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sabato 21 maggio 2016

LE OPERE D'ARTE SOTTRATTE ALLA MAFIA IN MOSTRA A REGGIO CALABRIA (FOTO). - Dominella Trunfio

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Camminando tra un quadro di Dalì e uno di Ligabue sorge spontaneo chiedersi in quale parete di casa Gioacchino Campolo, il cosiddetto re dei videopoker di Reggio Calabria, li tenesse appesi.
Tra i beni confiscati a Campolo, un patrimonio di oltre 300 milioni di euro tra immobili e slot machine, finito nel mirino della Dda per i suoi rapporti organici con la ‘ndrangheta, ci sono infatti anche delle opere d’arte restituite in questi giorni alla città calabrese.
Fanno parte oggi, infatti, di una grande mostra di 125 metri quadrati allestita nel neonato Palazzo della cultura intitolato a Pasquino Crupi, compianto intellettuale calabrese.
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Ci sono quadri di Salvador Dalì, di Fontana, di Carrà, di Ligabue, di Sironi e De Chirico, una collezione scoperta nel 2010 tra gli immobili di Campolo. In cucina, nel corridoio, nella camera da letto, un patrimonio immenso composta da 125 tele che percorrono la storia dell’arte dal Seicento al Novecento.
Che fosse veramente un esperto d'arte è tutto da vedere, dimostrazione ne è il fatto che tra i quadri non mancano i falsi, in tutto 19 tra cui uno di De Chirico e un Picasso. Insomma la storia del truffatore che viene truffato.
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Foto: greenMe.it

lunedì 4 novembre 2013

Quadri trovati a Monaco, domani conferenza stampa procura.


      AFP

Berlino, 4 nov. (TMNews) - Bisognerà attendere fino a domani per sapere qualcosa di più sulla sensazionale scoperta fatta nel 2011 tra i rifiuti e il disordine in un appartamento di Monaco di Baviera: 1.500 opere d'arte fra cui dei Picasso, dei Matisse e dei Chagall, numerose delle quali verosimilmente provenienti dalla spoliazione degli ebrei da parte nazista. La procura della città bavarese di Augusta, a cui competono le indagini sul caso, ha convocato per domani una conferenza stampa sulla vicenda che, prima della rivelazione ieri del settimanale Focus che è riuscito a mettere le mani sui fascicoli dell'inchiesta, era stata tenuta per oltre due anni sotto silenzio.

Anche il governo ha mantenuto il segreto il più possibile, probabilmente per l'immenso compito che rappresenta l'identificazione delle opere e la ricerca della loro origine o dei loro proprietari. Dopo la rivelazione, l'esecutivo ha solo ammesso di essere al corrente "da diversi mesi" della scoperta fatta dai doganieri del capoluogo bavarese. Il governo "ha aiutato gli inquirenti fornendo esperti di arte 'degenerata' e di opere rubate dai nazisti", si è limitato a spiegare oggi il portavoce dell'esecutivo berlinese, Steffen Seibert, nel consueto incontro del lunedì con la stampa. (segue, con fonte Afp)


http://www.tmnews.it/web/sezioni/esteri/quadri-trovati-a-monaco-domani-conferenza-stampa-procura-PN_20131104_00118.shtml