giovedì 20 aprile 2023

Armarsi un po’. - Marco Travaglio

Noi simpatizzanti di Elly Schlein abbiamo ascoltato con religiosa attenzione la sua prima conferenza stampa. Finora non avevamo colto la differenza fra il suo Pd, quello di Letta tracollato alle elezioni e quello che avrebbe messo su Bonaccini. Ma non siamo siamo rimasti delusi. Schlein è favorevole al Pnrr: “Non possiamo mancare l’appuntamento, tifiamo per l’Italia”. Parole sante. È antifascista e giudica il 25 Aprile “una “celebrazione importante e sentita”. Un libro stampato. Invece è contraria al dl Cutro, “peggio dei decreti Salvini”. Perbacco. E la sanità, come la vuole? “Pubblica” (infatti l’Emilia-Romagna da lei viceamministrata fino all’altroieri foraggia i privati). La “guerra ai poveri” del governo contro il Rdc è deplorevole: “uno spezzatino”. Brutta anche “la precarietà”. E l’utero in affitto? “Personalmente sono favorevole, ma non l’abbiamo inserito nella mozione perché c’è una piena disponibilità al confronto con tutti i femminismi e tutte le associazioni che vogliono confrontarsi”. Con quelle che non vogliono, niente confronto.

Elly è anche favorevole, nell’ordine, a: “giustizia sociale, salario minimo, riscatto della dignità del lavoro, battaglie legate all’emergenza climatica”. A proposito: chi attendeva una parola chiara sull’inceneritore di Roma, specie ora che la giunta Pd di Livorno lo chiude perché ciuccia troppa acqua, è stato soddisfatto: “Siccome esistono sensibilità diverse nel partito, mi impegno a promuovere un confronto” (sempre con chi vuole confrontarsi). Sì, ma qual è la sua sensibilità non di passante, ma di segretaria del Pd? “Ereditiamo scelte già fatte e non è sul terreno delle scelte già fatte che si misura come noi proviamo a costruire ciò che c’è nella piattaforma congressuale”. E lei come giudica le scelte già fatte, visto che può disfarle votando gli ordini del giorno di M5S e Avs? “Non li ho visti, ma immagino che voteremo contro”. Non li ha visti, ma immagina. E le armi per l’escalation in Ucraina? Dài che qui arriva una bella svolta rispetto alla linea Letta-Bonaccini: “Abbiamo votato (il decreto Meloni, ndr) confermando il supporto al popolo ucraino. L’ho confermato ieri all’ambasciatore. Nel nostro gruppo c’è chi ha votato diversamente, ma non ho visto cambiamenti”. Neppure noi, ma è solo un’impressione. Invece sul riarmo al 2% del Pil è “molto perplessa”: gliele canta chiare. Poi sfodera tutto il suo empito ambientalista con una difesa appassionata di mamma orsa: “Saranno le autorità preposte a decidere cosa fare. Sono molto attenta a capire il perché della sentenza del Tar”. E qui il nostro cuore sussulta e si surriscalda come non accadeva dall’ultima tribuna politica di Forlani: lo spericolato uno-due fra “autorità preposte” e “Tar” è da pelle d’oca.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/04/20/armarsi-un-po-2/7136120/

Masimo Erbetti - by FB

 

"Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano…
Lasciatemi cantare…
Sono un italiano vero…"

Prima gli italiani
Liceo del made in Italy
Ministero del made in italy

"No alla sostituzione etnica"
"Non dobbiamo cancellare la nostra cultura a vantaggio di altre"

Non cancellare la nostra cultura? A vantaggio di altre?
Ma la nostra cultura da dove viene? E poi siamo così sicuri di essere italiani veri?

Che vuol dire essere italiani?
Siamo italiani nel DNA?
Siamo italiani per la nostra cultura?

Siccome non lo so, ho cercato di informarmi…di capire…perché sta cosa della sostituzione etnica un po' mi ha incuriosito…e anche un po' spaventato…e ho scoperto che secondo uno studio (ma ce ne sono tanti altri) di Alberto Piazza Professore emerito di genetica umana presso l’Università di Torino…per cui mica l'ultimo arrivato…

Beh insomma…ho scorto che:

Sei un "vero italiano" dell'Italia centrale…della Toscana…del Lazio?
Beh…sei frutto della mescolanza di popolazioni caucasiche e mediorientali (anatoliche) avvenuta tra 3200 e 2100 anni fa

Sei un "vero italiano" delle regioni settentrionali? Beh…sei frutto della fusione delle popolazioni autoctone cisalpine con popolazioni nordeuropee avvenuta tra 2000 e 1650 anni fa dopo la fine del dominio romano

Sei un "vero italiano" meridionale e della Sicilia? Beh…tu invece hai un influsso di popolazioni nordafricane e greche avvenuto intorno a 1000 anni fa

Sei un "vero italiano sardo"? Beh per te la situazione è un po' differente…perché la popolazione della Sardegna si caratterizza invece per un genoma proprio nettamente distinto da quello degli altri italiani, arcaico e pressoché omogeneo.

Per cui se siete siciliani avrete sicuramente radici africane e/o greche… ma anche nel caso in cui non siate Siciliani…ma qualche vostro antenato avesse avuto un compagno o una compagna siciliana, quei geni potrebbero essere stati trasmessi a voi…e vi ritrovereste ad avere geni africani…

Ma anche se siete Sardi e non avete nulla a che fare con i geni di tutti gli altri italiani…potrebbe esservi accaduta la stessa cosa dei siciliani...se qualche vostro antenato…avesse avuto un compagno/a non sardo…in questo caso potreste essere voi ad avere una parte di geni italiani...che poi italiani non sono...perché i geni italiani provengono da altri geni...a seconda se si è del nord, del centro, o del sud...insomma un gran bel casotto...che nulla ha a che fare con l'italianità…

E non pensate che voi del nord siate esenti da tutto questo...perché potreste avere geni nord europei…ma anche siciliani o magari sardi…nel caso in qualche vostro antenato si fosse unito con un "italiano" di quelle zone.

Per cui lasciate ogni speranza o voi che pensate di essere "veri Italiani" e di che cavolo di sostituzione etnica va parlando il ministro Lollobrigida?

Noi siamo il frutto del nostro passato e il nostro passato è fatto di africani, caucasici nord europei greci…e chissà quale altro gene potremmo avere…insomma non fatevi illusioni…nessuno di noi è un italiano "vero"...siamo frutto di una mescolanza…e secondo me è questa la nostra vera forza. 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=10223349391148654&set=a.2888902147289

mercoledì 19 aprile 2023

Birkenau, foto e sorrisi sui binari del campo di concentramento.

 

Fa indignare lo scatto postato sui social da una producer britannica, che ritrae alcuni giovani in pose decisamente inadeguate alle porte di uno dei luoghi dell'orrore nazista. L'Auschwitz Memorial: "I visitatori si ricordino del luogo in cui si trovano".

Hanno fatto il giro del web le disturbanti immagini, in arrivo dal campo di concentramento di Birkenau, che ritraggono giovani intenti a immortalarsi in pose sorridenti davanti a un luogo simbolo dell'orrore nazista. Lo scatto è stato postato sui social da Maria Murphy, producer della britannica GB News, accompagnato da un'eloquente didascalia: "Una delle esperienze più strazianti della mia vita, purtroppo non sembrava che tutti lo trovassero così toccante".

Sorrisi e pose nel luogo dell'orrrore nazista.

Nell'immagine si vede una ragazza sorridente, probabilmente intenta a prendere il sole sui binari, mentre un amico le scatta una foto. Un'altra, poco più avanti, è in piedi e in bilico sulle rotaie cercando di mantenere l'equilibrio. Nulla di strano se non fosse che quei binari sono gli stessi che videro 80 anni fa vagoni carichi di deportati, trasportati verso la morte nei lager.


Lo sconcerto dei commentatori su Twitter.


Disgusto e indignazione i sentimenti prevalenti tra chi ha commento lo scatto."Le persone si preoccupano di più del loro aspetto sui social media che di capire cosa è successo in questi luoghi", ha aggiunto Murphy nel corso di un approfondimento di GB News, dicendosi "sconcertata". A commentare l'immagine anche l'Auschwitz Memorial su Twitter: "Le immagini possono avere un immenso valore emotivo e di documentazione per i visitatori. Le immagini ci aiutano a ricordare. Quando si arriva ad Auschwitz" - si legge - "i visitatori devono tenere presente che entrano nel sito autentico dell'ex campo dove furono assassinate oltre 1 milione di persone. Rispettate la loro memoria".


https://tg24.sky.it/mondo/2023/04/18/birkenau-campo-concentramento-binari-foto

IL GOVERNO MELONI TAGLIA LE PENSIONI PER FINANZIARE LA GUERRA. - Liliana Gorini

 

Negli ultimi giorni è circolato ampiamente un video che mostra un treno che trasporta carri armati in transito alla stazione di Udine, e destinati all’Ucraina. Alcune organizzazioni pacifiste hanno protestato affermando che il governo approfitta dello sciopero dei treni per mandare armi all’Ucraina. Di fronte alle numerose proteste, il ministero della Difesa ha confermato che si trattava di obici destinati all’Ucraina, sostenendo tuttavia che sono “mezzi dismessi dal nostro esercito” e che verranno riparati dalle forze di Kiev. Magari con qualche proiettile a uranio impoverito fornito dai britannici? La Difesa ha aggiunto che l’accordo era stato preso col precedente governo Draghi, come se il presidente del Consiglio Giorgia Meloni non avesse dichiarato più volte la sua intenzione di proseguire la politica di coinvolgimento dell’Italia in una guerra sanguinaria e pericolosa, che stando ad esperti militari americani come il Col. Richard Black e l’ex ispettore dell’ONU Scott Ritter potrebbe ben presto degenerare “in un conflitto nucleare”. Si sono levate molte proteste anche per l’addestramento di venti militari ucraini a Sabaudia (Latina) per l’uso di Samp-T, il sistema di difesa che il governo italiano invierà in Ucraina.

Contemporaneamente il governo Meloni ha annunciato tagli di 10 miliardi di Euro alle pensioni, esattamente la stessa cifra stanziata per finanziare la guerra in Ucraina. Mentre in tutto il mondo, tra cui in Germania, si moltiplicano gli appelli a cessare l’invio di armi e tornare al tavolo dei negoziati, mentre la Cina ha assunto un importante ruolo di mediatrice per tornare a parlare di pace, non soltanto tra Russia e Ucraina, ma anche tra Iran ed Arabia Saudita, con effetti molto importanti anche sul martoriato Yemen, che per la prima volta intravede una speranza di pace, il nostro governo continua a perseguire una folle politica di guerra, ed economia di guerra, diretta non soltanto contro la Russia ma anche contro la Cina (con l’invio della portaerei Cavour nel Pacifico, a sostegno di Washington e della sua politica guerrafondaia verso la Cina).

Come hanno spiegato relatori da tutto il mondo, inclusi ex ministri di Messico, Argentina ed Ecuador, in rappresentanza del sud globale, o della maggioranza globale, alla conferenza internazionale dello Schiller Institute che si è tenuta il 15 e 16 aprile, la politica di guerra di Europa e Stati Uniti, e del governo Meloni, va contro le aspirazioni di pace e sviluppo economico di due terzi del mondo, che si rifiutano di accettare il mondo unipolare voluto da Gran Bretagna e Stati Uniti, e accettato servilmente da tutti i governi europei, e stanno dando vita ad un nuovo sistema monetario “de-dollarizzato” per porre fine agli effetti nefasti delle sanzioni imposte dalla NATO, che hanno colpito duramente la nostra economia, invece di colpire quella della Russia o della Cina.

Nel corso di quella conferenza Helga Zepp-LaRouche, presidente dello Schiller Institute, ha chiesto con urgenza una nuova architettura di sicurezza e sviluppo che tenga conto dell’interesse di tutti, e soprattutto fondi una pace duratura su accordi per lo sviluppo economico, come quelli proposti dalla Cina e dai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa).

Se oggi ci fossero De Gasperi ed Enrico Mattei, sarebbero dalla parte del sud globale e di questi accordi di pace e sviluppo. Purtroppo i nostri governi sono da decenni in mano a pupazzi dell’UE e della NATO, da Monti fino a Draghi e Giorgia Meloni, incapaci di una visione positiva, e decisi a proseguire con la politica di guerra fino a quando non sarà morto l’ultimo ucraino, o non avranno scatenato la terza guerra mondiale.

E’ tempo che il movimento pacifista, che ha già portato 50.000 persone in piazza a Berlino in febbraio, si faccia sentire anche in Italia. Prima che sia troppo tardi. Una iniziativa importante in questo senso è il comitato per un referendum “Ripudia la guerra” promosso dal Prof. Enzo Pennetta, che si rifà all’articolo 11 della Costituzione italiana, che recita “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Di Liliana Gorini, presidente di Movisol

https://comedonchisciotte.org/il-governo-meloni-taglia-le-pensioni-per-finanziare-la-guerra/

Il Pd si astiene nel voto per fermare l’inceneritore di Roma. - Giulio Cavalli

 

Foto Pixabay





Domani in Parlamento il Pd si asterrà sugli ordini del giorno di M5S e Verdi-Sinistra per bloccare l'inceneritore della Capitale.

A perderci è solo il Pd, comunque vada. La lotta contro l’inceneritore di Roma è sbarcata in Parlamento a suon di mozioni e ordini del giorno. In prima linea gli ecologisti dell’Alleanza verdi sinistra e il Movimento 5 Stelle che, collegati al decreto Pnrr, presenteranno due Odg per revocare i poteri commissariali in capo al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per ostacolare il percorso di realizzazione dell’impianto.
I due documenti saranno sottoposti al voto probabilmente già domani. Uno dei fronti aperti all’interno del partito guidato da Elly Schlein è sulla riduzione della portata dell’impianto che Gualtieri ha ipotizzato in 600 mila tonnellate annue di scarti indifferenziati. Nella segreteria del nuovo Pd la delega all’ambiente è stata affidata a Annalisa Corrado che proprio sul termovalorizzatore di Roma ha sempre espresso una netta contrarietà.
Ma l’inceneritore, com’era immaginabile, è anche una leva per regolamenti di conti interni e esterni. Ieri il dem Orfini ha spiegato che “il termovalorizzatore va fatto” e che “la scelta spetta all’amministrazione e ai cittadini romani” criticando una mozione “con l’unico obiettivo di creare imbarazzi al Pd” presentata da “forze che dovrebbero esser nostre alleate”, ha spiegato.
Il termovalorizzatore, com’era immaginabile, è anche una leva per regolamenti di conti interni e esterni
A ruota Stefano Bonaccini (che Orfini ha sostenuto per la corsa alla segreteria) ha messo in guardia la segretaria Schlein augurandosi che il partito non si spacchi: “Mi auguro di no. – ha detto in un’intervista radiofonica -. I gruppi parlamentari hanno la loro autonomia. Sa come la penso io e, credo, la gran parte del Pd”. Anche qui il messaggio rivolto a Elly Schlein è chiaro: nonostante la vittoria alle primarie della segretaria le truppe parlamentari hanno intenzione di far valere equilibri diversi da quelli usciti dalle urne. Così è fin troppo facile per il leader del Movimento 5 Stelle rigirare il coltello nella piaga: “Il Pd deve chiarire le posizioni al suo interno e spero possano far sintesi. E occorre far subito, perché stanno per partire i lavori di un termovalorizzatore da 600mila tonnellate” – dice Giuseppe Conte a Sky.
Per il leader pentastellato, riguardo al tema dell’inceneritore, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, “ha fatto una piroetta, una capovolta a 360 gradi. Noi siamo favorevoli a tecnologie eco-compatibili”. Quindi Conte ha aggiunto: “Alcuni giornali vicini al Pd si sono dispiaciuti, vorrei chiarire che il Movimento 5 Stelle non abbasserà mai l’asticella delle sue battaglie. Battaglie importanti per la tutela del pianeta e per la salute dei cittadini”.
Prova a calmare gli animi il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia: “Io avevo capito che domani in Aula alla Camera andasse il dl Pnrr e io penso – spiega il senatore – che, soprattutto per le opposizioni, sia molto importante costrui re. Noi facciamo opposizione al governo Meloni, mi auguro che gli altri partiti di opposizione facciano lo stesso, perché se c’è qualcuno che si illude con un odg di provare a creare problemi ad altri partiti di opposizione, io penso che questa pratica non aiuti nessuno”. “Se la domanda è ‘siete favorevoli o contrari ai termovalorizzatori?’, – spiega Boccia – se chiudono un ciclo la risposta è sì, se sono il ciclo la risposta è no. Ma se si pensa che questa sia la politica, allora ho la sensazione che ci sono forze politiche che non han capito in che pezzo di storia siamo”.
Nonostante le promesse sul Green la neo segretaria Schlein è costretta a subire i diktat delle solite correnti
La linea del capogruppo è la linea della segretaria Schlein: le priorità sono altre ed è il sindaco Gualtieri ad avere la responsabilità politica dell’operazione. In Parlamento l’astensione dal voto sarà la scelta del Partito democratico. Intanto ieri, in serata, perfino Fratelli d’Italia ha sfruttato l’occasione: “Elly Schlein non risponde al suo sindaco, a Giuseppe Conte continuando a trincerarsi dietro un impenetrabile silenzio. È ancora in vacanza?”, chiede il deputato meloniano Massimo Milani. Il terzo gode.

Il runner Andrea Papi, l'orsa - Ettore Zanca

 

La morte del runner Andrea Papi, ucciso da un'orsa con tre cuccioli ha scatenato gli istinti più sotterranei e animali (non solo animalisti) del web.

Un professore universitario di narrativa, Jonathan Gottschall, una volta disse che l'uomo per sua natura concepisce scenari orrorifici. Non riesce a stare tra ruscelli e favole. Perché appunto, per istinto atavico è abituato a lottare per sopravvivere. Questo scenario purtroppo è reale. E in questo non c'è un lieto fine. C'è però da riflettere.

La madre del runner ha esplicitamente detto "non voglio che l'orsa sia abbattuta, è stata una fatalità, noi siamo abituati ad andare nei boschi da sempre". Se tutto questo fosse successo per mano di un uomo sarebbe stato omicidio preterintenzionale. Volevo difendermi, mi sono sentito minacciato e ho reagito non calcolando le conseguenze. L'orsa è un animale senziente e non razionale. Se concediamo attenuanti a un uomo dovremmo concederle a un plantigrado.

Lo so che c'è già chi dice "e se fosse stato tuo figlio?". No. Non è mio figlio ma ha appena parlato la madre. Dicendo di assolverla. Le mie competenze animaliste si fermano a qualche felino di piccola taglia allevato e accudito nel corso della mia vita. Però credo che già abbiamo un po' perso tutti. Ha perso la famiglia di Andrea Papi. La perdita più incalcolabile. Ha perso la vita dell'orsa comunque vada. Lei e i suoi cuccioli saranno comunque non più insieme. Abbiamo perso un'occasione noi. Che non abbiamo fermato la nostra sete di carne nemmeno quando la carne era di orso e ne è stata invocato il risparmio.

Questa storia me ne ricorda un'altra che mi fa riflettere. Da tempo seguo Luna sui social. Luna è una pantera che vive in Siberia, la vedete in foto. È stata presa in casa da cucciola perché la madre non la allattava e stava morendo. La veterinaria che l'ha curata poi l'ha adottata; adesso è un felino di grossa taglia. Però si comporta come un gattone. Dorme sul letto, aspetta che il suo padrone esca dal bagno perché non sa stare senza di lui, corre per i boschi. Particolare non da poco, Luna convive con un rottweiler, Venza. Quando il cane l'ha vista arrivare si è preso cura di lei e adesso sono madre e figlia praticamente.

Quando ne parlai la prima volta qualcuno mi disse "e quando crescerà? Come faranno?". Stanno facendo. Hanno traslocato per farla stare con più spazi. E lei ha capito di essere amata. E due persone convivono con due animali giudicati feroci dal sentire comune. Forse tutto questo dovrebbe almeno farci riflettere. È come viene percepito il mondo e quanto ci si sente protetti che cambia la visione delle cose.

L'orsa ha reagito da animale minacciato. E ha portato via una vita. Non è giusto. È profondamente triste. Ma appunto, chi ha vissuto tutto in prima persona, i genitori, ha detto di perdonare con amore. È stata una fatalità e chi l'ha procurata forse andrebbe protetto. Perché uccidere, animale o uomo che sia, non cambia le cose. Non riporta in vita. Ma per capirlo forse ci manca amore e perdono. E forse quello che ha una pantera giovane e che non ha avuto l'orsa. Accudimento. 


https://www.facebook.com/photo?fbid=6447110641986261&set=a.211974708833250

martedì 18 aprile 2023

Rinnovabili nel mondo e in Italia, a che punto siamo? Il report. - Gianmarco Gori

 

L'eolico e il solare hanno toccato un nuovo record nel 2022, arrivando a coprire il 12% del fabbisogno energetico globale. E avanzano.


Il sogno di avere un mondo "pulito" ed ecosostenibile si sta gradualmente avverando. A confermare questo trend più che positivo è Ember, leader globale nell'analisi dei dati energetici, che ha redato il report Global Electricity Review 2023, inerente la situazione attuale delle energie rinnovabili in tutto il Pianeta, Italia inclusa.

Secondo la società di consulenza, alla fine del 2022 l'eolico e il solare hanno raggiunto quota 12% del fabbisogno energetico mondiale, un record mai verificatosi prima, sinonimo di un'espansione sempre più importante di queste risorse. Ma a che punto è lo sviluppo delle rinnovabili nel mondo e in Italia? Proviamo a fare chiarezza.

Come si è raggiunto il record.

Iniziamo questa breve analisi parlando di un dato molto importante: la quantità di emissioni di carbonio nell'atmosfera prodotte dalla produzione globale di energia elettrica. Un valore che nel 2022 è sceso al minimo storico di 436 gCO2/kWh. In poche parole, l'elettricità che abbiamo usato l'anno scorso è stata la più pulita di sempre.

Chiaramente, questo risultato più che positivo è stato possibile soprattutto grazie a quel 12% di cui abbiamo accennato nell'introduzione, quindi grazie alla crescita esponenziale delle due rinnovabili principali: l'eolico e il solare. Ma non solo, perché per raggiungere un traguardo così importante è stato fondamentale anche l'apporto delle "altre" energie alternative, inclusa quella nucleare e quella idroelettrica.

Nonostante una diminuzione generale di entrambe - nel caso della seconda data da gravi periodi di siccità in tutto il globo - il "nuovo" e sostenibile mix energetico rinnovabile ha permesso di raggiungere la ragguardevole quota del 39% di fabbisogno di elettricità mondiale.

A tutto sole e vento.

Scendendo nel dettaglio, le due rinnovabili che hanno vissuto nel 2022 la crescita più grande sono state le vere protagoniste di questo approfondimento: cioè l'energia eolica (+17%) e solare (+24), con quest'ultima che è divenuta ufficialmente, secondo la stessa Ember, la fonte energetica in più rapida crescita degli ultimi 18 anni.

Parlando di numeri più concreti, alcune Nazioni hanno guidato l'intero Pienata, grazie a politiche interne piuttosto avanzate. Parlando di solare, una delle prime in assoluto è stata la Cina, che ha steso circa 1/5 di tutto il nuovo fotovoltaico globale (55 GW di capacità su 268 GW). Come riportato dalla società di consulenza, questo è stato possibile grazie all'innovativo piano Whole-County Rooftop Solar, un progetto di durata triennale a schema piramidale.

Se non ne avete mai sentito parlate, funziona in poche parole così: un provider di energia elettrica nazionale amministra una determinata regione. Per stendere i pannelli sui tetti degli edifici in maniera capillare si avvale della collaborazione di altre piccole realtà a livello locale, che a loro volta si occupano di identificare gli edifici più adeguati.

Proprio come da noi in Italia, in alcuni casi i pannelli diventano di proprietà del proprietario dello stabile, che così può scegliere di rivendere l'energia in eccesso al provider stesso, che, a sua volta, si occupa di rimetterla in rete. In altri casi, come succede da noi - spesso - per le aziende con grandi impianti produttivi, i pannelli restano di proprietà del provider energetico, che si occupa di inviare allo stabile sottostante solo il quantitativo energetico utile, con tariffe scontate.

Si tratta di un approccio che si sta diffondendo sempre più anche in Europa e che permette, a tutti gli effetti, di svincolare il cliente finale dal dover sborsare cifre piuttosto elevate per l'acquisto e il montaggio del materiale.

Il rovescio della medaglia.

A una situazione favorevole, spesso, ne corrisponde una contraria, un "rovescio della medaglia". Nella scienza economica solitamente è data dall'incertezza di mercato, scaturita da qualche fattore esterno.

La situazione globale che stiamo attraversando da ormai 3 anni, con il Covid prima e con la guerra poi, ha reso le decisioni - di qualsiasi tipo - più difficili da prendere. Nell'ambito energetico l'esempio più lampante può essere visto nella scelta di chiudere o meno le centrali elettriche a carbone, un modo ormai "antiquato" di produrre energia elettrica.

Il 2022 infatti nonostante l'ascesa delle rinnovabili è stato l'anno in cui la percentuale più bassa di queste ha cessato l'attività, per scelta politica di molte Nazioni che hanno preferito tenerle attive per backup.

Qualcosa scaturito principalmente dalla situazione in Ucraina, che ha reso il gas - come ben sappiamo - più costoso e quindi meno "sicuro". Una situazione che ha reso il 2022 il primo anno, in 18 anni, con il più basso numero di nuove centrali a gas.

Attenzione però, c'è una cosa da tenere bene in considerazione. Nonostante la difficile situazione, l'anno scorso si è registrato un contenuto -0,2% in termini produttivi di energia elettrica da centrali a gas. Cosa significa nel concreto? Secondo Ember che, seppur con risultati ottimi, il 2022 potrebbe essere stato un anno di picco massimo per la produzione rinnovabile globale, che quindi potrebbe diminuire e stabilizzarsi prossimamente.

La situazione europea.

Nonostante la pausa effettuata negli anni passati da numerosi Paesi, la stesa delle rinnovabili sul territorio del Vecchio Continente procede senza sosta. L'Europa l'anno scorso si è affermata come la parte del Globo che procede più velocemente da questo punto di vista, con diverse Nazioni che hanno superato negli ultimi mesi alcuni vincoli progettuali posti da vecchie leggi.

Come avevamo anticipato in un articolo dedicato, le previsioni di Ember parlano chiaro: l’Europa produrrà il 45% del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili entro il 2030, un dato addirittura superiore all’obiettivo stabilito dal piano Fit for 55 nel 2021, cioè il 40%.


continua su: https://insideevs.it/news/661923/rinnovabili-solare-eolico-energia-globale/