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sabato 25 luglio 2020

Servono più diritti che tutelino anche le nuove generazioni. - Ugo Mattei

Il professore Ugo Mattei a Rovereto per parlare di crisi ...
Ugo Mattei
Con una breve ordinanza contenente il quesito per una Consulenza tecnica di ufficio, il Tribunale di Torino ha dato una prima veste formale a una straordinaria innovazione istituzionale della nostra giustizia civile. Un avvocato delle generazioni future può adire in via d’urgenza un tribunale civile per ottenere un rimedio nei confronti di comportamenti che, pur autorizzati o posti in essere dalla Pubblica amministrazione, potenzialmente ledano gli interessi dei bambini a un libero sviluppo nel lungo periodo.
Questo principio, per ora implicito alla decisione, pone la giurisprudenza italiana in linea con i più avanzati orientamenti internazionali che, dall’Olanda all’Oregon, stanno cercando di dare soggettività giuridica a chi ancora non c’è, attivandosi per impedire che le scelte che noi oggi compiamo come specie compromettano le possibilità di chi ancora deve nascere e crescere. Mentre tuttavia all’estero la questione è stata decisa (a favore delle generazioni future) in materia di riscaldamento climatico (climate change litigation), in Italia essa è stata oggi concretamente posta in materia di elettrosmog, una minaccia non meno grave per un futuro sostenibile delle nostra specie.
Quello che stiamo vivendo è un momento topico per il diritto. Esso, come un Giano bifronte, può difendere i beni comuni diventando strumento di uscita virtuosa dalla crisi ecologica che stiamo vivendo, oppure limitarsi a servire il potere nei suoi interessi di breve periodo, incuranti dell’impatto ambientale di lungo periodo nonché della lungolatenza di certe patologie. Sul tema fa il punto il volume di un giovane studioso del diritto e dell’economia Michael W. Monterossi, L’orizzonte intergenerazionale del diritto civile. Tutela, soggettività, azione (Ets, 2020).
La questione sintetizzata dal quesito tecnico della prima sezione civile del Tribunale, emersa dopo due ore di discussione fra avvocati, riguarda lo status presente e futuro di un imponente palo porta-antenne alto 25 metri. Il palo è stato collocato nel cuore del complesso scolastico di Frossasco Torinese, Comune alle porte di Pinerolo, da un consorzio pubblico-privato fra Regione, Città metropolitana, Università, Politecnico, Facebook, Netflix, Cisco Systems, Fastweb e altri colossi privati della tecnologia e dell’economia. Contro la struttura, sulla quale al momento sono state installate due antenne per la trasmissione wi-fi di Internet a banda ultra larga, è insorto un comitato di genitori e insegnanti che, dopo aver invano cercato rassicurazioni attendibili per la salute dei propri figli, bambini fra i 4 e i 13 anni che in quel complesso vivono anche sette ore al giorno, si sono rivolti al Comitato Rodotà (www.generazionifuture.org), che ha presentato il ricorso tramite la propria Cooperativa di mutuo soccorso intergenerazionale, dando legittimazione processuale all’avvocato per le generazioni future. Gli attori chiedono il riconoscimento delle scuole come vere e proprie oasi protette nell’interesse della specie, dove gli umani possano far crescere i propri piccoli liberi da rischi di cui si ignorino le conseguenze di lungo periodo. Il magistrato ha riconosciuto l’urgenza della questione e sta conducendo la prima istruttoria in tempi record, in modo da poter prendere una decisione, arricchita dalle più avanzate conoscenze scientifiche, prima dell’apertura dell’anno scolastico, quando alla fonte di inquinamento elettromagnetico sarebbero esposti centinaia di bimbi.
Nella società tecnologica complessa, un diritto (e una politica) che si ponga solo il problema del qui e adesso non produce giustizia ecologica. Dalle leucemie giovanili ai mesoteliomi di Casale Monferrato, se quarant’anni fa ci fosse stato in Corte l’avvocato delle generazioni future capace di far valere davvero il principio di precauzione, si sarebbero evitate tante tragedie.

giovedì 30 aprile 2020

Fase 2, le misure per gli esercizi commerciali.

IMMAGINE SUPERMERCATO

Nella cosiddetta "fase 2" gli esercizi commerciali la cui attività non è sospesa, al fine di limitare e contrastare la circolazione del nuovo coronavirus e garantire acquisti in sicurezza, devono rispettare le seguenti misure di igiene e prevenzione previste dal decreto del 26 aprile.
1. DISTANZA
Assicurare il mantenimento di un metro di distanza interpersonale in tutte le attività
2. PULIZA DEI LOCALI 
Garantire l'igiene ambientale con una frequenza di almeno due volte al giorno 
3. ARIA 
Mantenere un'adeguata aerazione naturale e il ricambio d'aria
4. IGIENE DELLE MANI
Mettere a disposizione gel igienizzante per la disinfezione delle mani (in particolare accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento) 
5. MASCHERINE
Utilizzare le mascherine negli ambienti chiusi e dove non sia possibile il distanziamento sociale
6. GUANTI
Usare guanti "usa e getta" nelle attività di acquisto, in particolare in caso di alimenti e bevande 
7. INGRESSI DILAZIONATI
Accessi regolamentati e scaglionati secondo le seguenti modalità:
  • attraverso ampliamenti delle fasce orarie 
  • per locali fino a 40 metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori 
  • per locali di dimensioni superiori a 40 metri quadrati, l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita
8. INFORMAZIONI 
Dare adeguata comunicazione alla clientela per garantire il distanziamento in attesa di entrare 
Data di pubblicazione: 29 aprile 2020 , ultimo aggiornamento 29 aprile 2020

martedì 28 aprile 2020

Sapete quante sono le norme che regolano la vita dell’Italia e degli italiani? Più di 160 mila.

L'Italia delle scartoffie | Ordine dei geometri di Trento e Bolzano
(Estratto dell'articolo di Paolo Panerai per "MF" - pubblicato nella newsletter Anteprima - la spremuta di giornali di Giorgio dell'Arti) - [...] Sapete quante sono le norme che regolano la vita dell'Italia e degli italiani? Fra norme centrali e regionali si superano le 160 mila. Sapete quante sono le norme analoghe in Inghilterra? Tremila. E in Francia? Settemila. In Germania, 5.400. La vastità delle norme italiane, il loro intreccio, la loro impenetrabilità anche dal punto di vista linguistico sono come una foresta amazzonica, dove se con il machete si riesce ad aprire un corridoio, fatti due metri si resta impigliati in una pioggia di liane.
E gli animali feroci sono a due passi. Sempre per avere la misura che nasce dal confronto, lo sapete quanti sono i giorni medi per avere un permesso edilizio in Italia? Quasi 200, in Germania poco piu di 100, in Inghilterra 80. E ancora, per tornare alla realta che stiamo vivendo, in Italia ci sono 16 comitati speciali creati per affrontare il virus, con ben 470 esperti o presunti tali; in Francia esiste un solo comitato tecnico scientifico; in Spagna ce ne sono due con 13 esperti. In Italia sono stati presi ben 220 provvedimenti, di cui 19 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Non e stato possibile avere dati precisi sugli altri Paesi europei, ma non e azzardato dire, in base ai comitati, che non si supereranno i dieci.
La sequela sconfortante di come il paese Italia sia bloccato e perche sia bloccato la si ha leggendo sul nostro confratello e concorrente Sole24Ore che tra leggi, note, ordinanze di Stato, regioni e comuni si sono superate le mille pagine, dicasi mille. Ma chi puo orientarsi in mille pagine, per di piu in linguaggio spesso oscuro e con continui rinvii a questo e a quel provvedimento o a questa e quella norma?
Quando il governo ha pensato di semplificare con il decreto Liquidita ha approvato un testo che all'articolo n. 1, tanto per gradire, fa riferimento a 11 altre leggi, trattati o regolamenti [...]

mercoledì 31 ottobre 2012

Sequestrati venti money transfer, violazioni per 3 miliardi.


Controlli della guardia di finanza in un money transfer


Eseguite 30 milioni di operazioni: denaro proveniente da traffico di droga, immigrazione clandestina e attivita' finanziaria abusiva.

ROMA - I finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria stanno sequestrando 21 agenzie di money transfer di Brescia dopo aver accertato violazioni alla normativa antiriciclaggio per tre miliardi euro. Nelle 21 agenzie sono state eseguite 30 milioni di operazioni di trasferimento di denaro proveniente, secondo le indagini, da traffico di droga, immigrazione clandestina e attivita' finanziaria abusiva.
Secondo quanto accertato dagli uomini del Nucleo di polizia valutaria, da parte delle agenzie di money transfer ci sono state sistematiche violazioni delle norme antiriciclaggio con l'obiettivo di rendere impossibile l'identificazione dei proprietari dell'enorme flusso di denaro passato per le agenzie. Si tratta di ben 10 miliardi di euro solo tra il 2010 e il 2011, di cui il 35% e' risultato proveniente da reati.