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mercoledì 17 luglio 2024

Sito archeologico presso Kostenki 11, Russia.

 

Siete pronti ad essere sbalorditi? Su un sito archeologico presso Kostenki 11, in Russia, è stato rinvenuto nel 2014 un cerchio fatto di ossa di mammut che tiene gli studiosi di tutto il mondo sulle spine. Costruito con i resti di oltre 60 mammuth lanares, questo edificio unico nel suo genere risale a 25.000 anni fa e solleva affascinanti quesiti sul suo scopo, i metodi di costruzione e il suo significato per le società di cacciatori-raccoglitori dell’età del ghiaccio. 

L’indagine archeologica su questo cerchio di ossa di mammut ha portato a risultati sorprendenti. Ci sono prove di ossa di mammut bruciate, il che suggerisce che la popolazione Paleolitica probabilmente usava l’osso come combustibile per accendere fuochi, forse per attività come lo smembramento delle carcasse di mammut, indicando una comprensione sofisticata dell’uso del fuoco. Inoltre, lo scavo di materiale vegetale simile alle verdure moderne implica una dieta varia che potrebbe essere stata accompagnata da contorni vegetali alle portate di carne di mammut. 

A dispetto di queste scoperte, molti interrogativi intorno al cerchio di ossa di mammut rimangono irrisolti. Le discussioni continuano su se i mammuth fossero cacciati o recuperati dopo la morte naturale, quanto tempo gli esseri umani abitassero il sito e se la struttura avesse un significato rituale o simbolico. Il dibattito in corso tra gli esperti sottolinea le difficoltà di interpretare queste antiche strutture basandosi esclusivamente su ciò che è rimasto nelle vestigia archeologiche. 

Questo cerchio d'ossa di mammut non solo mette in mostra notevoli abilità costruttive e ingegnosità, ma offre anche uno squarcio sulla vita quotidiana dei cacciatori-raccoglitori dell'età del ghiaccio mentre affrontavano le prove dell'ultimo periodo glaciale in Europa. I ritrovamenti illuminano la resilienza e la creatività dei nostri antenati nell'adattarsi al rigido ambiente. 
Sapevate tutto ciò? Restate sintonizzati per più curiosità dal mondo di archeologia.

https://www.facebook.com/photo/?fbid=894299679394047&set=a.447499420740744

martedì 15 ottobre 2019

Trapianti, impiantate vertebre umane in un paziente: è la prima volta al mondo.

Trapianti, impiantate vertebre umane in un paziente: è la prima volta al mondo

L'intervento all'Istituto Rizzoli di Bologna è stato eseguito il 6 settembre scorso su un uomo colpito da una forma maligna di tumore osseo.

L’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna entra nella storia: per la prima volta al mondo è stato eseguito con successo un trapiantato di vertebre umane in un paziente colpito da un tumore osseo. L’intervento, perfettamente riuscito, è stato eseguito il 6 settembre scorso su un uomo di 77 anni con forma maligna di tumore osseo: i medici hanno sostituito parte della colonna vertebrale con quattro vertebre umane, conservate nella Banca del Tessuto Muscolo-scheletrico della Regione Emilia Romagna.



A coordinare l’equipe medica in sala operatoria è stato Alessandro Gasbarrini, direttore della chirurgia vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo del Rizzoli: “Il paziente è stato dimesso – ha spiegato Gasbarrini – È stato da noi circa un mese. Dopo i primi 15 giorni di controllo post operatorio è stato trasferito in un altro reparto, per la fisioterapia, dove è stato rimesso in piedi e in condizioni di avere una vita il più normale possibile”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/15/trapianti-impiantate-vertebre-umane-in-un-paziente-e-la-prima-volta-al-mondo/5515654/?fbclid=IwAR0Jf5aVCrSt8yOVPiGpB7nhT_lldPgteLm6ysrJjUdof3MqUPlUE6YiG7k

venerdì 1 marzo 2019

Scoperto nelle ossa un nuovo 'motore' della crescita.

Tessuto ossero (fonte: University of Rochester) © Ansa
Tessuto ossero (fonte: University of Rochester)

Composto da staminali, apre a nuove terapie.


Identificato un nuovo 'motore' che alimenta l'allungamento delle ossa: scoperto nei topi, è fatto di staminali e garantisce un continuo rinnovo delle cellule progenitrici del tessuto, proprio come accade nel sangue e nella pelle. Se la sua esistenza venisse confermata anche nell'uomo, potrebbe spiegare fenomeni enigmatici, come la crescita smisurata di alcune persone portatrici di specifiche mutazioni genetiche, ma soprattutto potrebbe aprire la strada a nuove terapie per i bambini con disturbi della crescita.
Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Nature dal gruppo internazionale coordinato dal Karolinska Institutet in Svezia. I suoi risultati potrebbero cambiare radicalmente la comprensione del meccanismo di crescita delle ossa lunghe come femore e tibia. Questo processo avviene in due aree, chiamate 'fisi di accrescimento', che sono vicine all'estremità dell'osso: al loro interno ci sono cellule cartilaginee (condrociti), derivanti da cellule progenitrici simili a staminali, che hanno il compito di formare una sorta di impalcatura di supporto alla crescita di nuovo tessuto osseo.
Finora si pensava che il numero di cellule progenitrici formate durante lo sviluppo embrionale fosse finito e che il loro esaurimento determinasse l'interruzione del processo di crescita. I ricercatori svedesi, invece, hanno dimostrato che nelle fasi di accrescimento si conservano anche dopo la nascita delle 'nicchie' in cui le cellule progenitrici simili a staminali possono continuamente rigenerarsi: quando questo micro-ambiente viene distrutto o danneggiato si determina un impoverimento di cellule progenitrici con ripercussioni negative sull'osso.
http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2019/02/27/scoperto-nelle-ossa-un-nuovo-motore-della-crescita-_314d368d-be0a-4f83-9adc-184534d3e295.html