mercoledì 6 giugno 2012

Su Panorama si confessa il superlatitante John Paul Spinelli


Su Panorama si confessa il superlatitante John Paul Spinelli

Era membro della rete di 007 messa in piedi da Tavaroli. Ora, e per la prima volta, l'ex agente Cia racconta la sua verità. E cosa pensa dei suoi vecchi soci.

È indagato a Milano nell’inchiesta sui dossier illegali raccolti dalla security di Telecom con l’accusa di associazione per delinquere, appropriazione indebita, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Per la procura è una delle menti dell’organizzazione ed è latitante. È Giampaolo (John Paul) Spinelli, 61 anni, che anticipa a Panorama, in un articolo pubblicato sul numero in edicola da venerdì 1 agosto, la propria linea difensiva.
Spinelli, ex agente della Cia (nel 1998 è diventato capo del Secret service di Bill Clinton e si è congedato con il grado di Gs 15, corrispondente a generale), dice a Panorama: "Sono sempre stato convinto di agire nel rispetto della legge e mai avrei pensato di essere al vertice di una cospirazione. D’altra parte io stavo abitualmente negli Stati uniti e mi occupavo di quell’area e dei paesi del Far East". E aggiunge: "Se vuole sapere se l’ex Presidente Marco Tronchetti Provera o persone del suo staff erano al corrente dei metodi illegali di raccolta delle informazioni, rispondo che questo non mi pare argomento da intervista. Ne parlerò con il giudice".
L’ex 007, nel frattempo, ha quasi terminato un libro di memorie. Fra le pagine, scrive Panorama, si scopre che i guai di Spinelli in Italia iniziano nel 1986 quando, durante un’operazione antiterrorismo, conosce il "giovane brigadiere" Giuliano Tavaroli che dieci anni dopo lo ingaggia come consulente di Pirelli.
Nel racconto, Spinelli descrive uno per uno gli uomini della squadra accusata di aver prodotto i dossier incriminati, dal mago dell’informatica Fabio Ghioni (il "prete") all’ex colonnello dei carabinieri del Ros Angelo Jannone, dall’investigatore fiorentino Emanuele Cipriani all’ex collaboratore del Sisde Marco Bernardini. Ritratti ironici, a volte dissacranti, con una sola eccezione: il vecchio amico Tavaroli, colpevole soprattutto di non saper scegliere i collaboratori ("Non avrei preso con me nemmeno la metà delle persone che aveva al suo fianco").

Lombardia, Consiglio respinge mozione sfiducia Formigoni.




Milano - (Adnkronos) - I voti contrari sono stati 49 e quelli favorevoli 28 mentre non c'è stato nessun astenuto. A votare contro sono stati Pdl e Lega mentre a favore si sono dichiarati Pd, Sel, Idv, Udc e Partito Pensionati.
Milano, 6 giu. (Adnkronos) - Il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione, Roberto Formigoni, presentata dall'opposizione. I voti contrari sono stati 49 e quelli favorevoli 28 mentre non c'è stato nessun astenuto. A votare contro sono stati Pdl e Lega mentre a favore si sono dichiarati Pd, Sel, Idv, Udc e Partito Pensionati.
A presentare questa mattina la mozione di sfiducia Pd, Sel e Idv. Mozione che è stata illustrata da Maurizio Martina (Pd), il quale aveva sottolineato l'opportunità di un voto anticipato. ''Siamo di fronte e gravi problemi di legalità, rispetto delle procedure, trasparenza -ha dichiarato l'esponente del partito di minoranza- tutti nodi politici che hanno inquinato l'autorevolezza dell'istituzione. E' necessario un atto di chiarezza e di responsabilità, senza tirare a campare o mascherarsi dietro alle eccellenze''.
Dura la replica della maggioranza. Quello di Martina, ha sottolineatoPaolo Valentini, capogruppo del Pdl è stato ''un discorso politicamente mediocre, che si limita a ribadire le accuse lanciate dalla macchina del fango, alimentato anche da mass media''. Valentini ha anche rilanciato l'opportunità e la necessità di governare in un momento di crisi. ''Siamo disponibili a interrogarci e confrontarci su temi concreti - ha sottolineato - e se abbiamo a cuore il bene dei cittadini lombardi occorre che tutti noi ci rimbocchiamo le maniche, nel rispetto delle diverse posizioni ideologiche, senza esaurire la discussione in termini di rissa''.
Secondo il capogruppo della Lega Nord, Stefano Galli, si è trattato di "un maldestro tentativo del centrosinistra di forzare un colpo di mano, approfittando del periodo. Nella discussione è intervenuto anche il consigliere dell'Italia dei Valori, Gabriele Sola, che ha sostenuto che ''la gente lombarda grida un bisogno di discontinuità ma l'ultima preoccupazione presente in quest'aula è quella di restituire la parola ai cittadini. Siamo di fronte al fallimento conclamato della coalizione Pdl-Lega - ha sottolineato - separati in casa e uniti dai problemi. Non ci interessano -ha concluso- le vacanze di Formigoni con Daccò ma quello che Formigoni può aver fatto al ritorno dalle vacanze''.
Per il consigliere segretario dell'Ufficio di presidenza Doriano Riparbelli (Pdl) la mozione contiene motivazioni ''pretestuose'' e persino ''ridicole'' quando dimentica di motivare il rimpasto di Giunta con la necessità di realizzare un riequilibrio di genere. Riparbelli ha ricordato numerosi provvedimenti della Regione per il sostegno alle imprese e a favore della sanità e del sociale nonostante i pesanti tagli dei trasferimenti dallo Stato. Non permetteremo -ha concluso- che quest'aula si trasformi in una piazza di giudizi sommari, utile a tirare la volata a grillini e a dare spazio all'arte della demagogia''.
La posizione dell'Udc è stata spiegata da Gianmarco Quadrini,: ''Oggi non possiamo non votare la mozione di sfiducia presentata da una parte delle opposizioni -ha detto- e abbiamo preso atto che non si sono verificate le condizioni per aprire una fase costituente dopo l'azzeramento di questa Giunta. Questa maggioranza è arrivata alla fase terminale e perciò occorre una nuova governabilità. Sono cadute le illusioni di una rivoluzione liberale e federale e fa specie, soprattutto dalla Lega, sentire lezioni di moralità. La fiducia -ha osservato in conclusione del suo intervento- può essere tolta ma anche ricostruita se si ha la capacità di comprendere le ragioni altrui''.


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Lombardia-Consiglio-respinge-mozione-sfiducia-Formigoni_313380034445.html

De Gregorio, il Senato dice no all'arresto.




Roma - (Adnkronos) - Contro la proposta della Giunta delle immunità che chiedeva di autorizzare i domiciliari si sono espressi 169 senatori, a favore 109, 16 le astensioni. Il senatore: ''Non mi aspettavo un sostegno così forte''. Follini: ''Voto ingiusto che gonfia la protesta''. Il Consiglio regionale della Lombardia 'salva' il governatore.
Roma, 6 giu. (Adnkronos) - L'aula del Senato ha respinto la proposta della Giunta delle immunità che chiedeva di autorizzare gli arresti domiciliari del senatore Sergio De Gregorio nell'ambito dell'inchiesta sul caso Lavitola-'L'Avanti'. Contro la proposta della Giunta si sono espressi 169 senatori, a favore 109, 16 le astensioni.
"Ringrazio i colleghi del mio gruppo e altri che non conosco: non mi aspettavo un sostegno così forte. Evidentemente i colleghi hanno compreso l'inutile sofferenza cui sarei andato incontro", commenta De Gregorio (Pdl), dopo il voto che lo ha salvato.
"Ho notato un voto forte e deciso, una presa di coscienza del fatto che gli arresti non devono essere comminati senza motivo". A chi gli riferisce delle voci di un accordo che avrebbe fatto passare la sua libertà in cambio dell'arresto per l'ex senatore della Margherita Luigi Lusi, De Gregorio replica: "Non baratto la mia libertà con la privazione della sua. Casomai mi farei arrestare subito".
De Gregorio annuncia, comunque, che voterà contro l'arresto di Lusi e sottolinea di non volersi ricandidare, per potersi dedicare alla vicenda giudiziaria e per favorire il ricambio generazionale di cui il Pdl ha bisogno.
Marco Follini, presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, subito dopo il voto dell'aula sottolinea: "Il voto della Giunta a favore dell'autorizzazione all'arresto del senatore De Gregorio è stato capovolto oggi dall'aula a scrutinio segreto. Con il che, secondo me, si è presa una decisione ingiusta e si è dato un contributo a gonfiare ancora di più il fiume in piena della protesta".


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/De-Gregorio-il-Senato-dice-no-allarresto_313379364435.html

Repressione.



Io non so che cosa abbia fatto di tanto cruento e grave la disoccupata che protestava a Napoli, ma la reazione delle forze dell'ordine mi sembra esagerata!

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Ateismo.



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Confindustria, nell’industria scavalcati da India e Corea. Arretra il made in Italy

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I dati sono presenti nel rapporto di giugno del Centro studi di viale dell'Astronomia. Siamo passati dall'ottava alla quinta posizione nel settore industria. Dal 1991 al 2011 l'export dei prodotti italiani è calato dal 21,5% al 13,9%. Ad aggravare la situazione la "botta micidiale" dal terremoto.

L’Italia che arretra, che soffoca, che arranca. E in più la “botta micidiale” del terremoto in Emilia Romagna. Il centro studi di Confindustria fotografa un Paese in difficoltà profonda.  La recessione, un “feroce” credit crunch, la bassa redditività mettono in ginocchio il paese. E la produzione manifatturiera scivola da quinta a ottava scavalcata da India, Brasile e Corea del Sud. In questo modo è rischio “la stessa sopravvivenza” di “parti importanti dell’industria”. Nel rapporto di giugno sugli scenari industriali si rileva come il sisma rende tutto più difficile in “un’area ad altissima vocazione manifatturiera e cruciale per lo sviluppo industriale del Paese”. Ad aggravare tutto c’è “la violenta stretta al credito” che “è tra le principali cause del nuovo arretramento e fa mancare alle imprese l’ossigeno necessario a resistere, in presenza di una redditività media che ha raggiunto ulteriori minimi”.  Le imprese italiane denunciano un “alto grado di inerzia”: tra il 2000 ed il 2010 la quota di aziende che non ha accresciuto la propria dimensione è stato pari al 66% del complesso. Soltanto il 16% infatti è riuscito ad ingrandirsi mentre la crisi ha costretto ad un ridimensionamento il 18%.
Gli economisti di Viale dell’Astronomia avvertono che “la ricaduta in recessione mette a repentaglio l’industria italiana” e che “per rafforzare il manifatturiero, motore della crescita attraverso l’innovazione, è tornata strategica la politica industriale”. Che è un punto debole del nostro Paese, rileva il capo del centro studi di Confindustria, Luca Paolazzi, per i limiti legati alle “inefficienze della pubblica amministrazione” ed alla mancanza di “governi dalla visione di lungo periodo”. Gli altri paesi invece vanno avanti, c’è una “scalata degli emergenti” e nella classifica per produzione manifatturiera il nostro paese con una quota che scende dal 4,5 al 3,3% dal 2007 al 2011, passa dalla quinta all’ottava posizione, superata appunto da India, Brasile e Corea del Sud’’. In testa è salda la Cina. Perdono quota di produzione gli Stati Uniti (-3,9 punti), Francia e Regno Unito (entrambi -0.9) Spagna (-0,7) e Canada (-0,4). Crecono di più Cina (7,7 punti), India, Indonesia. Nel complesso l’Ue cala dal 27,1% al 21%.
”La specializzazione merceologica del made in Italy cambia”. Quello che è sempre stato il simbolo del made in Italy, i “beni legati alla moda”, dal 1991 al 2011 perde quota dal 21,5% al 13,9% dell’export. Mentre, per esempio, “i prodotti con maggiore intensità tecnologica ed economie di scala sono saliti dal 60,8 al 66,9%”, nonostante “una debacle per computer e elettrodomestici”. L’appello di Fulvio Conti, nuovo vice presidente del Ccs, è di “far ripartire la nostra economia. E’ una sfida che richiede di tornare a pensare in maniera strategica, puntare sugli investimenti di lungo periodo, soprattutto in infrastrutture e innovazione, e di riequilibrare il carico fiscale per favorire investimenti e una ripresa dei consumi”. Il nostro è un “Paese lento”, a “cui manca una visione di lungo periodo”, e “manca un progetto Paese che identifichi le priorità e le linee di sviluppo”. Nel manufatturiero cuore pulsante dell’economia “servono massicci investimenti“. Serve una politica industriale moderna, dunque, come quella messa in campo ,dicono ancora gli economisti di Confindustria, dai paesi avanzati ma anche da quelli emergenti “dotati di una visione chiara e di un disegno coerente nel tempo”. Una politica che “faccia ricorso soprattutto alle leve dal lato della domanda” ma che sopratutto faccia tesoro dei “difetti” di un interventismo ed evitino cioè “la dispersione e l’accavallamento delle iniziative; la moltiplicazione di enti erogatori, programmi, obiettivi e strumenti; scarsità delle analisi di impatto e di costi benefici prima, durante e dopo gli interventi; “cattura” delle autorità da parte delle lobby; utilizzo elettoralistico dei fondi”. Difetti da cui, appunto, dice il Csc, sono rimasti immuni Germania, Usa, Giappone e le economie dell’est asiatico.
Ma non solo. L’ulteriore allungamento dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione ha aggravato la situazione finanziaria delle imprese italiane. Si è giunti, secondo il rapporto, a 180 giorni nel primo trimestre 2012, dai 128 giorni del 2009. “In altre economie è avvenuto il contrario: i tempi di pagamento della Pa sono stati accorciati in Francia a 65 giorni e in Germania a 36 giorni”. Per il Csc, inoltre, “resta alto il rischio che il credit crunch prosegua nei prossimi anni”, nonostante “gli straordinari interventi attuati dalla Banca centrale europea“. 

Venere sfila davanti al Sole, l'evento imperdibile visibile in Italia solo nelle fasi finali.

(Fermo immagine dal video della Nasa pubblicato dall'Inaf)
(Fermo immagine dal video della Nasa pubblicato dall'Inaf)

Roma - (Adnkronos) - Lo spettacolo inizierà stanotte alle 0,04 per terminare alle 6,55 quando il dischetto avrà già interamente varcato i confini del disco solare, per non rimettervi mai più piede fino al lontanissimo 11 dicembre del 2117.
Roma, 5 giu. (Adnkronos) - All'alba di domani il Sole si alzerà con un neo in volto. E' Venere che sfila davanti alla nostra stella più imponente. Il piccolo cerchietto nero, appena un trentesimo il suo diametro apparente rispetto a quello della nostra grande stella, si sposterà lentamente sul disco del Sole fino a toccarne il contorno. Pochi minuti prima delle sette sarà tutto finito ma lo spettacolo è imperdibile. L'evento inizierà stanotte alle 0,04 per terminare alle 6,55 quando il dischetto avrà già interamente varcato i confini del disco solare, per non rimettervi mai più piede fino al lontanissimo 11 dicembre del 2117.
Le passeggiate di Venere sul Sole sono eventi molto rari, spiega l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e avvengono secondo uno schema che si ripete ogni 243 anni, con coppie di transiti a 8 anni l'uno dall'altro, come già avevano calcolato gli astronomi del XVII secolo, distanziate a loro volta da intervalli interminabili di 121,5 anni e 105,5 anni. L'ultimo passaggio è avvenuto nel 2004, dunque abbastanza di recente ma l'intero Novecento fu saltato a piè pari: per il transito precedente occorre infatti risalire fino al 1882.
Insomma, un evento imperdibile. Ma visibile dall'Italia solo nelle sue fasi finali. Per osservare il transito di Venere dal nostro Paese, sottolinea l'Inaf, occorrerà infatti aspettare il sorgere del Sole, a fenomeno in corso già da alcune ore. Le regioni più favorevoli per l'osservazione diretta saranno quelle del nord-est, a patto di svegliarsi di buon ora. A Trieste, per esempio, dove il Sole sorgerà alle 5,17, lo spettacolo durerà quaranta minuti più che a Cagliari dove il sorgere del Sole è previsto solo per le 5,57. Attenzione, però, avvrte l'Inaf:l'osservazione del transito dal vivo richiede grande cautela.
Anche se il Sole sarà basso sull'orizzonte, è infatti fondamentale, avverte ancora l'Inaf, non osservarlo mai direttamente, ma solo attraverso vetri protettivi specifici, come per le eclissi di Sole, altrimenti si rischiano serie conseguenze per gli occhi. E per la prima volta il transito di Venere verrà osservato anche dallo spazio e documentato dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale con la Nasa. Numerose le iniziative messe in campo dall'Inaf per assistere al fenomeno, dal vivo o sul web, in piena sicurezza e con un ricco contorno di attività sociali e didattiche.
A Padova, all'alba di domani ci sarà a 'Colazione con Venere' insieme agli astronomi dell'Osservatorio, che hanno anche approntato un ricco sito web con tutte le informazioni utili per seguire il fenomeno.
Osservazioni pubbliche all'alba, sempre con la guida di astronomi dell'Inaf, sono previste anche a Palermo presso il Foro Italico, sui colli di Bologna a San Michele in Bosco, a Catania in collaborazione con il Gruppo Astrofili 'G. Ruggieri' e in altre località che sono segnalate via Facebook e Twitter. Il transito di Venere, oltre a essere uno spettacolo che la grande maggioranza di noi non avrà mai più occasione di rivedere, è anche per gli astronomi un'occasione più unica che mai per studiarne l'atmosfera e per collaudare e affinare le tecniche utilizzate nello studio dei pianeti extrasolari. Anche per quest'ultimi, infatti, ciò che i telescopi osservano è il transito dei pianeti davanti alle stelle che li ospitano.
"La tecnica dell'osservazione del transito permette non solo di individuare nuovi pianeti extrasolari ma anche di studiarne la composizione. Ecco allora che poter assistere al transito di Venere ci permette di verificare questa tecnica da vicino, all'interno del nostro Sistema solare, offrendoci così l'opportunità di un test straordinario" spiega Giuseppe Piccioni, ricercatore presso l'Inaf-Iaps di Roma. Responsabile dello spettrometro Virtis a bordo della sonda Esa Venus Express, Piccioni è anche a capo di una spedizione scientifica alle Isole Svalbard dedicata proprio all'osservazione del transito di Venere, che dall'arcipelago situato oltre il oltre il circolo polare artico compirà il suo tragitto stagliandosi sul Sole di mezzanotte.
Occhi puntati su Venere, o meglio sulla Luna, anche in Cile. Sarà dalla cordigliera delle Ande, infatti, che un team guidato da Paolo Molaro dell'Inaf-Osservatorio Astronomico di Trieste utilizzerà lo strumento Harps, montato sul telescopio da 3.6 metri dell'Eso e dedicato allo studio sei pianeti extrasolari, per eseguire misure di righe spettrali catturando la luce del transito riflessa dalla Luna, mentre un'osservazione analoga verrà compiuta dallo spazio anche dallo Hubble Space Telescope. Per offrire al pubblico globale una copertura completa dell'evento, gli astronomi del progetto europeo Gloria, del quale Inaf è fra i partner principali, hanno organizzato tre spedizioni osservative in alcuni fra i luoghi più favorevoli per seguire per intero il fenomeno.
Muniti di telescopi solari robotizzati, trasmetteranno la diretta web dell'intero transito visto da Cairns (Australia), da Sapporo (Giappone) e da Tromso (Norvegia). La diretta sarà visibile in streaming a partire dalla mezzanotte, oltre che sul sito del progetto www.gloria-project.eu, anche sulle pagine di Media Inaf. Il team di Gloria (GLObal Robotic telescopes Intelligent Array for e-Science), finanziato dal Settimo Programma Quadro con l'obiettivo di dar vita a una sorta di 'astronomia 2.0', ha anche messo a punto due attività didattiche destinate agli insegnanti e agli studenti che abbiano voglia di divertirsi con la meccanica celeste. Sul sito del progetto sono infatti disponibili tutte le istruzioni per sfruttare il transito al fine di misurare la distanza Terra-Sole e calcolare la latitudine del proprio luogo di osservazione.


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