L'aereo volava a bassa quota per sfuggire ai radar, il pilota fa male i calcoli del carburante: il velivolo, a secco, precipita.
WASHINGTON – Forse dei poveri pescatori. Oppure degli abitanti di un villaggio. Qualcuno di loro si è impadronito di 3,5 milioni di dollari che erano su un piccolo aereo precipitato sette giorni fa in Ecuador. Un velivolo dei narcos messicani. Storia incredibile - degna di un romanzo – raccontata dal quotidianoUniversal.
LA COSTA - Siamo a Taiche, non lontano dalla cittadina di Pedernales, sulla costa ecuadoriana. Il velivolo, un Cessna T210 N, vola a bassa quota per sfuggire ai radar. Probabilmente ha come meta una pista semi-preparata ma il pilota ha fatto male i calcoli oppure ha avuto problemi durante il volo. Infatti, ha consumato tutto il carburante e neppure le scorte contenute in cinque fusti sono bastate. L’aereo, a secco, precipita.
I SOCCORSI - Quando le squadre di soccorso arrivano nella zona dell’impatto trovano tra i rottami i corpi di due cittadini messicani, tre cagnolini (anche questi senza vita), abiti, una copia di Playboy, santini e una valigia azzurra. La aprono: all’interno oltre un milione di dollari. Poi ricevute di versamenti in una banca di Sinaloa, la base del più importante cartello messicano.
LE INDAGINI - L'indagine si allarga. Si muove anche l’antidroga americana (Dea), sono svolti dei controlli incrociati. Gli investigatori accertano che, ovviamente, il Cessna non aveva un piano di volo. Inoltre i due messicani erano schedati. Per precedenti penali e soprattutto perché legati a organizzazioni criminali attive in Bassa California. Nulla di strano. Il velivolo è uno dei tanti che ogni giorno seguono la rotta Sud-Nord-Sud. Alcuni portano droga in Messico, altri tornano con il pagamento in contanti. Ma questo caso ha una coda intrigante.
I SOLDI - La Dea, insieme alle autorità locali, svela un “pezzo” di informazione che apre un piccolo giallo. Sull’aereo – sostengono gli americani - c’erano 5 milioni di dollari e non solo la valigia con il milione e mezzo. Forse destinati ad un laboratorio della coca scoperto due giorni dopo dalla polizia. E allora dove sono finiti i soldi? L’ipotesi è che gente del luogo, arrivata subito dopo l’incidente, si sia impossessata di buona parte dei dollari lasciando la valigia nella speranza di ingannare gli investigatori e magari anche i criminali. Chi li ha presi dovrà stare in guardia. È vero che per i cartelli della coca 3 milioni di dollari non sono una cifra elevata ma è difficile che dimentichino lo sgarbo. E magari con il tempo vorranno scoprire colui che ha avuto il coraggio di sfidarli.