I disordini sono esplosi a poche decine di metri dalla libreria, dove i fans di Di Tullio si erano radunati per assistere al dibattito. Il presidio organizzato nel quadrivio tra via Ruggero Settimo e via Cavour da uomini della guardia di finanza, della polizia di Stato e dei carabinieri, non e' riuscito ad evitare i tafferugli e il traffico nelle strade è rimasto bloccato per oltre un'ora dal Politeama a corso Vittorio Emanuele.
I manifestanti, facendosi scudo con i cassonetti dell'immondizia, avrebbero divelto alcuni cestini per i rifiuti e li avrebbero lanciati contro le forze dell'ordine che avrebbero quindi risposto con lanci di lacrimogeni. Due elicotteri hanno sorvolato per un'ora la zona degli scontri e la polizia ha ''caricato'' quattro volte. La manifestazione, cominciata in modo pacifico da parte di studenti e di aderenti allo Slai Cobas, e' poi degenerata all'arrivo dei giovani dei Redblock e dei centri sociali. La guerriglia urbana non ha provocato, comunque, alcun fermo. Non si hanno notizie di feriti, anche se un esponente dei Cobas (guarda il video) parla di ''manganellate'' e si vocifera di qualcuno dei giovani allontanatosi con lievi contusioni. L'ultima ''carica'' ha disperso i manifestanti che alla fine hanno abbandonato alla spicciolata il campo di battaglia (guarda il video).
Nel resto d’ Italia, Arezzo, Parma, Torino la presentazione del libro ha suscitato reazioni, ma nessuna come a Palermo. Nei giorni scorsi la sede di Casa Pound in città è stata oggetto di un attentato incendiario, mentre il direttore della Mondadori, Stefano Malgrati, ci dice di avere ricevuto minacce personali e atti intimidatori affinchè la presentazione non avesse luogo. Il romanzo di Di Tullio ha suscitato la forte reazione di centri sociali e gruppi della sinistra antagonista che accusano l’ organizzazione Casa Pound di diffondere ideologie di estrema destra.
Tutti illesi i fans di Di Tullio che sono rimasti all'interno della libreria. Si tratterebbe di militanti e dirigenti locali e nazionali dell'organizzazione di destra, “Fascisti del Terzo Millennio” come amano definirsi loro, che avevano annunciato, per bocca del vicepresidente nazionale Andrea Antonini romano e del presidente regionale Andrea La Barbera di Palermo, di essere ben decisi a reagire ad ogni accenno di provocazione o contestazione.