martedì 3 marzo 2020

Grecia, la guardia costiera spara e prende a bastonate migranti sul gommone. - Marco Mensurati



Bastonate e colpi di fucile contro i migranti. Così la guardia costiera greca sta gestendo in queste ore la nuova emergenza innescata dalla Turchia di Erdogan. Il video choc, girato a Kos e diffuso on line da alcuni attivisti, mostra le immagini, riprese da terra, dell’intervento di una motovedetta di Atene, assistita da un gommone. I migranti, che erano partiti da Bodrum, in Turchia, vengono colpiti a bastonate. La guardia costiera spara anche due colpi di fucile. Da quanto viene mostrato, le modalità di intervento sono le stesse – o forse ancora più brutali – utilizzate dalla cosidetta guardia costiera libica. Solo che in questo caso si tratta di una forza di polizia di un paese europeo. Ancora non è chiaro che fine abbia fatto il gommone del video con il suo carico di profughi. In mattinata un gommone con a bordo 46 persone si è rovesciato provocando la morte di un bambino siriano che era a bordo con i suoi genitori. Anche in questo caso era in corso l’intervento della guardia costiera greca.

https://video.repubblica.it/mondo/grecia-la-guardia-costiera-spara-e-prende-a-bastonate-migranti-sul-gommone/354997/355564?ref=fbpr&fbclid=IwAR3eJwFLJQcjkvJ2XFNTiHWXndM41eu5ORzMe1Orb5Nue4X0AENsHD8rQxc

A Messina arresti per corruzione, un trojan svela un giro di mazzette.



Indagine della procura condotta dalla Polizia, in manette anche un autista giudiziario.

Un trojan piazzato nei telefoni di due sospetti ha svelato un giro di mazzette che ha coinvolto, oltre ad alcuni imprenditori, funzionari del genio civile di Messina e Trapani e un dirigente del Comune della Città dello Stretto.

L'inchiesta è nata dall'intimidazione subita da un commerciante, Pietro Ferrante, che ha negato di aver subito estorsioni, ma non ha convinto la polizia che ha iniziato a intercettarlo. Sono emersi così i suoi contatti con un imprenditore pregiudicato, Marcello Tavilla.

I due erano soci nella ditta di import-export di pesce Blu Marine Service. Tavilla, insieme all'amante Cinzia Fiorentino e a Pietro Ferrante, avrebbero corrotto un funzionario del Genio Civile di Messina, perché, in cambio di soldi, favorisse nell'aggiudicazione di lavori pubblici le ditte edili degli imprenditori Giuseppe Micali e Giovanni Francalanza.

Al funzionario erano stati promessi 2mila euro per ogni appalto vinto. Tavilla e i complici avrebbero corrotto anche un ex assessore Giorgio Muscolino amministratore del complesso di edilizia popolare "Sottomontagna", gestito dall'Agenzia per il Risanamento della città (A.Ris.Me.). Senza aver mai effettuato una selezione, e dunque in violazione di legge, Muscolino, che avrebbe intascato 400 euro, ha affidato alla ditta di Tavilla i lavori per la sistemazione del parcheggio di "Sottomontagna".

Dal trojan piazzato nel cellulare di Micali è poi venuta fuori un'altra storia di corruzione: quella di Giuseppe Frigone, funzionario del Comune di Messina in servizio al Dipartimento Immobili Comunali. In cambio di una mazzetta di mille euro il funzionario gli avrebbe affidato in somma urgenza, quindi senza gara, i lavori di manutenzione straordinaria al mercato cittadino Sant'Orsola. Ma l'azione di Micali, sempre ascoltato dalla polizia grazie al trojan, non si sarebbe fermata a Messina. L'imprenditore si sarebbe aggiudicato i lavori di dragaggio nel porto di Mazara del Vallo (TP), per un importo di oltre un milione. Insieme ad altri due imprenditori indagati avrebbe corrotto Giancarlo Teresi, ingegnere capo del Genio Civile di Trapani, responsabile dei lavori nel porto. Per assicurarsi l'appalto del dragaggio del porto-canale Micali avrebbe regalato al funzionario il denaro per l'acquisito di un'auto d'epoca, un soggiorno gratuito in un hotel di Messina e una cena per lui e per altre cinque persone in un ristorante di Milazzo.

E c'è anche un autista giudiziario in servizio al Tribunale di Messina tra gli arrestati. L'uomo, a cui sono stati dati i domiciliari, è accusato di rivelazione di segreti d'ufficio. In cambio di favori a una persona a lui vicina avrebbe dato a uno degli indagati informazioni su indagini in corso e sui movimenti di un magistrato. 

L'autista giudiziario arrestato nell'ambito di un'inchiesta su un giro di mazzette scoperto dalla Polizia di Messina è Angelo Parialò: secondo l'accusa faceva da intermediario tra l'imprenditore Marcello Tavilla, finito in carcere oggi, e impiegati del Tribunale di Messina incaricati della nomina di amministratori di condominio. Il piano era fare avere l'affidamento degli incarichi a persone vicine a Tavilla e alla sua amante, Cinzia Fiorentino. Un meccanismo che avrebbe poi permesso ai due di beneficiare dell'eventuale assegnazione di lavori di manutenzione degli ascensori nei condomini in favore di una ditta riconducibile alla Fiorentino. L'autista in cambio avrebbe avuto l'assunzione, in una delle imprese di Tavilla, di un familiare della donna con cui aveva una relazione. L'arrestato svelava inoltre notizie su indagini in corso e sugli spostamenti di magistrati sottoposti a tutela. 

https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2020/03/03/-corruzionearrestati-imprenditorifunzionari-pubblici-_2b4a6492-be1e-469b-9bfb-c028d2cb6acb.html

Sulle tracce della prima proteina extraterrestre, in un meteorite. -


Su un vecchio meteorite il primo abbozzo di proteina extraterrestre (fonte: Pixabay)

Si chiama emolitina e risale alle origini del Sistema Solare.

Il primo abbozzo di proteina extraterrestre è stato scoperto in un meteorite caduto sulla Terra 30 anni fa: è una molecola chiamata emolitina che si è probabilmente formata alle origini del Sistema Solare. Se la scoperta venisse confermata, sarebbe la prima volta che su un meteorite viene individuata "quella che pensiamo sia una proteina", scrivono gli autori della ricerca, coordinati dal fisico Malcolm McGeoch, dell'Università americana di Harvard. L'articolo è online sul sito arXiv, che raccoglie le ricerche in corso di approvazione per la pubblicazione su una rivista scientifica.

Ricca di ferro e litio, la molecola è stata individuata nel meteorite Acfer 086, trovato in Algeria nel 1990, analizzato adesso grazie alle nuove tecniche di spettrometria di massa che permettono di trovare le impronte delle molecole sulla base del loro peso. In passato su alcune meteoriti sono stati scoperti mattoni di base delle proteine, come alcuni amminoacidi, o zuccheri semplici componenti di molecole ereditarie come l'Rna, parente stretto del Dna. Sarebbe la prima scoperta di una proteina. Tuttavia perché il risultato sia confermato sono necessarie ulteriori ricerche.

Gli stessi autori dello studio non escludono che possa trattarsi di un generico polimero, ossia una molecola con più gruppi chimici. Dubbioso anche il parere di John Brucato, esobiologo dell'Osservatorio di Arcetri dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), che considera "prematuro parlare di proteina: si tratta, piuttosto, di un oligomero, cioè di una semplice catena di amminoacidi".

L'aspetto su cui gli autori si sbilanciano di più, però, è l'origine extraterrestre della molecola. Hanno infatti analizzato nell'emolitina il rapporto tra l'idrogeno e una sua variante un po' più pesante, il deuterio, per individuarne la data di nascita. I dati indicano che possa essersi formata "nel disco di gas e polveri da cui è nato il Sistema Solare circa 4,6 miliardi di anni fa".

domenica 1 marzo 2020

I buchi neri più grandi universo. Documentario in italiano

La fusione prossima ventura di due buchi neri giganti. - Nola Taylor Reed/Scientific American



Gli astronomi hanno individuato in una galassia lontana un oggetto, soprannominato Spikey, che potrebbe essere costituito da due buchi neri supermassicci prossimi alla fusione. La conferma forse arriverà questa primavera quando, secondo i modelli, Spikey dovrebbe emettere un'improvvisa e intensa vampata di radiazioni X.

https://www.lescienze.it/news/2020/02/27/news/spikey_fusione_buchi_neri_supermassicci-4686232/?fbclid=IwAR1oECJ_KEeRqALHFbGrOCmk0Nz5BD2Ku8UdqUEyvHOOuNlNySkv_HinDTI

Procurato allarme: gli agenti di viaggio querelano cinque testate per i titoli sul Coronavirus.



Procurato allarme. I giornaloni finiscono in tribunale per i titoli sul Coronavirus. Gli agenti di viaggio querelano cinque testate.

Evidentemente non è bastato il frettoloso dietrofront di ieri per salvare i giornali italiani da una denuncia per procurato allarme. Del resto l’incredibile marcia indietro con cui le principali testate hanno rinnegato giorni di allarmismo sfrenato, già denunciata da La Notizia, ha creato danni irreparabili al Paese e in particolare “alle agenzie di viaggio che hanno visto crollare il fatturato del 35% in una settimana”. A dichiararlo è il presidente dell’Associazione italiana agenti di viaggio (Aiav), Fulvio Avataneo, che ha rivelato di aver “dato mandato al nostro legale per agire con denuncia-querela contro cinque testate”, ossia Il GiornaleLiberoLa RepubblicaIl Giorno e Il Messaggero, “ma potevano essere cinquanta”. Questi con titoli sparati in prima pagina e “articoli dai contenuti ben lontani dalla verità, dove si è parlato addirittura di strage, si è condizionata l’opinione pubblica e gli effetti sono stati pesantissimi per il settore turistico ma anche per altri settori” conclude Avataneo deciso a far cessare “questo martellamento senza precedenti”.

Mafia, Gratteri: salto di qualità grazie ai rapporti con il potere.


Risultato immagini per gratteri

“Perché i ladri di polli in Italia sono diventati mafia e altrove sono rimasti ladri di polli?”. Così il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, in seguito all’introduzione del Direttore Mario Caligiuri, ha iniziato la sua lezione al Master in Intelligence dell’Università della Calabria. Una domanda a cui il magistrato ha immediatamente dato una risposta, prima di tutto realizzando un quadro storico del fenomeno mafioso. Ha ricordato lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria nel 1869 a causa di brogli elettorali con minacce, vessazioni e metodi mafiosi, così ha ricordato successivamente come la criminalità sfruttò la ricostruzione dopo il terremoto che colpì la regione nel 1908.

Il salto di qualità di boss e picciotti nostrani, ha affermato il Procuratore, avvenne negli anni Settanta, in seguito alla nascita della Santa, “che può essere considerata la più grande invenzione della 'Ndrangheta, uno spartiacque poiché, per esempio, non si discuteva più chi dovesse vincere un appalto ma se dovesse essere costruita un’opera”. Ci fu una vera e propria evoluzione dell’organizzazione mafiosa, che salì di grado e cominciò ad entrare in contatto con il mondo massonico e con il mondo dell’imprenditoria e della politica. Infatti, ha chiarito, "i sequestri di persona erano serviti per comprare ruspe e camion, e per costruire case”, ricordando che "per frenare la rivolta di Reggio capoluogo, il Pacchetto Colombo prevedeva la realizzazione di una serie di opere pubbliche, tra le quali la realizzazione del centro siderurgico a Gioia Tauro e dell'impianto della liquilchimica a Saline Joniche. La 'Ndrangheta si è arricchita realizzando i lavori, maturando la consapevolezza di poter contare di più. Si è quindi adoperata per cambiare le regole del gioco. Infatti, i giovani boss hanno ucciso i vecchi rappresentanti delle 'ndrine, come Antonio Macrì, che aveva un grande peso all'ateneo di Messina, e Domenico Tripodo”.

Una mafia quindi che si arricchisce sempre di più e che attualmente, grazie alle relazioni con il potere è riuscita ad infiltrarsi nell’economia, condizionando così la costruzione di appalti e opere pubbliche, e inoltre indirizzando la politica. Come ha spiegato Gratteri "il problema degli appartenenti alla élite della 'Ndrangheta è come giustificare la ricchezza, tanto che sono tra quelli che pagano con più puntualità tutte le tasse", evidenziando che "le imprese mafiose hanno successo perché sono competitive, aggiudicandosi con alti ribassi i lavori pubblici e privati. In questo quadro, sono fondamentali i rapporti con la politica e la pubblica amministrazione”.

Le relazioni con la politica.
Il Procuratore ha fatto riferimento ai rapporti che la mafia ha intrapreso in questi anni con la politica, chiarendo che il suo successo è dovuto alla sua presenza 365 giorni all’anno sul territorio, “molto più della rappresentanza politica”. Inoltre, negli ultimi anni, il rapporto con quest’ultima si è considerevolmente ribaltato: “Prima ai politici si chiedeva il posto di bidello oppure il trasferimento del militare, mentre adesso si propongono pacchetti di voti in cambio di utilità”.

Gratteri poi ha spiegato il motivo per cui la ‘Ndrangheta non segue le ideologie politiche, e quindi si relaziona ogni volta con lo specifico partito che sale al potere: “Perché punta sempre sul cavallo vincente per non rimanere mai all'opposizione. Inoltre, la legge Bassanini ha favorito oggettivamente le mafie, annullando i controlli esterni". Ed ha quindi ricordato che "la 'Ndrangheta opera sotto traccia a differenza della mafia siciliana che ha sfidato lo Stato sul piano militare”.

Il traffico di droga.
Ovviamente nell’intervento di Gratteri non poteva mancare il riferimento ad uno degli utili più consistenti della criminalità organizzata, il traffico di droga. Un’attività che ha permesso alla mafia calabrese di entrare a far parte del mercato internazionale, in cui i più grandi produttori di cocaina allo stato naturale, sono Colombia, Bolivia e Perù. Il Procuratore ha quindi sottolineato che “la 'Ndrangheta acquista tutto ciò che è in vendita sul mercato per imporre il prezzo. Se intervenisse l'Onu, si potrebbe trattare direttamente con i coltivatori di piante di coca facendo la conversione delle culture, attraverso specifici incentivi. Si spenderebbe meno di un sesto di quanto adesso sta costando la lotta alla droga”. Ed ha continuato dicendo che per questo motivo “è impossibile contrastare la marijuana, che si può coltivare dovunque, oppure le droghe sintetiche, che si realizzano in laboratorio e sono particolarmente dannose. Negli Stati Uniti è ritornato preponderante il consumo di eroina, perché costa la metà della cocaina, e il fentanil, che sta decimando migliaia di giovani nei campus”.

Parlando poi della presenza sul nostro territorio delle mafie estere, come quella albanese o quella nigeriana, e della convivenza di quest’ultime con la mafia italiana, il Procuratore ha evidenziato come "il pericolo della mafia albanese è in crescita nel Nord Italia, in Olanda, in Germania, in Belgio ed è particolarmente forte perché non viene adeguatamente combattuta nei territori di origine. È presente anche in Sud America, per ora insieme alla 'Ndrangheta ma è anche in grado di organizzare viaggi autonomi in Europa". La mafia nigeriana al momento è forte sul piano militare ma non è infiltrata con la politica e l’imprenditoria.

Contrasto organizzato a livello comunitario.
Infine il magistrato ha rimarcato la velocità di evoluzione e di trasformazione delle mafie, che costantemente cambiano la propria struttura sociale, rendendone molto più difficoltoso il contrasto. Infatti Gratteri, in riferimento ad una carenza di cooperazione delle attività di opposizione tra i paesi europei, ha chiarito come “l'Italia ha maturato una particolare esperienza nella lotta alle mafie sia come legislazione che come professionalità ma nessuna delle agenzie europee di contrasto alla criminalità si trova nel nostro Paese, segno della nostra debolezza sul piano internazionale. Infatti, ad esempio, Eurojust ed Europol si trovano all’Aja”. Ed ha continuato affrontando il tema dell’omologazione dei codici, in vista di un contrasto organizzato a livello comunitario, sottolineando che “come base di partenza non si sceglie mai il nostro sistema giudiziario, pur se riconosciuto il più avanzato nel campo della legislazione antimafia. L'unificazione comunitaria dei codici non può infatti avvenire partendo magari dal sistema lettone”.

http://temi.repubblica.it/micromega-online/mafia-gratteri-salto-di-qualita-grazie-ai-rapporti-con-il-potere/