Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
sabato 2 dicembre 2023
La pianta più antica mai "resuscitata". - David Attenborough
"E se dicessimo alle donne la verità sul parto?
E se dicessimo alle donne la verità sul parto?
venerdì 1 dicembre 2023
Oggi vi parlo del fisico FEDERICO FAGGIN. - Simone Terreni
Ecco 5 cose da sapere su di lui:
Nato a Vicenza nel 1941, diventa perito industriale e a 19 anni comincia subito ad occuparsi di calcolatori elettronici presso la Olivetti. Poi si iscrive alla facoltà di Fisica di Padova dove si laureerà summa cum laude. Fisico!
Nel 1968, a 27 anni, parte per la Silicon Valley per fare uno stage di sei mesi. Non tornerà mai più in Italia. A Palo Alto, nei suoi primi anni americani affinerà la nuova tecnologia MOS SILICON GATE applicandola al primo circuito integrato. Il processo per produrlo è ancora oggi alla base della realizzazione del 90% dei circuiti integrati. America!
Nel 1974 approda ad Intel, che a quei tempi era una Start Up. L’azienda americana ha promesso di fornire un nuovo Micro Processore Monolitico in Silicio all’azienda giapponese Busicom. Ma il progetto langue fino a che l’arrivo di Faggin cambia tutto: in soli 9 mesi, lavorando giorno e notte, realizza l’INTEL 4004, il primo microprocessore della storia. Genio!
Il Processore 4004 era destinato solo al Calcolatore della Busicom. Ma Faggin intuendo le possibilità della nuova tecnologia convince l’Intel a svincolare il chip dal cliente giapponese e a metterlo in commercio. Intel pochi mesi dopo lo mette sul mercato con questo slogan: Annuncing a new era of integrated electronics. Innovatore!
Faggin prima di andarsene dalla Intel realizzò le architetture dei microprocessori 8008, 4040 e 8080. Quest’ultimo è il progenitore dei processori usati ancora oggi. Fondò e diresse poi varie aziende tra cui la Synaptics, che inventò i primi Touchpad e Touch Screen. Imprenditore!
Non troverete il fisico Federico Faggin sui libri di storia o in tv. Ma grazie a lui, il Padre dei Microprocessori, è nata l’era digitale.
Un italiano immenso!
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È uscito il mio ultimo podcast.
Proprio dedicato a Faggin
https://open.spotify.com/episode/37D2CV72EA38N4UoTykZMR
#MentiVisionari
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giovedì 30 novembre 2023
Incisioni di giraffa. - David Attenborough
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PHILADELPHIA 1 DI 5. - Minerva Elidi Wolf
La vicenda dell'esperimento Philadelphia affonda le sue origini nel lontano 1955. Nell'ottobre di quell'anno il dott. Morris K. Jessup , residente a Coral Gables , Florida, ricevette una strana lettera proveniente dalla Pennsylvania. Jessup, che era un astrofisico dai molteplici interessi, aveva da poco pubblicato un libro" The Case For The UFO", in cui metteva a confronto gli enigmi del passato con i più recenti avvistamenti di UFO , coniugando così i suoi studi in astronomia e la passione per le civiltà scomparse. La lettera, scritta a mano in uno stile bizzarro e irrispettoso dell'uso corretto della punteggiatura e delle maiuscole, proveniva da un tale che si firmava " Carlos Miguel Allende". Costui sosteneva di essere stato testimone oculare di uno straordinario esperimento, condotto dalla marina statunitense nel porto di Philadelphia nel 1943, finalizzato ad ottenere la completa invisibilità di una nave da guerra e del suo equipaggio. L'esperimento si basava sulla teoria del "Campo Unificato" di Albert Einstein, che metteva in relazione i campi magnetici e gravitazionali con altri fenomeni subatomici. Secondo una libera interpretazione di questa teoria, applicando un violentissimo campo magnetico ad un corpo se ne provocherebbe la sparizione. In base a quanto sostenuto da Allende , la nave scomparve gradualmente dal molo di Philadelphia, circondata da una nebbiolina verdastra, ricomparendo instantaneamente a migliaia miglia di distanza, nel porto di Norfolk, Virginia. Dopo appena qualche minuto la nave scomparve di nuovo per poi rimaterializzarsi a Philadelphia, nello stesso punto di partenza. Tuttavia , aggiungeva Allende nella sua nota, l'esperimento ebbe degli imprevisti quanto devastanti effetti collaterali sull'equippagio. Alcuni marinai scomparvero totalmente, altri impazzirono, mentre altri ancora furono ritrovati parzialmente fusi con il metallo, della struttura della nave. Gli uomini che riuscirono a sopravvivere non furono più gli stessi, avendo riportato danni irreparabili al sistema nervoso centrale. Jessup , incuriosito dalla vicenda, chiese ulteriori dettagli al suo misterioso interlocutore. Dopo molti mesi Allende si fece vivo con una lettera nuova( firmata questa volta Carl Allen), dichiarandosi disposto a sottoporsi all'ipnosi, per ricordare meglio i dettagli della sua storia. Solo in un secondo tempo il cacciatorpediniere "invisibile " venne identificato dal ricercatore William Moore nell' USS Eldridge , codice DE 173. IN SEGUITO Jessup sembrò dimenticare lo strano episodio e non vi diede più peso.
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