mercoledì 6 maggio 2009

Il gioco sporco della politica - come uscirne.

Qualunque sia il gioco sporco innescato dalla politica, e non ha importanza da quale parte sia partito, il risultato è stato devastante.
Hanno creato un popolo disunito, che si combatte per ideali persi per strada da innumerevoli anni, un popolo differente per estrazione sociale, per esperienze culturali, per mancanza di etica e morale.
Ci ritroviamo, infatti, a batterci per l'uno o per l'altro versante della politica, rappresentati entrambi dagli gli stessi personaggi che, come dice giustamente Beppe, andrebbero segnati con scrittura indelebile sulle colonne della vergogna.
Questi personaggi hanno creato un debito pubblico da paradosso senza aver creato nessuna struttura materiale o ideologica valida, hanno sperperato danaro pubblico per "il nulla", hanno creato un vuoto abissale, incolmabile.
Sono tutti collusi, sia a destrache a sinistra, e noi ancora ci battiamo per questa o quella fazione, che non oserei neanche per scherzo chiamare politica, perchè solo di fazioni si tratta.
Facciamo mente locale, fermiamoci a riflettere, pensate veramente che uno degli attuali politici possa rappresentarci e darci garanzie di vita civile?
Abbiamo ancora dubbi su che cosa dobbiamo puntare e per che cosa dobbiamo combattere?
Dobbiamo puntare al futuro, per la nostra tranquillità e per le responsabilità che abbiamo assunto nel momento in cui abbiamo "procreato".
Quando andiamo alle urne, non pensiamo se "ci conviene" votare l'una o l'altra fazione, domandiamoci chi "dobbiamo" portare avanti per migliorare la nostra vita, per ottenere quel che ci spetta di diritto, per incominciare ad avere speranza in un futuro.
Fermiamoci a riflettere, incominciamo a trarre giovamento dai nostri stessi errori, perchè di errori ne abbiamo commessi tanti.

NIGER-GATE I RETROSCENA DEL "DOSSIER" SULL'URANIO E PANORAMA

Lo scoop che non c'era
La telefonata di un informatore: "Ho roba per te...". Nasce così, nell'ottobre 2002, il caso del presunto traffico di uranio tra il Niger e l'Iraq che oggi imbarazza la Casa Bianca. Storia di una notizia che si è rivelata una bufala dopo un attento lavoro investigativo di verifica tra l'Italia e l'Africa
di Elisabetta Burba
24/7/2003
URL: http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001020115


Venti milioni delle vecchie lire. Tanto valeva la patacca che sta facendo vacillare l'amministrazione Bush. Poco più di 10 mila euro: è la cifra richiesta a Panorama in cambio del dossier sul (falso) traffico di uranio dal Niger all'Iraq. Somma che il nostro giornale s'è ben guardato dallo sborsare... È una storia in cui i soldi non c'entrano proprio, quella dello scoop cestinato prima ancora di essere nato. Si svolge nell'ottobre 2002. In quei giorni mi trovo nei Balcani, per un'inchiesta sull'Uck. Dalla segreteria del giornale, mi chiamano sul cellulare: "Elisabetta, c'è una persona che ti sta cercando". Telefono. Mi risponde un'eco del passato. "Ti ricordi di me?". Certo che sì: grazie a quest'uomo a Epoca ho fatto due scoop internazionali. "Ho qualcosa per te..." dice. Coniugando frasi brevi con allusioni carbonare, mi presenta la sua merce: le prove che "l'amico coi baffi" ha acquisito uranio in un paese africano. Dice di avere le pezze d'appoggio: contratti, lettere, protocolli d'intesa... Tutti transitati dall'Ambasciata romana del paese. Ma qual è? Non vuole citarlo: riesco solo a scucirgli che è islamico. "Troppo bello per essere vero" penso mentre riattacco. Sono i giorni in cui gli Stati Uniti cercano disperatamente le prove che l'Iraq possiede armi di distruzioni di massa. Non solo. Tony Blair ha appena dichiarato che "l'Iraq ha cercato di procurarsi significativi quantitativi di uranio in Africa". E uranio, in un paese senza programma nucleare civile come l'Iraq, può significare solo armi nucleari. Ossia "pistola fumante", la prova provata della colpevolezza di Saddam Hussein. E mi arriva su un piatto d'argento? Se fosse invece una polpetta avvelenata?In redazione, vado da Giorgio Mulè, il vicedirettore che segue l'attualità. Gli racconto tutto. Rivelando anche il nome della fonte. Sorpresa: la conosce. Anche se per tutt'altri canali... (Giorgio è l'unica persona che, a tutt'oggi, sa chi è la mia fonte: per tutti gli altri è solo Mister Patacca). "Andiamo a vedere se c'è ciccia" mi dice. L'incontro avviene il 7 ottobre in un bar. A parte qualche capello grigio in più, è sempre lo stesso personaggio che mi ha sganciato uno scoop sui Balcani e una dritta sulle relazioni pericolose fra terrorismo e Islam. Elegante (quasi) come un lord, Mister Patacca non è riuscito a togliersi di dosso i modi popolani. Cosa che lo rende simpatico. Ci trasferiamo in un ristorante di sua scelta, al tempo stesso ruspante e pretenzioso. A tavola, tira fuori "la roba". Sono 17 pagine di documenti per lo più in francese tappezzati di timbri e ammonizioni: "Confidentiel", "Urgent", "Discrétion". "Vengono dall'ambasciata del Niger, a cui ho accesso attraverso una persona che vi lavora" spiega Mister Patacca. "Li ho scoperti mentre lavoravo su un'altra pista: la vendita di uranio alla Cina". È il Niger, dunque, il terzo produttore al mondo di uranio. Passiamo ai soldi. Vuole 10 mila euro a scatola chiusa. Io, categorica: "Prima verificare, poi pagare". E se le carte risultano false, non si paga. Un gentlemen's agreement che il mio informatore fa fatica a mandar giù, ma che accetta. Guardiamo i documenti. Il primo è datato 1 febbraio 1999. È una lettera dell'ambasciata irachena presso il Vaticano indirizzata all'ambasciata del Niger a Roma. E annuncia che "Sua Eccellenza Signor Wissam Al Zahawie, Ambasciatore della Repubblica dell'Iraq presso la Santa Sede si recherà alla capitale del Niger in qualità di Rappresentante di Sua Eccellenza Saddam Hussein". Però... Ma come mai è in italiano? "Gli iracheni parlano l'inglese, i nigerini il francese. L'italiano è la lingua franca" spiega Mister Patacca.


Continua nell'URL

martedì 5 maggio 2009

conflitto d'interessi

E perchè non dire che qui da noi va tutto a rotoli perchè c'è solo una mente che ha le mani un po' su tutto?
GiornaliCalcio SportTelevisioni
se poi, a questa stessa persona consegnamo anche lo scettro del comando, la frittata è bell'è fatta.
I giornali scriveranno soltanto ciò che lui vuole che si dica, e non solo perchè sono di sua proprietà, ma soprattutto perchè è ipocritamente ritenuto disdicevole (scusa maldestra e stupida) scrivere fatti "sconvenienti" inerenti la sua "prestigiosa" persona, chi scrive, infatti, vuole solo mantenere il suo posto di lavoro, quindi accetta "supinamente" di fare la parte dello scribacchino di gossip, piuttosto che il giornalista.Per le televisioni succede la stessa cosa, chi sta dalla parte di chi comanda va avanti, si assicura un lavoro stabile e duraturo, ed anche, se molto accondiscendente, la possibilità di vincere la lotteria entrando a far parte esso stesso della casta della politica.
Il calcio? Io ritengo che il calcio italiano sia tra i più malati al mondo, perchè oltre agli interessi economici che girano intorno a questo mondo cancrenoso, ci sono le valutazioni arbitrali che mai si sognerebbero di ostacolare la squadra del presidente del consiglio! Anzi, il contrario!
Conflitto di interessi?
Io dico di si, ci sarebbero le leggi, se venissero applicate, ad imperdire che ciò accada.
Ma qui va tutto a rotoli, ed anche le leggi si fanno per superare gli ostacoli "ingombranti", imbastardendo, così, la giustizia.
Dopotutto siamo italiani, pizza e mandolino, restiamo e subiamo; forse perchè in passato abbiamo sprecato troppe energie a conquistare e civilizzare altri popoli; siamo un popolo stanco, avvilito, non amiamo più combattere: una "raccomandazione" e via, vita facile, senza pensieri, senza preoccupazione, senza responsabilità, basta una croce su un simbolo senza alcun significato!
Alla faccia dell'etica!!!!!!!

domenica 3 maggio 2009

Appunti sull'anticomunismo.

Luigi Cipriani. Appunti sull'anticomunismo dal dopoguerra ad oggi.

GLADIO.LE DATE. Andreotti.
Il Sifar pose allo studio fin dal 1951 la realizzazione di una organizzazione clandestina di resistenza per uniformare e collegare in un'unico omogeneo contesto operativo e difensivo le strutture militari italiane e quelle dei paesi alleati. Risultava ai servizi segreti italiani che analoghe organizzazioni Usa stessero predisponendo nel nord Italia gruppi clandestini. Nota del gen.Musco 8 dicembre 1951.
Mentre la struttura italiana clandestina di resistenza era in fase di avanzata costituzione, venne sottoscritto in data 26 novembre 1956 dal Sifar e dal servizio Usa un accordo relativo alla organizzazione e all'attività della rete clandestina denominato Stay behind, con il quale furono confermati tutti i precedenti impegni intervenuti nella materia fra Italia e Usa e vennero poste le basi per la realizzazione dell'operazione Gladio.
Una volta costituita Gladio, su richiesta della Francia, l'Italia fu chiamata nel 1959 ai lavori del Ccp (Comitato clandestino di pianificazione) operante nell'ambito dello Shape (Supreme head quarters allied powers Europe). Tale organo aveva il compito di studiare l'attività informativa offensiva in caso di guerra, con particolare riferimento ai territori di possibile occupazione da parte del nemico.
Nel 1964 il nostro servizio venne invitato ad entrare nel Cca (Comitato clandestino alleato) destinato a studiare i problemi di collaborazione tra i diversi paesi per il funzionamento delle reti di evasione e fuga. Vi facevano parte Usa, Belgio, Gran Bretagna, Francia, Olanda, Lussemburgo, Germania ovest.
Nel 1956 venne costituita nell'ambito dell'ufficio R del Sifar una sezione addestramento denominata Sad attraverso la quale, per la prima volta nella sua storia, il Sifar attua il comando delle forze speciali e dell'apparato organizzativo, didattico e logistico necessario al loro funzionamento. La struttura fu coperta da massima segretezza e, per tale ragione, suddivisa in un 'ordinamento cellulare' così da ridurre al minimo ogni danno derivante da defezioni, incidenti o sfasamento della rete.

Continua nel link:
http://www.fondazionecipriani.it/Scritti/appunti.html

effetto serra - surriscaldamento globale




L'effetto serra, già naturale per effetto dei raggi del sole, viene intensificato dall'attività umana tramite:

1) il disboscamentohttp://it.wikipedia.org/wiki/Disboscamento
2) l'utilizzo dei combustibili fossilihttp://it.wikipedia.org/wiki/Combustibili_fossili
3) l'utilizzo dell'energia nuclearehttp://it.wikipedia.org/wiki/Energia_nucleare
4) utilizzo della geotermiahttp://it.wikipedia.org/wiki/Geotermia
5) l'utilizzo del petroliohttp://it.wikipedia.org/wiki/Petrolio
6) l'utilizzo del gas naturalehttp://it.wikipedia.org/wiki/Gas_naturale
Si stima che da quando l'uomo misura la temperatura, circa 150 anni fa (già nell'epoca industriale), essa è aumentata di 0,5 °C e si prevede un aumento di 1 °C nel 2020 e di 2 °C nel 2050.
Anche se dovessimo decidere oggi di passare ad altre fonti energetiche rinnovabili e non inquinanti si stima che ci vorrebbrero cento anni per ottenere un abbassamento della temperatura terrestre o, come cita Wikipedia:
"Forse il meccanismo di compensazione della CO2 funzionerà; fra cento anni, magari il Sole sarà a un nuovo minimo; fra mille anni, magari ci salverà la prossima glaciazione."
Dovremmo rifletterci su e correre ai ripari.
Le energie rinnovabili sono il futuro, oltre che essere la nostra salvezza.

mercoledì 29 aprile 2009

dalai lama

Abbiamo grandi case ma piccole famiglie
piu' convenienze ma meno tempo
abbiamo piu' lauree ma meno senso
piu' conoscenza ma meno giudizio
piu' esperti ma piu' problemi
piu' medicine ma meno salubri
siamo andati sulla Luna e tornati ma abbiamo difficolta' ad attraversare la strada ad incontrare il nostro nuovo vicino
abbiamo costruito piu' computer per contenere piu informazioni e produrre piu' copie che mai
ma abbiamo meno comunicazioni
siamo diventati abbondanti in quantita' ma scarsi in qualita'
Questi sono tempi di cibo cucinato veloce ma di lenta digestione
Gli uomini sono alti ma corti in carattere
Profitti vertiginosi ma relazioni scialbe
Questi sono tempi c'e' molto mostrare alla finestra ma la stanza e' vuota

H.H. the 14 Dalai Lama

martedì 28 aprile 2009

Buone nuove -




Il giudice delle indagini preliminari di Salerno Maria Teresa Belmonte ha disposto l'archiviazione dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris nell'ambito dell'inchiesta Toghe Lucane con un provvedimento che sottolinea come sia stata "provata l'assoluta correttezza e gli ostacoli posti alle sue inchieste".
Si chiude quindi una parte importante dei rilievi e delle contestazioni mosse dal mondo politico e dall'informazione politicizzata all'ex sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris, costretto ad abbandonare la sua Procura a causa delle sue inchieste scottanti per trovare rifugio nell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro dove è candidato per le prossime europee assieme a
Sonia Alfano e Carlo Vulpio.
Rivelazione di segreti d'ufficio e abuso d'ufficio erano le accuse, scardinate dal gip. Ma a mettere ancora benzina sul fuoco è l'Idv che in una nota ha denunciato il lato più grave della vicenda: "le gravi interferenze subite dal pm nel condurre le sue indagini".
Ma la Giustizia continua a fare il suo corso. E' stata fissata infatti per il 16 giugno l'udienza pubblica davanti alle sezioni unite della Cassazione, nella quale i Supremi giudici dovranno decidere se confermare o meno i provvedimenti, inflitti in via cautelare dal Csm, ai magistrati protagonisti del finto scontro tra le Procure di Salerno e Catanzaro, legato alle inchieste avocate al Pm calabrese Luigi De Magistris. Il 19 gennaio scorso la sezione disciplinare del Csm aveva sospeso dalle funzioni il procuratore di Salerno,
Luigi Apicella, e trasferito d'ufficio il Pg di Catanzaro Enzo Jannelli, il sostituto Alfredo Garbati e i due Pm di Salerno, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani.



Che fosse tutta una montatura lo si sapeva già, lo scopo iniziale era quello di bloccare le indagini che coinvolgevavno illustri, ma tristi personaggi politici. Si temeva che potesse scoppiare un nuovo scandalo di immani proporzioni come quello di mani pulite.

Tanto rumore per nulla?

No, tanto rumore per allontanare dalle procure persone integerrime sostituendole con persone più approcciabili.

E' l'Italia che arranca, l'Italia divisa tra parte buona e parte cattiva del paese.

Come dice Grillo, loro non si arrendono, ma gli conviene?, noi nemmeno.