martedì 4 dicembre 2012

Enel, freddo o non freddo gli italiani avranno 250 milioni caricati in bolletta. - Stefano Feltri


Enel, freddo o non freddo gli italiani avranno 250 milioni caricati in bolletta


Se il clima sarà come quello dell'anno scorso l'Enel attiverà le sue centrali a olio combustibile, se il clima è mite non lo farà. Ma in ogni caso noi consumatori pagheremo. Soldi che andranno all'Ente Nazionale Energia in cambio della disponibilità a utilizzare quelle centrali, ormai poco utilizzate e inquinanti, dal valore di mercato simbolico.

È un’assicurazione a rovescio: se c’è un freddo eccezionale come lo scorso anno, l’Enel attiverà le sue centrali a olio combustibile per risparmiare gas ed evitare black out, se il clima è mite non lo farà. Ma in ogni caso noi consumatori pagheremo 250 milioni di euro in bolletta, soldi che andranno di fatto all’Enel in cambio della disponibilità a utilizzare quelle centrali, ormai poco utilizzate e inquinanti, dal valore di mercato simbolico.
È una storia complessa e difficile da giustificare nel nome dell’interesse generale quella che comincia nell’inverno 2011, così freddo che perfino Roma finì sotto la neve. “Ci fu un picco dei consumi, dovuto soprattutto ai Paesi dell’est che hanno aumentato i prelievi di gas. E così si è creata un’improvvisa scarsità con un record assoluto dei consumi che invece, in media, in questi anni di crisi sono diminuiti e quindi è aumentata la disponibilità di gas”, spiega Gionata Picchio, giornalista del giornale on line Staffetta Quotidiana, specializzato in temi energetici. A febbraio il governo annuncia il rituale “mai più” che segue ogni emergenza italiana e promette che i black out che hanno lasciato al buio vaste aree del Paese non si ripeteranno.
La strategia individuata è quella di avere a disposizione fonti di energia alternative al gas, così da non trovarsi scoperti se il picco dei consumi compromette la fornitura o il maltempo ostacola l’attività dei rigassificatori. A luglio, mentre la Camera converte in legge il decreto sviluppo che recepisce le misure anti-black out, un emendamento firmato dall‘ex sottosegretario Pdl Stefano Saglia e dal collega di partito Maurizio Bernardo prepara lo scenario più favorevole per le vecchie e inquinanti centrali a olio combustibile. “E’ una decisione sconcertante, invece dei tagli si fa un vero e proprio regalo alle lobby del petrolio con i soldi dei cittadini”, dichiara subito Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente. Le centrali ottengono anche una deroga sulle emissioni e sugli autocontrolli previsti dalla legge, così da poter operare senza ostacoli. Sempre in nome della possibile emergenza gas.
Pochi giorni fa, il 23 novembre, un decreto del ministero dello Sviluppo economico guidato da Corrado Passera fissa i dettagli. Le centrali “alimentate a combustibili diversi dal gas naturale” devono garantire 4470 megawatt, una potenza “necessaria a ottenere una equivalente riduzione dei consumi di gas nella generazione elettrica pari ad almeno 18 milioni di metri cubi/giorno”. I proprietari delle centrali a olio combustibile, cioè petrolio, si devono limitare a fornire un “impegno non rinunciabile” dal primo gennaio al 31 marzo 2013 la produzione con un preavviso di 48 ore. La remunerazione per questa concessione, secondo quanto conferma anche l’Autorità dell’energia, sarà attorno ai 250 milioni di euro. Soldi che non arriveranno dal bilancio dello Stato ma dalla bolletta dei consumatori.
Praticamente tutte le centrali che possono essere coinvolte nell’operazione (la procedura di selezione si è aperta lunedì) sono dell’Enel, che gestisce gli impianti di LivornoPiombino e Bari (quest’ultima è stata appena messa sotto sequestro dai carabinieri del Noe perché non a norma sulla sicurezza e sulla prevenzione degli incidenti con sostanze pericolose). L’Enel è controllato dal ministero del Tesoro con il 31,2 per cento e non disdegnerà certo i milioni che frutteranno le sue vecchie e quasi inutili centrali, visto che il 30 settembre ha presentato risultati trimestrali che registravano un calo del 19,6 per cento dell’utile netto del gruppo rispetto allo scorso anno.
Se non ci sarà alcuna ondata di freddo particolarmente intensa e il gas importato sarà sufficiente, l’Enel si ritroverà con un cadeau a spese dei cittadini di 250 milioni di euro. I consumatori sono stati gravati da un ulteriore salasso (non nell’interesse di Enel, questo) da altri 300 milioni spalmati in 36 mesi per la rescissione di alcuni contratti di fornitori di gas alla rete Snam. Tanto il cliente finale non protesta. E l’Autorità che vigila sul settore dell’energia, guidata da Guido Bortoni, in casi come questi non può fare altro che assicurarsi che la legge sia applicata. Anche se il problema è proprio la legge.
da Il Fatto Quotidiano dell’1 dicembre 2012. Aggiornato da redazione web.

Non indecisi, ma decisi a non votare. - Massimo Fini


I partiti interpellano le Sibille Cumane, cambiano nome, elaborano sofisticate strategie per catturare gli 'indecisi'. Ma gli 'indecisi' non sono affatto indecisi, sono decisissimi: a non andare a votare. O, in subordine, a dare il proprio consenso a Grillo che è quasi la stessa cosa perché 5Stelle è innanzitutto un movimento contro i partiti.
Sono più di trent'anni che i partiti, impadronitisi dello Stato, ci menano per il naso. A metà degli anni '70, dopo l'emergere dei primi scandali, i partiti proposero un referendum per il loro finanziamento pubblico. “Così” dissero “non ruberemo più”. Cosa in sé già curiosa, con l'aggiunta che i partiti sono delle associazioni private, non diversamente da una bocciofila, e non si vede perché i cittadini li debbano finanziare per legge. Comunque noi italiani, diligenti, obbedienti e grulli, votammo sì. Quindici anni dopo, con la prima Tangentopoli, si scoprì che rubavano cento volte di più. Ma in precedenza c'erano stati i favolosi anni '80, quelli della 'Milano da bere'. Peccato che la bevessero solo i socialisti e qualche troia non ancora promossa ad exort. Ma questo è il meno. Gli anni del Caf e dei suoi valvassini si caratterizzarono, oltre che per le ruberie, per il più colossale e sistematico voto di scambio. In questo quadro si inseriscono – ma è solo un esempio – le pensioni baby, le pensioni di invalidità false, le pensioni di vecchiaia fasulle, le pensioni d'oro. Tutti sapevano, perché le statistiche demografiche sono le più precise, che nel 2000 quella italiana sarebbe stata una popolazione di vecchi. Ma loro, i partiti, sperperavano allegramente, a proprio uso, il denaro derubando le generazioni future. Après moi le déluge. Che infatti è arrivato.
Nel 1989 il crollo dell'Urss cambiò il volto dell'Europa. La Germania si riunificò, la Jugoslavia si dissolse. Più modestamente in Italia molti cittadini, non più ossessionati dall'incubo comunista, si sentirono liberi di abbandonare i vecchi partiti. E votarono Lega. La comparsa, dopo vent'anni, di un partito di opposizione (il Pci era stato associato al potere e faceva parte del blocco compatto della partitocrazia) permise le inchieste di Mani Pulite che accertarono una grassazione di denaro pubblico che Giuliano Cazzola ha valutato, con un calcolo prudenziale, in 630 mila miliardi, un quarto di quel debito pubblico che oggi costringe i soliti noti, vale a dire il ceto medio, a stringere la cinghia o a scivolare nella povertà nuda e cruda. Per i partiti il '92-94 avrebbe potuto essere un momento di riscatto, la presa di coscienza che era tempo di cambiar strada, che il popolo italiano non poteva essere derubato all'infinito. E invece, passata la buriana, riuscirono, con la complicità di quasi tutto il giornalismo italiano, a trasformare i ladri in vittime di una magistratura proterva, giustizialista, giacobina. E continuarono nelle antiche pratiche per altri vent'anni, mentre sulla scena compariva un energumeno, tale Silvio Berlusconi, un presidente del Consiglio che una recente sentenza del Tribunale di Milano ha definito “delinquente naturale”, cioè un individuo portato, per 'forma mentis', a delinquere. E una cosa del genere, nonostante tutto, non si era mai vista, nemmeno in Italia.
Non è vero che siamo 'indecisi'. Siamo, al contrario, decisi a tutto. Questa classe politica deve essere azzerata, correndo anche il rischio di mozzare le teste a quelle poche persone perbene che pur vi sono. Abbiamo bisogno di ricominciare da capo. I tunisini si sono liberati di Ben Alì e della sua cricca in due giorni. Noi italiani, più vecchi, più stanchi, più fiacchi, ci metteremo un po' di più. Ma io sento che l'ora è giunta.
Massimo Fini
Il Fatto Quotidiano, 1 dicembre 2012

SE SIETE... - Carlo Bertani



Se siete giovani, perché andare a votare? Il governo, e i partiti che lo sostengono, hanno l’invidiabile risultato di una disoccupazione giovanile ai massimi storici.

Se siete già anziani, dovrete invece lavorare quasi fino a settant’anni. Nella sciagurata Prima Repubblica le donne andavano in pensione a 55 anni, gli uomini a 60 (massimo).

Se siete donne, vedi sopra, oppure riflettete che mai come ultimamente siete “il filo di terra” di tutte le pulsioni malate e le disperazioni maschili. Vi ammazzano? Facciamo un bel convegno, una bella associazione, nominiamo un nuovo ministro.
Se siete magistrati, con il decreto “Ilva” il governo ha mostrato la considerazione che ha di voi: emettete una sentenza in linea con tutta la giurisprudenza italiana ed europea sull’ambiente, affidate ad una persona dell’azienda l’esecuzione. Questo se ne frega: lo arrestate. Quindi, arriva un bel decreto “della salute ce ne fottiamo” e voi tornate ad arrestare ladri di polli. Zitti e mosca.

Se siete operai, è presto detto: al governo non frega niente di voi, più presto vi estinguerete meglio è. C’è un intero pianeta per produrre: dalla Serbia alla Cina.

Se siete artigiani, al governo non frega niente se c’è lavoro, se i committenti pagano: ci sono gli studi di settore, no?

Se siete insegnanti, mancano i soldi anche per il sapone e la carta igienica: poi, fanno bei convegni e si sciacquano la bocca con le parole “educazione, scuola, università, ricerca”. Quindi sputano e si spartiscono i finanziamenti per la ricerca: il ministro chiude gli archivi perché le indagini non possano procedere.

Se siete agricoltori...oh, ma ancora esistete? Quando la smetterete d’arare i campi, cosicché potremo coprire l’Italia di monnezza e poi cementare tutto?

Se siete medici e infermieri preparatevi a sloggiare: il governo ha bisogno dei soldi della Sanità per i suoi affari. La quota delle tangenti è ancora troppo bassa, e le Regioni non campano.

Se siete economisti, vi sarete chiesti perché il tanto osannato “governo di salvezza nazionale” ha incrementato il debito pubblico di 3 punti, oltre l’invidiabile record raggiunto da Tremonti. Con la mannaia di tasse che hanno fatto scattare: domandatevelo un po’.

Se avete una casa, la proprietà è – in definitiva – dello Stato che vi chiede un affitto che si chiama IMU. Se avete una seconda casa, non preoccupatevi: presto non l’avrete più.

Se, invece, siete politici, grandi imprenditori, puttane di Stato, grandi truffatori, mafiosi, camorristi e n’dranghetisti non c’è mai stato periodo più florido: una manna.

Dovremmo perdere il nostro tempo per venire a votare il miglior aguzzino?
Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.it
Link: http://carlobertani.blogspot.it/2012/12/se-siete.html
2.12.2012


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11164

lunedì 3 dicembre 2012

Vecchie e belle foto.



Quando lungo la Provinciale "viaggiavano" solo fascine e ceste di pesce trasportate da donne volenterose (bellissima e significativa) 
Luigi Lembo.

Psychotria elata.



Affettuosamente conosciuto come labbra Hooker, Psychotria elata con i suoi fiori colorati rossi attira impollinatori tra cui farfalle e colibrì. Una delle piante ospiti per la silkmoth d'oro (Xlophanes Adalia). Conosciuto anche in alcuni ambienti come le labbra di Mick Jagger. Originario Tropical America, questo esemplare è stato trovato presso i Giardini farfalla a Manuel Antonio, Costa Rica. (Fonte: calypsoislandtours.com)

http://www.onlinecathy.com/?tag=red-lips

STUDIO SHOCK: LE MAMMOGRAFIE SONO UNA BUFALA MEDICA. - MIKE ADAMS



Studio shock: Le mammografie sono una bufala medica, oltre un milione di donne americane danneggiate da “trattamenti” non necessari per tumori che non hanno mai avuto.
La mammografia è una crudele bufala medica. Come ho descritto qui su Natural News più di una volta, lo scopo principale della mammografia non è “salvare” donne dal cancro, ma reclutarle come falsi positivi per spaventarle e portarle a sottoporsi a trattamenti costosi e tossici come la chemioterapia, le radiazioni e la chirurgia. 
Il “piccolo sporco segreto” dell'industria del cancro è che proprio gli stessi oncologi che terrorizzano le donne con la falsa credenza di avere un cancro sono quelli che realizzano enormi profitti vendendo loro i chemioterapici. Il conflitto di interessi e l'abbandono dell'etica nell'industria del cancro lascia senza fiato.
Ora, un nuovo studio scientifico ha confermato esattamente quello da cui ho messo in guardia i lettori per anni: la maggior parte delle donne con “diagnosi” di cancro tramite mammografia non hanno mai avuto il cancro, ed è solo l'inizio.

Il 93% delle “diagnosi precoci” non ha alcun beneficio per il paziente

Questa è la conclusione del pionieristico studio pubblicato sul New England Journal of Medicine. (1)
“Abbiamo riscontrato che l'introduzione dello screening ha portato 1,5 milioni di donne alla diagnosi di cancro alla mammella in fase iniziale” scrive il co-autore dello studio Dr. Gilbert Welch. 
Ora, a prima vista questa potrebbe sembrare una buona notizia. Potreste pensare “Beh, la diagnosi precoce salva delle vite, proprio come ci hanno detto Komen e le associazioni no-profit riguardo il cancro”. Ma sbagliereste. Come scoperto dal team del Dr. Welch, virtualmente non vi è stata riduzione degli stadi terminali del cancro alla mammella a partire da tutte queste diagnosi precoci, e questo significa che alla maggior parte delle donne a cui è stato detto di avere il cancro alla mammella dopo una mammografia è stato mentito. 
Così continua il dottore
“Abbiamo scoperto che ci sono state solo 0,1 milioni di donne in meno con una diagnosi di cancro alla mammella in fase terminale. La discrepanza significa che c'è stata molta diagnosi inutile ed esagerata: a più di un milione di donne è stato detto di avere un cancro in fase iniziale –molte delle quali hanno subito chirurgia, chemioterapia o radiazioni per un cancro che non le avrebbe mai fatte stare male. Anche se è impossibile sapere chi siano queste donne, il danno è evidente e serio".
Si, lo è. Infatti, se fate il calcolo, 0,1 milioni di donne in meno con un cancro in fase terminale rispetto ad 1,5 milioni di diagnosi precoci significa che si ha avuto un falso positivo nel 93% dei casi; questo significa che non si sarebbe in ogni caso arrivati alla fase di cancro terminale. 

Chemioterapia, radiazioni e chirurgia oncologica sono in gran parte bufale

Secondo quanto detto dagli scienziati, “il cancro alla mammella è stato over-diagnosticato (cioè sono stati trovati tumori in fase di screening ma questi non avrebbero mai portato a sintomi clinici) in almeno 1,3 milioni di donne americane negli ultimi 30 anni.”
Gli oncologi di queste donne hanno mentito: “se non acconsentite al trattamento, morirete entro sei mesi” (o due anni, o qualsiasi tipo di scansione fraudolenta essi usino).
Sotto la minaccia di questa paura, la maggior parte delle donne si piegava e acconsentiva a iniziare il trattamento – spesso nello stesso giorno della falsa diagnosi. Questo cosiddetto trattamento consiste in una iniezione di sostanze chimiche mortali che fanno la fortuna degli oncologi che le vendono ai loro stessi pazienti. Si, è così: le cliniche oncologiche e i centri di trattamento del cancro fanno profitti enormi sui chemioterapici che vendono ai loro pazienti – gli stessi pazienti che spaventano e dirigono verso il trattamento con mammografie falsamente positive.
Ignorando il quasi totale fallimento della mammografia da un punto di vista scientifico, la propaganda continua a spingere verso questa tecnica in maniera assordante. Come il Dr. Welch spiega in questo articolo del New York Times (2):
“Nessun altro test clinico è stato tanto pubblicizzato come la mammografia – gli sforzi sono andati oltre la persuasione e sono arrivati alla coercizione. E chi la proponeva ha usato le più fuorvianti statistiche di screening a disposizione: i tassi di sopravvivenza. Una recente campagna Komen esemplifica questo aspetto: in breve, dite a chiunque che ha il cancro, e i tassi di sopravvivenza aumenteranno a dismisura.”
Komen for the cure, ovviamente, è stata scoperta a mentire sui presunti “benefici” della mammografia (3). Il loro trucco statistico frega la maggior parte delle donne, tristemente, e le convince a subire chemioterapie tossiche per un cancro alla mammella che non hanno mai avuto. 

Lo starnazzare dell'oncologia moderna

Quando le donne iniziano una chemioterapia per un cancro che non hanno iniziano anche a sperimentare quello che gli oncologi chiamano “sintomi del cancro”. I capelli cadono. L'appetito scompare. I muscoli si atrofizzano. Diventano deboli, confuse e cronicamente stanche. Il dottore del cancro dice poi loro “devi essere forte per sopportare tutto questo mentre le medicine fanno effetto”
Pure chiacchiere! Potreste fare meglio invocando il voodoo o semplicemente sperando di guarire. Perché tutto quel che gira attorno all'esperienza del cancro nella medicina moderna –la diagnosi, il trattamento, le autorità sanitarie-- è maliziosamente fabbricato per generare un profitto all'industria del cancro. 

“Migliori” tecnologie portano a più falsi positivi

Non c'è miglior esempio delle chiacchiere della medicina moderna che quello dell'industria del cancro. Armato con le ancora-più-precise macchine per la mammografia, il tasso di falsi positivi ha sfondato il soffitto.
Come il Dr. Welch scrive sul New York Times (4): 
Sei anni fa, un follow up a lungo termine di un trial randomizzato mostrò come un quarto dei tumori riscontrati con lo screening fosse un caso di over-diagnosi. Questo studio rifletteva le potenzialità dei macchinari degli anni 80. I nuovi macchinari digitali riscontrano molte più anormalità e le stime dell'over-diagnosi sono salite compatibilmente: ora siamo probabilmente tra un terzo e metà dei tumori diagnosticati con questa metodica. 
Capito la storia? Molte delle diagnosi di cancro da mammografia sono false. Ma sono un'ottima tecnica di terrorismo per trovare donne-adepte a quello che può solo che esser chiamato “culto del cancro” dove vengono manipolate fino ad auto avvelenarsi con le medicine. Verranno più tardi chiamate “sopravvissute al cancro”, se il veleno non riuscirà ad ucciderle.
Queste sopravvissute al cancro, ovviamente, sono vittime di un malizioso culto medico che io chiamo “culto di Komen”. In quasi tutti i casi non è stato il cancro ad ucciderle, ma il trattamento!

Il culto di Komen

Le persone di oggi storcono il naso al suicidio di massa del 1978 del culto di Jim Jones pensando “come è possibile che i membri siano stati tanto stupidi da avvelenarsi a morte da soli?”
Guardatevi attorno gente, perché l'industria del cancro ha preso la stessa formula di quel culto e l'ha moltiplicata per un milione. Il “culto di Komen” è una versione moderna del culto suicida di Jim Jones. Si tratta di un culto dove le persone “credono” nella promessa di salvezza di un indottrinamento chimico ma che in realtà si vedono dare morte, dolore, sofferenza e umiliazione. (Molti chirurghi oncologici hanno letteralmente amputato mammelle a seguito di diagnosi falsamente positive, sfigurando quelle donne per il resto della vita).
Una delle caratteristiche chiave di questo culto è l'adorazione dell'auto-mutilazione. Non si tratta solo di donne che vengono manipolate fino a farsi amputare le mammelle dai chirurghi; si tratta anche di donne manipolate fino a farsi iniettare veleni mortali che distruggono i loro reni, i loro fegati e i loro cervelli. L'effetto collaterale numero 1 della chemioterapia, peraltro, è il cancro.
Come ogni culto, quello dell'industria del cancro spinge su una propaganda carica di contenuto emotivo e su simboli potenti (i fiocchi rosa). Milioni di donne vengono innocentemente intrappolate in manifestazioni e raccolte fondi, apparentemente senza indizio del fatto che la maggior parte dei soldi per le “cure” finisce col pagare altre mammografie e quindi altre false diagnosi che costringeranno ancora più donne a cadere nel racket. 
Così, le stesse donne che partecipano alle raccolte fondi in questi eventi promossi dal culto dei fiocchi rosa, stanno partecipando a pagare le macchine per le mammografie che recluteranno altre donne nello stesso culto tramite diagnosi inutili seguite da “campagne di paura e terrore” portate avanti dagli oncologi. Quel che oggi l'industria del cancro sta facendo è, senza mezze misure, un crimine contro le donne. Si tratta anche di una forma di mutilazione culturale nei confronti delle donne, più o meno come abbiamo visto con gli Aztechi, i Maya e varie culture africane durante il corso della storia.
Il culto di Komen è un'operazione criminale? Quasi certamente. Su base scientifica? Neanche per sogno. Non esiste nulla di scientifico nella moderna industria del cancro se non la scientifica manipolazione delle paure e delle emozioni femminili. Quel che manca a Komen e all'industria in campo etico, scientifico o dei fatti viene ampiamente bilanciato dalle tattiche di influenzamento linguistico, di coercizione e di deliberata menzogna sui benefici della mammografia.
L'industria del cancro non è un business della cura del cancro, in fin dei conti; di fatto è il business della propaganda del culto del cancro. Come spiega il Dr.Welch: 
“I sostenitori dello screening incoraggiano il pubblico a credere in due cose false e conosciute come tali. Primo, che ogni donna che ha avuto il cancro diagnosticato con una mammografia ha avuto la sua vita salvata (pensate a quelle T-shirt con scritto “La mammografia salva le vite. Io ne sono la prova”). La verità è che queste “sopravvissute” sono molto più probabilmente vittime di over-diagnosi. 
Così, tutte quelle donne che marciano indossando le T-Shirt rosa che dicono “la mammografia salva la vita” stanno in realtà dichiarandosi come vittime incoscienti di una campagna scientifica mirata alle donne e tesa a spaventarle e portarle verso trattamenti che non necessitano e che le mutileranno con farmaci tossici o bisturi chirurgici. 
Se quelle magliette dicessero la verità, dovrebbero dire “Sono sopravvissuta all'industria del cancro”.
La grande domanda in tutto questo, ovviamente, è: per quanto tempo la cultura occidentale continuerà a vivere sotto l'influenza del culto di Komen? Quanti altri milioni di donne dovranno sacrificarsi sotto le chiacchiere della mammografia e la truffa dell'oncologia moderna? 
Ma soprattutto, perché le famiglie consentono alle loro madri, figlie, zie e nonne di essere avvelenate e mutilate proprio davanti ai loro occhi standosene sedute ascoltando le finte autorità mediche che di fatto praticano nulla più che chiacchiere? 

L'oncologia moderna è il medioevo della medicina occidentale

Verrà il giorno, come ho predetto più volte, in cui la moderna pratica della chemioterapia verrà relegata nei libri di storia come malasanità insieme al respirare vapori di mercurio o al rimuovere chirurgicamente organi del corpo per curare malattie psichiatriche. Fino a quel giorno, un numero incalcolabile di donne innocenti verrà ingannato e portato alla mutilazione, all'intossicazione chimica e alle radiazioni da dottori malvagi che francamente non si interessano minimamente di quante donne mutilano o uccidono fintanto che questo viene loro rimborsato.
Questa è la verità sull'industria del cancro che non sentirete da Komen (né da qualsiasi altro adepto del culto del fiocco rosa). 

La conclusione dagli autori dello studio

Nonostante il sostanziale incremento delle diagnosi di cancro alla mammella in fase iniziale, lo screening mammografico ha solo marginalmente ridotto il numero di donne che si presentano con un cancro avanzato. Anche se non è chiaro quali fossero le donne realmente affette, questo squilibrio suggerisce una sostanziale over-diagnosi in circa un terzo delle nuove diagnosi e che lo screening ha, nella migliore delle ipotesi, solo un minimo effetto sui tassi di morte da carcinoma alla mammella. 

Fonte: www.naturalnews.com
Link: http://www.naturalnews.com/038099_mammograms_false_positives_overdiagnosis.html
27.11.2012
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SEBASTIANO SENO

NOTE

1) http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1206809?query=featured_home&&
2) http://www.nytimes.com/2012/11/22/opinion/cancer-survivor-or-victim-of-overdiagnosis.html?_r=1&
3) http://www.naturalnews.com/036711_Komen_for_the_Cure_mammography_fraud.html
4) http://www.nytimes.com/2012/11/22/opinion/cancer-survivor-or-victim-of-overdiagnosis.html?_r=0


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11153


Dichiara 1 euro all'anno, denunciato ristoratore.



Aveva anche una Porsche Cayenne Turbo. L'imprenditore e' stato denunciato.

Aveva intestata una Porsche Cayenne Turbo. Eppure il ristorante di cui era titolare aveva presentato per gli anni 2009 e 2010 dichiarazioni fiscali con un reddito pari ad 1 euro. Lo ha scoperto la guardia di finanza. L'imprenditore Vincenzo Favaloro, titolare della Corte dei Normanni a Sferracavallo, borgata di Palermo, e' stato denunciato.
Nel locale e' stato anche trovato un lavoratore in nero. Ai clienti venivano rilasciati scontrini e ricevute fiscali che non venivano trascritti nella contabilita' e quindi nella dichiarazione dei redditi. Secondo le fiamme gialle il ristoratore, dal 2009 al 2011, ha nascosto all'erario oltre 1 milione di euro di ricavi e non versato imposte (Iva, Irap e Irpef) per quasi 200 mila euro.
E' scattato il ''sequestro preventivo per equivalente'' dei beni intestati o comunque riconducibili al commerciante al fine di garantire il credito vantato dallo Stato. I sigilli sono stati posti su tre autovetture