giovedì 14 marzo 2013

Perchè l'Italia va a rotoli?



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=450361721707428&set=a.167172016693068.42388.163818167028453&type=1&theater

Tegole solari.

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SRS Energy presenterà le tegole Solé Power Tile all’American Institute of Architects 2009 National Convention e  Exposition che sarà tenuto a San Francisco alla fine del mese.
Le Solé Power Tile sono le prime tegole, pronte alla posa, che integrano un sistema fotovoltaico di produzione elettrica, che trasformerà il vostro  in un elegante e estetico collettore di  pulita. Queste tegole sono state espressamente costruite per chi necessita del mantenimento di un’estetica formale della propria abitazione.


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http://www.sbloggando.it/ego-sostenibile/go-green/alternative/tegole-solari/

Benthocodon pedunculata.



Benthocodon pedunculata.
È improbabile incontrare questa bellezza poco in barca o immersioni. Benthocodon pedunculata si trova in habitat di acque profonde, come Monterey Canyon e San Clemente bacino sulla West Coast. 

Un nuotatore forte, è di solito associata con il fondo, dove si nutre di crostacei e foraminiferi. Numerosi bene tentacoli rosso (1000 al 2000) la linea del margine della campana, che può essere fino a 4 cm di diametro, ma di solito è più piccolo. Anche vicino al margine sono solchi che si estendono verso l'apice della campana. Gonadi corrono lungo la lunghezza di ciascuno degli otto canali radiali ed estendersi oltre a metà, in cui essi sono sospese. Fogli di tessuto (mesenteri) collegano le gonadi al manubrio. Il brillante colorazione rosso-marrone del subumbrella e spettacoli manubrio attraverso il exumbrella trasparente. La colorazione opaca rossa di molti gelatine apparentemente aiuti nel mascherare il lampeggio bioluminescente di prede consumate in acque profonde.
Un'altra specie correlate, Benthocodon hyalinus , possono essere rilevati anche da simili habitat di acque profonde sulla costa occidentale. Possiede un profondo colore rosso manubrio ma ha un subumbrella relativamente trasparente piuttosto che la colorazione caratteristica di B. pedunculata .


http://jellieszone.com/benthocodon.htm

Dini, fai outing!


   

"In un Senato semideserto Lamberto Dini dice* a Beppe Pisanu: "Se i grillini arrivano in commissioni delicate come l'Antimafia o il Copasir è un problema. E tu lo sai.". "Eccome", risponde l'ex ministro, "se avranno un questore renderanno pubblici i costi di qualsiasi cosa qui dentro. Caramelle comprese"." Dini, fai outing! Se credi che il M5S al Copasir sia un problema, racconta subito tutto quello che sai.
*fonte: la Repubblica

IMPRONTE DIGITALI ESCAMOTAGE ANTI PIANISTI E il Pdl fa melina sulle «minuzie».



Melina sulle impronte digitali. Per decisione del loro gruppo, i deputati del Pdl non hanno rilasciato all'ufficio della Camera per l'identificazione e l'accredito dei parlamentari, le «minuzie». Cioè la traccia delle impronte digitali, un accorgimento contro i «pianisti» introdotto con la presidenza della Camera di Gianfranco Fini. «È stata una decisione del gruppo, e noi siamo tutti bravi ragazzi diligenti!», ha detto Gianfranco Rotondi del Pdl uscendo dagli uffici di Montecitorio dove sono in corso, fino a martedì, le registrazioni degli onorevoli. Lo conferma anche un altro deputato del Pdl, Paolo Tancredi, senatore ora passato alla Camera: «La linea antiminuzie l'ha decisa il gruppo». Un altro neoeletto del Pdl, Roberto Marti, spiega: «Ne avevamo già parlato alla riunione alla Camera di Commercio di Milano: io sono sempre stato contrario a rilasciare le impronte e quella riunione mi ha ulteriormente confermato nel mio convincimento». Aggiunge un altro ex senatore Pdl, Enzo Latronico, ora eletto alla Camera: «Dare le minuzie è facoltativo, non è un obbligo».

http://www.ilgiornale.it/news/interni/impronte-digitali-escamotage-anti-pianisti-e-pdl-fa-melina-895693.html

Della serie: Non si smentiscono mai....

Un altro regalo di Berlusconi: la letterina dell’IMU a carico del destinatario. Come e perchè..

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Un altro regalo di Berlusconi: la letterina dell’IMU a carico del destinatario. 
Come e prechè.
La lettera inviata da Silvio Berlusconi per la sua propaganda elettorale in pratica l’abbiamo pagata noi contribuenti, e sapete quanto ci è costata? Oltre 2 milioni di euro.
Per la precisione la propaganda elettorale di Berlusconi ci è costata 2,16 milioni di Euro. 
Il Pdl ha spedito 9 milioni di buste e ha speso in tutto 360 mila euro. La tariffa elettorale è scontata e ogni lettera di propaganda elettorale beneficia di tariffe postali agevolate. Per ogni busta che ci arriva a casa, il partito spende una quota minima di affrancatura. La differenza la paga lo Stato. E mentre i rimborsi elettorali si rivalutano di anno in anno, la tariffa postale agevolata a carico dei partiti non è stata mai adeguata all’inflazione ed è rimasta ferma alla legge del 1993, cioè all’equivalente di 70 lire di vent’anni fa, cioè nemmeno 4 centesimi di euro. L’erario si sobbarca l’onere che va dai 4 centesimi di euro a quanto paghiamo noi per spedire una lettera. E NOI PAGHIAMO !!!
FONTE: www.impresentabili.it


Evasione fiscale, Bulgari nel mirino dei finanzieri: sequestrati 46 milioni.


Evasione fiscale, Bulgari nel mirino dei finanzieri: sequestrati 46 milioni


I vertici del gruppo del lusso avrebbero sottratto al fisco italiano, dal 2006 in avanti, circa tre miliardi di euro di ricavi, attraverso l'interposizione di società con sede in Olanda e Irlanda.

Dopo il caso Marzotto, la lista degli eccellenti evasori (o supposti tali) si allunga con un altro nome della moda e del lusso italiano: Bulgari. I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno infatti sequestrato beni immobili e altre disponibilità per oltre 46 milioni di euro nell’ambito di un’indagine che chiama in causa i vertici della holding del lusso oggi di proprietà francese, per fatti accaduti anche prima del passaggio di mano.
Tra i beni colpiti dal provvedimento di sequestro, emesso dal Gip del Tribunale di Roma Vilma Passamonti su richiesta della locale Procura della Repubblica (Dipartimento reati tributari, coordinato dal Procuratore Aggiunto Pierfilippo Laviani) figurano, oltre a rapporti bancari, assicurazioni sulla vita e partecipazioni societarie, anche numerosi immobili, tra cui il prestigioso immobile di via dei Condotti, nel centro di Roma.
In particolare sono indagati Paolo e Nicola Bulgari (già azionisti e soci storici dell’azienda), Francesco Trapani e Maurizio Valentini, rispettivamente ex ed attuale rappresentante legale della capogruppo italiana. Per tutti l’accusa è di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, per aver sottratto al fisco italiano, dal 2006 in avanti, circa tre miliardi di euro di ricavi, attraverso l’interposizione di società con sede in Olanda e Irlanda, create al solo scopo di sfuggire all’imposizione fiscale in Italia.
“Le indagini, scaturite da una serie di verifiche fiscali del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, hanno portato alla luce una vera e propria escape strategy – spiega la Guardia di Finanza in una nota – così definita dagli stessi dirigenti del gruppo in un documento di nove fogli rinvenuto dalle Fiamme Gialle, per fuggire dal sistema di imposizione italiano e, in particolare, dalla più stringente normativa introdotta, a partire dal 1 gennaio 2006, con riferimento alla tassazione dei dividendi provenienti da Paesi a fiscalità privilegiata”.
“Tale strategia – prosegue la Guardia di Finanza – era basata sulla riallocazione dei margini mondiali di guadagno (differenziale tra ricavi e costi delle vendite) del gruppo Bulgari, tramite controllate estere, in Stati diversi dall’Italia e, in particolare, prima in Svizzera, poi in Olanda ed infine in Irlanda. Quest’ultimo Stato, definito quale unico Paese disponibile con una bassa pressione fiscale, 12,5%, non localizzato in un paradiso fiscale, era stato individuato come meta finale della pianificazione fiscale del gruppo”. 
“Per questo motivo – sostengono gli investigatori – veniva creata la Bvlgari Ireland Ltd (Beire), controllata al 100% dall’italiana Bulgari S.p.a., con il compito, solo apparente, di immagazzinare, conservare e spedire i prodotti finiti sia verso le società commerciali del gruppo che presso i distributori terzi di tutto il mondo”. E così gli accertamenti delle Fiamme Gialle hanno consentito di appurare che “il processo distributivo dei prodotti a marchio Bulgari (tra cui gioielli, pelletteria e profumi) non ha subito, con la creazione di Beire, alcuna modifica strutturale, sia per ciò che attiene il ciclo di trasferimento fisico delle merci, sia per ciò che riguarda le modalità di pagamento, come peraltro confermato anche dai molti rivenditori esterni al gruppo, che svolgono attività di commercializzazione di prodotti a marchio Bulgari, sentiti a sommarie informazioni. Questi ultimi – prosegue la Guardia di Finanza – hanno confermato che, nei fatti, nonostante la costituzione della società irlandese, nulla si è modificato nel flusso degli ordini e della merce”.
“Il solo flusso di fatturazione è stato modificato, con la finalità di far apparire falsamente come maturato in Italia il reddito derivante dall’attività, non effettivamente svolta, di compravendita e/o di distribuzione dei prodotti a marchio Bulgari – spiegano le Fiamme Gialle – tale reddito veniva quindi sottoposto in Irlanda a tassazione del 12,5% ed il conseguente utile veniva distribuito sotto forma di dividendi alla controllante italiana Bulgari”. “In questo modo – sottolineano gli investigatori – le società del gruppo Bulgari hanno omesso di dichiarare ai fini Ires in Italia ricavi per quasi tre miliardi di euro nel periodo 2006-2011, nonché una base imponibile Irap di oltre un miliardo e novecento milioni di euro. I dividendi sottratti indebitamente a tassazione nello stesso periodo ammontano invece ad oltre 293 milioni di euro, cui corrisponde un’imposta evasa in Italia da parte della capogruppo Bulgari di oltre 46 milioni di euro”.