Magari potessi, magari”, gridava a Gad Lerner la giovane Francesca Pascale nella trasmissioneL’Infedele incentrata sullo svilimento del corpo delle donne. La ragazza difendeva Papi-Silvio di fronte alle critiche per lo stile di vita poco morigerato. “Tutta invidia” secondo la giovane napoletana. “Magari potessi farlo anche io”, diceva allora ammiccando ai telespettatori. Finalmente quell’antico desiderio, almeno in parte, si è realizzato. Un frammento dello specchio delle brame berlusconiano, Francesca lo ha agguantato.
Dopo l’ingresso nel partito di Berlusconi, dopo l’ingresso nella villa sarda di Berlusconi, è riuscita finalmente a insediarsi in pianta stabile in una casa del Cavaliere. Il Fatto Quotidiano ha scoperto che la ragazza napoletana eletta consigliere provinciale a Napoli nel 2009, abita in un appartamento di Silvio Berlusconi.
Per l’esattezza è inquilina della Immobiliare Dueville Srl, partecipata al 40 per cento dallaDolcedrago di Berlusconi e per il restante 60 per cento dalla Holding Prima e dalla Holding Ottava, due delle 22 società omonime che controllano la Fininvest. Non basta: sempre mediante la Dueville, nello stesso periodo, il presidente del Consiglio ha comprato un secondo appartamento a Roma in zona Cassia. Sul citofono si legge da pochi mesi il cognome di Adriana Verdirosi, un’altra valletta che compariva nelle liste dei nomi delle candidate per le elezioni europee del 2009, poi depennate grazie all’intervento pubblico di Veronica Lario.
Berlusconi non è nuovo ad acquisti immobiliari a Roma. Nel 2004 comprò mediante un’altra società un attico alla Balduina dove la conduttrice della RAI Sonia Grey abitava in affitto da anni. Per la sua vecchia fiamma Virginia Sanjust nel 2006 spese 2 milioni e 250 mila euro per un appartamento in piazza Campo dei Fiori. La storia di Francesca Pascale, rispetto alle altre, assume anche un risvolto di interesse pubbblico. L’amica napoletana del presidente del consiglio è stata candidata alle elezioni provinciali del 2009 e gratificata con una consulenza al ministero dei beni culturali. Ora si scopre che il Cavaliere e la giovane promessa del Pdl di Posillipo sono legati oltre che dalla passione politica anche da quella per le belle case. L‘appartamento in questione è inserito in un comprensorio signorile in cima a via Cortina d’Ampezzo, in zona Trionfale, è composto di una sola camera, servizi e terrazzo ed è costato al Cavaliere ben 470 mila euro. Un prezzo molto elevato ma che si giustifica per la presenza del box e soprattutto per il contesto. Il palazzo è videosorvegliato e presidiato all’ingresso da un portiere ed è dotato di una bella piscina condominiale circondata dal verde e dai lettini prendisole.
Al citofono risponde Catiuscia Pascale: “Francesca non c’è”, dice con grande disponibilità, “io sono sua sorella e sono venuta a trovarla. Ogni tanto, visto che vivo a Latina, mi appoggio qui”. Quando il cronista chiede perché la sorella abita in una casa del presidente del consiglio, lei cade dalle nuvole: “ma cosa dice? La casa non è di Berlusconi, mia sorella è in affitto qui da circa un anno e non mi ha mai detto nulla del genere. Mi viene da ridere solo all’idea”. Le visure della conservatoria dei registri ipotecari di Roma raccontano un’altra storia: il 19 ottobre del 2009 la società Immobiliare Dueville Srl con sede in Segrate, rappresentata da Marco Sirtori, compra dalla Alef Immobiliare pagando 370 mila euro in contanti e estinguendo il mutuo di 99 mila euro che ancora gravava sull’immobile. Una somma alla quale bisogna aggiungere i 24 mila euro incassati dal mediatore immobiliare e le tasse pari a 47 mila euro. L’esborso di oltre 540 mila euro è solo un investimento immobiliare del Cavaliere o anche un bel gesto verso la giovane collega di partito? La sorella dice che Francesca Pascale è in affitto e che in famiglia nessuno sapeva dell’insigne locatore. Per capire se si tratta dell’ennesimo caso di un politico ben accasato “a sua insaputa”, Il Fatto Quotidiano ha cercato di ottenere la versione di Francesca Pascale, ma la consigliera provinciale non si è fatta viva.
Il rapporto tra la giovane napoletana e il Cavaliere nasce nel 2006. A quel tempo questa giovane laureata è famosa più per i suoi balletti ancheggianti che per le sue idee. In una trasmissione cult sulla tv locale Telecapri (“Il Telecafone”) balla e canta insieme a tre colleghe: “se mostri un po’ la coscia si alza l’auditelle, se muovi il mandolino si alza l’auditelle, se abbassi la mutanda si alza l’auditelle”. A Napoli il ritornello inventato dal cabarettista Oscar Di Maio lascia il segno. Su Youtube i video dell’attuale consigliere provinciale di Napoli che struscia il suo top mozzafiato sul compiaciuto comico Di Maio restano tra i più cliccati. Il telecafone pelato sorride vestito come un camorrista e canta il suo inno ironico al “cafunciello”. Francesca Pascale e le colleghe improvvisano un merengue sull’erba mentre il lui sventola un tubo di gomma con pose alla Merola (Mario, beninteso, non Valerio) e schizza acqua sulla telecamera.
Purtroppo per i patiti del genere, al culmine di questa fulminante parabola nello show biz partenopeo, che lascia una scia generosa di immagini sulla rete, Francesca Pascale abbandona una strada segnata per scendere (o meglio salire) in campo. La sua ascesa dal sifone di Telecapri alla piscina di Roma, dal Telecafone al Telepadrone, è una tratettoria istruttiva della selezione della classe politica nel mondo berlusconiano. Nel 2006 Francesca Pascale fonda con un paio di amiche il circolo “Silvio ci manchi” ispirato dalla nostalgia che attanagliava il Vesuvio per la dipartita del premier da Palazzo Chigi.
Le animatrici del comitato fanno tutte carriera: Francesca Pascale è consigliere in provincia dal 2009; Emanuela Romano è assessore a Castellamare di Stabia dal 2010, ma diventa celebre il 28 aprile 2008 quando il padre si cosparge di benzina come un bonzo sotto Palazzo Grazioli minacciando di darsi fuoco se Silvio non provvede a sistemare la figlia. MentreVirna Bello, bionda pienotta che si autodefinisce la Braciolona, è oggi assessore a Torre del Greco. Quando le tre ragazze vengono fotografate mentre scendono dall’aereo privato del Cavaliere a Olbia, è Francesca Pascale quella più decisa del terzetto che si incammina con piglio da leader verso Villa Certosa. E, mentre la Romano con i giornali nega di essere lei, Francesca rivendica la sua deliberata scelta politica: “Ma che scherziamo, certo che siamo noi! A ottobre del 2006 ci siamo presentate e appena qualche settimana dopo siamo partite in aereo per Villa Certosa”. A Repubblica proclamava: “non c’è niente di cui vergognarsi, era una convention politica”.
Da allora, quando il Cavaliere scende a Napoli, Francesca lo aspetta all’hotel Vesuvio e Silvio trova sempre un momento per parlare con lei. Politicamente all’inizio è un disastro: raccoglie solo 88 voti nel 2006 nel suo quartiere Posillipo alle municipali. Il Cavaliere però stravede comunque per lei. Nel 2008 il suo nome spunta tra le papabili per il Parlamento europeo ma Veronica guasta tutto. Nel giugno 2009 arriva il risarcimento: Francesca Pascale ottiene 7600 consensi nelle elezioni che decretano il successo di Luigi Cesaro e vola in consiglio provinciale. Si segnala subito per una verve insolita per una debuttante. Quando Nicola Cosentino insiste sulla candidatura a presidente della Campania nonostante la richiesta di arresto, è una delle poche nel Pdl che ha la forza per dirgli a brutto muso: “Berlusconi non punta su di te”. In un’intervista a Conchita Sannino di Repubblica si autocandida addirittura a coordinatrice del Pdl in provincia. Eppure, a sentire la capogruppo dell’Italia dei Valori, Maria Caterina Pace, a questa effervescenza mediatica non si accompagna un’attività istituzionale nelle sedi deputate. “Partecipa ai consigli provinciali che si riuniscono in media una volta al mese ma per il resto non saprei cosa dire di lei. Farebbe parte della commissione pari opportunità”, spiega la consigliera Idv, “che ha portato avanti dei progetti importanti come lo sportello anti-violenza in ogni pronto soccorso per tutelare le donne. Ma lei non si è mai vista. Mi dicono stia spesso a Roma”. Nessuno pensa alla creazione di un comitato “Francesca mi manchi” ma in molti si chiedono cosa faccia nella capitale. “Anche io non la vedo quasi mai. Dicono che avrebbe una consulenza al ministero dei beni culturali”, dice il capogruppo in provincia del Pd, Giuseppe Capasso. Ma al ministero precisano: “Francesca Pascale da un anno non lavora più qui”.
L’altra casa romana appartenente alla società Dueville di Berlusconi si trova sulla Cassia e oggi è disabitata. È stata comprata il 14 settembre del 2009 (dopo un preliminare siglato ad aprile) per un prezzo di 380 mila euro. Il Cavaliere si è aggiudicato un quinto piano che affaccia sul parco dell’Insughereta, composto di salone, due stanze, doppi servizi e ampia terrazza per un prezzo davvero buono, visto che al piano terra si vende a 250 mila euro un appartamento composto di due stanze e servizi. La società di Berlusconi ha appena finito i lavori di ristrutturazione e l’appartamento non è ancora abitato. Un ragazzo che abita lì vicino dice che la nuova inquilina è una ragazza. Sul citofono c’è scritto Verdirosi. Adriana Verdirosi è un’altra valletta che era apparsa nella lista delle candidate di Papi nel 2009. Nell’articolo di Libero che parlava dei corsi di politica per selezionare le nuove europarlamentari, e che ha favorito l’arrabbiatura di Veronica Lario sul ciarpame senza pudore, il suo nome c’era.
Mario Prignano ricordava la sua esperienza di cantante in Giappone con il singolo Sunny Day.Ma in realtà Adriana Verdirosi divenne famosa nel 2007 quando Luca Telese la portò in tv nella trasmissione Tetris (allora trasmessa da Raisat) come modello di valletta raccomandata. Era stata segnalata ironicamente (o almeno così si credeva) dall’allora presidente di Raisat come raccomandata da un politico. “Io lo chiamo Cicci ed è giovane dentro”, diceva allora Adriana Verdirosi ridendo in tv. Tutti pensavano a uno scherzo. Il duetto tra la ragazza che si ostinava a non svelare chi si celava dietro quel nomignolo e il conduttore che la incalzava era un tormentone fisso della trasmissione. Tre anni dopo il suo cognome compare sul citofono della casa di Silvio Berlusconi. Da allora di lei si son perse le tracce ma non è detta l’ultima parola. Le elezioni sono alle porte.
Da Il Fatto Quotidiano del 9 settembre 2010
Dopo l’ingresso nel partito di Berlusconi, dopo l’ingresso nella villa sarda di Berlusconi, è riuscita finalmente a insediarsi in pianta stabile in una casa del Cavaliere. Il Fatto Quotidiano ha scoperto che la ragazza napoletana eletta consigliere provinciale a Napoli nel 2009, abita in un appartamento di Silvio Berlusconi.
Per l’esattezza è inquilina della Immobiliare Dueville Srl, partecipata al 40 per cento dallaDolcedrago di Berlusconi e per il restante 60 per cento dalla Holding Prima e dalla Holding Ottava, due delle 22 società omonime che controllano la Fininvest. Non basta: sempre mediante la Dueville, nello stesso periodo, il presidente del Consiglio ha comprato un secondo appartamento a Roma in zona Cassia. Sul citofono si legge da pochi mesi il cognome di Adriana Verdirosi, un’altra valletta che compariva nelle liste dei nomi delle candidate per le elezioni europee del 2009, poi depennate grazie all’intervento pubblico di Veronica Lario.
Berlusconi non è nuovo ad acquisti immobiliari a Roma. Nel 2004 comprò mediante un’altra società un attico alla Balduina dove la conduttrice della RAI Sonia Grey abitava in affitto da anni. Per la sua vecchia fiamma Virginia Sanjust nel 2006 spese 2 milioni e 250 mila euro per un appartamento in piazza Campo dei Fiori. La storia di Francesca Pascale, rispetto alle altre, assume anche un risvolto di interesse pubbblico. L’amica napoletana del presidente del consiglio è stata candidata alle elezioni provinciali del 2009 e gratificata con una consulenza al ministero dei beni culturali. Ora si scopre che il Cavaliere e la giovane promessa del Pdl di Posillipo sono legati oltre che dalla passione politica anche da quella per le belle case. L‘appartamento in questione è inserito in un comprensorio signorile in cima a via Cortina d’Ampezzo, in zona Trionfale, è composto di una sola camera, servizi e terrazzo ed è costato al Cavaliere ben 470 mila euro. Un prezzo molto elevato ma che si giustifica per la presenza del box e soprattutto per il contesto. Il palazzo è videosorvegliato e presidiato all’ingresso da un portiere ed è dotato di una bella piscina condominiale circondata dal verde e dai lettini prendisole.
Al citofono risponde Catiuscia Pascale: “Francesca non c’è”, dice con grande disponibilità, “io sono sua sorella e sono venuta a trovarla. Ogni tanto, visto che vivo a Latina, mi appoggio qui”. Quando il cronista chiede perché la sorella abita in una casa del presidente del consiglio, lei cade dalle nuvole: “ma cosa dice? La casa non è di Berlusconi, mia sorella è in affitto qui da circa un anno e non mi ha mai detto nulla del genere. Mi viene da ridere solo all’idea”. Le visure della conservatoria dei registri ipotecari di Roma raccontano un’altra storia: il 19 ottobre del 2009 la società Immobiliare Dueville Srl con sede in Segrate, rappresentata da Marco Sirtori, compra dalla Alef Immobiliare pagando 370 mila euro in contanti e estinguendo il mutuo di 99 mila euro che ancora gravava sull’immobile. Una somma alla quale bisogna aggiungere i 24 mila euro incassati dal mediatore immobiliare e le tasse pari a 47 mila euro. L’esborso di oltre 540 mila euro è solo un investimento immobiliare del Cavaliere o anche un bel gesto verso la giovane collega di partito? La sorella dice che Francesca Pascale è in affitto e che in famiglia nessuno sapeva dell’insigne locatore. Per capire se si tratta dell’ennesimo caso di un politico ben accasato “a sua insaputa”, Il Fatto Quotidiano ha cercato di ottenere la versione di Francesca Pascale, ma la consigliera provinciale non si è fatta viva.
Il rapporto tra la giovane napoletana e il Cavaliere nasce nel 2006. A quel tempo questa giovane laureata è famosa più per i suoi balletti ancheggianti che per le sue idee. In una trasmissione cult sulla tv locale Telecapri (“Il Telecafone”) balla e canta insieme a tre colleghe: “se mostri un po’ la coscia si alza l’auditelle, se muovi il mandolino si alza l’auditelle, se abbassi la mutanda si alza l’auditelle”. A Napoli il ritornello inventato dal cabarettista Oscar Di Maio lascia il segno. Su Youtube i video dell’attuale consigliere provinciale di Napoli che struscia il suo top mozzafiato sul compiaciuto comico Di Maio restano tra i più cliccati. Il telecafone pelato sorride vestito come un camorrista e canta il suo inno ironico al “cafunciello”. Francesca Pascale e le colleghe improvvisano un merengue sull’erba mentre il lui sventola un tubo di gomma con pose alla Merola (Mario, beninteso, non Valerio) e schizza acqua sulla telecamera.
Purtroppo per i patiti del genere, al culmine di questa fulminante parabola nello show biz partenopeo, che lascia una scia generosa di immagini sulla rete, Francesca Pascale abbandona una strada segnata per scendere (o meglio salire) in campo. La sua ascesa dal sifone di Telecapri alla piscina di Roma, dal Telecafone al Telepadrone, è una tratettoria istruttiva della selezione della classe politica nel mondo berlusconiano. Nel 2006 Francesca Pascale fonda con un paio di amiche il circolo “Silvio ci manchi” ispirato dalla nostalgia che attanagliava il Vesuvio per la dipartita del premier da Palazzo Chigi.
Le animatrici del comitato fanno tutte carriera: Francesca Pascale è consigliere in provincia dal 2009; Emanuela Romano è assessore a Castellamare di Stabia dal 2010, ma diventa celebre il 28 aprile 2008 quando il padre si cosparge di benzina come un bonzo sotto Palazzo Grazioli minacciando di darsi fuoco se Silvio non provvede a sistemare la figlia. MentreVirna Bello, bionda pienotta che si autodefinisce la Braciolona, è oggi assessore a Torre del Greco. Quando le tre ragazze vengono fotografate mentre scendono dall’aereo privato del Cavaliere a Olbia, è Francesca Pascale quella più decisa del terzetto che si incammina con piglio da leader verso Villa Certosa. E, mentre la Romano con i giornali nega di essere lei, Francesca rivendica la sua deliberata scelta politica: “Ma che scherziamo, certo che siamo noi! A ottobre del 2006 ci siamo presentate e appena qualche settimana dopo siamo partite in aereo per Villa Certosa”. A Repubblica proclamava: “non c’è niente di cui vergognarsi, era una convention politica”.
Da allora, quando il Cavaliere scende a Napoli, Francesca lo aspetta all’hotel Vesuvio e Silvio trova sempre un momento per parlare con lei. Politicamente all’inizio è un disastro: raccoglie solo 88 voti nel 2006 nel suo quartiere Posillipo alle municipali. Il Cavaliere però stravede comunque per lei. Nel 2008 il suo nome spunta tra le papabili per il Parlamento europeo ma Veronica guasta tutto. Nel giugno 2009 arriva il risarcimento: Francesca Pascale ottiene 7600 consensi nelle elezioni che decretano il successo di Luigi Cesaro e vola in consiglio provinciale. Si segnala subito per una verve insolita per una debuttante. Quando Nicola Cosentino insiste sulla candidatura a presidente della Campania nonostante la richiesta di arresto, è una delle poche nel Pdl che ha la forza per dirgli a brutto muso: “Berlusconi non punta su di te”. In un’intervista a Conchita Sannino di Repubblica si autocandida addirittura a coordinatrice del Pdl in provincia. Eppure, a sentire la capogruppo dell’Italia dei Valori, Maria Caterina Pace, a questa effervescenza mediatica non si accompagna un’attività istituzionale nelle sedi deputate. “Partecipa ai consigli provinciali che si riuniscono in media una volta al mese ma per il resto non saprei cosa dire di lei. Farebbe parte della commissione pari opportunità”, spiega la consigliera Idv, “che ha portato avanti dei progetti importanti come lo sportello anti-violenza in ogni pronto soccorso per tutelare le donne. Ma lei non si è mai vista. Mi dicono stia spesso a Roma”. Nessuno pensa alla creazione di un comitato “Francesca mi manchi” ma in molti si chiedono cosa faccia nella capitale. “Anche io non la vedo quasi mai. Dicono che avrebbe una consulenza al ministero dei beni culturali”, dice il capogruppo in provincia del Pd, Giuseppe Capasso. Ma al ministero precisano: “Francesca Pascale da un anno non lavora più qui”.
L’altra casa romana appartenente alla società Dueville di Berlusconi si trova sulla Cassia e oggi è disabitata. È stata comprata il 14 settembre del 2009 (dopo un preliminare siglato ad aprile) per un prezzo di 380 mila euro. Il Cavaliere si è aggiudicato un quinto piano che affaccia sul parco dell’Insughereta, composto di salone, due stanze, doppi servizi e ampia terrazza per un prezzo davvero buono, visto che al piano terra si vende a 250 mila euro un appartamento composto di due stanze e servizi. La società di Berlusconi ha appena finito i lavori di ristrutturazione e l’appartamento non è ancora abitato. Un ragazzo che abita lì vicino dice che la nuova inquilina è una ragazza. Sul citofono c’è scritto Verdirosi. Adriana Verdirosi è un’altra valletta che era apparsa nella lista delle candidate di Papi nel 2009. Nell’articolo di Libero che parlava dei corsi di politica per selezionare le nuove europarlamentari, e che ha favorito l’arrabbiatura di Veronica Lario sul ciarpame senza pudore, il suo nome c’era.
Mario Prignano ricordava la sua esperienza di cantante in Giappone con il singolo Sunny Day.Ma in realtà Adriana Verdirosi divenne famosa nel 2007 quando Luca Telese la portò in tv nella trasmissione Tetris (allora trasmessa da Raisat) come modello di valletta raccomandata. Era stata segnalata ironicamente (o almeno così si credeva) dall’allora presidente di Raisat come raccomandata da un politico. “Io lo chiamo Cicci ed è giovane dentro”, diceva allora Adriana Verdirosi ridendo in tv. Tutti pensavano a uno scherzo. Il duetto tra la ragazza che si ostinava a non svelare chi si celava dietro quel nomignolo e il conduttore che la incalzava era un tormentone fisso della trasmissione. Tre anni dopo il suo cognome compare sul citofono della casa di Silvio Berlusconi. Da allora di lei si son perse le tracce ma non è detta l’ultima parola. Le elezioni sono alle porte.
Da Il Fatto Quotidiano del 9 settembre 2010