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martedì 1 dicembre 2020

𝐄𝐧𝐧𝐞𝐬𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐚𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. 𝐄𝐧𝐧𝐞𝐬𝐢𝐦𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐫𝐞𝐥𝐚. 𝐄𝐧𝐧𝐞𝐬𝐢𝐦𝐚 𝐫𝐞𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚. - Davide Casaleggio

 

Ieri ho ricevuto la visita delle Iene che si sono intrufolate nel cortile privato dell’ufficio. Mi avevano già contattato sabato e avevo dato disponibilità ad un’intervista chiedendo loro di rivolgersi all’Ufficio Stampa per un appuntamento. Ma, lo sappiamo tutti, a loro piace essere “Iene” e così si sono appostate sotto l’ufficio e hanno fatto una corsetta dietro la macchina mentre parcheggiavo.
E oggi vedo altro fango sulla carta stampata.

Visto che continua il circo mediatico avviato da un articolo sul Riformista, che in sostanza dice che avrei accettato soldi per far ridurre le tasse ad un comparto, credo di dover tornare sull’argomento oltre a depositare l'ennesima querela per diffamazione. Va bene anche l’ironia e le corsette buffe per fare un po' di scena, ma dal momento che il tema è molto serio dato che stiamo parlando di diffamazioni inaccettabili e di questioni che hanno un impatto diretto sulla vita delle persone che lavorano in Casaleggio Associati, devo per forza entrare di nuovo nel merito e spero in maniera definitiva.

1 - Casaleggio Associati è uno dei leader nel settore dell’innovazione tecnologica e delle strategie di Rete e in 15 anni, ha accompagnato e supportato molte aziende nella trasformazione digitale dei processi organizzativi e dei propri modelli di business. Ogni anno produce studi e ricerche di settore che vengono scaricati e utilizzati da decine di migliaia di manager, da quelli sull’e-commerce a quelli su Blockchain, dall’intelligenza artificiale applicata ai processi aziendali alle Smart Company fino al recente report sulla digital food strategy nel periodo della pandemia. Per riservatezza e correttezza nei confronti di tutti i nostri clienti, non parliamo mai dei loro progetti, ma lasciamo che siano loro a decidere modalità e tempi se decidono di farlo. Un esempio di successo noto a tutti di come la Casaleggio Associati operi, per competenze e risultati ottenuti, è quello del MoVimento 5 Stelle per il quale ha curato la strategia iniziale ancor prima della sua costituzione avviando una partecipazione civica digitale che ha portato dal blog alla principale forza politica rappresentata in Parlamento. Un caso unico al mondo.

2- Qualunque società che conosce le attività e le competenze tecnologiche e di business presenti all’interno di Casaleggio Associati, ne percepisce i vantaggi di impatto sull’evoluzione del proprio business. Tanto che tutti i nostri clienti hanno avuto modo di fare passi avanti importanti nel mondo dell’innovazione.

3- Casaleggio Associati non si occupa di politica e dal 2016 gli sviluppi tecnologici a supporto del blog e del MoVimento 5 Stelle sono a cura e in gestione dell’Associazione Rousseau, un’associazione senza scopo di lucro con personale e sede distinta.

4- I clienti di Casaleggio Associati appartengono a settori diversi, ma sono accomunati dal voler comprendere come utilizzare la tecnologia per innovare i propri processi di business.

5- Casaleggio Associati non accetta “finanziamenti” o “donazioni”, ma solo contratti a fronte di prestazione di servizi digitali e consulenza strategica nell’ambito del mondo dell’innovazione e della comunicazione digitale. Il lavoro di Casaleggio Associati si focalizza ad esempio su progetti di innovazione digitale, strategie di marketing e comunicazione, ricerche ed analisi sui mercati digitali e applicazioni software.

6- Non ho mai richiesto nulla per i clienti di Casaleggio Associati a eletti o governanti del MoVimento 5 Stelle, mantenendo sempre una distinzione netta tra le due realtà.

7- L’unico conflitto palese che sembra emergere da questo caso è quello del giornalista che ha scritto l’articolo, Aldo Torchiaro, che è anche Media Relation Director di Spencer&Lewis (https://bit.ly/3fRucKd nota: mi spiace che nella giornata di ieri il suo nome sia stato rimosso dalla pagina, qui la versione precedente: https://bit.ly/2VpPyot) che annovera tra i propri clienti i due grandi concorrenti internazionali di Philip Morris (https://bit.ly/2KTaBOthttps://bit.ly/2KPonBz). Due aziende che beneficerebbero della modifica della tassazione di cui scrive il giornalista, senza che però dichiari i suoi legami con queste due società nell'articolo.

8- Le riduzioni delle tasse ad alcuni prodotti specifici a cui ci si riferisce negli articoli di giornale sono state fatte da Renzi prima (https://bit.ly/2ViHohR) e dalla Lega successivamente (https://bit.ly/3fSxGfK). In questo senso credo possa essere qui si opportuno regolare eventuali conflitti di interesse ai 120 parlamentari che scrivono leggi possedendo aziende.

9- Tra le bufale del giorno del Riformista mi tocca anche segnalare che non ho mai partecipato a riunioni governative per definire la finanziaria. L'unico contributo pubblico che ho dato quest'anno é la ricerca sul futuro dell'Italia post Covid realizzato con l'Associazione Gianroberto Casaleggio (https://bit.ly/3mCml65).

10- Come sempre continuerò a querelare chi continuerà ad accusare me o Casaleggio Associati di attività illecite. Questo è quello che mi trovo a fare ogni volta che qualcuno decide di diffamare la nostra azienda. L'ho fatto anche in questo caso nei confronti del giornalista e del giornale.
Purtroppo i tempi della giustizia sono molto più lunghi del circo mediatico che si viene a generare.
Appena uscita la diffamazione sul giornale ho subito replicato sperando che potesse chiudersi nel botta e risposta. Ma evidentemente non è stato così, perchè la diffamazione nei miei confronti e della nostra società, questa volta, evidentemente non è l’unico obiettivo. 

https://www.facebook.com/photo?fbid=219718142852876&set=a.208803463944344

domenica 1 marzo 2020

Procurato allarme: gli agenti di viaggio querelano cinque testate per i titoli sul Coronavirus.



Procurato allarme. I giornaloni finiscono in tribunale per i titoli sul Coronavirus. Gli agenti di viaggio querelano cinque testate.

Evidentemente non è bastato il frettoloso dietrofront di ieri per salvare i giornali italiani da una denuncia per procurato allarme. Del resto l’incredibile marcia indietro con cui le principali testate hanno rinnegato giorni di allarmismo sfrenato, già denunciata da La Notizia, ha creato danni irreparabili al Paese e in particolare “alle agenzie di viaggio che hanno visto crollare il fatturato del 35% in una settimana”. A dichiararlo è il presidente dell’Associazione italiana agenti di viaggio (Aiav), Fulvio Avataneo, che ha rivelato di aver “dato mandato al nostro legale per agire con denuncia-querela contro cinque testate”, ossia Il GiornaleLiberoLa RepubblicaIl Giorno e Il Messaggero, “ma potevano essere cinquanta”. Questi con titoli sparati in prima pagina e “articoli dai contenuti ben lontani dalla verità, dove si è parlato addirittura di strage, si è condizionata l’opinione pubblica e gli effetti sono stati pesantissimi per il settore turistico ma anche per altri settori” conclude Avataneo deciso a far cessare “questo martellamento senza precedenti”.

venerdì 21 febbraio 2020

L'INCREDIBILE RENZI - Viviana Vivarelli.

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Faccio fortemente fatica a capire cosa spinga un italiano a votare o sostenere Renzi.
Fin dal suo primo apparire ha dichiarato di voler annullare totalmente lo stato sociale privatizzando a 360° tutti i servizi pubblici, in preda a un raptus di neoliberismo così feroce che non esiste nemmeno negli Stati uniti dove un embrione di stato sociale almeno nella sanità esiste.
Ha distrutto i diritti dei lavoratori e calpestato i sindacati con un Jobs Act che è stato dichiarato illecito persino dalla Corte europea che certo socialista non è, nell'intento. di precarizzare tutto il lavoro, senza nemmeno tener conto che se non hai un lavoro fisso le banche un mutuo non te lo danno nemmeno se sei un mafioso.
Ha eliminato l'articolo 18 che vietava i licenziamenti senza giusta causa.
Ha depenalizzato 120 reati e a ha reso una burletta la legge penale mandando libero chiunque avesse non più di 5 anni di pena.
Ha regalato i nostri porti come porti 'unici' a tutti i migranti del Mediterraneo.
Ha regalato una parte del nostro mare e un'altra l'ha ceduta alle trivelle.
Ha offerto l'Italia come cavia alle multinazionali dei farmaci per imporci 12 vaccini obbligatori per cui siamo già a 25.000 indennizzi riconosciuto dallo Stato per danni conseguenti ai vaccini.
Ha eliminato un diritto elettorale (presidenti di Provincia) e voleva eliminare anche l'elezione popolare dei senatori.
Ha tentato uno stupro costituzionale che avrebbe portato la nostra repubblica parlamentare a diventare presidenziale con una diminuzione della democrazia e un accentramento dei poteri sulla figura di uno solo.
Vorrebbe eiliminare il reddito minimo di cittadinanza che ha dato una boccata di ossigeno a 2 milioni e 200.000 poveri. E anche la pensione di cittadinanza che ha alzato le pensioni sociali a 780 euro per chi non ha nulla.
Vorrebbe eliminare le pensioni di reversibilità.
E' contro il salario minimo.

E' anche contro il blocco della prescrizione, la riduzione dei parlamentari e l'abolizione dei vitalizi.
Quasi tutti i suoi collaboratori hanno guai con la giustizia senza parlare della sua famiglia o del padre che probabilmente usava il nome del figlio per scambio di influenze e senza parlare della sua fondazione su cui gravano forti sospetti della magistratura che le mazzette fossero scambiate con cariche.
Ha soldi che gli nascono in tasca in modo misterioso mentre gira il mondo come procacciatore di affari, ovviamente per retribuito.
La sua famiglia ha rapporti con la massoneria che gli fa da consigliori.
Non è mai stato di sinistra, ora 
si dichiara di centro ma vota sempre con la destra. E con Salvini e Berlusconi ha fatto l'oscena legge elettorale del Rosatellum che abolisce il premio di maggioranza e costringe il partito che arriva primo a coalizioni difficili e contro natura con altri partiti. E questa legge l'ha fatta con Salvini e Berlusconi per andare con loro.

Appena fatto il Governo, se ne è separato con un partito 'di centro' che ora tende verso destra anche se, quando governava come segretario e presidente del Pd, ha fatto solo leggi di estrema destra, ubbidendo per interesse al peggio del peggio della Troika, secondo quella austerità e contrazione dei diritti che ha portato al fallimento la Grecia.
Ha aumentato il debito pubblico di 200 miliardi e in qualunque ruolo sia stato ha buttato soldi dei cittadini in spese inutili e sospette come i 198 milioni di leasing per un aereo che da solo ne vale 7 e che non è mai stato usato.
Per avendo nei sondaggi tra il 3 e il 5% di consensi, ricatta ogni giorno il governo minacciando di farlo cadere, il che rende la situazione politica molto instabile, ci aumenta lo spread e ci fa calare delle valutazioni delle agenzie di rating mentre allontana gli investitori internazionali.
L'unica cosa che si può concludere è chi lo appoggia vuole solo il male dell'Italia.

Renzi querela Travaglio.


https://www.facebook.com/photo.php?fbid=848083532323468&set=a.138143269984168&type=3&theater

domenica 3 marzo 2019

Prima querela dagli Usa contro i fratelli Conticini, l'inchiesta sui 6,6 milioni per l'Africa può ripartire. - Gerardo Adinolfi

Prima querela dagli Usa contro i fratelli Conticini, l'inchiesta sui 6,6 milioni per l'Africa può ripartire

A presentarla la no-profit Operation Usa. I fratelli, tra cui il cognato dell'ex premier Matteo Renzi, sono accusati dalla procura di aver usato per fini personali parte dei fondi versati dalle organizzazioni benefiche. L'indagine, dopo la modifica delle norme sull'appropriazione indebita, era ferma per l'assenza di formali denunce dalle parti lese.

L'inchiesta sugli oltre 6,6 milioni di dollari destinati all'assistenza di bambini africani ma che secondo le accuse sarebbero transitati sui conti privati di Alessandro Conticini, fratello maggiore di uno dei cognati dell'ex premier Matteo Renzi, non corre più il rischio di naufragare dopo la modifica della legge sulla procedibilità dell'appropriazione indebita introdotta dal governo Gentiloni. Negli scorsi giorni, infatti, è arrivata una prima querela, presentata della Operation Usa di Los Angeles, organizzazione no profit tramite cui opera la Fondazione Pulitzer, che permette così ai pm della procura di Firenze Luca Turco e Giuseppina Mione di andare avanti nelle indagini, almeno per il filone che riguarda i 5,5 milioni di dollari versati dalla Operation Usa  tra il 2009 e il 2016 alla società Play Therapy Africa creata da Alessandro Conticini, ex funzionario Unicef di Addis Abeba. Altri 3,8 milioni di dollari sono stati versati invece dall'Unicef che, per il momento, ancora non ha risposto alla richiesta della procura fiorentina. Sul suo sito Unicef Italia, a ottobre, spiegò le somme erano "il corrispettivo di prestazioni nell'ambito di regolari contratti in diversi paesi del mondo". Secondo la procura però una parte di essa è passata sui conti personali di Alessandro Conticini e del fratello Luca ed è stato usato per investimenti immobiliari. L'avvocato Federico Bagattini, che difende i tre fratelli, respinge in pieno le accuse. E spiega: "Abbiamo chiesto di essere interrogati da mesi, ma quando ci hanno mandato l'avviso i fatti contestati erano diversi da quelli richiesti per l'interrogatorio". E sull'arrivo della prima querela dice: "Meglio così, ci piace vincere nel merito".

L'inchiesta per appropriazione indebita e riciclaggio vede coinvolti i tre fratelli Alessandro, Luca e Andrea Conticini, marito della sorella di Renzi, ed era ferma e destinata all'archiviazione se nessuna delle parti offese avesse presentato querela. Nello scorso aprile, infatti, una norma del governo Gentiloni aveva cambiato la legge sull'appropriazione indebita trasformandola in un reato procedibile solo su querela di parte. I magistrati furono così costretti a stoppare le indagini, e a inviare tramite rogatorie internazionali, una richiesta agli enti no profit che sarebbero stati danneggiati, per chiedere se fosse loro intenzione querelare.
 

A distanza di mesi - il termine di 90 giorni ancora non è scaduto - la prima a rispondere è stata la Operation Usa. A dare nuova linfa all'indagine, inoltre, potrebbe essere anche la modifica della procedibilità per l'appropriazione indebita introdotta dalla legge anticorruzione promulgata il 10 gennaio scorso. La norma prevede che per i casi di appropriazione indebita aggravata sia introdotta di nuovo la procedibilità d'ufficio. La procura sta studiando le nuove norme e aspetta la pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale per capire cosa è cambiato.
Secondo la procura di Firenze, che ha affidato le indagini alla guardia di finanza,  la cifra versata dalle diverse organizzazioni benefiche alla società dei Conticini è stata di 10 milioni di dollari.  Ma per i pm oltre 6,6 milioni di dollari sarebbero stati utilizzati in gran parte dai Conticini per investimenti immobiliari e per l'acquisto di quote di alcune società della famiglia Renzi o di persone a essa vicine. Un'accusa gravissima. La procura ritiene che una parte del denaro sia inquadrabile quale compenso di Alessandro Conticini, di sua moglie e dei loro collaboratori, ma non nelle proporzioni rilevate nei passaggi dai conti della società in quelli personali di Conticini. Non 6,6 milioni su 10.
Alessandro Conticini, 42 anni, e il fratello minore Luca, 37, che poteva operare sui conti della Play Therapy Africa e su quelli personali del fratello, sono sotto inchiesta per appropriazione indebita aggravata e autoriciclaggio. Il terzo fratello, Andrea, gemello di Luca e marito di Matilde Renzi, sorella dell'ex presidente del consiglio, è indagato per riciclaggio, per gli acquisti, a nome del fratello Alessandro, di quote di tre società: la Eventi 6 della famiglia Renzi, la Quality Press Italia e la Dot Media di Patrizio Donnini e di sua moglie Lilian Mammoliti, legati ai Renzi. Queste operazioni risalgono al 2011. Alla Eventi & sono arrivati 133 mila euro, alla Quality Press Italia 129 mila, alla Dot Media 4 mila.

L'inchiesta della procura di Firenze nasce da alcune segnalazioni bancarie. Sui conti correnti personali di Alessandro Conticini presso la Cassa di Risparmio di Rimini, agenzia di Castenaso (città di origine dei tre fratelli), sono transitati – secondo le accuse - quasi 6,6 milioni di dollari provenienti dalle donazioni, in parte utilizzati nel 2015 per la sottoscrizione di un prestito obbligazionario di 798 mila euro emesso da una società dell'isola di Guernsey, e in parte destinati fra il 2015 e il 2017 a un investimento immobiliare in Portogallo per un importo di 1 milione e 965 mila euro.


https://firenze.repubblica.it/cronaca/2019/01/16/news/firenze_prima_querela_dagli_usa_l_inchiesta_sui_6_6_milioni_per_l_africa_puo_ripartire-216722703/?fbclid=IwAR2iyWba0Od0ElaT_e2dlzl8RaqqC2xYq1yXV7lexg-KEQkY6TAZm63zYwo

Veltroni avrebbe potuto presentare querela in virtù del suo stato di consigliere del direttivo, ma, partendo dal principio che una mano lava l'altra, non ha voluto creare problemi al collega di partito.

giovedì 20 settembre 2018

Donatori in rivolta contro l’Unicef. “Chiarite sui Renzi o basta soldi”. - Giacomo Amadori

L'immagine può contenere: 3 persone, persone che sorridono
14/08/2018 – Dopo gli sviluppi delle indagini sul cognato dell’ex premier e sui suoi fratelli, i sostenitori inondano l’ente di messaggi inferociti: «Vogliamo subito spiegazioni». La denuncia spetta alla casa madre di New York . Il caso dei fondi delle organizzazioni umanitarie finiti, secondo la Procura di Firenze, in modo indebito sui conti di Alessandro Conticini e in parte riciclati anche dal fratello Andrea Conticini, cognato di Matteo Renzi, sta diventando un affaire internazionale sulla direttrice Firenze, Roma, Ginevra, New York. E i donatori si stanno rivoltando sui social.
Stiamo parlando dei 10milioni di dollari di donazioni per i bambini dell’Africa che dal 2008 al 2016 l’Unicef, la fondazione Pulitzer (attraverso Operation Usa) e altre organizzazioni misero a disposizione di tre società di Alessandro Conticini (in particolare della Play therapy Africa limited).
Nel luglio del 2016 alcuni giornali rivelarono l’iscrizione sul registro degli indagati per appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio dei fratelli Alessandro, Luca (delegato insieme con il padre a operare sui conti) e Andrea Conticini.
La notizia uscì in modo semi clandestino e i principali quotidiani nemmeno la ripresero. Il motivo è presto detto: Matteo Renzi era presidente del Consiglio. Nel decreto di perquisizione non era specificata l’entità del presunto maltolto e i media parlarono genericamente di «qualche centinaio di migliaia di euro», Le case dei Conticini vennero perquisite sia a Rignano sull’Arno, dove vive Andrea con Matilde Renzi, sia a Castenaso, dove risiedevano gli altri due fratelli.
L’inchiesta venne innescata dalla Cassa di risparmio di Rimini che aveva segnalato operazioni sospette alla Banca d’Italia (gli altri due istituti utilizzati per le presunte operazioni illecite erano alle Seychelles e a Capo Verde). I magistrati cercarono subito di mettersi in contatto con le organizzazioni umanitarie e, per esempio, i referenti italiani dell’Unicef informarono la Procura che, essendo il fondo per l’infanzia un’agenzia dell’Onu, occorreva inoltrare una richiesta ufficiale attraverso la rappresentanza italiana delle Nazioni unite.
C’è stato il contatto e l’Unicef ha collaborato con gli inquirenti?
La notizia è ancora coperta dal segreto, ma due anni dopo i pm Luca Turco e Giuseppina Mione hanno spedito un invito a presentarsi ai tre fratelli per interrogarli. indicando questa volta cifre molto precise: gli indagati si sarebbero appropriati illecitamente di 6,6milioni di dollari di offerte destinandoli, secondo l’accusa, a investimenti immobiliari e societari, compreso l’acquisto di quote della Eventi 6 della famiglia Renzi (per questo il cognato Andrea è sotto inchiesta per riciclaggio). Solo 2,8 milioni sarebbero stati devoluti per scopi umanitari.
Un altro indizio che lascia immaginare che un abboccamento ci sia stato è rappresentato dal fatto che nei giorni scorsi gli inquirenti hanno inviato una rogatoria ufficiale per chiedere all’Unicef e alla Fondazione Pulitzer di presentare denuncia: infatti dall’aprile 2018 l’appropriazione indebita può essere perseguita solo su querela di parte.
Paolo Rozera, direttore generale di Unicef Italia, spiega: «Il nostro ufficio legale internazionale si sta relazionando con la magistratura italiana e ha comunque tre mesi di tempo per presentare denuncia e rispondere ai magistrati».
Ma perché dopo due anni il fondo per l’infanzia dell’Onu non ha ancora ritenuto di comunicare ai donatori la propria posizione ufficiale su questo caso?
«Io ho fatto delle richieste all’ufficio di Ginevra che le ha girate a quello di New York».
Facciamo notare a Rozera che la presa di posizione dell’Unicel è fondamentale, altrimenti potrebbe sembrare che l’agenzia sia complice o che sia tutto in regola. Il dg ha ben chiaro il problema: «Sui social tutti vogliono avere risposte entro la giornata, ma ci sono delle procedure da rispettare. La gente scrive: “Voi dell’Unicef dovete dare spiegazioni se no noi non vi faremo più le donazioni”. Ma noi non c’entriamo niente e per questo abbiamo interesse a mettere subito dei paletti. Spero che presto arriverà una posizione ufficiale dell’Unicef New York. Posso assicurarle che da noi i controlli sono serrati, abbiamo bisogno della fiducia dei donatori e non ci possiamo permettere danni d’immagine».
Quindi vi costituirete parte civile contro i Conticini?
«Se la magistratura ci invita a fare querela evidentemente è convinta di avere qualcosa in mano e, se le accuse saranno accertate, l’Unicef agirà per riavere indietro i propri soldi. Sa quanti vaccini si possono comprare con tutto quel denaro?».
L’avvocato dei tre fratelli, Federico Bagattini, annuncia: «Entro settembre-ottobre noi presenteremo una memoria e ci faremo interrogare per dare tutte le spiegazioni del caso. Ci eravamo offerti di farlo a novembre-dicembre ma ci siamo sentiti presi in giro. Addirittura uno dei miei assistiti comprò un costoso biglietto aereo e all’ultimo il pubblico ministero ha cambiato programma e ha fatto saltare tutto. Probabilmente non gli andava bene sentirli in quel momento. Però i tempi della difesa li detta la difesa».
Dunque, dopo due anni di indagini, gli inquirenti non hanno ancora una versione dei Conticini in mano?
«Sostanzialmente no», ammette Bagattini. Il quale, prima di chiudere la telefonata, lancia un avvertimento: «State attenti a non esagerare con i titoli, perché si rischia la querela. Oggi un quotidiano ha scritto: “Sei milioni di euro nei conti dei Renzi”. È ipotizzabile la diffamazione». E Matteo Renzi, su Facebook, ha rincarato la dose: «Un’indagine aperta da ben DUE (maiuscolo, ndr) anni su un fratello del marito di una mia sorella per presunte irregolarità (presunte), nel suo lavoro di dirigente della cooperazione. Prove? Dopo due anni di indagini non risultano, le vedremo al processo. Ma tanto basta solo evocare la vicenda per andare sui giornali oggi – esattamente come due anni fa – con un’altra condanna: quella dei titoli ad effetto. E con i social che sputano sentenze. Vedremo che cosa diranno le sentenze. Anche quelle per risarcimento danni perché essere buoni va bene, ma il mutuo di casa lo pagheremo con i risarcimenti». Il riferimento è al milione di euro che ha preso in prestito per il villone di via Tacca a Firenze. Pare di capire che l’ex premier sia alla ricerca di nuove entrate. 
LaVerità 11 agosto 2018

martedì 4 ottobre 2016

Muraro querela Renzi per diffamazione.

 © ANSA


Avvocato assessore capitolino, fatti indebiti accostamenti.


(ANSA) - ROMA, 3 OTT - L'assessore capitolino all'Ambiente Paola Muraro ha querelato per diffamazione il premier Matteo Renzi per gli "indebiti accostamenti fatti con l'inchiesta su 'Mafia Capitale'". Oggi l'avvocato Alessio Palladino, uno dei difensori della Muraro, ha depositato a piazzale Clodio l'atto.

"La mia assistita - dice il penalista - si è posta da tempo a disposizione degli inquirenti, ma speculare sulla sua vita privata o rappresentare fatti non veri è solo indice, a nostro parere, di una azione diffamatoria".

sabato 12 gennaio 2013

Travaglio querela Berlusconi per la lettera da Santoro: ecco le “12 balle blu”.

Berlusconi caccia Travaglio dalla sua sedia durante Servizio pubblico

ROMA - Marco Travaglio querelerà Silvio Berlusconi per le affermazioni contenute nella lettera letta da Silvio Berlusconi nell'ultima puntata di Servizio pubblico. Il giornalista in particolare contesta l'espressione «Travaglio è un diffamatore di professione: ha dieci condanne per diffamazione», in un articolo in cui enumera le «12 balle blu» del Cavaliere.

La replica. «Il sottoscritto - scrive Travaglio -, in 30 anni di attività, su 30 libri, 30 mila articoli, centinaia di trasmissioni televisive e online, è stato denunciato circa 300 volte in sede civile e penale. In sede civile ha perso alcune cause, pagando il risarcimento del danno, mai per avere scritto il falso, ma perlopiù per casi di omonimia o per critiche ritenute eccessive o per fatti veri mal compresi dal giudice o mal dimostrati dalla difesa. In sede penale, non ha mai riportato una sola condanna definitiva per il reato di diffamazione». 

La precisazione. «Quella citata da Berlusconi nella letterina scrittagli dal suo staff - prosegue il giornalista - scopiazzando da Wikipedia non è né definitiva né caduta in prescrizione: si tratta di una condanna penale in appello a risarcire Previti con una multa di 1.000 euro (per un articolo pubblicato sull'Espresso e uscito monco a causa di un taglio redazionale), su cui pende il mio ricorso in Cassazione senza che nessuno abbia dichiarato la prescrizione del reato».


http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/travaglio_querela_berlusconi_lettera_santoro_diffamatore_professione_condanne_penali_civili/notizie/243878.shtml