giovedì 12 aprile 2012

NEL GERME DI GRANO LA VITAMINA DELLA GIOVINEZZA.

Roberta Montagna
(Erborista)

 
Un alimento vitale ed energetico, ricco di vitamina E,
che ha proprietà antiossidanti e regola il sistema ormonale.
Il germe è l’embrione da cui si sviluppa la pianta, è la parte più vitale del seme, quella che racchiude tutti gli elementi necessari per generare una nuova pianta e farla crescere. Anche noi possiamo usufruire di questa riserva di forza vitale inserendo nella nostra alimentazione quotidiana il germe di grano che ci garantisce un apporto di principi nutritivi ricco ed equilibrato, un aiuto importante per mantenere o ritrovare la salute.
Il germe di grano contiene le vitamine E, B1, B3, B5, B6 e F e gli oligoelementi calcio, potassio, silicio, fosforo, zolfo, zinco, rame, ferro, magnesio, manganese, selenio e molibdeno.
Contiene anche Octasanolo che agisce sul glicogeno dei muscoli e contrasta il senso di fatica.
Ma la sua importanza nell’alimentazione è dovuta soprattutto alla presenza di grandi quantità di vitamina E che viene assimilata grazie alla presenza del magnesio.
Il magnesio ha un ruolo fondamentale nel metabolismo dei grassi, degli zuccheri e delle proteine; è il coenzima che attiva ben 350 enzimi. Regola l’equilibrio di sodio, potassio e calcio ed ha un benefico effetto sul sistema nervoso. Aiuta anche a regolare l’equilibrio acido-alcalino dell’organismo.
La sinergia della vitamina E e del magnesio rende il germe di grano un alimento molto vitale, apportatore di energia psico-fisica. Il germe di grano è quindi utile nelle condizioni di stress fisico e psichico, intensi allenamenti sportivi, eccesso di radicali liberi, le sostanze aggressive che proliferano nel nostro organismo a causa dell’inquinamento, delle radiazioni, dell’età e anche dei pensieri e sentimenti negativi.

Il modo migliore per assumerlo è aggiungerlo alle insalate. Può essere aggiunto anche ad altri cibi freddi.
Per mantenere le sue proprietà non deve essere riscaldato né surgelato. Inoltre è fondamentale tener presente che il germe si trova nella parte più esterna del chicco, quella parte in cui, se il prodotto non proviene da coltivazioni biologiche, si accumulano tutti i veleni chimici usati nell’agricoltura convenzionale quali: concimi, pesticidi ed erbicidi; in questo caso i veleni chimici annullano e distruggono tutte le proprietà salutari del germe di grano.
Prima di farne uso occorre perciò accertarsi che il prodotto sia biologico certificato, solo in questo caso infatti possiamo usufruire dei benefici del germe di grano.
 
LE PROPRIETA' TERAPEUTICHE DELLA VITAMINA E
È una vitamina liposolubile, del gruppo delle tocoferoli. Il modo migliore per assumerla è mangiando il germe di grano che ne è ricco.
Protegge le membrane cellulari dall’attacco dei radicali liberi, agisce quindi come antiossidante. Previene e ritarda l’invecchiamento delle cellule, per questo è considerata la vitamina della giovinezza.
La vitamina E diminuisce il tasso del colesterolo “cattivo” (LDL) che, quando è eccessivamente alto, si deposita sulle pareti delle arterie; agisce sull’apparato cardiovascolare anche contrastando la formazione di grumi, che ostruiscono vene e arterie. È un leggero vasodilatatore, svolge attività antitrombotica e rinforza le pareti dei capillari. Stimolando la diuresi, migliora la situazione di soggetti cardiopatici e/o ipertesi.
Se assunta ad alti dosaggi, la vitamina E è notevolmente efficace anche nella cura di reumatismi, artrite, artrosi e arteriosclerosi proprio perché neutralizza i radicali liberi che aggrediscono e distruggono le articolazioni così come sono responsabili dei fenomeni degenerativi che si traducono in un indurimento delle pareti delle arterie.
La vitamina E previene e cura anche altre patologie degenerative come la cataratta, il morbo di Alzheimer e di Parkinson ed anche alcuni tumori. Migliora la messa a fuoco della vista nelle persone di mezza età.
È utile alle persone soggette a flebopatie perché previene la comparsa di flebiti e trombo-flebiti.
Questa vitamina stimola il sistema immunitario, combatte l’anemia, migliora la trasportabilità dell’ossigeno da parte dei globuli rossi e partecipa alla formazione e alle funzioni dei muscoli. Previene le mastopatie fibrocistiche, protegge l’apparato riproduttivo e regola la funzionalità dell’apparato ormonale; aiuta a prevenire gli aborti. È coadiuvante in alcune forme di epatiti, si utilizza nella cura delle dermatiti e nella cura dell’Herpes. Svolge inoltre azione immunostimolante, proteggendo le membrane cellulari da batteri e virus.
È attiva anche nei processi energetici, aumentando la resistenza dell’organismo.
Contribuisce a mantenere la pelle in buone condizioni, previene e attenua le rughe.
Consente una riduzione del fabbisogno di vitamina A perché la protegge dalla scomposizione, inoltre protegge la vitamina C e le vitamine del gruppo B dall’ossidazione.
Protegge dall’ossidazione anche diversi ormoni e consente un corretto utilizzo da parte dell’organismo dell’acido linoleico. È importante sapere che il cloro dell’acqua potabile può ridurne l’assorbimento.

E' BENE SAPERE CHE...
...anche le vitamine possono essere transgeniche

La vitamina C sintetica, comunemente prescritta dai medici, viene prodotta con un processo chimico nel quale l’amido di mais è trattato con acido idrocloridrico per produrre l’acido ascorbico.
Ricordiamo che il mais è la pianta alimentare che è stata in assoluto oggetto del maggior numero di ibridazioni e modificazioni genetiche.

E' importante anche sapere che le vitamine sintetiche “non possono supplire a una carenza di vitamine naturali e numerosi studiosi hanno trattato questo argomento. Alcune affezioni che non si sono potute guarire con forti dosi di vitamine di sintesi, sono state guarite con piccolissime quantità di vitamine naturali.” (Jean Valnet - Cura delle malattie con ortaggi, frutta, cereali e argilla. Pag. 45). Infatti le Vitamine naturali, oltre a essere prive di sostanze chimiche tossiche e di O.G.M. (Organismi Geneticamente Modificati), sono anche più assimilabili e più efficaci di quelle sintetiche, grazie anche alla sinergia con altri elementi presenti in natura.

UN FRUTTO INDIANO PER RAFFORZARE IL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO.




L’Amla è un potente antiossidante, 
rigenera le cellule e rafforza le difese naturali dell’organismo.


Il suo nome botanico è Emblica Officinalis, è una pianta conosciuta in India anche come Amalaki, ma viene chiamata più comunemente Amla. Appartiene alla famiglia delle euforbiacee, cresce spontanea, ma viene anche coltivata. Il suo frutto succoso, verde, carnoso ha una dimensione di oltre due centimetri con sei spicchi lievemente disegnati e sei semi.
L’Amala occupa un posto importante nella medicina tradizionale orientale ed è la pianta più comunemente usata in India, in particolare nella medicina ayurvedica che la utilizza da 5000 anni; è infatti presente nel 50% delle formule medicinali ayurvediche.
Solo recentemente ha iniziato ad essere utilizzata anche in Occidente. Studi scientifici ed analisi effettuate sull’Amla hanno permesso di identificare le sostanze preziose per la salute che essa contiene, prima fra tutte la vitamina C.
L’Amla non è solo la più ricca fonte di vitamina C esistente sul Pianeta, ma anche la migliore poiché è completa di tutti i bioflavonoidi, le sostanze che la natura affianca alla vitamina C perché possa agire come antiossidante. L’Amla contiene anche le Saponine che uccidono o inibiscono le cellule tumorali, senza uccidere contemporaneamente le cellule sane come fanno invece i farmaci anticancro, i chemioterapici. Le saponine inoltre eliminano il colesterolo dal corpo, agiscono come antibiotico naturale e sono efficaci nel trattamento di infezioni da funghi e lievito. Anche le saponine rafforzano le difese immunitarie.
Esperimenti condotti in Giappone, all’Istituto Niwa di Studi Immunologici hanno provato che l’Amla contiene alti livelli di superossido dismutase (SOD, un potente antiossidante, vero e proprio spazzino dei radicali liberi.
Possiamo comprendere l’importanza di questa sostanza contenuta nell’Amla, se teniamo presente che un eccesso di radicali liberi indebolisce l’organismo al punto tale da provocare malattie degenerative come, per esempio, l’Alzheimer, il morbo di Parkinson, la demenza senile, e così via. Con questo frutto che ci arriva dalle foreste dell’India, la natura ci dà la possibilità di rafforzare le nostre naturali difese immunitarie contro virus e batteri, senza bisogno di intossicarci con farmaci e vaccini. L’Amla contiene tutte le sostanze terapeutiche fondamentali per la cura delle malattie.
Per una guarigione completa e duratura è però indispensabile scegliere l’alimentazione vegetariana e biologica che favorisce l’eliminazione delle tossine accumulate ed evita di introdurne e crearne altre nel corpo. Non dobbiamo inoltre dimenticare che anche lo stress, le paure, i pensieri e i sentimenti negativi creano tossine nel corpo e abbassano le difese immunitarie predisponendo così il corpo alle malattie.
PROPRIETÀ TERAPEUTICHE DELL’AMLA
- L’Amla è molto utile per prevenire e curare l’influenza e tutte le malattie da raffreddamento. 
- È utile anche nell’anemia, nelle malattie croniche dei polmoni, nelle malattie del fegato e della milza, nella gastrite e in tutte le forme di reumatismo, artrite eartrosi.
- Cura la pressione alta, il colesterolo e i disordini cardiaci.
- Combatte virus, batteri e funghi.
- L’Amla inoltre rigenera le cellule, fa aumentare la produzione e la secrezione di interferone e corticosteroidi, gli ormoni che vengono prodotti dalle nostre ghiandole surrenali ed hanno la funzione di proteggere il corpo dalle infiammazioni e dai processi degenerativi.
- Facendo alzare il livello totale delle proteine nell’organismo, l’Amla ha anche la proprietà di far aumentare la massa corporea perché favorisce la combustione dei grassi.
AMLA E SPIRULINA: UNA PERFETTA SINERGIA
Anche la Spirulina rafforza le difese immunitarie in quanto aumenta fino a tredici volte gli Interferoni, gli ormoni che sostengono la naturale risposta antivirale e anticancro del corpo.
Inoltre la Spirulina contiene il 60% di proteine di alta qualità mentre l'Amla aumenta la sintesi delle proteine; per questo le due sostanze, se assunte

Da Berlusconi versamenti a Minetti e gemelle De Vivo testimoni nel caso Ruby. - di Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella

Il consigliere regionale della Lombardia, Nicole Minetti (Ansa)

Pochi mesi fa sborsati 127 mila euro


MILANO - L'imputato che paga 127mila euro a tre testimoni del suo processo solleva sospetti in qualunque dibattimento: ma diventa un caso se il processo è quello di Ruby e del bunga-bunga, se l'imputato generoso è l'ex premier Silvio Berlusconi (appena prosciolto per prescrizione dall'accusa di aver corrotto in un'altra vicenda il testimone David Mills), se i quattro bonifici sono di appena pochi mesi fa e cadono nel pieno delle udienze. E soprattutto se le beneficiate sono tre importanti testi del suo processo: le gemelle Eleonora e Imma De Vivo, e la consigliere regionale lombarda pdl Nicole Minetti (che è invece imputata nell'altro processo con Lele Mora e Emilio Fede).
La storia, che si stenterebbe a credere se non esistessero le contabili bancarie acquisite dalla Procura dopo la segnalazione dell'Unità di informazione finanziaria (Uif) di Banca d'Italia, affiora mercoledì dalle «indagini suppletive» notificate a sorpresa dai pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano sia ai difensori di Berlusconi, nel processo dove l'ex premier (prossima udienza lunedì) è imputato di prostituzione minorile per i rapporti con la minorenne marocchina Karima «Ruby» el Mahroug e di concussione per le pressioni sulla Questura milanese la notte del 27 maggio 2010, sia ai legali di Minetti-Mora-Fede nel processo (prossima udienza domani) dove l'ex igienista dentale, l'impresario di starlette tv e l'ex direttore del Tg4 sono imputati di favoreggiamento della prostituzione nelle «cene eleganti» ad Arcore.
Il 14 ottobre 2011 Minetti, cioè la persona accusata di aver gestito gli aspetti logistici delle notti di Berlusconi (reclutamento, affitti in via Olgettina, bollette), sul conto in Banca Intesa San Paolo incassa 15.000 euro inviatigli come «prestito infruttifero» da Silvio Berlusconi, che un mese dopo gliene spedisce altri 40.000 senza causale descrittiva. Ma già il primo luglio 2011 Berlusconi, sempre dal proprio conto personale presso il Monte dei Paschi di Siena, con la causale «regalìa» bonifica 42.000 al conto personale di Enzo De Vivo presso l'agenzia napoletana della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, che il 7 ottobre 2011 incassa dal premier altri 30.000 euro.
Interrogato il 5 aprile scorso dal pm Boccassini, Enzo De Vivo, titolare di un impianto di carburanti, conferma di aver ricevuto sul proprio conto (anziché su quello delle figlie «per evitare pettegolezzi») i 72.000 euro da una persona mai conosciuta, appunto Berlusconi, ma che le sue figlie gli avevano anticipato avrebbe dato loro un aiuto finanziario: Eleonora e Imma De Vivo, le gemelle dell' Isola dei Famosi 2008, inserite dai pm tra i testi del processo all'ex premier e tra le «persone offese» del processo a Minetti-Mora-Fede in quanto assidue ospiti delle serate di Arcore, inquiline di un trilocale messo loro a disposizione in via Olgettina, protagoniste di intercettazioni-cult (Berlusconi «lo trovo un po' out, ingrassato, imbruttito: deve sganciare. Speriamo sia più generoso, io non gli regalo un c...»), definite «un amuleto» dal premier che le invitava a margine dei Consigli dei ministri a Napoli nell'emergenza rifiuti, e così evocate il 15 gennaio 2011 da una ballerina testimone delle notti di Arcore, Maria Makdoum: «Finita la cena il presidente disse: "E ora facciamo il bunga-bunga" e spiegò che cosa era, cioè una cosa sessuale (...) le De Vivo in mutande e reggiseno, il presidente le toccava e loro lo toccavano nelle parti intime». Il 14 gennaio 2011, giorno dell'invito a comparire a Berlusconi e delle perquisizioni alle ragazze, Eleonora De Vivo era stata trovata in possesso di una copia del proprio verbale datato 26 ottobre 2010 come «indagini difensive» dei legali del premier, che poi avevano ritenuto di non depositarlo.

mercoledì 11 aprile 2012

Maroni: "qualcuno ha approfittato della buona fede di Umberto Bossi".



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Indonesia: esperto, Tsumani scongiurato perche' sisma orizzontale.

TMNews CNN

(AGI) - Parigi, 11 apr. - Il terremoto di magnitudo 8,6 che ha investito la provincia indonesiama di Aceh, a Sumatra, e le successive scosse di assestamento non hanno provocato il temutissimo tsunami. Lo spiega la sismologa francese Susanne Sargeant, che collabora con il Centro di Controllo Geologico del Regno Unito. Secondo l'esperta, il terremoto e' stato 'a scivolamento', vale a dire con un movimento in senso laterale e non verticale. Per questo non sembra esservi stato alcun significativo spostamento del fondale marino capace di produrre gigantesche onde anomale (al massimo si sono registrate onde di un metro). "Si verifica lo strofinamento di due blocchi, ed e' chiamato terremoto a scivolamento", spiega la Sargeant. "Questo significa che non si e' verificato uno spostamento del fondale.
  Anche se un terremoto di tale magnitudo possiede il potenziale per causare un grande tsunami - prosegue - il fatto che non ci sia stato un sommovimento del fondale, vale a dire quello che genera l'onda, indica una bassa possibilita' di genesi di uno tsunami". Il relativo allarme e' comunque stato diramato non solo in Indonesia, ma anche in Thailandia, Malaysia e Singapore, persino in India, nello Sri Lanka e alle Maldive, e da ultimo addirittura sull'isola francese della Riunione, a est del Madagascar. Alle 15, poi, il centro americano di monitoraggio dello tsunami e quello geofisico dell'Indonesia hanno revocato l'allarme: "I livelli indicano che la minaccia si e' ridotta per gran parte delle aree interessate". L'area dove e' stato localizzato l'epicentro del terremoto principale, 431 chilometri a sud-ovest della citta' di Banda Aceh e a una profondita' di 33 chilometri, e' all'incirca la stessa dell'epicentro del terremoto di magnitudo 9,1 che il 26 dicembre 2004 scateno' un'onda anomala di proporzioni colossali, in grado di seminare morte e distruzione lungo l'intero Oceano Indiano, fino alle coste dell'Africa orientale.



http://www.agi.it/dalla-redazione/notizie/201204111626-cro-rt10212-indonesia_esperto_tsumani_scongiurato_perche_sisma_orizzontale

INDONESIA 11 04 2012 TERREMOTO Banda Aceh allarme tsunami earthquake



Un violento terremoto ha colpito l'Indonesia al largo della provincia nord-occidentale di Banda Aceh, sull'isola di Sumatra. Dopo la scossa di magnitudo 8.7 al largo dell'isola indonesiana di Sumatra è stata registrata una scossa di assestamento di magnitudo 8.8



Corruzione, il Consiglio d’Europa boccia il finanziamento pubblico ai partiti in Italia






Secondo il rapporto di 'Greco', braccio anti-corruzione dell’organizzazione paneuropea, il sistema dei controlli è inefficace. Dal 1997 al 2009 sono ben 91 le formazioni politiche che hanno presentato rendicontazioni false o incomplete. Eppure hanno ricevuto dallo Stato fino al 400% delle spese sostenute.

Controlli e sanzioni inefficienti sui bilanci irregolari dei partiti, e corruzione soggetta a tempi di prescrizione troppo brevi. Il risultato? Dal 1997 al 2009 sono ben 91 le formazioni politiche, nate e morte nel corso di quegli anni, che hanno presentato rendicontazioni false o incomplete. Eppure hanno ricevuto dallo Stato fino al 400% delle spese sostenute. La commissione Greco (Groupe d’Etats Contre la Corruptione), braccio anti-corruzione del Consiglio d’Europa in cui l’Italia è entrata solo nel 2007, ha bocciato il nostro sistema di finanziamento ai partiti. E ha richiamato l’urgenza di norme più stringenti contro il reato di corruzione a garanzia di un maggiore controllo. L’analisi effettuata si basa sui dati forniti dalla Corte dei Conti ma non riporta i nomi dei partiti sanzionati o coinvolti nei procedimenti giudiziari.

In Italia la normativa presenta “carenze “importanti”, controlli “inefficienti” e sanzioni “inefficaci”. Una situazione a cui, secondo Strasburgo, è “urgente” porre rimedio. E alla luce delle inchieste giudiziarie che hanno travolto la Lega Nord e la Margheritaanche i leader di Pd, Pdl e Udc hanno sollecitato l’introduzione di nuove norme per garantire la supervisione sui bilanci. I dati del rapporto fanno luce su un sistema complesso e opaco dal quale emerge che tra il 1994 e il 2008 i partiti politici hanno speso in totale 570 milioni di euro, ma i rimborsi ricevuti per le campagne elettorali sono stati 2,25 miliardi di euro. Perché in Italia l’erogazione dei fondi è legata al numero di voti ottenuti e non alle spese sostenute.

Nel documento elaborato dalla commissione si sottolinea che “la maggiore debolezza” del sistema sta nei controlli e anche il ruolo che i cittadini possono svolgere è “molto limitato”. Non va meglio per quello esercitato dalle autorità pubbliche, che risulta “molto frammentato, più formale che sostanziale”. Non solo: dai dati emerge che dal 1997 al 2009, sono 91 partiti politici hanno presentato rendicontazioni irregolari. Eppure “soltanto sei di loro sono stati sanzionati con la sospensione dei rimborsi elettorali di cui erano ancora beneficiari, visto che avevano comunque accumulato i fondi annuali dopo la notifica delle irregolarità”. Ragione per cui sono entrati in possesso dei fondi soltanto dopo la piena regolarizzazione dei loro bilanci. Gli altri 85 invece, “avendo ricevuto la notifica dopo la completa ricezione del denaro (ovvero la quinta e ultima tranche della legislatura) non sono stati soggetti alla sospensione”. E hanno ricevuto regolarmente i soldi pubblici che in Italia rappresentano l’82% delle risorse economiche per i partiti, a fronte del 16,5% elargito da privati l’1,5% con fondi di altra natura che provengono da eventi e attività promosse dagli stessi partiti.

Per quanto riguarda la violazione delle norme sulle dichiarazioni, “nel 2009 sono stati conclusi 4 procedimenti giudiziari e tre sono ancora pendenti. E per il finanziamento illecito nel 2009 soltanto un procedimento è stato concluso, a fronte di cinque sospesi”.

Greco analizza i dati della “Corte dei Conti che dal 1996 ha iniziato 7 procedimenti amministrativi dovute a bilanci non corretti. A seguito della presentazione della documentazione, ai 6 partiti sono stati di nuovo elargiti i fondi pubblici. Verso i partiti che invece non avevano diritto alle risorse pubbliche sono stati avviati 17 procedimenti e soltanto 9 si sono conclusi con l’effettiva applicazione della sanzione, per una multa complessiva di 51.645,70 euro. Un procedimento è stato invece intrapreso contro un partito che non aveva dichiarato la provenienza dei fondi nel rendiconto finale e si è risolto con una multa di 5.164,57 euro”.

La commissione del Consiglio d’Europa ha rilevato che “a seguito dello scandalo di Tangentopoli i partiti hanno avvertito la necessità di formulare nuove norme per garantire la trasparenza nei controlli dei bilanci” ma la normativa è ancora insufficiente. Per questo Greco suggerisce l’introduzione di regole che definiscano in primis lo “status legale” dei movimenti. Cruciale anche l’introduzione del divieto generale di donazioni provenienti da soggetti anonimi e l’abbassamento della relativa soglia, che oggi è fissata a 20mila euro per i singoli candidati e a 50mila euro per i partiti. Da pubblicare anche i bilanci delle sezioni territoriali, che devono esser consultabili in maniera trasparente e chiara. E rimodellare il sistema al fine di garantire che le sanzioni siano proporzionate alle irregolarità commesse e, soprattutto, applicate.

Nel panorama che emerge dai dati, un migliore sistema di controllo deve affiancarsi alla revisione dei tempi di prescrizione per il reato di corruzione, considerati “tropo brevi”. Un fattore determinante che mette a rischio il lavoro dei giudici. “Nonostante tutte le lacune rilevate – si legge nel documento – in Italia sono stati comunque perseguiti un numero considerevole di casi di corruzione. Questo è stato possibile grazie al lavoro proattivo dei giudici che hanno acquisito una vasta esperienza e hanno giocato un ruolo nello sviluppare la giurisprudenza in quest’area”. E Il Consiglio d’Europa guarda con “preoccupazione” alle sanzioni previste per il reato di corruzione perché, nella pratica, non si rivelano “proporzionate, dissuasive ed efficaci”.