domenica 12 giugno 2016

Siamo tutti fatti di stelle. - Luisa Alessio

picture_carlo_abate2

Durante la vita di una stella c’è continuo ricambio di elementi chimici: più ce ne sono più è giovane. Quelle povere di metalli sono invece molto vecchie, le più vicine al Big Bang, e ci aiutano a capire l’origine dell’universo.

RICERCANDO ALL’ESTERO – “Siamo qui a parlare grazie al contributo di 14 miliardi di evoluzione stellare, perché generazioni di stelle hanno prodotto tutti gli elementi chimici di cui c’era bisogno. Il carbonio è importante per ovvie ragioni, non ci sarebbe stata la vita altrimenti; lo stesso vale per il silicio di cui sono fatti i nostri computer e per tutti gli altri elementi che hanno reso la Terra il pianeta che conosciamo. Studiare l’evoluzione chimica dell’universo significa studiare perché siamo qua”.
Nome: Carlo Abate
Età:
 31 anni
Nato a: Trieste
Vivo a: Bonn (Germania)
Dottorato in: Astrofisica (Nijmegen, Paesi Bassi)
Ricerca: Formazione ed evoluzione delle stelle ricche in carbonio (CEMP).
Istituto: Sterrenkunding Instituut (Utrecht), Radboud University (Nijmegen), Argelander-Institut für Astronomie (Bonn)
Interessi: andare in bicicletta, camminare, ballare la salsa, suonare la chitarra, la musica di Bruce Springsteen.
Di Bonn mi piace: le colline dove passeggiare e il Reno.
Di Bonn non mi piace: non ha il mare.
Pensiero: If you wish to make an apple pie from scratch, you must first invent the universe (Carl Sagan, Cosmos 1980)
Che cosa sono le stelle CEMP e perché sono importanti?
L’acronimo sta per stelle Carbon-Enhanced Metal Poor, cioè stelle povere di metalli ma particolarmente ricche in carbonio. In astronomia chiamiamo metalli tutti gli elementi che non sono idrogeno ed elio.
Una stella si forma da una nube di gas dotata di una certa composizione chimica. Per le prime stelle, il gas conteneva quasi esclusivamente idrogeno e una minuscola percentuale di altri elementi. Il resto dei metalli possono derivare dalle reazioni nucleari che si verificano durante la vita di una stella. Alla sua morte, i vari elementi vengono rilasciati nel mezzo interstellare e da questa nube di gas possono nascere altre stelle. Quindi più una stella è povera di metalli più è vecchia, perché si è formata all’interno di un gas molto simile a quello primordiale, al momento del Big Bang. Invece più una stella è ricca in metalli, più la sua formazione è recente.
Studiare le stelle povere di metalli, perciò, vuol dire studiare le prime generazioni di stelle, quelle che si sono formate all’inizio. Idealmente vorremmo analizzare proprio le prime, ma sono stelle molto rare, anzi per il momento forse non ne è stata osservata nemmeno una. Questo perché una stella vive un tempo limitato e ha una certa quantità di idrogeno che brucia durante la sua vita: più grande è la stella, più velocemente brucia idrogeno. Una stella nata 14 miliardi di anni fa, poco dopo il Big Bang, e viva ancora adesso, è una stella molto piccola e molto poco luminosa che perciò non riusciamo a vedere. Le stelle che riusciamo a osservare sono quelle di seconda generazione, la cui composizione chimica è l’impronta della generazione precedente. Queste sono le stelle della mia ricerca.
Quali sono le più vecchie stelle osservate? 
Di recente è stata osservata una stella senza ferro, elemento relativamente facile da analizzare perché ha uno spettro di assorbimento molto caratteristico. In questo studio le bande di assorbimento del ferro erano talmente deboli che i ricercatori non sono riusciti a misurarle ma solo a stabilire un limite di concentrazione. Nella stella della ricerca l’abbondanza di ferro è 10 milioni di volte minore rispetto a quella che c’è nel Sole, cioè praticamente zero. Però è una stella sola. E con una non si fa molto.
Come si sono formate le stelle CEMP? 
Ci sono diverse teorie. In genere, le stelle di popolazione 2 hanno una quantità di ferro circa 100-1000 volte inferiore rispetto al Sole e ci si aspettava che tutta la loro composizione chimica variasse di conseguenza. La quantità dei metalli in una stella, infatti, dovrebbe scalare in maniera più o meno uguale in rapporto al ferro e a confronto con quella del sole.
Questo vale per il 90% delle stelle. C’è un certo numero di stelle, tra cui le CEMP, che si comporta in modo diverso. In particolare, nelle stelle CEMP il rapporto di abbondanza chimica carbonio/ferro è 10 volte maggiore rispetto al Sole.
Il punto ora è capire da dove viene tutto questo carbonio. Una delle possibili spiegazioni è considerare un sistema binario di stelle, in cui uno dei due oggetti produce carbonio e lo rilascia all’esterno durante le fasi finali della vita, sotto forma di vento stellare. La seconda stella, trovandosi nell’ambiente circostante, può raccogliere parte del carbonio espulso. Di fatto non vediamo un sistema binario, perché la prima stella, quella che ha prodotto il carbonio, una volta concluso il suo ciclo è diventata una nana bianca, molto piccola, poco luminosa e invisibile. Quella che vediamo è una stella con una composizione chimica che non si spiega attraverso il classico modello di evoluzione stellare.
Nella mia ricerca ho studiato le varie parti di questo sistema binario. Ci sono molti meccanismi che ancora non conosciamo: per esempio, non sappiamo esattamente come funziona il trasferimento di massa da una stella all’altra o qual è la fase in cui una stella può produrre il carbonio e gli altri elementi osservati nelle CEMP. O quali sono le caratteristiche della popolazione originaria, quante sono binarie, quanto sono distanti tra loro le varie coppie, quanto sono grandi.
Come si possono studiare le CEMP?
Esistono diversi modelli per descrivere le CEMP, molti sono da testare, alcuni sono troppo complicati e in ogni caso trovare una stella esattamente in questa fase non è facile. Ricordiamoci che si tratta di una popolazione molto vecchia di stelle, quelle più grandi sono morte da miliardi di anni e quelle che riusciamo a osservare sono le ultime superstiti.
La mia ricerca è partita da un modello già esistente, usato per studiare il trasferimento di massa da una stella più grande a una più piccola attraverso il vento stellare. Il modello originario però faceva simulazioni troppo complesse, richiedeva tempi di calcolo troppo lunghi e descriveva il comportamento di pochissime stelle. Ho perciò provato a semplificarlo per aumentare il numero di sistemi che si potevano studiare e ho effettivamente messo a punto un meccanismo che funziona abbastanza bene. Almeno per le CEMP. Certo, ci sono una marea di altri problemi che devono ancora essere risolti. Ma ci stiamo avvicinando.
Quali sono le prospettive future del tuo lavoro?
Sicuramente migliorare il modello sul trasferimento di energia e cercare di capire cosa viene davvero prodotto, in termini di elementi chimici, dalla stella che non vediamo nel sistema binario. Quindi stiamo facendo studi di evoluzione stellare per capire quali sono le condizioni fisiche all’interno di una stella nelle fasi finali della sua evoluzione.

sabato 11 giugno 2016

ROMA QUARTACCIO.......LA PRIORITA' SONO LE OLIMPIADI E LO STADIO.

Cos'è lo scompenso cardiaco: prima causa di ricovero over65.

L'infografica sullo scompenso cardiaco © Ansa

Colpisce 600 mila italiani, da infarto, fibrillazione o ipertensione.

''Lo scompenso cardiaco rappresenta la prima causa di ricovero in tutti gli ospedali per i pazienti sopra i 65 anni. E' un problema di salute pubblica che riguarda 600 mila italiani, soprattutto dopo i 65 anni. A soffrirne e' fra il 10 e il 12% degli anziani'': e' il presidente dell'Anmco, l'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, Michele Gulizia, a spiegare quali sono le caratteristiche della malattia che ha portato nuovamente Silvio Berlusconi in ospedale.
 ''Lo scompenso e' una patologia legata ad una insufficiente contrazione del cuore. Si diventa scompensati dopo un infarto per occlusione di una coronaria che fa morire una parte del muscolo cardiaco che diventa meno capace di mandare il circolo il sangue di cui c'e' bisogno'' ha spiegato Gulizia. Altra categoria a rischio e' quella dei pazienti con fibrillazione atriale, soprattutto quando e' permanente. ''Berlusconi mise una pacemaker (si parlava proprio di problemi di fibrillazione)'' ricorda Gulizia nel 2006. Si sottopose ad un intervento negli Stati Uniti.
 Lo scorso anno a dicembre la necessita' di sostituirlo (intervento definito di routine) lo porto' nuovamente in ospedale al San Raffaele di Milano. Ma anche diabete e ipertensione sono responsabile della malattia. Fondamentale e' la terapia con i farmaci, ai quali si aggiungono i diuretici per eliminate i liquidi che si creano a causa di questa insufficienza, che in fase acuta ha una mortalita' che puo' arrivare al 40%. I sintomi sono diversi: si va dalla incapacita' di svolgere azioni fino alla sensazione di mancanza di aria (dispnea), palpitazioni ma anche pallore.

Europei di calcio.




Birre....




Gruppo Waz-zap






venerdì 10 giugno 2016

Berdini, Montanari, Rossi: se Virginia Raggi sceglie l’eccellenza. - Paolo Flores d'Arcais




Lo strumento contundente e monocorde con cui il renziano Giachetti e “Il Messaggero” di Caltagirone cercheranno di manganellare la candidatura di Virginia Raggi, per impedire che Roma possa essere amministrata senza più bacio della pantofola allo strapotere dei palazzinari e altri intrecci affaristico-politici (con ramificate incursioni criminali, si è visto) è uno solo, benché flautato poi in tutte le salse: Virginia Raggi è eterodiretta dalla ditta Casaleggio.

Se però le indiscrezioni del “Fatto Quotidiano” prima e della “Stampa” poi sulla squadra di assessori che Virginia Raggi ha in mente di mettere insieme saranno confermate, quell’arma che la Nuova Cricca Renziana sciorina in campo nazionale da mane a sera sul sistema (dis)informativo televisivo, ormai occupato manu militari, diventerà spuntata, risibile, ridicola, addirittura un boomerang.

I tre nomi fatti dai due quotidiani costituiscono infatti un concentrato di eccellenza di competenze e una lega straordinaria di serietà e passione civile: Paolo Berdini, Tomaso Montanari, Raphael Rossi. 

Paolo Berdini è uno dei massimi urbanisti italiani, conosce il territorio di Roma quartiere per quartiere, periferia per periferia, sampietrino per sampietrino, ha una visione strategica che attualizza il meglio della cultura urbanistica e ambientalistica di Roma, quella dei Cederna e degli Insolera, per capirsi. Per la lobby palazzinara che da oltre mezzo secolo imperversa nel sacco lanzichenecco della città è come il drappo rosso davanti alle corna del toro. Per i cittadini una garanzia che Roma tornerà loro.

Tomaso Montanari è non solo un grande storico dell’arte di livello internazionale (i suoi studi sul Bernini ormai “fanno autorità”), non solo è un grande divulgatore anche a livello televisivo (sapere divulgare nel rigore e nella serietà è difficilissimo, potrei portare vari esempi di pessima divulgazione per quanto riguarda l’arte, basati sulla notorietà da risse di talk show anziché sulla competenza), è anche un conoscitore senza pari del patrimonio culturale italiano e delle possibili strategie per valorizzarlo (in direzione opposta a quella disastrosa di Renzi e Franceschini): sarebbe un ottimo ministro della cultura, perciò un assessore fuoriclasse.

Raphael Rossi è uno dei massimi studiosi dei sistemi di smaltimento del rifiuti presi nel loro ciclo intero: nel futuro, ma ormai già nel presente, un problema cruciale della società industrializzata, come hanno capito perfettamente le mafie che già da decenni in questo settore lucrano a dismisura con tutte le cordate di politicanti. Studioso ovviamente non significa, come crede Renzi, intellettuale astratto (in realtà Renzi usa altre espressioni, insultanti, da tipica invidia di ignorante): Rossi ha lavorato per molte amministrazioni locali interessate a realizzare sul serio lo “smaltimento virtuoso” dei rifiuti, con risultati che vengono studiati anche all’estero.

Non voglio indulgere all’ottimismo, la cautela è d’obbligo. Ma se le indiscrezioni sono vere, e se anche per gli altri assessorati Virginia Raggi intende muoversi con questi criteri (eccellenza nella competenza tecnica e passione civile riformatrice, contro tutte le lobby e gli interessi per loro natura ob-sceni) Roma potrebbe avere una squadra di assessori che renderebbe impossibile per qualsiasi cittadino mediamente serio, onesto, desideroso di una città vivibile, non votare per Virginia Raggi.

Certo, dall’altra parte Bertolaso ha fatto outing per Giachetti... Prosit.


http://temi.repubblica.it/micromega-online/berdini-montanari-rossi-se-virginia-raggi-sceglie-l%E2%80%99eccellenza/