venerdì 21 settembre 2012

Carrube.



Con la polpa delle carrube, si preparava una bevanda simile al te. Serviva per curare il raffreddore, l’influenza e la tosse.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10150792999174505&set=a.10150792999029505.466814.69794584504&type=1&theater

Non dimentichiamo i nostri eroi.



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=462784197094695&set=a.212016495504801.55305.212015282171589&type=1&theater

Spese dei gruppi consiliari in Lombardia: “Non mostriamo le fatture. Cazzi nostri”. - Thomas Mackinson

Consiglio Regionale Lombardia

I bilanci di tutti i partiti che siedono al Pirellone sono certificati dalla Corte dei Conti, ma in realtà non dicono nulla perché composti da sole voci aggregate. E infatti basta chiedere ai politici di Pdl o Pd di esibire le ricevute e gli scontrini per avere una risposta molto chiara: "Non ve le facciamo vedere, questione di privacy". Anche la Lega fa orecchie da mercante. Idv e Sel: "Disponibili a mostrare tutte le carte".

Peggio che chiedere lo scontrino al bar. Non hanno niente da nascondere in Regione Lombardia ma quando si tratta di mostrare una ricevuta quasi tutti fanno muro. Tirano in ballo la violazione della privacy e s’attaccano al “diritto alla discrezionalità del consigliere a spendere nell’esercizio delle sue funzioni”. Al Pirellone funziona così, i soldi sono pubblici quando entrano e privati appena escono. Anche se annunciano future mozioni bipartisan sulla trasparenza, oggi non resta che credergli sulla parola.
Ma dopo il caso Fiorito in Lazio anche quella vacilla e allora tocca bussare a tutte le porte per capire come i gruppi spendono il loro tesoretto in un pozzo che l’anno scorso ha inghiottito 71 milioni di euro per 26 sedute soltanto. Certo, nel loro bilancio – che è pure certificato dalla Corte dei Conti – c’è il rendiconto degli 11 milioni spesi: 3,2 tra funzionamento e attività di comunicazione, 7,5 per il personale e così via.
Ma sono voci aggregate: cosa vuol dire che il Pdl ha usato 450mila euro in “spese dei consiglieri per l’espletamento del mandato”? Come hanno speso 720mila euro in comunicazione? Si accalora a rispondere il capogruppo Paolo Puccitelli: “Qui non siamo mica alla Regione Lazio, loro sono 71 noi 80 ma a Roma hanno un bilancio di 98 milioni e noi un terzo di meno. E poi noi teniamo tutte le ricevute, le fatture e gli scontrini per cinque anni come dice la legge. Se vuole le mostro tutte le tabelle”. Grazie, le abbiamo, a questo giro vorremmo vedere le fatture. “Non esiste proprio – scandisce irritato Puccitelli – Io non tiro fuori un bel niente, ci sono cose che sono riservate, personali. Magari dovrei dirvi anche dove va a cena questo e quel consigliere, cosa mangia e quanto spende… Roba da matti, io non voglio grane e senza l’autorizzazione di tutti e 29 i colleghi non faccio vedere un bel niente”.
Si scende di cinque piani ma la musica non cambia. Al gruppo del Pd si parla con Stefano Tosi. “Certo abbiamo l’ufficio contabilità con segretaria e tutto, ecco quello che spendiamo. Non mettiamo i dettagli online perché i giornalisti potrebbero farne un uso strumentale falsando le informazioni”. Peccato che sia la solita tabella senza dettagli: 212mila per il mandato dei consiglieri, 120mila per consulenze (a chi?), 72mila in convegni e manifestazioni. Il resto in trasporto, giornali, spese di stampa fino a sfiorare i 600mila euro nel 2011. Tenete le fatture? “Certo che teniamo tutto, è in un faldone ma non tengo a mente tutte le spese. Se vuole le mostro il bilancio”. E ci risiamo. Che ne dice invece di farmi dare una sbirciatina alle ricevute? Così, giusto per provare il brivido del proibito… “Eh no questo no, non andiamo in giro a distribuire i conti facendoli vedere a questo e a quello. Come i consiglieri gestiscono le loro spese è una scelta discrezionale”. Anche la Lega,fa orecchie da mercante. Sel e Idv, invece, si rendono disponibili a fornire la rendicontazione, fattura per fattura. Il capogruppo dell’Idv Stefano Zamponi dichiara: “Sentiti i colleghi ho aderito subito all’invito del Fatto Quotidiano sia perché non abbiamo nulla da nascondere, sia per dare un segnale che la politica non è tutta uguale. Invito gli altri gruppi a fare altrettanto perché in una situazione che ricorda Tangentopoli, con l’antipolitica che soffia sul fuoco e la competizione elettorale alle porte non si possono lasciare ombre”. Appuntamento lunedì alle 14.30, scontrini e fatture alla mano. Anche Chiara Cremonesi di Sinistra ecologia e libertà, sentiti i colleghi, ha manifestato analoga disponibilità.
Il capogruppo del Carroccio è lapidario: “Non è possibile farvi vedere nulla e poi non ne vedo proprio il motivo perché i nostri bilanci sono certificati dalla Corte dei Conti, quando la Lombardia sarà messa come il Lazio ne riparleremo”, dice Stefano Galli. Sì ma la Corte non vi chiede di giustificare le spese e mostrare le fatture… “Questo io non lo so, ma chissenefrega. Come spendiamo i nostri soldi sono cazzi nostri. Arrivederci”. Allora chi controlla che le spese non siano senza controllo? Tutti e nessuno.
I gruppi si autocertificano spese e rendiconti tramite i propri funzionari amministrativi che entro il 31 marzo depositano i bilanci all’ufficio di presidenza. Quest’ultimo li ratifica entro giugno. In realtà la legge (art. 7 LR n. 17 del ’92) gli conferisce il potere di “chiedere chiarimenti, nonché l’esibizione della documentazione relativa alle spese sostenute dai propri consiglieri”. Potere ma non “dovere”. E infatti da vent’anni resta un’opzione poco praticata. “Noi controlliamo la regolarità formale e la coerenza degli importi – conferma un dirigente – non le singole spese; chiediamo spiegazioni se notiamo scostamenti visibilmente anomali”. E infatti si ricorda un solo caso di spesa riconosciuta illegittima per 700 euro, tutto quello che hanno speso gli altri 79 consiglieri è passato in giudicato e non c’è capogruppo che ricordi una richiesta di accertamento spese. Anche la Corte dei Conti lavora così, chiudendo la catena della vigilanza nel solco della coerenza contabile e sotto l’insegna inviolabile della privacy degli eletti.
da Il Fatto Quotidiano del 21 settembre 2012 – articolo aggiornato alle 10.30

Sollievo.... e terrore.



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=416733678374070&set=a.158881537492620.31170.158724077508366&type=1&theater

Rogo nel deposito dei cinesi. Il leghista: “Nessun morto? Che peccato”. - Alessandro Madron


Rogo Fabbrica Cinesi Monza


Il segretario della sezione del Carroccio di Bovisio Masciago, Patrizio Ferrabue, ha commentato così (e aggiungendo: "Sarà per la prossima volta") l'incendio che ieri in Brianza ha distrutto una ditta di giocattoli in cui lavoravano solo operai provenienti dall'estremo Oriente. Ora il politico rischia l'espulsione dal partito e l'incriminazione per istigazione all'odio razziale.

Un enorme deposito di giocattoli cinesi è andato in fiamme ieri sera, tra Brugherio e Monza, nel cuore produttivo della Brianza. Un incendio che ha tenuto impegnati decine di vigili del fuoco per diverse ore di lavoro e che ha prodotto alte colonne di fumo visibili anche da Milano. La vicenda non è sfuggita ai leghisti brianzoli, tanto che il segretario della sezione di Bovisio Masciago, Patrizio Ferrabue, ha colto l’occasione per lasciarsi andare ad commento decisamente sopra le righe. Nel corso dello scambio di battute con i suoi interlocutori ha chiesto: “Quanti cinesi morti?”. Gli hanno detto: “Nessuno…” E lui per tutta risposta: “Vabbè sarà per la prossima, però che peccato!!!!”. Con tanto di faccina sorridente.
Oggi i messaggi sono scomparsi da Facebook. Probabilmente all’orecchio del segretario di sezione è arrivato il consiglio di qualche amico avveduto, ma non sono scoparsi dalla Rete. Ad immortalarli e renderli pubblici ci ha pensato ‘l’anticomunitarista’ Daniele Sensi nel suo blog, sempre attento a smascherare la xenofobia strisciante con cui conviviamo spesso in maniera distratta.
Così, nonostante la repentina pulizia digitale, a Patrizio Ferrabue potrebbero toccare le stesse sorti dell’ex capogruppo della Lega Nord nel consiglio comunale di Udine, Luca Dordolo, espulso dal movimento nel mese di giugno dopo aver scritto un post razzista sul proprio profilo Facebook. Dordolo aveva commentato un episodio di cronaca nera: una donna indiana uccisa dal marito era stata gettata nel Po, lui se l’era presa con l’assassino, colpevole di aver “inquinato il sacro fiume” (ad agosto è stato rinviato a giudizio per istigazione all’odio razziale). Non contento, nelle scorse settimane Dordolo era tornato a colpire, postando l’immagine di un orango accanto a quella di Mario Balotelli, commentando “Ma sono uguali!!!”.


Gli otto buchi della terra.

1_1

Il Meteor Crater, Arizona - USA (chiamato anche Canyon Diablo crater, Cratere di Barringer, Coon Montain o Coon Butte) è un cratere meteorico situato in Arizona. È per antonomasia il cratere meteorico per definizione. 

2_1

Kimberley  Big Hole -  South Africa 

Apparentemente il più grande buco mai scavato sulla terra. Profondo 1.097 metri questa miniera ha dato alla luce più di 3 tonnellate di diamanti prima della sua chiusura avvenuta nel 1914. 


3_1

Glory Hole -  Diga di Monticello, California 

Il Glory Hole viene usato quando il livello della diga raggiunge il punto critico e bisogna far scorrere l'acqua fuori dall'invaso. 


4_1

Bingham  Canyon  Mine,  Utah - USA 

Un altro dei più grandi buchi scavato nella terra. L'estrazione mineraria iniziò nel 1863 e continua ancora oggi.

5_1

Great Blue  Hole ,  Belize 

Questo incredibile fenomeno geografico conosciuto come il Buco Blu è situato a 60 miglia da Belize, in America Centrale. Ci sono numerosi buchi blu nel mondo ma, nessuno così grande e stupefacente. 


6_3

Mirny Diamond  Mine ,  Tunguska - Russia 

Sicuramente la miniera di diamanti numero uno per larghezza. Profonda 525 metri, con un diametro alla superficie di 1.200 metri, è fatto espressamente divieto di volo sopra di esso per il pericolo, per gli elicotteri, di rimanevi letteralmente succhiati dentro. 

7_2

Sinkhole in  Guatemala 

Creato semplicemente dal risucchio dell'acqua piovana causato dal collasso della superficie terrestre. 
Questo buco, creatosi in Guatemala ha letteralmente inghiottito almeno un dozzina di case, abitanti inclusi.

8_1

Diavik Mine ,  Canada 

Questa incredibile miniera si trova a 300km a nord-est di Yellowknife  in  Canada. 


http://www.lineameteo.it/viewtopic.php?f=22&t=5008

Consiglio regionale Campania, Gdf acquisisce atti sui fondi ai gruppi.


caldoro interna


L’iniziativa disposta nell’ambito di una inchiesta della Procura di Napoli che ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di peculato. Da un primo esame del materiale emergerebbe che l’ammontare complessivo delle spese si aggirerebbe intorno ai sei milioni di euro all’anno.

Dopo il caso che ha investito la regione Lazio, si apre un’inchiesta anche in Campania. La Guardia di Finanza ha acquisito una serie di documenti presso la sede del Consiglio regionale al Centro Direzionale di Napoli. L’iniziativa è stata disposta nell’ambito di indagini della Procura di Napoli che ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di peculato
La Finanza ha acquisito, in particolare, documenti del bilancio regionale in cui si fa riferimento alla ripartizione di fondi per i vari gruppi nonché la relazione della presidenza del Consiglio sulle modalità di rendicontazione.
L’inchiesta è condotta dal pm Giancarlo Novelli ed è coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco.  L’indagine che ha portato le Fiamme Gialle ad acquisire atti è scaturita da intercettazioni telefoniche disposte nell’ambito di un’altra inchiesta su reati di pubblica amministrazione in cui è coinvolto un consigliere. Gli inquirenti intendono esaminare le spese dei consiglieri che rientrano in tre voci di bilancio: indennità per le attività politiche, comunicazione e funzionamento dei gruppi. Da un primo esame del materiale acquisito emergerebbe che l’ammontare complessivo delle spese si aggirerebbe intorno ai sei milioni di euro all’anno. 
Sotto la lente dei magistrati anche il denaro destinato a consulenze e rappresentanza. Dai primi accertamenti compiuti dal nucleo regionale di polizia tributaria emergerebbe che fondi destinati ai gruppi regionali presenti in Consiglio in Campania era finito attraverso bonifici nella disponibilità di singoli consiglieri. Sono in corso accertamenti per verificare se e in che modo il denaro sia stato successivamente speso.
Il presidente del Consiglio regionale della Campania Paolo Romano ha affermato: ”Il Consiglio regionale della Campania e la Regione stessa costituiscono un esempio positivo, avendo intrapreso un percorso di rigore, che ha portato a tagliare di 21 milioni di euro i costi della politica. L’inchiesta della Guardia di Finanzia ci trova tranquillie disponibili a collaborare con magistratura e forze dell’ordine per far luce su punti non perfettamente chiari, semmai ce ne fossero”. 
”In due anni – ha sottolineato – il nostro bilancio è passato da 83.754.000 del 2010 a 69.951.000 del 2011. Per l’anno in corso sono stati stanziati 72 milioni, ma contiamo di restare sotto la soglia dei 70, pesando per 12 euro sulle tasche dei contribuenti campani. Le spese per il funzionamento dei Gruppi consiliari rientrano in un’ottica di rigore: circa un milione di euro all’anno suddivisi per nove gruppi, secondo il numero dei componenti. Nonostante si tratti di una cifra equa in un momento in cui la trasparenza è uno dei migliori antidoti all’antipolitica, stiamo lavorando ad una legge che rafforzi una più chiara regolamentazione della materia”.
Romano ha inoltre elencato altri tagli decisi di recente: “Abbiamo cancellato i gruppi costituiti da un solo consigliere, abolito tutte le auto blu, tranne per il Presidente della Giunta ed il Presidente del Consiglio, non abbiamo speso un euro di consulenze ed abbiamo in bilancio 49 mila euro per spese di rappresentanza. E’ notizia di ieri  la rescissione del contratto di locazione di alcuni locali al Centro direzionale che ci consente un ulteriore risparmio di oltre un milione di euro”.