli dell’ordine giornalistico Fatemalefratelli, che Putin va ascoltato con molta attenzione. Qualche tempo fa il presidente russo aveva detto che se i Paesi della Nato avessero creato in Ucraina nuove fabbriche di armi, esse sarebbero state distrutte. E il monito si è trasformata in realtà: è stata completamente azzerata la fabbrica di droni sentinella che i tedeschi avevano impiantato in una delle officine attorno al complesso Antonov, quello che ai tempi dell’Unione sovietica produceva l’aereo da trasporto più grande del mondo. Si tratta di un cambiamento di strategia da parte russa che risponde alla nuova ondata di aggressività delle Nato e al suo tentativo di aggirare il problema del trasporto di armi in Ucraina, installando stabilimenti direttamente in loco.
Ma non si tratta solo di questo stabilimento: decine di fabbriche legare alla Nato in numerose località sono state colpite e distrutte, assieme a un certo numero, dai 5 ai 6, di F16 nell’aeroporto di Starokonstantinov. Naturalmente l’Alleanza Atlantica, com’è suo inveterato costume, non bada molto alle vittime civili e così le fabbriche di armi sono situate, di proposito, in mezzo alle città in modo da rendere più problematico colpirle. Ma missili e droni russi sono piuttosto precisi e raramente danneggiano strutture civili: a fare vittime è piuttosto la contraerea ucraina i cui missili finiscono per cadere sulle case dopo aver colpito l’aria. I cittadini ucraini hanno prodotto fino ad ora centinaia di migliaia, se non milioni di foto che raffigurano i resti di tali missili, dei Patriot in particolare, disseminati sulle strade e in qualche caso caduti anche sulle case e su ospedale. Poco male, è tutta carne al fuoco per la propaganda antirussa: è molto facile per i carnefici trasformarsi in vittime, come hanno tentato persino di fare i sionisti, la cui strage era sotto gli occhi di tutti. Con il piccolo particolare che i missili ricadono sulla città quando non colpiscono i loro obiettivi e dunque alla fine si tratta di carcasse che narrano soprattutto la mediocrità dei sistemi di difesa occidentali.
Ad ogni modo questa nuova strategia russa, di passare dal colpire le infrastrutture energetiche e militari ucraine, alle vere e proprie fabbriche di armi, ha un significato che va al di là dell’ovvia distruzione della residua capacità militare ucraina, ma punta a colpire gli interessi economici che tengono viva la guerra al di là di ogni ragionevolezza. Negli ultimi due anni parecchie industrie, soprattutto tedesche e francesi, ma anche britanniche e statunitensi hanno investito in fabbriche di armi in ucraina, soprattutto volte alla realizzazione di droni e rischiano ora di ritrovarsi con un mucchio di macerie. Dunque il nuovo verso della guerra da parte dei russi è quella di scoraggiare chi pensasse di speculare sull’ucraina e di demolire assieme alle fabbriche, anche quell’atmosfera favorevole alla guerra che è anche frutto di questi investimenti. Insomma Putin che non è un dittatore comunista come dicono i venditori di balle all’ingrosso, sta dicendo agli occidentali: l’Ucraina non è un posto dove potrete fare soldi fomentando un’inutile strage. Ma come si desume anche alla distruzione del centro logistico Nato di Vinnitsa, avvenuto due giorni fa, Mosca non ha più alcuna prudenza nel colpire le strutture dell’Alleanza. Ora che la pace sembra più lontana e l’accanimento della Nato non ha più ritegno nel sostegno della guerra, non c’è ragione di non colpire strutture che di ucraino hanno solo il nome. È certamente un argomento molto più efficace di tutti quelli proponibili per porre fine al conflitto. Del resto l’unica strategia della Nato è ormai quella di colpire le città russe, di portare attacchi sotto falsa bandiera, di importare mercenari di cui intero battaglione è stato sgominato proprio l’altro giorno. Ma alla fine, persa la guerra, la Nato perderà anche la sua guerriglia.
https://ilsimplicissimus2.com/2025/09/29/ucraina-la-russia-colpisce-i-soldi-della-nato/
Anche la chiesa è uno strumento di potere.
«La terza guerra mondiale scoppierà il 3 novembre»: le parole del generale della Nato scatenano il panico.
Tre parole insieme che danno forma a un incubo: "terza guerra mondiale". Da quando la minaccia russa si è fatta più concreta, in tanti si chiedono se il conflitto li riguarderà direttamente in tempi brevi e con quali conseguenze. Così, basta poco per creare una psicosi collettiva, soprattutto nel mondo social dove tutto è valido. Come successo con le parole dell'ex comandante della Nato Richard Shirreff, trasformate in una predizione della fine del mondo.
La terza guerra mondiale comincerà il 3 novembre?
In un'intervista al Daily Mail l'ex militare ha immaginato l'inizio della guerra mondiale tra Russia e Nato, ipotizzando una data vicina: il 3 novembre. Shirreff ha utilizzato questo giorno specifico per sottolineare l'impreparazione dell'Alleanza a un attacco delle forze russe. L'ex comandante voleva spiegare che la Nato dovrebbe prepararsi alla svelta. Ma quella data sui social è diventata preso una predizione della fine del mondo.
Immaginando lo scoppio della guerra il 3 novembre 2025, il generale ha immaginato come prime vittime le capitali baltiche. Vilnius e altre città subirebbero blackout estesi, poi propagati in Estonia e Lettonia a causa di attacchi informatici alle reti elettriche. La paralisi delle infrastrutture critiche – banche, ospedali e uffici pubblici – scatenerebbe panico diffuso, mentre rivolte e disordini verrebbero alimentati da agenti russi e bielorussi.
Poi si passerebbe al resto dell'Europa, con Regno Unito, Francia e Germania colpite in poco tempo. In questo modo la Nato non avrebbe il tempo di reagire.
L'Italia: Putin non pensa ad attaccarci.
Proprio nelle scorse ore il ministro degli Esteri Antonio Tajani, rispondendo al presidente russo Zelensky, ha dichiarato che ritiene «improbabile un attacco russo all'Italia perché Putin non ha intenzione di scatenare la terza guerra mondiale». La speranza di tutti è che abbia ragione.
