lunedì 23 settembre 2013

Arrestata ex governatrice Pd dell’Umbria, già accusata di corruzione. - Finocchiaro all’arrestata Lorenzetti: “All’Authority ci piazzo te”. E lei: “Grazie amore mio”.

La due volte governatrice con il Pd, ai domiciliari: pericolo di reiterazione del reato.Maria Rita Lorenzetti, attuale presidente di Italferr, è stata arrestata questa mattina e condotta ai domiciliari, coinvolta nell’inchiesta sul nodo fiorentino dell’alta velocità. Per due volte presidente della Regione Umbria con il Partito Democratico, la donna – stando a quanto spiegato in un primo momento dal suo legale, Luciano Ghirga – era accusata di inquinamento probatorio. È poi emerso che la misura cautelare è stata decisa per evitare il rischio di reiterazione del reato. L’indagine portata avanti dalla procura di Firenze ha coinvolto 31 persone e portato a molte perquisizioni su tutto il territorio italiano. La Lorenzetti aveva già ricevuto un avviso di garanzia, dove si ipotizzavano i reati di corruzione, associazione a delinquere e abuso di ufficio. Secondo l’accusa, la presidente di Italferr avrebbe spinto perché venissero pagate due società impegnate nei lavori che ancora non avevano visto quanto spettava loro. In cambio avrebbe ottenuto alcuni favori professionali per il marito. La difesa sostiene invece che i “vantaggi per il marito” siano “assolutamente inesistenti”.Provvedimenti sono stati notificati anche al geologo Valter Bellomo, a Furio Saraceno (Nodavia), Valerio Lombardi (Italferr), al consulente Alessandro Coletta e a Aristodemo Busillo della Seli.
Un caso in sordina, quello della Lorenzetti, ex governatrice Pd dell’Umbria, arrestata pochi giorni fa per corruzione. Del suo rapporto privilegiato con la Finocchiaro abbiamo già detto. Ma passano i giorni e abbiamo sempre più particolari sul sistema Pd. La Lorenzetti voleva finire in un authority, quella dei trasporti. E si attivava con tutti. Maria Rita Lorenzetti, come riporta Il Fatto, dopo aver tentato inutilmente di fare pressioni sull’attuale presidente del Consiglio per pilotare la sua nomina alla guida dell’autorità dei trasporti, muove ogni casella possibile. Si affida all’amica Anna Finocchiaro che la rassicura dicendole, fra l’altro, di aver già fatto il suo nome a Pier Luigi Bersani, all’epoca segretario del Pd; e a Vito Riggio, dal 2003 presidente dell’Enac, candidato alla guida dell’Authority che si mostra sostenitore di Lorenzetti: “Rita non fare casino (…) a noi non ci serve il tuo ritiro perché comunque il Pd uno lo deve mettere (…) e l’unica donna che può andare per il Pd sei tu”. La Finocchiaro il 14 settembre dice alla Lorenzetti: “Io ho suggerito a Bersani che se torna in ballo l’Autorità sui Trasporti… ci metto te”. Lorenzetti ribatte: “Ci metti me? Amore mio, ti ringrazio”. La nomina non arriverà per poco… ma l’unione di intenti è chiara…

domenica 22 settembre 2013

Differenze comportamentali...



La differenza di comportamento sta nel fatto che la Merkel non ha paura di ritorsioni, governa bene e il popolo lo sà, la Finocchiaro è in parlamento solo per curare i propri interessi e quelli del partito in cui milita.

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Eggià...



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Faidate.



Per quanto riguarda il ferro da stiro, se la plastica dovesse restare attaccata: http://www.eticamente.net/12292/trucco-veloce-per-pulire-il-ferro-da-stiro.html

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Violento nubifragio isole Eolie.



Dopo il violento nubifragio di stamattina, le isole Eolie sono nell'inferno. Quasi nessun telegiornale nazionale ne ha dato notizia. Lipari è in ginocchio. Strade devastate . Isolani "sequestrati" in casa. I bambini senza scuola. Nella martoriata zona di Calandra è sceso a valle un fiume di detriti di pomice e anche un bus carico di passeggeri con qualche turista è rimasto travolto. Allagati negozi e abitazioni. Una situazione mai vista che non si ricorda a memoria d'uomo. Faccio appello affinché qualcuno possa sensibilizzarsi e aiutare le nostre sorelle e i nostri fratelli siciliani. E mi rivolgo soprattutto a quelle 200.000 persone che frequentano le meravigliose isole solo per far vacanza. Per favore condividete e fate girare la notizia e soprattutto facciamo in modo che anche questo dopo l'alluvione del messinese, non sia un disastro di serie B. Grazie (Roy Paci)

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Trapani, “cimice” nella Procura che indaga sui rapporti tra mafia e politica. - Rino Giacalone


Il microfono non collegato scoperto all'ingresso del tribunale riservato ai magistrati, aperta un'inchiesta. Intanto si moltiplicano le scritte minacciose contro i pm impegnati nelle inchieste delicate sull'area grigia intorno al boss Messina Denaro. Persino nell'ascensore di casa del procuratore Viola.

Una cimice, inattiva, rinvenuta all’ingresso del Palazzo di Giustizia riservato a pm e e giudici, nuovi anonimi indirizzati ai magistrati dal contenuto tenebroso accompagnati da proiettili inesplosi, graffiti e scritte minacciose comparsi anche in luoghi non frequentati dai pm ma ad alcuni di essi destinati. Tutto questo accade a Trapani e già da qualche tempo. In questi giorni ci sono state alcune “repliche”. Intimidazioni che paiono finalizzati a creare tensione in questo ufficio giudiziario storicamente esposto nella lotta alla criminalità fatta dai “colletti bianchi”.
Intimidazioni che sembrano collocarsi nel puzzle di una serie di inchieste in corso, come quelle relative a malefatte nel mondo della sanità, a compravendita di voti ad Alcamo e a un maxi ammanco nella Diocesi di Trapani, dalle quali viene fuori l’esistenza di raffinate regie che per anni tra politica e mafia hanno mosso in modo illecito interessi pubblici e privati. Inchieste per le quali è alto il numero degli indagati, tra questi politici e professionisti.
Sui nuovi episodi intimidatori c’è l’assoluto “no comment” del procuratore Viola e dei magistrati. La scoperta della cimice collocata all’ingresso riservato a pm e giudici risale a luglio scorso ma la notizia si è appresa solo oggi. Su questo episodio indaga la Procura di Trapani e viene mantenuto il più completo segreto anche su chi abbia scoperto la microspia. Escluso che si tratti di un carabiniere come riportato da alcune agenzie di stampa. Una cimice che non poteva funzionare perché priva di un alimentatore.
Sul resto delle “intimidazioni” indaga invece la Procura di Caltanissetta. Nuove scritte minacciose sono comparse ancora nell’ascensore dell’abitazione palermitana del procuratore Viola. In parte scritte con un pennarello, altre scritte con un punteruolo, la cosa che inquieta un po’ è quella che è anche uno scritto fatto con qualcosa di appuntito quello scoperto domenica scorsa all’interno di un supermercato di Castelvetrano, la città del boss Matteo Messina Denaro. Un “graffito” molto simile a quello comparso nei luoghi frequentati dal procuratore Viola, e però il destinatario del messaggio minaccioso era in questo caso il pm Tarondo, il magistrato che si sta occupando di sequestri e confische di beni, di processi delicati, come quello contro il senatore D’Alì e i contatti con la mafia dei Messina Denaro.
Non è una novità scoprire che poteri forti e occulti riescono a muoversi bene negli ambienti giudiziari a Trapani. Nel tempo periodicamente ci sono state indagini che hanno fatto scoprire l’esistenza di ” terminali” negli uffici giudiziari a contatto con soggetti mafiosi o comunque appartenenti alla cosiddetta “area grigia”. Forse le indagini oggi in corso a Trapani si stanno nuovamente avvicinando a questi contesti e c’è chi perciò cerca di mettere paura a chi indaga.
Siamo, ormai, governati dalla mafia, grazie ai compromessi di politici corrotti.

CHIUDONO LIBRERIE ,LOCALI ,CIRCOLI E NEGOZI E APRONO SALE SLOT.



CHIUDONO LIBRERIE ,LOCALI ,CIRCOLI E NEGOZI E APRONO SALE SLOT!!!BENVENUTI NEL PAESE DEL GIOCO D'AZZARDO L'ITALIA!!
Hanno passato oramai il limite del sopportabile il governo del malaffare continua senza vergogna IL SUO PIANO CRIMINALE , sta cancellando senza alcun ripensamento la cultura e la dignita' di un popolo dando spazi sempre maggiori alle societa' del malaffare!Mi chiedo PERCHE'? Hanno capito che quando un popolo lo si riduce alla fame ed e' sull'orlo della disperazione questi esercizi esercitano sulle menti di un poloplo una certa dipendenza!!!!Perche' non hanno applicato la multa 96 miliardi di euro invece penano ad un condono???Con 96 miliardi di euro potevano fare 10 anni di reddito di cittadinanza oppure diminuire il cuneo fiscale sulle aziende oppure regolarizzare i precari della scuola insomma potevano servire ad dare una bella scossa al nostro sistema fiscale ......BISOGNA FERMARLI MANDARLI A CASA VIA TUTTI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ANCHE SE GIA' LO E'...


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