mercoledì 10 agosto 2011

Rispunta la questione delle liquidazioni (Mastella 307mila euro, Biondi 278mila, Cossutta 345mila, etc). E sono pure esentasse!!! by MARIO GIORDANO on




Non solo i vitalizi. Anche la liquidazione (esentasse). La “Stampa” di oggi (mercoledì 10 agosto) rilancia a tutta pagina un tema caro al popolo anti-Sanguisughe. Non solo infatti ai nostri ex parlamentari paghiamo un ricco vitalizio, che matura con soli 5 anni di contributi alle spalle (Cinque! Mica 35 come i cittadini comuni!), macché: noi paghiamo loro anche un abbondante “liquidazione”, motivata per “il reinserimento” (è naturale, no? Chi ha fatto il parlamentare deve essere “reinserito”. E ha bisogno di un bel malloppo di nostri soldi per farlo) e tecnicamente definita “assegno di solidarietà”. Proprio così, amici miei: siamo solidali (senza volerlo) con i conti correnti dei nostri ex parlamentari…

Badate bene: si tratta di un assegno molto molto robusto. Per restare all’ultima legislatura finita, quella del 2008, ecco quanto hanno portato a casa, fra pensione e liquidazione, alcuni parlamentari non rieletti: Clemente Mastella (9604 euro di pensione e 307mila euro di liquidazione); Luciano Violante (9363 euro di pensione e 278mila euro di liquidazione); Alfredo Biondi (9604 euro di pensione e 278mila euro di liquidazione), Armando Cossutta (9604 euro di pensione e 345mila euro di liquidazione).

Ultima beffa: le liquidazioni dei comuni cittadini sono sempre tassate al 27 per cento. Quelle dei parlamentari invece sono esentasse. Esentasse, proprio così. La solidarietà del resto non può mica soggiacere alle leggi del fisco. E la faccia di bronzo neppure.

http://www.sanguisughe.com/2011/08/rispunta-la-questione-delle-liquidazioni-mastella-307mila-euro-biondi-278mila-cossutta-345mila-etc-e-sono-pure-esentasse/

LA RIVOLTA DEGLI ESCLUSI. I tumulti inglesi. - di Viviana Vivarelli


In psicologia come in sociologia, nel teatro delle passioni come delle comunità, vige una regola dura, per cui ciò che è rimosso, sottratto alla visibilità, tende violentemente a tornare alla luce, nella forma del sintomo o della follia. Nel neoliberismo spietato, il rimosso è la povertà, sottratta ad ogni riconoscimento del Potere, e destinata a divenire miseria, cioè spinta selvaggia senza anima, programma o ideologia. Nei gruppi tribali primitivi la pena maggiore era l’esilio, l’essere cacciati dalla pace sociale, peggiore della morte, perché implicava la fuoruscita dell’individuo dai legami del gruppo che gli davano senso e guida, il ripudio del suo riconoscimento sociale. Nella società neoliberiste questo ripudio avviene all’interno delle comunità stesse nella sottrazione che il Potere fa ai poveri dei loro diritti. Il nuovo esilio si chiama ‘emarginazione’, la nuova rimozione è ancora più dura, perché il reietto mantiene dinanzi agli occhi le icone, che gratificano gli ‘integrati’. I poveri sono allontanati dal benessere e desiderano i suoi simboli che oggi sono tecnologici, le tv al plasma, gli ipode, gli iphone…Questa emarginazione colpisce in particolare i più giovani, quelli dell’età di mezzo, gli adolescenti o ragazzi, non ancora formati e dunque più fragili. Il sistema li emargina da ogni possibilità e preparazione, blocca il loro futuro, taglia loro le ali. Ai ragazzi poveri non viene offerta scuola, formazione o lavoro, ma disoccupazione, miseria e rifiuto sociale, o, al più, un impiego in guerre lontane come mercenario in cambio di una paga che porterà con sé una disumanizzazione anche maggiore.

Nei ghetti inglesi come nella banlieu francese sono i giovanissimi le vittime prescelte, il rimosso sociale, e saranno loro il sintomo che esploderà nella follia e nella devastazione.

Due cose colpiscono nei tumulti di Londra: la prima è che né il governo né la stampa hanno parlato di rivolte razziali, anche se in certi quartieri i ragazzi immigrati sono il 50% dei rivoltosi (all’accusa di ‘rivolta razziale’ si sono invece attaccati i razzisti nostrani che cercano pretesti per aizzare l’odio sociale e hanno ripetuto gli attacchi alla società multiculturale, così come scelsero immediatamente la tesi anti-islamica nella strage di Breivik), la seconda cosa che colpisce è che i membri del governo centrale o locale hanno rifiutato la causa prima della rivolta: l’emarginazione strutturale, e hanno parlato solo di criminalità vandalica. Hanno inteso così di eliminare una lettura sociologica che sarebbe stata critica del sistema.

Ma ciò che viene rimosso tenderà solo a riproporsi. Il neoliberismo non può pretendere di creare problemi gravissimi per poi ignorarli. L’Inghilterra porta in sé un’odissea di emarginazione sociale delle classi più povere presente in ogni momento della sua storia, aggravata dall’industrialismo prima e dall’esplosione del terziario poi, durissima in città minerarie o operaie come Manchester, Liverpool o Glasgow, e irrisolta nella Londra dove il lusso della City fa a pugni con l’abbandono di certi quartieri bassi, ghetti promiscui dove in luogo dei legami sociali si creano provvisorie gang, bande di giovanissimi vandali. Il pretesto per l’esplosione è indifferente, ma in genere, come in Francia o negli USA, si lega ad atti di violenza della polizia, che, come sempre quando il disagio sociale va di pari passo con quello economico, sfoga il proprio malessere sui più poveri, i più giovani, i neri, gli immigrati, l’anello debole del sistema, i non riconosciuti e dunque i non difesi. Le morti in carcere, le torture impunite, gli atti violenti delle forze dell’ordine contro comuni cittadini sono, anche da noi, un sintomo da non ignorare di un malessere pronto a esplodere. Ma il Potere non solo lo ignora, ma premia le repressioni anche inique trattenendo a sé i suoi vigilantes con l’omertà e la carriera.

Se gran parte della società inglese è più emancipata che altrove, proprio grazie alla multiculturalità, alla non invasività di una chiesa di Stato, all’ambientalismo, alla difesa dei diritti umani, si mantiene, nell’ambito del potere statuale, una rigida struttura neoliberista anglosassone, non diversa da dx a sx, che spinge al colonialismo, alla guerra, alla depredazione, all’emarginazione, sia fuori che dentro lo Stato.

Il sistema è violento e semina violenza. Non ammette cura e prevenzione, ma risolve con iniquità e sanzione. Le sommosse sono un’esplosione di rabbia e alienazione. Sono una reazione selvaggia al consumismo che depreda i prodotti del consumismo stesso per poi distruggerli: i vestiti, gli oggetti tecnologici, le merci di lusso…si rubano questi oggetti ma si danno anche alle fiamme gli edifici o i negozi che le contengono, odio e amore insieme, avvalendosi del fatto che il Potere ha fatto tagli rovinosi nelle forze dell’ordine, il che dà il senso di una razzia impunita. Hanno distrutto perché potevano, perché le probabilità di essere fermati erano basse grazie ai tagli fatti dal governo sulle forze di polizia.

Questi ragazzi sono molto giovani, intorno ai 14 anni, è stato arrestato persino un undicenne grazie al fatto che la legge inglese punisce sopra i 10 anni e Camerun ha chiarito in modo secco che chi è abbastanza vecchio per fare del male è abbastanza vecchio per essere punito. Sono le vittime primarie di una sopraffazione politica.

Il sistema ha creato alienazione, assenza di legami sociali, assenza di relazione positiva col proprio ambiente che è vissuto come un sub-ambiente, deprivato dei diritti fondamentali. Questi ragazzi crescono con la convinzione di essere estranei al proprio intorno, sono nemici in casa, il sistema li ha ributtati e loro sanno che il sistema non farà nulla per loro e che loro non devono nulla al sistema. La città esiste in quanto li esclude. I quartieri dormitorio. I tagli alle reti sociali, culturali, sportive, scolastiche, di contenimento e di realizzazione, che sempre si legano ai sistemi classisti e oppressivi e che, ora, con la crisi, falcidiano le possibilità dei più giovani, creano ghetti di malessere e di alienazione.

Il problema delle rivolte inglese non è, come vorrebbe far credere il razzismo della dx, l’immigrazione, è l’alienazione, che colpisce gli immigrati come gli autoctoni. Per questi ragazzi non esiste un ’noi’, esiste un ‘io’ che si unisce ad altri ‘io’ solo saltuariamente nella razzia, nella banda selvaggia, nella distruzione. Essi stanno gridando: “Non esiste qualcosa come la società! Non esisto io!” E tentano impropriamente di riaffermare, con la violenza, se stessi.

Indice notevole di questa anomia da perdita di identità è stato il fatto che la comunità turca, dotata di maggiore spirito comunitario, ha difeso le proprie case e i propri beni dai vandali, riuscendo dove la polizia falliva. Là dove la società esiste, esiste il diritto. Là dove la società diventa sopraffazione politica ed economica, esiste solo la rabbia. Questo dimostra come la disintegrazione sociale sia la causa del fenomeno. Ma la disintegrazione sociale è causata dal fatto che il sistema ha separato il Potere dal Valore.

Dalla Thatcher in poi, il neoliberismo, sistema perverso e classista, ha prevalso in Occidente, peggiorando la vita dei più poveri e spingendo dalla povertà alla miseria, che è anche povertà d’anima, e le cose non sono migliorate con le guerre e la falsa sx di Blair. La crisi attuale ha accentuato i tagli a uno stato sociale che non ha mai brillato in UK. La sanità inglese solo in tempi recenti ha coperto l’assistenza ai più poveri e la scuola è troppo cara per essere, come da noi, un parcheggio per ragazzi privi di lavoro e di prospettive. I tagli più recenti si sono abbattuti, come negli USA, sulle classi più basse. Sono stati appena tagliati i sussidi di solidarietà e le indennità scolastiche EMA, l’anno scorso l’Inghilterra è stata scossa dalle manifestazioni scolastiche e i durissimi tagli hanno portato migliaia di inglesi a manifestazioni pacifiche molto insolite in un paese che scende malvolentieri in piazza per motivi economici. Con la crisi e i tagli a senso unico del governo, la disoccupazione ha infierito su un paese senza più risorse interne e senza più apporti coloniali. Questo rende insostenibile la situazione nelle parti più povere del paese e accentuerà la violenza della reazione sociale dal basso. Le rivolte dei ragazzi sono solo un sintomo, ma le esplosione sociali per il malessere politico ed economico rischiano di essere il flagello dell’Occidente come di altri paesi che si stanno ribellando.

I poveri del mondo non hanno nessuna intenzione di pagare solo loro i pesi di una crisi che è stata prodotta dalla speculazione dei più ricchi.

Ma di questo né Camerun né Johnson hanno parlato. L’Europa tutta e ancora più gli USA non hanno nessuna intenzione di iniziare una critica al sistema. E’ più facile bollare come criminalità comune quanto accade. Ma il neoliberismo con la sua spietatezza ha prodotto una crisi che non farà che allargarsi se questa critica non sarà iniziata. Le rivolte giovanili sono solo il sintomo iniziale che la situazione è rovente. Gli anelli più deboli della catena esplodono e il neoliberismo non può pretendere di liquidarli come movimenti criminali lavandosi le mani delle proprie colpe.

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Lettera da mia figlia da Londra. Lei vive a Ealing che è uno dei focolari dei tumulti, mentre mio genero lavora nella City che, paradossalmente, confina coi quartieri più poveri:

“Ho sentito stamattina per un paio di ore i telegiornali prima di partire e nessuno dico nessuno ha accennato a cause per scontri razziali. I più' ragionano sul fatto che poiché tutto è cominciato da uno ucciso dalla polizia adesso la polizia ci va con la mano leggera e questo ha creato le condizioni per prenderne vantaggio. In più' ci sono tanti giovani un po’ allo sbando come in tutte le metropoli che ultimamente sono stati persi dai servizi sociali a causa dei tagli del Governo. Purtroppo con i telefonini si crea una specie di euforia, questi ragazzi sono tutti esaltati all’idea di mettere a fuoco un quartiere. A Ealing ci sono stati diversi negozi attaccati con gli estintori, per distruggere le vetrine, qualcuno è stato derubato ma la maggior parte mi è parsa di no. Un paio di macchine sono state bruciate ma altri quartieri di Londra hanno avuto veri e propri incendi.
Il proprietario del ristorante italiano vicino a noi ha visto qualche centinaia di ragazzi mezzi ubriachi che arrivavano e uno ha acceso un giornale per dargli fuoco al ristorante. Lui si è precipitato a dir loro: “Prendi quel che vuoi ma non bruciare il ristorante”, e quelli se ne sono andati via senza neanche entrare. La stessa cosa si è ripetuta in una zona turca di un collega di David, i proprietari dei ristoranti si sono messi di fronte ai locali e non sono stati toccati, perché questi sono ragazzi buoni a dar fuoco ma non reali violenti.
Io sono andata nel Centro di Ealing con la mia scopa, ho aiutato un negozio a tirare sui vetri e spazzato un po' per la strada. Pare che si siano trovati in un centinaio a Ealing oggi, ma la maggior parte delle cose non si potevano toccare perché c'era il cordone della polizia e tutti fotografavano. Ho parlato con tante persone, e come ti ripeto, nessuno, ma proprio nessuno, ha mai nominato il razzismo o la multiculturalià. Semmai i tagli della coalizione e questi giovani che sono un po’ senza casa né storia e non sanno come altro divertirsi, altro argomento è la fiacchezza della polizia, che non ha abbastanza agenti ma che pare anche inadeguata a rispondere.

http://ealingsustainable.wordpress.com/2011/08/09/clean-up-riots-in-ealing-my-story/

Questo mi pare un buon articolo che ti riassume l'analisi fatta in questi giorni. Come vedi non si dice nulla sul multiculturalismo:
http://www.bbc.co.uk/news/magazine-14463452

From now on I will try to live as if my efforts will make a big difference.

Da ora in poi proverò a vivere come se i miei sforzi faranno una grossa differenza.
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Quando i missionari vennero per la prima volta nella nostra terra, loro avevano le Bibbie e noi avevamo la terra.


Cinquant'anni dopo, noi avevamo le Bibbie e loro avevano la terra.

(Jomo Kenyatta, primo presidente del Kenya dopo l'indipendenza)


https://www.facebook.com/notes/aforismi-atei/quando-i-missionari-vennero-per-la-prima-volta-nella-nostra-terra-loro-avevano-l/177274292343217



La Legge Mosca: una truffa a danno del Popolo Italiano, voluta da parlamentari e sindacalisti disonesti .


LA LEGGE MOSCA: UNA TRUFFA QUASI TOTALMENTE DIMENTICATA. QUESTA LEGGE TRUFFA FU FATTA SOLO PER DARE BENEFICIO A 40.000 PERSONE CIRCA, DI BENEFICIARE DI PENSIONI IMMERITATE. LE TRUFFE DELLA SINISTRA A DANNO DEGLI ITALIANI CON LA COMPLICITA’ DEI SINDACATI LADRI.

Pochissimi sanno che cosa davvero sia questa truffa perpetrata al popolo italiano. Per più di 37 anni questa vergognosa legge truffa è rimasta in silenzio. Non ne ha parlato mai nessuno: lo facciamo adesso noi. Solo il 30 luglio del 1998 un senatore dell'opposizione, Eugenio Filigrana, allora di Forza Italia, presentò una lunga dettagliatissima interrogazione rivolta agli allora ministri del Lavoro e delle Finanze, Tiziano Treu e Vincenzo Visco. Il nome di Giovanni Mosca, comunque, rimane legato, piaccia o no, alla legge grazie alla quale decine di migliaia tra funzionari ex Pci, portaborse ex Dc e socialisti, e, immancabilmente, sindacalisti Cgil-Cisl e Uil,hanno potuto beneficiare - spesso abusivamente - di pensioni agevolate, e di godere dell'incredibile privilegio di riscattarsi a basso costo non solo gli anni trascorsi nel partito o nel sindacato, ma persino quelli passati sui banchi di scuola, purché si rientrasse nelle suddette categorie. Nel complesso, a beneficiare di questa manna sono state 37.503 persone, delle quali il 60% della Cgil (9.368 unità) o dell'ex Pci (8.081), seguiti a ruota degli ex padrini o impiegati della Dc (3.952), Psi (1.901), Cisl (3.042) e Uil (1.385). Rimangono poi altre 9,390 pensioni erogate, sempre grazie alla legge Mosca, ad appartenenti ad organizzazioni minori, comunque quasi tutte distribuite secondo la logica del favoritismo, della clientela e della lottizzazione.
IL DANNO CAUSATO AL POPOLO ITALIANO TOCCA E PROBABILMENTE SUPERA I 35MILIARDI DI LIRE ! Il meccanismo della truffa, peraltro, era semplice. In molti casi venivano dichiarati anni, persino decenni, fasulli oppure lavorati in maniera non continuativa. Tra i soggetti beneficiari della «legge Mosca», alcuni risultavano aver fatto gli autisti fin dall'età di 12 anni! Un altro esempio del modo truffaldino con cui ci si servì del provvedimento fu la vicenda giudiziaria di un impiegato toscano della Dc, che venne condannato per truffa e falso ideologico e dovette restituire quasi 325 milioni di lire di pensione intascati senza averne diritto. Ma il caso più eclatante fu il processo istruito contro 111 lavoratori fittizi di Pci, Dc, Cisl e Lega Coop, tutti accusati di aver usufruito della pensione garantita dalla legge Mosca senza aver mai lavorato, rispettivamente, presso partiti, sindacati e cooperative. In realtà, la maggior parte di costoro, negli anni riscattati, erano stati partigiani, soldati, studenti (delle medie inferiori) quando non addirittura detenuti! La questione ripiombò nel silenzio fino a quando, nel gennaio del 2001, Marco Palma, consigliere comunale di Roma, tirò nuovamente in ballo lo scandalo: «Il presidente dell'Inps, Paci, tiri fuori i nomi dei beneficiari della legge Mosca. Così avvieremo una vera e propria perestrojka presso l'Inps. Faremo luce sulla spartitopoli e sui moralisti che oggi lanciano strali sulla previdenza dei lavoratori». Parole che, come nel '98 quelle di Filigrana, sono rimaste del tutto prive di risposta.


martedì 9 agosto 2011

Una firma contro la “porcata” - di Stefano Corradino


Cinquantaquattro. Sono i giorni che abbiamo a disposizione per raccogliere 500mila firme, il numero necessario per far partire la macchina del referendum elettorale che dovrà abolire ilcosiddetto “porcellum”. Una legge pensata per sottrarre ai cittadini il potere di scegliere i propri rappresentanti. Da quando nel dicembre 2005 la legge è stata approvata, chi siede in Parlamento è infatti nominato esclusivamente dalle segreterie dei partiti.

Le regole elettorali sono uno strumento fondamentale della nostra Costituzione e della vita democratica. Se non funzionano, non funziona la democrazia. Abrogare questa legge, come affermaAndrea Morrone, presidente del Comitato referendario per i collegi uninominali è la condizione essenziale affinché “la Costituzione repubblicana sia resa, di nuovo, effettiva: per non essere più costretti a subire la “violenza politica” di dovere accettare “tutto o niente”, segnando, nella scheda elettorale, una croce su una lista di candidati integralmente scelti da altri e da pochi (com’è accaduto nelle elezioni del 2006 e del 2008): candidati spesso sconosciuti, spesso senza esperienza politica, senza nessun collegamento con i territori che pur dovrebbero “rappresentare”, semplicemente scelti – per meriti tutt’altro che indiscussi – da chi può premiarli, per ragioni spesso indicibili, con uno scranno in Parlamento”.

Inutile e ridicolo pensare che lo stesso Parlamento nato e consolidatosi con questa legge possa volerla abrogare o riformarla: chi l’ha voluta detiene ancora la maggioranza, nonostante il suo autore materiale, il ministro Roberto Calderoli, l’abbia definita lui stesso una “legge porcata”. Porcata perché truffaldina come ha più volte ripetuto Giovanni Sartori. Truffaldina perchè “assegna un premio di maggioranza alla maggiore minoranza”. Per effetto di questa legge se per esempio alle prossime elezioni Berlusconi si ricandidasse, ottenesse il 30% del voti e nessun altro partito o coalizione arrivasse a tanto, Berlusconi avrebbe alla Camera il 55% dei seggi.

L’unica possibilità per cancellare questo mostro giuridico è pertanto affidata agli stessi cittadini. Il tentativo fatto due anni fa è fallito allorché il referendum non raggiunse il quorum. Ma oggi, sull’onda dello straordinario risultato ottenuto il 12 e il 13 giugno l’abrogazione di questa legge è possibile.

Da oggi al 30 settembre
serve però uno sforzo straordinario da parte di tutti e fin da subito è fondamentale che si costituiscano comitati territoriali e che ognuno di noi, singolarmente o in gruppo vada a firmare, faccia circolare l’informazione. Che si allestiscano banchetti perfino nelle spiagge tra gli ombrelloni e i chioschi di bevande, in montagna tra i parchi e le riserve naturali, nelle città accanto all’ingresso dei musei o all’entrata dei botteghini dove si fa la fila per un concerto o un film in un’arena.

Abbiamo lottato e vinto contro la privatizzazione dell’acqua, il nucleare e contro una delle tante troppe leggi ad personam. Adesso dobbiamo impegnarci tutti insieme affinché sia restituità la dignità ai cittadini-elettori contro le tante caste e logge che vorrebbero costringerci al silenzio e alla logica della delega in bianco.



Legge elettorale, dalla masseria di Di Pietro parte la raccolta firme per il referendum.


Per abrogare il porcellum si muove anche Vendola e lancia una manifestazione a Roma per il primo ottobre

Parte da Montenero di Bisaccia la raccolta firme dell’Idv per il referendum per abrogare la legge elettorale. Le prime firme sono state raccolte nella masseria di Antonio di Pietro, in provincia di Campobasso, in occasione dell’annuale Festa sull’Aia con la quale il leader del partito incontra, nella sua casa, dirigenti e militanti. E al fianco dell’Italia dei Valori si schiera anche Nichi Vendolache, per cancellare il “porcellum” lancia una grande manifestazione a Roma per il primo ottobre. Prima Di Pietro dal trattore poi Vendola dal sito internet di Sel, hanno così aperto una corsa di due mesi per raccogliere le firme necessarie per una nuova legge elettorale.

Il referendum, ha detto il leader dell’Idv, “è l’unico sistema per indurre il Parlamento a modificare questa legge elettorale che ha arrecato danni alla democrazia e al Paese. Invece di aspettare le nuove elezioni e quindi un nuovo Parlamento che poi riformi il sistema di voto, noi crediamo che il referendum sia il giusto pungolo per lavorare subito alla soluzione. Da oggi – conclude Di Pietro – siamo anche impegnati per il referendum abrogativo delle province, che noi chiediamo da sempre. L’Italia deve tagliare spese inutili e sprechi, se vuole ritrovare stabilità finanziaria e utilizzare risorse per lo sviluppo”.

Nella lettera appello, invece, Vendola parte dalla crisi economica e arriva all’Italia che “affoga in un post-berlusconismo fatto di macerie e di qualunquismo, la sinistra si consegna alle bancarelle come un gadget per turisti. Non possiamo star fermi, assistere a questa discesa agli inferi senza reagire”, scrive. “Le giovani generazioni – prosegue Vendola – e parti rilevanti di opinione pubblica chiedono un segno tangibile, credibile, radicale di cambiamento. Scontiamo anche la poca credibilità di una rappresentanza parlamentare ostaggio delle nomenclature di partito, con un sistema elettorale che riesce a umiliare i principi del pluralismo democratico non garantendo alcuna stabilità politica”.

Per la somma di queste ragioni, Vendola chiede di predisporre i banchetti per la raccolta delle firme per promuovere un nuovo referendum per abrogare il porcellum “legge-vergogna”, e porre il tema di un nuovo sistema elettorale. Ignorare la crisi della democrazia comporta, per Vendola, conseguenze gravi per la qualità e la moralità della politica. “E il primo ottobre noi di Sinistra Ecologia Libertà – conclude Vendola – prepariamoci a riempire una grande piazza di Roma. Fare piazza, intrecciare parole di verità e di ribellione, rendere visibile la voglia di cambiare, aiutare l’Italia migliore a uscire dal guscio della paura e del rancore. Il tempo dell’alternativa è ora”.



WHY?- postato da Claudia Petrazzuolo.


Ho mal di pancia!, ancora, di nuovo.
“Non ti preoccupare – mi dice il medico all’ennesimo consulto – se fosse una cosa brutta…, ormai ce ne saremmo accorti: è lo stress, un po’ di colite…, mangia qualche giorno in bianco e vedrai, passa da solo… -
- Medicine … ? – gli chiedo nella speranza di attenuare quel sordo spasmo cronico che da tempo immemorabile mi è compagno di tutti i giorni.
- Ma no, sopporta, e poi non vorrai farmi sforare con la spesa sanitaria …, vai, vai… e se non passa… fammi sapere.-
Non sbatto la porta solo perché il suo studio di porte non ne ha. Una pesante tenda lo divide da un lungo corridoio che da nella sala d’aspetto. Il tutto alla faccia della privacy di ciascuno.
Salgo in macchina, ancora una volta mi tocca andare a spendere di tasca i soldi per il buscopan oppure per il rilaten o per qualsiasi cosa mi consiglierà il farmacista. Sono incazzato nero, il ventolin più di due al mese non si può, il mepral me lo devo comprare dato che è prescrivibile solo dopo una gastroscopia e per farne una o paghi o aspetti tre mesi, l’ecoaddome … non ne parliamo, di mesi ce ne vogliono quattro….
- Oh Signore! - Penso sgommando all’uscita del parcheggio , rendendomi immediatamente conto di aver fatto l’ennesima cazzata; il vigile messo lì dalla divina provvidenza e dalla fame di soldi comunale, alza immediatamente la paletta e fa segno di accostare. Mi affianco al marciapiedi, spengo il motore, che veda che voglio collaborare, e con il mio miglior sorriso lancio un accomodante, speranzoso “ buon giorno”.
- Lei è senza cintura – mi assale - guida come un pazzo …, per chi dovrebbe essere un buon giorno?... Patente e libretto. –
Gesù, ecco che ho di fronte un altro con la voglia di fare lo spiritoso o che magari è solamente incazzato pure lui. Lo guardo, no, non mi pare che manifesti qualche sintomo di dolore: ha l’aria tipica di quello che, indossata una divisa, ha deciso che adesso l’aggiusta lui il mondo:
- Veda è che … - gli porgo la patente- … il problema sta nel fatto che ho mal di pancia e avevo fretta di arrivare in farmacia ….-
- Lei era senza cintura … -
- Non lo nego … le stavo spiegando … -
- Io so solo che lei era senza cintura … -
S’è rotto questo qua e non ha alcuna intenzione di collaborare; adesso mi fa male anche lo stomaco, avessi almeno con me il mio Mepral: diciassette euro e quando ti serve non ce l’hai mai appresso:
- Mi lasci dire …, non posso mettere la cintura perché mi stringe sulla pancia e dato che mi fa male, allora non la metto …-
- Ah – esclama - Ha l’esenzione, bene, me la faccia vedere … -
- No guardi, l’esenzione non ce l’ho, per averla devo fare una visita specialistica che mi hanno programmato fra tre mesi e quindi … -
- E quindi è in contravvenzione …, che fa concilia?... –
- Guardi, ho le prescrizioni del mio medico … queste non vanno bene?-
- La legge dice che deve essere il Medico della Asl a fare il certificato …, allora concilia?-
- No, non solo non concilio, - cerco di tagliar corto tra uno spasmo intestinale ed uno gastrico - ma le contesto il verbale e pretendo che lei scriva che non ho nessuna intenzione di pagare la multa … e facciamo presto perché se no le vomito addosso ... .-
La minaccia funziona perché dopo poco sono di nuovo in macchina in cerca di una farmacia con in più un mal di stomaco bestiale ed un debito di 170 euro verso il sindaco che io ho votato e che ha abbassato i pantaloni a questo governo di merda … .
Passo davanti alla Asl, decido di fare il buon cittadino e mi metto in fila per la visita dal medico sanitario; due ore, finalmente è il mio turno, entro: sono una persona educata, saluto, mi siedo, spiego i miei sintomi, gli dico del mio medico, gli racconto come per fare gli accertamenti richiesti ci siano almeno tre mesi di attesa. Lo sa, ma sembra non gliene freghi nulla, gli chiedo di visitarmi e poi di certificare quanto di sua competenza. Sbuffa, mi guarda dice che non può certificare niente: senza quegli esami il certificato di esenzione all’obbligo della cintura non può farmelo. Nemmeno provvisorio.
- Ma dottore … - tento un dialogo da collaborazionista - … lei mi visiti.., la sua scienza le suggerirà di certo qualcosa, potrà certificare se non la causa, almeno i sintomi … .-
Si incazza, alza la voce, volge lo sguardo al cielo e poi intorno come a chiedere aiuto e protezione dalla protervia di questi rompicoglioni che ogni giorno vengono ad arrecargli fastidio, quindi puntando un dito tremante e minaccioso:
- Quello che posso o non posso fare – sbotta – lo decido io, ha capito?..-
Non lo lascio continuare, gli acchiappo quel dito con la mano e glielo spingo fin sotto il naso:
- Maledetto idiota – gli faccio – almeno certificami quanto sei stronzo! – poi lo mando affanculo ed esco sbattendo una porta, lui ce l’ha, che si apre in una sala di persone le quali, avendo sentito tutto nonostante la porta, sono plaudenti ed approvanti.
Non credo mi denuncerà, avrei troppi testimoni a mio favore; comunque sia, ormai sono lanciato, ho deciso che, per quanto mi riguarda, stomaco ed intestino vadano a farsi fottere anche loro, che crepino, si ulcerino, muoiano ed io con loro, ma questa volta non mi fermo: punto di arrivo la stazione dei caramba. Ha i capelli bianchi, arruffati, sembra si sia svegliato da poco ma la sua espressione è tipica di colui che “ almeno per oggi basta! “. E’ un maresciallo maggiore, dietro alla scrivania ricolma di carte ed incurante del telefono che continua a squillare mi esorta a raccontargli il motivo della mia visita. Lo stomaco si contorce strappandomi un gemito di dolore, si preoccupa, mi offre un bicchiere d’acqua che rifiuto per poi sotterrarlo nel pantano della mia storia.
Vedo, anzi intuisco che è tentato dal farmi un sermoncino sul rispetto che si deve ad un pubblico ufficiale, ma ci ripensa, poi scrolla le spalle e con fare rassegnato ma accomodante lancia un: - Ed io cosa dovrei fare?....? – che mi lascia disarmato e frustrato. Lo guardo, scrollo le spalle anche io, mi alzo, faccio per andarmene e, sulla porta, tento un ultima disperata carta:- Ma la legge Bassanini, non mi permetterebbe di autocertificare il mio stato di sofferenza? –
Scuote la testa senza rispondere, lo lascio che sorride forse pensando alla mia illusione o forse solamente al fatto che la giornata sta per terminare. L’insegna della farmacia, pretenziosamente scritta anche in greco, illumina le mie spalle, ho fatto rifornimento di tutto ciò che mi serviva: 60 euro di medicinali! Chissenefrega, li leverò dai soldi dell’iva e chi s’è visto s’è visto … .
Finalmente a casa.
I farmaci cominciano a fare il loro effetto mentre il televisore biascica notizie su notizie ed ogni telegiornale è normalizzato all’altro nel dire che: “ I mercati qui .., Berlusconi là …., Tremonti sopra …, Bossi sotto …, gli italiani comunque inchiappettati! ”. Socchiudo gli occhi e mi perdo in alte considerazioni socio-politico-filosofiche: “ Domani …, domani …, sto meglio e rompo il culo a tutti …, domani … FORSE … !.
Fortebraccio “