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mercoledì 9 gennaio 2019

Carige, Di Maio ai commissari: "Pubblicare elenco debitori". - Ileana Sciarra

Carige, Di Maio ai commissari: Pubblicare elenco debitori

"Chiederò formalmente, e lo faccio ora pubblicamente, ai commissari di Carige di pubblicare l'elenco dei debitori della banca. Vogliamo capire per chi e per quali ragioni Carige è stata ridotta in quello stato, se c'è un caso De Benedetti come per Mps". Lo dice in una intervista all'Adnkronos il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. "Se i commissari non vorranno farlo - rincara la dose - chiederò alla presidente della commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco, di convocarli ed esigere l'elenco in sede parlamentare. Tutti devono sapere perché Carige versa in queste condizioni, di chi sono le responsabilità".
"Sul caso Carige, quel che posso dire - continua - è che crediamo nella nazionalizzazione, l'unico intervento che si può fare, l'unica strada percorribile per il M5S. Il popolo sovrano si riappropria delle banche: questo è il primo caso in Europa in cui ci riprendiamo" un istituto di credito "per dare prestiti alle imprese e mutui più agevolati alle famiglie". Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico risponde anche alle accuse di 'copia incolla' dei dl Gentiloni su Mps e Banche venete. "Non ho mai visto una svista simile sui giornali, mi spiace che anche Mentana ci sia caduto - afferma - La prima pagina del dl è uguale perché, come in tutti i decreti, ci sono i richiami alle norme esistenti".

REDDITO E QUOTA 100- Riguardo all'ultimo scontro con l'alleato di governo su reddito di cittadinanza e pensioni di invalidità, Di Maio dice: "Ricordo che quota 100 'viaggia' col reddito di cittadinanza, è davvero assurdo si rallenti tutto...". "Oggi il sottosegretario Durigon, che è uomo della Lega, ha fatto chiarezza precisando che 260mila invalidi avranno una pensione di invalidità più alta - rimarca - Mi fa piacere e conferma la sua serietà, plaudo al fatto che Durigon non voglia rallentare" l'introduzione del reddito di cittadinanza. Alla domanda se altri, in casa Lega, vogliano frenare il provvedimento bandiera dei 5 Stelle, Di Maio evita di rispondere apertamente ma ricorda che le due misure -di cui 'quota 100' fortemente voluta dalla Lega- sono legate a doppio filo e vanno approvate insieme.

CONSOB - Di Maio scioglie poi pubblicamente la riserva sul nome del M5S e della Lega per la presidenza Consob. "E' Marcello Minenna", dice il vicepremier, confermando che l'accordo con l'alleato di governo sulla presidenza dell'autorità per il controllo delle attività delle società e della Borsa è cosa fatta. "Bisogna muoversi. Non mi fa star tranquillo che in Consob e Bankitalia ci siano ancora i componenti che hanno assistito a tutto questo - aggiunge poi riguardo al caso Carige - e che dubito abbiano vigilato come dovevano".

PARAGONE A CAPO COMMISSIONE INCHIESTA BANCHE - Parlando della commissione di inchiesta sulla banche, Di Maio osserva: "La Camera deve chiudere subito questa partita e nominare al più presto i membri" della commissione che "è uno degli organismi parlamentari più importanti. Noi - annuncia - candidiamo presidente Gianluigi Paragone: stando infatti agli accordi, la presidenza di questa commissione va al M5S". "Spero che Paragone convochi subito, per prima, Bankitalia e non ho dubbi lo faccia - va avanti - A Via Nazionale va chiesto conto di quel che ha combinato in questi anni, della mancata sorveglianza che è sotto gli occhi di tutti".

MIGRANTI - Intervenendo sul botta e risposta a distanza tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il responsabile del Viminale Matteo Salvini sulle due ong -la Sea Watch e la Sea Eye- con 49 migranti a bordo, Di Maio dice: "Ora è il momento di posare i fogli, le penne e i cartelli su Instagram, e fermare le eliche degli aerei: vediamoci e la risolviamo, come abbiamo sempre fatto". "L'Italia sta facendo la sua parte - rivendica - ora è Malta a dover sbloccare la situazione o si passa il tempo a litigare su numeri e numerini", afferma il vicepremier riguardo al confronto sulla vicenda in sede europea. Quanto ai 'battibecchi' interni, Di Maio veste gli abiti da paciere: "Spegniamo i motori degli aerei e posiamo l'album e il pastello", ribadisce richiamando sia la battuta del premier nella puntata di ieri a Porta a Porta che le rimostranze di Salvini seguite sui social.

BOERI - Di Maio glissa con una battuta sull'affondo del numero uno dell'Inps in un'intervista oggi a La Stampa: "Boeri? Rilascia più interviste di me..."..

giovedì 22 maggio 2014

Truffa Carige: perquisizioni e 7 arresti, Berneschi ai domiciliari.

Giovanni Berneschi (foto: ANSA )

GdF, portati in Svizzera 21 milioni di euro
Il vicepresidente dell'Abi ed ex presidente del cda di Carige Giovanni Berneschi è stato arrestato nell'ambito dell'indagine su Carige. Nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari per una presunta truffa e riciclaggio ai danni della banca. Ai domiciliari l'ex amministratore di Carige Vita Nuova Fernando Menconi.
I reati sarebbero stati compiuti ai danni del comparto assicurativo di Banca Carige. Secondo l'accusa si tratterebbe di patrimoni che venivano riciclati attraverso lo schermo di società finanziarie italiane e straniere. I fatti sarebbero avvenuti a partire dal 2006.
La Guardia di finanza ha eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare e perquisizioni a Genova, Milano e La Spezia e il sequestro di beni per 22 milioni.  
Dal 2006 al 2009, secondo la Guardia di finanza, gli acquisti "gonfiati di società facenti capo a persone compiacenti hanno fatto in modo che fossero portati in Svizzera circa 21 milioni di euro". Di questi, "parte è stata impiegati per un investimento immobiliare in territorio elvetico i cui effettivi titolari erano i vertici del gruppo Carige".
Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare ci sono anche professionisti e imprenditori immobiliari. Secondo gli investigatori l'indagine dimostra "l'esistenza di un management fortemente condizionato dal carismatico leader ventennale del gruppo bancario assicurativo", Giovanni Berneschi.
Le indagini hanno preso il via dalla relazione della Banca d'Italia depositato in procura nel settembre 2013 e sul quale sono ancora in corso le indagini e gli accertamenti da parte della Gdf.
Per la Guardia di finanza "Giovanni Berneschi, attuale vicepresidente di Abi e della Cassa di Risparmio di Carrara aveva creato un management fortemente condizionato dal carismatico leader ventennale sia del gruppo bancario che assicurativo".
"Abbiamo preso atto delle iniziative intraprese dalla magistratura, nell'operato della quale riponiamo piena fiducia. Da quanto si apprende Banca Carige risulta parte lesa. Ci riserviamo di intraprendere, a tutela del Gruppo, tutte le opportune iniziative" dice il presidente di Carige Cesare Castelbarco Albani riguardo al vecchio management.
Gli arrestati nell'inchiesta su Carige. Giavanni Berneschi (domiciliari) ex presidente di Banca Carige, 77 anni; Ferdinando Giovanni Menconi, ex amministratore di Carige Vita Nuova (domiciliari), 71 anni; Ernesto Cavallini, imprenditore immobiliare (domiciliari), 70 anni; Davide Enderlin, svizzero, 42 anni, avvocato (in carcere); Sandro Maria Calloni, imprenditore, 65 anni (in carcere); Andrea Vallebuona, commercialista di Genova, 51 anni (carcere), Francesca Amisano, nuora di Berneschi 47 anni (carcere).

Truffa alla Carige, arresti e perquisizioni: “Portati in Svizzera 22 milioni”

(Foto Infophoto)
La guardia di Finanza ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare nell’inchiesta su una presunta truffa all’istituto bancario Carige. Tra le persone arrestate c’è l’ex presidente del cda di Carige e vicepresidente dell’Abi Giovanni Berneschi: nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari. Ai domiciliari è finito anche l’ex presidente di Carige Assicurazioni, Ferdinando Menconi. Gli altri arresti riguarderebbero cinque professionisti considerati dagli inquirenti gli “esecutori” delle operazioni contestate. Nei confronti degli indagati le accuse sono a vario titolo di associazione a delinquere, truffa aggravata, riciclaggio e intestazione fittizia di beni.
Sono inoltre in corso perquisizioni a Genova, la Spezia e Milano e il sequestro di beni per un corrispettivo di 22 milioni di euro.
Dal 2006 al 2009 “gli acquisti gonfiati di società facenti capo a persone compiacenti, hanno fatto in modo che fossero portati in Svizzera circa 22 milioni di euro, parte dei quali sono stati impiegati per un importante investimento immobiliare in territorio elvetico, i cui effettivi titolari erano i massimi vertici pro-tempore del Gruppo bancario assicurativo Carige”. E’ quanto emerge dall’indagine della GdF di Genova.
Rilevante, in questo contesto, secondo gli investigatori, il ruolo di mediatore di un avvocato svizzero, attraverso il quale sono transitati i capitali per nasconderne l’illegittima provenienza. Le ispezioni della Banca d’Italia al Gruppo Carige e i mutamenti negli assetti societari e nei rapporti tra Banca e Fondazione, secondo le Fiamme gialle avevano convinto gli indagati a riorganizzare i loro capitali all’estero mediante un intreccio di accordi e atti negoziali, secondo una strategia che avrebbe dovuto consentire di contemperare più esigenze e che avrebbe visto, alla fine, anche il subentro nell’investimento immobiliare di un soggetto con precedenti penali per bancarotta.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, le cessioni di quote di società create ad hoc consentivano il passaggio dei capitali a società fittizie residenti in Paesi a fiscalità privilegiata, con clausole contrattuali che avrebbero dovuto dissimulare le reali consistenze e “pulire”, ad ogni transazione, ingenti somme di denaro.