mercoledì 12 ottobre 2011

Governo battuto sul rendiconto, Berlusconi chiederà la fiducia.



Il premier Berlusconi (Adnkronos)


Roma, 11 ott. (Adnkronos/Ign) - Il governo è stato battuto in aula alla Camera sull'assestamento di bilancio. L'Aula ha respinto l'articolo 1 del Ddl di rendiconto 2010. Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha rinviato a domani i lavori su richiesta del presidente della commissione Giorgetti. ''Mi sembra giusto, date anche le evidenti implicazioni di carattere politico dell'accaduto'', ha dichiarato Fini.


E' un fatto che non ha precedenti, avrebbe poi commentato nel corso della conferenza dei capigruppo, stabilendo quindi la convocazione della Giunta per il Regolamento per decidere se, dopo la bocciatura, sia possibile andare avanti.
Sono 14 (con Alfonso Papa, però) i deputati del Pdl che non hanno partecipato al voto . Tra questi, spicca il nome di Claudio Scajola, reduce da un lungo incontro con il premier Silvio Berlusconi (''E' stata una chiacchierata sincera tra amici'', ha commentato uscendo da Palazzo Grazioli). Tra gli altri, mancavano poi Antonio Martino, Piero Testoni, Giustina Destro.
Sei gli assenti di Popolo e territorio, a partire da Domenico Scilipoti. Assente anche Gianfranco Miccichè. Nel Misto mancava tra gli altri Andrea Ronchi. Non c'era nemmeno Umberto Bossi, che si è fermato a parlare con i cronisti e ha mancato, di un soffio, il voto facendo scoppiare un caso. Assente anche l'altro leghista Matteo Bragantini.
Andando per gruppo, sono stati tre gli assenti del Pd, tre di Fli e tre dell'Udc compreso il leader Pier Ferdinando Casini. Alla voce 'in missione', invece, figurano Roberto Maroni, Franco Frattini, Catia Polidori eGiulio Tremonti (che però a un certo punto è entrato in Aula).
"Nessuna ragione politica, di nessun tipo" per l'assenza del ministro dell'Economia, spiega una nota del Tesoro. "A poche ore dalla presentazione della legge di stabilità era al ministero impegnato con gli uffici di gabinetto nella valutazione dei dossier relativi a ciascun ministero" e ''appena ricevuta la notizia dall'aula il ministro ha interrotto i lavori e si è recato a Montecitorio".
Il premier, secondo fonti parlamentari della maggioranza, subito dopo il voto, ha raggiunto scuro in volto l'aula del governo di Montecitorio con in mano l'elenco degli assenti. In particolare, Berlusconi avrebbe storto il naso proprio per l'assenza al voto dei due big al voto, Tremonti e Scajola.
Il voto di oggi, spiega però Ignazio La Russa, è stato determinato da ''assenze occasionali'' e dalla bocciatura di un articolo di un provvedimento non può derivare la conseguenza che il governo non ha la maggioranza in Parlamento. ''Deciderà il presidente del Consiglio - aggiunge -, per me sarebbe corretto mettere subito un voto di fiducia per vedere se il governo c'è o non c'è''. Quanto alle assenze, il coordinatore del Pdl minimizza: ''Non c'è nessuna dietrologia da fare, alcuni erano assenti perché impegnati in attività istituzionali, altri sono arrivati trafelati, un attimo in ritardo, come Tremonti...''.
La Lega, con Bossi, parla di ''piccolo infortunio'' e ''niente di politico''. Quindi ''per adesso non viene giù nulla'', replica ai cronisti il Senatur anche se glissa sulla durata dell'esecutivo. ''Non sono un mago, non so quanto durerà...''
Ma l'opposizione va all'attacco e chiede le dimissioni del premier. "Berlusconi si convinca ad andare al Quirinale", dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. "Un governo bocciato sul consuntivo non può fare l'assestamento di bilancio, un governo che non può fare l'assestamento non c'è più", prosegue. Quanto accaduto oggi aggiunge alle "ragioni politiche della crisi anche ragioni strutturali", sottolinea il segretario del Pd.
Chiede un passo indietro al premier anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini . "Oggi le dimissioni di Berlusconi, e prima ancora quelle del ministro Tremonti, sono inevitabili per ridare credibilità al Paese", sottolinea. "Molti pensano che sia un'ossessione dell'opposizione chiedere le dimissioni di Berlusconi ma - insiste - siamo di fronte a un governo paralizzato".
Per il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro , ''non si tratta di un incidente, ma di un atto politico uguale alla sfiducia del Parlamento nei confronti di questo governo, perché bocciare il bilancio dello Stato vuol dire bocciare l'atto fondamentale su cui si fonda l'attività di governo''. ''Ci auguriamo che il capo dello Stato possa autonomamente prendere atto che questo Parlamento è ormai asfittico'', insiste. ''Prima che sai troppo tardi ponga fine al governo Berlusconi e ci mandi a elezioni anticipate'', conclude Di Pietro



http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Governo-battuto-sul-rendiconto-Berlusconi-chiedera-la-fiducia_312528214567.html

Vignetta di Vauro




MAURIZIO CROZZA - Ballarò 11/10/2011 - Una strana settimana

210mila euro raccolti: attesa travolgente per ‘Comizi d’amore’.



Rizzo Nervo: "La Rai acquisisca i diritti della trasmissione". Freccero: "La stagione televisiva inizierà con il programma di Santoro". Intanto, in tre giorni 250mila contatti unici e 500mila visite per il sito della nuova creatura del conduttore.



Sarà pure come dice il direttore di Rai 4 Carlo Freccero che la stagione televisiva comincerà solo con la prima di Comizi d’amore, ma il “caso Santoro” continua a montare. Anche con le telecamere ancora spente, il sitoserviziopubblico.it (l’associazione che produrrà il format dell’ex conduttore di Annozero) continua a macinare contatti. Da quando è andato online, sabato 8 ottobre è stato cliccato da 245mila visitatori unici e la raccolta fondi via Internet ha toccato quota 210mila euro.

In attesa del 3 novembre, quando Santoro tornerà in onda su una rete multipiattaforma (digitale terrestre, Internet e Sky), curiosità e consensi verso l’operazione continuano a crescere. L’ultimo endorsment arriva direttamente dal consigliere d’amministrazione Rai Nino Rizzo Nervo che, in una lettera inviata al direttore generale Lorenza Lei, ha chiesto che la televisione di Stato acquisisca i diritti e trasmetta Comizi d’amore. “Se la Rai non vuole tradire il ruolo di servizio pubblico, se vuole riconquistare credibilità presso tutti coloro che pagano il canone e che si sono visti privati di una trasmissione di successo, raccolga la sfida, acquisisca i diritti e mandi in ondaComizi d’amore“, ha detto il consigliere d’opposizione. La proposta ha subito raccolto il consenso di un altro membro del cda di viale Mazzini, Rodolfo De Laurentiis, in quota Udc, che ha detto che se Santoro serve ad aumentare il pluralismo, allora “ben venga” Comizi d’amore.

Nel frattempo anche dal mondo della politica continuano a giungere adesioni. Oggi hanno sottoscritto l’iniziativa il leader di Sinistra e Libertà Nichi Vendola (“Occorre sostenere in ogni modo il giornalista”), il sindaco di Napoli Luigi De Magistris (“sono sicuro che scasserà!”), il portavoce di Articolo 21 Beppe Giulietti e tutti i 12 senatori dell’Italia dei valori che hanno versato 100 euro come sottoscrizione popolare. “Un segnale chiaro – fanno sapere dall’ufficio stampa del partito di Di Pietro – perché in Rai, a parte qualche sacca di resistenza attiva, stanno escludendo, con le buone o con le cattive, tutte le voci di dissenso agli attuali vertici, emanazione diretta di Berlusconi. Per questo l’iniziativa di Santoro merita un incoraggiamento convinto”.

Una risposta travolgente, come ha detto lo stesso Santoro in un’intervista al sito di Articolo21: “Di sicuro apriremo una crepa molto profonda nel sistema televisivo. Chiediamo a tutti 10 euro, una sorta di piccolo canone che però in questo caso si paga volentieri per vedere in onda il proprio programma preferito”. Un’opinione condivisa da un altro ‘mostro sacro’ della televisione italiana,Carlo Freccero che sottolinea come l’iniziativa di Santoro e la risposta del pubblico pronto ad autotassarsi pur di rivederlo in onda dimostra come nell’immaginario collettivo “l’informazione sia diventata un bene comune, come l’aria e l’acqua”. Il direttore di Rai 4 ha poi in mente un “punto di rottura preciso: c’è una cifra di sottoscrizioni, che non dirò per scaramanzia, raggiunta la quale la Rai non potrà che ri-inglobare Santoro. Pena il suicidio dichiarato”.


martedì 11 ottobre 2011

La gente a Napolitano: ''Presidente, ci aiuti lei!''




Poche ore dopo il ko del governo sul bilancio, una piccola folla si è riunita davanti Montecitorio, in attesa del presidente della Repubblica, lì per la presentazione di un libro. Quando è uscito, lo  ha accolta un applauso unanime. Più d'uno ha gridato: "Presidente, ci aiuti lei!" E qualcuno: "Sciolga le Camere!"

Video di Francesco Cocco

Idv e la "compravendita di parlamentari": dalla denuncia politica a quella giudiziaria.







Di Pietro: «Abbiamo depositato in Procura precise notizie di reato. Disegno criminoso per far quadrare i conti»

ROMA - «C'è un disegno criminoso per far quadrare i conti di una maggioranza ricattata e comprata». E sui modi che hanno permesso al governo di mantenere i numeri in Aula dopo la rottura con Gianfranco Fini, Antonio Di Pietro passa dalla denuncia politica a quella giudiziaria. A proposito della «compravendita di parlamentari» messa in atto nella maggioranza di governo per mantenere i numeri necessari dopo la fuoriuscita dei parlamentari confluiti in Fli. L'Idv ha presentato quello che, dice Di Pietro, «tecnicamente si chiama un seguito di rapporto», dopo le segnalazioni già presentate nel dicembre scorso. «Abbiamo depositato due notizie di reato, la prima il 10 dicembre 2010, l'altra il 13 dicembre 2010. Un primo seguito di rapporto lo abbiamo trasmesso alla fine dell'estate, circa un mese fa. Un altro lo stiamo predisponendo perché - spiega il leader Idv - c'è un'unicità di disegno criminoso che parte dalle settimane a ridosso del 14 dicembre e prosegue nel tentativo di fare quadrare i numeri di una maggioranza venduta, ricattata, comprata». Solo quando la Procura renderà pubblica la denuncia, aggiunge, «anche noi potremo rendere noti i contenuti».

Falso e calunnia, Scilipoti rinviato a giudizio.







PALERMO - Domenico Scilipoti è stato rinviato a giudizio, a Messina, per falso e calunnia. La vicenda risale al '91 ed e' legata al progetto di un poliambulatorio medico, commissionato a un ingegnere dall'attuale parlamentare dei Responsabili. Il tecnico nel 2002 chiese che gli venisse corrisposta la propria parcella sulla base di un contratto firmato da Scilipoti, il quale sostenne, però, che quella firma non era sua perché in quel periodo si trovava in Brasile per tenere un corso di formazione in agopuntura.
Ma l'ingegner Carmelo Recupero avrebbe dimostrato che Scilipoti, ai tempi consigliere comunale di Terme Vigliatore (ME) e collega di partito del tecnico, si trovava in paese. La prova sarebbe lo svolgimento, in quella data, di una seduta del Consiglio a cui Scilipoti prese parte. Il parlamentare dovrà comparire davanti al tribunale di Messina il prossimo 5 marzo, come deciso dal gup Maria Teresa Arena.