mercoledì 26 luglio 2017

Fondazione – Caduta dell’Impero Galattico Americano. (1^ parte) - Jim Quinn



“La caduta dell’impero, signori, per quanto sia una cosa dalla portata enorme, non è contrastabile con facilità. È dettata dalla una burocrazia emergente, dall’iniziativa sfuggente, dalla conservazione di prestigio, dal contenimento del desiderio di conoscenza e da un centinaio di altri fattori. Si protrae, come ho detto, da secoli, ed è un movimento troppo maestoso e imponente per arrestarsi.”– Isaac Asimov, Fondazione
“Qualsiasi sciocco può dire, quando sopraggiunge, che si tratta di una crisi. Il vero e proprio atto utile allo stato delle cose è rilevarla in embrione.”– Isaac Asimov, Fondazione
Ho letto la rinomata e premiata trilogia di fantascienza di Isaac Asimov una quarantina di anni fa, quando ero adolescente. L’ho letta perché mi piacevano i romanzi di fantascienza, non perché stavo cercando di capire la correlazione con la caduta dell’Impero Romano. I libri che sono poi stati intitolati Foundation Trilogy (n.d.T. Trilogia della Fondazione) (Foundation, Foundation and Empire, Second Foundation) non sono stati scritti come romanzi; sono i racconti relativi alla Fondazione, raccolti in volume, che Asimov ha scritto tra il 1941 e il 1950. Ha scritto queste storie durante le fasi finali della crisi della nostra ultima Quarta Svolta e le fasi iniziali del picco successivo. Questo è avvenuto nello stesso arco di tempo in cui Tolkien scriveva la Trilogia de Il Signore degli Anelli e Orwell scriveva 1984. Non è stata una coincidenza.
Il tono di presagio, pericolo, paura, e imminente castigo, che si accompagna alla guerra senza fine, dà propellente a tutti questi romanzi perché sono stati tutti scritti durante la parte più sanguinosa e pericolosa dell’ultima attuale Quarta Svolta. Mentre l’istituzione del pensiero lineare continua a essere accecata dal continuo deterioramento delle condizioni economiche, politiche, sociali e culturali in tutto il mondo, siamo entrati nella fase più insidiosa dell’attuale Quarta Svolta.
Questo stato d’animo infausto che inghiotte il mondo non è una nuova dinamica, ma un evento ciclico che sopraggiunge ogni 80 anni o giù di lì. Otto decenni fa il mondo era sul punto di una guerra mondiale, che avrebbe ucciso 65 milioni di persone. Otto decenni prima del 1937 il Paese era sul punto di una guerra civile che avrebbe ucciso quasi il 5% della popolazione maschile. Otto decenni prima del 1857 la Rivoluzione Americana era appena iniziata e sarebbe durata sei anni sanguinosi in più. Niente di tutto questo è coincidenza. La configurazione generazionale si ripete ogni ottanta anni, guidando il cambiamento di umore che porta a un cambiamento rivoluzionario e alla distruzione dell’ordine sociale esistente.
Isaac Asimov certamente non prevedeva che le sue storie sulla Fondazione rappresentassero il declino di un Impero Americano che ancora non esisteva. L’opera che ha ispirato Asimov era la serie a più volumi di Edward Gibbon, The Decline and Fall of the Roman Empire, pubblicata tra il 1776 e il 1789. Gibbon considerava la caduta di Roma non come conseguenza di particolari eventi drammatici, ma come risultato del graduale declino della virtù civica, della svalutazione monetaria e dell’affermarsi del Cristianesimo, che ha reso i Romani meno propensi alle faccende terrene.
Il tomo di Gibbon riflette la stessa teoria generazionale sposata da Strauss e Howe in  The Fourth Turning. La conclusione di Gibbon è che la natura umana non cambia mai, e la propensione del genere umano a dividersi, amplificata dalle differenze ambientali e culturali, è ciò che governa la natura ciclica della storia. Gibbon costruisce una narrazione che attraversa i secoli, mentre gli eventi si svolgono e i successi e i fallimenti degli imperatori si verificano nel contesto del declino inesorabile dell’Impero. Gli eventi e i comportamenti dei singoli imperatori, in particolare, erano irrilevanti in un quadro più ampio e nel modello di declino storico. La storia progredisce inesorabilmente con l’impulso della legge dei grandi numeri.
Asimov ha descritto la sua ispirazione per i romanzi:
“Ho voluto considerare essenzialmente la scienza della psicostoria, una cosa di mia invenzione. È stata, in un certo senso, la lotta tra libero arbitrio e determinismo. Ho voluto creare, d’altra parte, una storia in analogia con l’opera The Decline and Fall of the Roman Empire, ma sulla scala molto più grande della galassia. Per fare ciò, ho assunto l’atmosfera dell’Impero Romano e l’ho tracciata molto più in grande. Il sistema sociale, poi, è molto simile al sistema dell’Impero Romano, ma ciò era solo un abbozzo.
Mi sembrava che, se avessimo veramente un impero galattico, ci sarebbero così tanti esseri umani – a quintilioni -, da poter forse essere in grado di prevedere con grande precisione il comportamento delle società, anche se il comportamento degli individui che compongono queste società non sarebbe prevedibile. Così, sullo sfondo dell’Impero Romano tracciato in grande, ho inventato la scienza della psicostoria. Per tutta l’intera trilogia, poi, ci sono forze opposte del desiderio individuale e della manomorta dell’inevitabilità sociale.”
La storia è predeterminata?
“Non capite? È una cosa che abbraccia tutta la galassia. Si tratta di un culto del passato. Di un aggravamento, di una stagnazione!” – Isaac Asimov, Fondazione
“È stata la mia filosofia di vita che, se affrontate con coraggio, le difficoltà svaniscono.” – Isaac Asimov, Fondazione
La trilogia della Fondazione si apre su Trantor, la capitale dell’Impero Galattico da ormai 12.000 anni. Anche se l’impero appare stabile e potente, sta lentamente decadendo in modi che possono essere messi in parallelo con il declino dell’Impero Romano d’Occidente. Hari Seldon, matematico e psicologo, ha sviluppato la psicostoria, un nuovo campo della scienza che mette alla pari della matematica tutte le possibilità che si presentano nelle grandi società, il che permette la previsione di eventi futuri.
La psicostoria è una miscela di psicologia delle masse e matematica di alto livello. Un abile psicostorico è in grado di prevedere il comportamento globale, a lungo termine, di miliardi di persone per molti anni nel futuro. Tuttavia, funziona solo con i grandi gruppi. La psicostoria è quasi inutile per prevedere il comportamento di un individuo. Inoltre, non va bene se il gruppo oggetto di analisi è consapevole che è sotto analisi – perché se ne è a conoscenza, il gruppo cambia il suo comportamento.
Utilizzando la psicostoria, Seldon ha scoperto la natura del declino dell’Impero, facendone arrabbiare i governanti aristocratici. I governanti, considerando il punto di vista e le dichiarazioni di Seldon come quelli di un sovversivo, lo arrestano. Seldon, messo alla prova dallo Stato, difende le sue convinzioni, spiegando la sua teoria che l’impero crollerà in 300 anni e che si entrerà in un’età buia della durata di 30.000 anni.
Egli informa i governanti che un’alternativa a questo futuro è ottenibile, e spiega a loro che generando un’antologia di tutta la conoscenza umana, l’Enciclopedia Galattica, non eviterebbe la caduta ineluttabile dell’Impero, ma ridurrebbe l’età buia a “soli” 1.000 anni.
I burocrati, nel loro stato di paura, gli offrono esilio in un mondo remoto, Terminus, con altri intellettuali accademici che potrebbero aiutarlo a creare l’Enciclopedia. Egli accetta la loro offerta, e mette in moto il suo piano di istituire due Fondazioni, una a ogni estremità della galassia, per preservare la conoscenza accumulata dell’umanità e quindi accorciare l’Età buia, una volta avvenuto il crollo dell’Impero. Seldon ha creato la Fondazione, sapendo che sarebbe poi stata considerata una minaccia per i governanti dell’Impero, provocando l’attacco finale. È per questo che ha creato una Seconda Fondazione, sconosciuta alla classe dominante.
Il concetto di psicostoria di Asimov, sulla base della prevedibilità delle azioni umane secondo la teoria dei grandi numeri, ha delle somiglianze con la teoria generazionale di Strauss &Howe. La sua teoria non ha la pretesa di prevedere le azioni degli individui, ma ha formulato leggi precise, sviluppate con l’analisi matematica per prevedere l’azione di massa dei gruppi umani. Il suo romanzo esplora il dibattito secolare se la storia umana procede in modo prevedibile, con persone incapaci di cambiarne il suo corso, o se gli individui possono alterarne la progressione.
La natura ciclica della storia, guidata da coorti generazionali che assommano a decine di milioni di individui, è stata documentata nel corso dei secoli da parte di Strauss &Howe nella opera del 1997, The Fourth Turning. Gli esseri umani, in gran numero, reagiscono in modo prevedibile come una mandria. So che è una delusione per tutti gli individualisti del pensiero lineare che credono erroneamente che una persona possa cambiare il mondo e il corso della storia.
Le crisi cicliche che si verificano ogni ottant’anni corrispondono a quanto verte ogni racconto della Fondazione, ciò che viene chiamato “crisi Seldon”, la congiunzione di apparentemente insolubili difficoltà esterne e interne. Le crisi sono state tutte predette da Seldon, che appare verso la fine di ogni storia come ologramma per confermare che la Fondazione ha attraversato la precedente in modo corretto.
Le “crisi Seldon” assumono due forme. O gli eventi si svolgono in modo che vi sia un solo percorso chiaro da intraprendere, o le forze della storia cospirano per determinarne il risultato. Ma caratteristica comune è che il libero arbitrio non ha importanza. Gli eroi e gli avversari credono che le loro scelte possano fare la differenza quando, in realtà, il futuro è già scritto. Questo è un punto di vista controverso, che fa arrabbiare molte persone, perché percepiscono di essere privati della loro individualità.
La maggior parte delle persone non vuole essere ammassata in un accorpamento di altri esseri umani, perché credono che, ammettendo ciò, li denuderebbe del loro senso di libero arbitrio. Le loro sensibilità delicate sono ferite dal fatto inequivocabile che le loro azioni individuali sono praticamente prive di significato per la direzione della storia. Ma la follia delle masse può influire in modo sensazionale sui costumi del passato.
“Leggendo The History of Nations si riscontra che, come individui, le persone hanno i loro ghiribizzi e le loro peculiarità, i loro periodi di eccitazione e sregolatezza, quando non si preoccupano di ciò che fanno. Riscontriamo che intere comunità improvvisamente fissano la loro mente su un oggetto e impazziscono nel suo perseguimento; che milioni di persone sono contemporaneamente colpite da un’illusione, e la rincorrono, fino a quando la loro attenzione è catturata da qualche nuova assurdità più accattivante della prima.”– Charles Mackay, Extraordinary Popular Delusions and the Madness of Crowds.
Molte persone sostengono che i progressi dinamici della tecnologia e della scienza hanno cambiato il mondo in modo tale da alterare la natura umana in modo positivo, da ciò derivano esseri umani che agiscono in modo più razionale. Questa alterazione si tradurrebbe in un livello di progresso umano non sperimentato in precedenza. La falsità di questa teoria della tecnologia è avvalorata dalla persistenza della guerra, dalla corruzione del governo, dall’avidità, dalla fede in falsi ragionamenti economici, dal decadimento civile, dal degrado culturale, e dal disordine globale che si diffonde tutto il mondo. L’umanità è incapace di cambiamento. Le stesse debolezze e tratti auto-distruttivi che l’hanno afflitta nel corso della storia sono oggi di gran lunga più diffusi, rispetto al passato.
La soluzione di Asimov al fallimento dell’umanità ad attuare il cambiamento era la creazione di una benevola classe dirigente accademica che avrebbe potuto salvare la razza umana dalla sua distruzione. Egli sembra aver precorso i tempi per quanto riguarda la creazione di Governi Ombra e funzionari dello Stato Profondo. Sembra che fosse d’accordo con il suo contemporaneo Edward Bernays. Non ci si poteva fidare delle masse per prendere buone decisioni, quindi avevano bisogno di uomini intellettualmente più progrediti per guidare le loro azioni.
“La manipolazione consapevole e intelligente delle abitudini organizzate e delle opinioni delle masse è un elemento importante della società democratica. Coloro che manipolano questo occulto meccanismo della società costituiscono un governo invisibile, vero potere dominante del nostro Paese. …Siamo governati, le nostre menti modellate, i nostri gusti costruiti, le nostre idee suggerite, in gran parte da uomini dei quali non abbiamo mai sentito parlare. Si tratta di una logica conseguenza del modo in cui è organizzata la nostra società democratica.
Un gran numero di esseri umani, in questo modo, deve cooperare se si deve vivere insieme come una società che funziona senza problemi. … In quasi ogni azione della nostra vita quotidiana, sia nella sfera della politica o dell’attività economica, nella nostra condotta sociale o nel nostro pensiero etico, siamo dominati da un numero relativamente esiguo di persone … che sono a conoscenza dei processi mentali e di modelli sociali delle masse. Sono loro che tirano i fili e controllano la mente del pubblico.” – Edward Bernays – Propaganda
Nella seconda parte di questo articolo comparerò e contrapporrò l’ascesa al potere di Donald Trump all’affermarsi del Mulo del capolavoro di Asimov. Individui dotati in modo insolito appaiono una volta nella vita a disturbare i piani dell’ordine sociale esistente.

Fondazione – Caduta dell’Impero Galattico Americano. (2^ parte) - Jim Quinn

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Nella Prima Parte di quest’articolo ho esaminato le somiglianze che vi sono tra la Trilogy of the Foundation di Asimov e The FourthTurning di Strauss &Howe, cercando di valutare il modo in cui l’ascesa al potere di Donald Trump si adatti alle teorie proposte da questi autori. Ora comparerò Trump al personaggio che suscita più interesse nel classico di Asimov – Il Mulo.
Il Mulo
“Un cavallo, che aveva il lupo come nemico poderoso e pericoloso, viveva di continuo nella paura per la propria vita. Spinto alla disperazione, gli è venuto in mente di cercare un forte alleato. E allora si è avvicinato a un uomo e gli ha offerto alleanza, facendo notare che il lupo era altrettanto nemico dell’uomo. L’uomo, accettando prontamente la collaborazione, si è offerto di uccidere il lupo nell’immediato, se solo il nuovo partner cooperasse, mettendo la sua più forte velocità a disposizione dell’uomo. Il cavallo era disponibile a permettere all’uomo di mettergli la briglia e la sella.
Montato a cavallo, data la caccia al lupo, l’uomo lo ha ucciso. “Il cavallo, con gioia e conforto, ringraziato l’uomo, ha affermato: “Ora che il nostro nemico comune è morto, togli la briglia e la sella e ridammi la libertà.” E allora l’uomo è scoppiato in una risata fragorosa rispondendo “Mai!”, dando di speroni di buona lena.” – Isaac Asimov, Fondazione
Non avevo pensato alla Trilogia della Fondazione per decenni, finché qualcuno ne ha fatto menzione in un commento sul mio sito web. Si valutava se l’arrivo di Trump sulla scena rappresentasse l’avvento del Mulo, durante il declino dell’Impero Galattico. I numerosi nemici di Trump gradirebbero dipingerlo come anomalo maligno mutante signore della guerra, che si piega a utilizzare i poteri di persuasione per fuorviare la popolazione a fare quanto comanda. Non considero necessariamente Trump come Il Mulo, ma come un fattore di turbolenza che perturba i migliori piani previsti dell’establishment e che dà una mano a rivelare le agende occulte dello Stato Profondo.
La scienza di Seldon della psicostoria si distingueva nel prevedere il comportamento di una vasta quantità di popolazione, ma era inefficace nel tentativo di prevedere ciò che un individuo potrebbe fare. L’emergere del Mulo, un mutante che sa manipolare le emozioni degli esseri umani, potrebbe non essere stato previsto dal Piano Seldon, focalizzato com’è sulle tendenze statistiche di grandi numeri di persone e di popolazioni in tutta la galassia.
Il Mulo era la variabile imprevedibile nelle equazioni della storia e la più grande minaccia nel Piano di Seldon. Scombussola l’inevitabilità del proseguimento dell’evoluzione della Prima Fondazione e la potenziale fine precoce dell’Età buia. Il Mulo, tramite manipolazione telepatica, sconfigge e prende il potere sul crescente impero della Fondazione, sempre più orientato al controllo e non più in contatto con i pianeti esterni, espandendo rapidamente il proprio regno d’influenza.
Ci sono certamente parallelismi tra l’arrivo di Trump sulla scena e la turbolenza della psicostoria del Mulo che sfida il Piano Seldon. Il Mulo è stato descritto come anomalia e oggetto di derisione. Ciò ha dato l’impulso alla sua ambizione di assumere il controllo della galassia. Credo che Trump abbia deciso di voler essere Presidente il 30 aprile 2011, durante la Cena dei Corrispondenti alla Casa Bianca, quando Obama lo ha sfottuto e lo ha deriso in modo insistente, davanti al potere corrotto dell’establishment di New York. La pubblica ridicolizzazione da parte di un Presidente organizzatore di una comunità di vuotezza in giacca e cravatta, che mai ha lavorato un giorno vero e proprio nella vita, ha fatto andare su tutte le furie Trump nel profondo e gli ha fornito propellente per cercare di vincere la presidenza.
Il Mulo entra in scena travestito da clown di nome Magnifico Giganticus. Nel corso degli eventi fa uso delle sue abilità psico-manipolative per far spostare le masse a suo favore e, alla fine, prende il potere sulla galassia. Quando Trump ha comunicato la candidatura, ciò è stato considerato una trovata per le Public Relations, per promuovere la sua carriera vacillante da reality televisivo. Ha un ego gigantissimo. La sua immagine pubblica era quella di un miliardario irascibile che si è fatto da solo, con un ego enorme e fame di celebrità. Era preso a bersaglio in molte barzellette sui capelli e sulla pelle di color arancione.
Per la maggior parte del tempo è stato allo scherzo, dato che ogni personalità pubblica si dimostra tale se si vende come marchio. Ha dato il suo nome a edifici, a capi di abbigliamento prodotti in Cina, a università fraudolente e a qualsiasi cosa che avrebbe prodotto ritorno in denaro. Ha ottenuto più fama per il programma televisivo The Apprentice e la sua battuta “You’refired” (n.d.T. “Sei licenziato”), rispetto all’impero immobiliare miliardario che aveva costruito.
Come Il Mulo, Trump ha fatto uso del disdegno dell’establishment GOP (n.d.T. establishment repubblicano) e della sottovalutazione delle sue abilità persuasive per prendere il controllo del partito, sottraendolo agli ignari elitisti dilettanti di partito. All’inizio della sua candidatura ero tra gli scettici di pensiero libertario che non lo prendevano sul serio. Lo consideravo un intrattenitore, ma non pensavo avesse la serietà di essere Presidente. Mi è piaciuta la sua retorica di non interferire in conflitti all’estero, di proteggere i nostri confini, di mettere in pratica la norma di legge, di abolire la disastrosa legge Obamacare, e il suo inflessibile considerare spazzatura i media mainstream di sinistra e l’establishment di Washington.
Non ero grande fan del suo sproloquio, in merito a questioni incoerenti. Con il passare del tempo ho iniziato a rendermi conto che probabilmente egli era il Grey Champion di questa Quarta Svolta, e la rigenerazione verso la fase successiva sarebbe stata la sua elezione inaspettata all’incarico più alto nella nazione. Era l’unica persona in grado di distruggere la pustola fetida conosciuta come Stato Profondo.
La tormentata infanzia di alienazione del Mulo, in combinazione con la sua abilità mentale di alterare le emozioni umane, lo hanno condotto al desiderio di potere, in modo tale da prendersi la sua rivalsa sulla razza umana, causa per lui di così tanto dolore. L’infanzia di Trump non è stata una passeggiata di salute, ma non si è giunti alla tortura. Suo padre lo aveva mandato alla scuola militare all’età di 13 anni per instillargli la disciplina. Sembra che la sua pulsione verso il primeggiare fosse incitata da un desiderio di mettersi alla prova agli occhi di suo padre e avere più successo del suo vecchio. Al contrario del Mulo, non vi è stato motivo di rivalsa, a meno che non si consideri la rivalsa su Obama per l’offesa che ha sopportato durante quella cena.
Il Mulo aveva le capacità mentali di trasformare gli antagonisti in seguaci, mutando i sentimenti di animosità in solida lealtà. Era anche in grado di stimolare sensazioni di timore e panico dilagante tra i suoi nemici. Usava la sottile influenza del subconscio per coscrivere gli individui e portarli dalla sua parte. Il Mulo usava poteri mentali per scombussolare il Piano di Seldon, invalidando l’affermazione che nessun singolo individuo potesse avere un impatto quantificabile sulle tendenze della storia, come previsto con la sua teoria della psicostoria. Il Mulo è un personaggio che si presenta come il Grey Champion, che assume il potere in un periodo cruciale della storia come fattore destabilizzante dei migliori piani degli elitisti, fin troppo fiduciosi. Il Mulo usa le sue straordinarie capacità cerebrali per conquistare la Fondazione, impreparata e fin troppo fiduciosa.
Trump è stato sottovalutato in ogni passo che ha fatto negli ultimi due anni. Ha gettato sabbia negli ingranaggi dell’establishment politico creato da entrambi i partiti e sotto il controllo degli attori dello Stato Profondo, che erano soliti a persuadere affinché si facesse ciò che volevano. Trump è stato abile nell’utilizzo dei suoi poteri persuasivi per prevalere sulla propaganda dei media di sinistra e motivare una grande fascia di Americani delusi, in modo che si avvicinassero a lui. Il fuoco di fila senza fine della disinformazione e delle fake news, diffuse dai media controllati dallo Stato Profondo, ignora il fatto che egli ha ottenuto il 53% del voto delle donne bianche, assieme a un grande numero di lavoratori del sindacato degli Stati a prevalenza operaia come Michigan, Ohio, Wisconsin, Pennsylvania e Indiana.
Come documentato durante la campagna da Scott Adams, il fenomenale potere di persuasione di Trump ha prevalso su tutti gli ostacoli, gettati sulla strada da parte degli attori dell’establishment corrotto. Non aveva sostegno alcuno da parte degli attori del potere GOP, è stato disprezzato e ridicolizzato dalla macchina corrotta in maniera orripilante dell’establishment Democratico, disdegnato e sfottuto dai corporate media delle fake news, e indebolito dall’apparato di sorveglianza per ordine del rancido reprobo indispettito, che occupava lo studio ovale. Il loro puro e genuino odio per l’uomo ha fatto in modo che essi fossero colti alla sprovvista e frastornati dalla sua tattica, dalla sua strategia, la capacità come quella di Svengali di attirare enormi masse di Americani comuni per un sorvolo della nazione.
Trump ha scombussolato la crescente presa di possesso da parte dello Stato Profondo del nostro sistema politico, economico, finanziario, sociale e culturale, come una figura che appare una volta nella vita, destinata a governare durante un periodo di disordine nazionale, di tumulto globale, di caos civile e, da ultimo, di guerra su grande scala. La campagna di saccheggio e rovina della classe dominante, travestita da capitalismo del mercato libero e da democrazia, è stata messa a rischio da un outsider imprevedibile e incontrollabile, che non agisce secondo il loro Piano.
La reazione violenta inscenata da anarchici fasulli che ricevono fondi da un miliardario, la propaganda della cospirazione russa delle fake news, e la campagna dell’NSA/CIA/FBI per gettare discredito e/o destituire la presidenza Trump, è il genere di reazione che ci attenderebbe da un animale pericoloso minacciato con le spalle al muro. L’establishment non rinuncerà al controllo senza una prolissa sanguinosa lotta per determinarne la fine.
Dato che sappiamo che Asimov ha costruito la trilogia su The Decline and Fall of the Roman Empire, ci sono state molte congetture per determinare chi rappresentasse Il Mulo. Ha parallelismi storici con Attila l’Unno, Tamerlano, Carlo Magno e l’Imperatore romano Augusto. Basato sulla cornice storico-temporale nella quale egli stava scrivendo (1941-1950), penso che sia adeguato affermare che ha modellato alcuni tratti del Mulo, ispirandosi ad Adolf Hitler. La sua infanzia turbata, il trauma durante la Prima Guerra Mondiale, l’abilità ipnotica nel manipolare le emozioni del popolo tedesco, la sfrontatezza nell’attaccare i suoi nemici presunti e il tentativo di conquista del mondo, sono parallelismi con il racconto del Mulo.
Quando cerco di trovare parallelismi tra la nostra situazione attuale e il ruolo che sta interpretando Trump, considero la Trilogia della Fondazione sotto una luce diversa. Isaac Asimov era un intellettuale. Aveva un PhD in biochimica e per tutta la vita è stato membro del Mensa(1). È stato professore universitario per la maggior parte della sua vita. Gli accademici credono alle teorie e al gergo incomprensibile accademico, come si può vedere in decenni di direzione di accademici della Federal Reserve, i quali hanno distrutto la nostra valuta e hanno costretto milioni di persone alla schiavitù economica.
Hari Seldon è un intellettuale che crea la Fondazione, realizzata con altri intellettuali accademici. Poi mette in piedi una Seconda Fondazione di intellettuali ancor più talentuosi come piano di riserva, in caso di fallimento della Fondazione. Le vere autorità al potere su questo pianeta hanno sempre un piano di riserva. Non si sa mai se i leader o le organizzazioni alle quali si dà sostegno sono parte di un piano più grande che non è stato preso in considerazione. Mantenere la popolazione in bilico, confusa, e in cerca di nemici invisibili è solo parte del piano.
Il declino inevitabile dell’Impero Galattico è stato interamente previsione di Seldon, in quanto ogni impero della storia a livello mondiale è, infine, crollato. Se l’Impero romano è stato governato da un despota, da un saggio o da un idiota, ciò ha fatto proseguire il suo declino lungo secoli, dalla gloria alla distruzione. Gli imperi sono creati da uomini fallibili, le cui mancanze, debolezze e desideri non cambiano mai. John Adams ha predetto il futuro di un Impero Americano due secoli prima che diventasse impero. L’Impero Americano sta per suicidarsi e un singolo individuo, non importa quanto audace e risoluto, non sarà in grado di salvarlo dalla sua distruzione inevitabile.
“Non dico che la democrazia è stata in generale più rovinosa, e alla lunga, di quanto possano essere la monarchia o l’aristocrazia. La democrazia non è stata mai e mai sarà così durevole come l’aristocrazia o la monarchia, ma durante il suo corso è in ogni caso più sanguinosa… Ricordate, la democrazia non dura mai a lungo. Si dissipa presto, si esaurisce, si annienta. Non c’è ancora stata una democrazia che non si sia suicidata. È inutile dire che la democrazia è meno vana, meno orgogliosa, meno egoista, meno ambiziosa o meno avida rispetto all’aristocrazia o alla monarchia.
Non è vero in realtà, e non appare da nessuna parte nella storia. Quelle passioni sono le stesse in tutti gli uomini, sotto tutte le forme di semplice governo e, se non controllate, producono gli stessi effetti della frode, della violenza e della crudeltà. Se si dischiudono chiare prospettive di fronte alla vanità, all’orgoglio, all’avidità o all’ambizione per la loro facile gratificazione, è difficile per i filosofi più solleciti e i moralisti più coscienziosi resistere alla tentazione. Gli individui hanno conquistato sé stessi. Le nazioni e grandi gruppi di uomini, mai.” – John Adams, The Letters of John and Abigail Adams
Non considero Trump come il personaggio del Mulo in chiave malvagia in questa tragedia di Shakespeare, mentre avanza verso l’infausto epilogo. Non considero anche Seldon e la sua congrega di intellettuali elitisti come i saggi dell’universo. Considero La Fondazione come l’élite di Washington e Wall Street, parte più visibile dell’establishment – Pelosi, Schumer, Ryan, McConnell, Yellen, Dimon, Blankfein, Immelt, Gates, Buffet(t), ecc. La Seconda Fondazione è stata occultata in bella vista, operante nell’ombra, sconosciuta alle masse e controllore della galassia da dietro le quinte. Erano lo Stato Profondo Galattico.
Il Piano Seldon puzza di Piano Soros dei giorni nostri. Ricchi, altamente istruiti, egoisti, superbi, serpenti maligni che credono di essere gli uomini più intelligenti al mondo che operano dietro le quinte come governo invisibile, manipolando i meccanismi della società e tirando i fili che controllano la mente del pubblico. Soros, assieme ad altri miliardari rispettabili che stanno nell’ombra, non sono fan del populismo.
Credono di essere autorizzati a dirigere il mondo, secondo la loro scelta, senza suggerimento alcuno o resistenza proveniente dalle masse ignoranti. Con il lotto di sciagurati che si sono affermati e hanno eletto Trump, gli attori dello Stato Profondo stanno ora respingendo apertamente e rivelando il loro processo di pensiero perverso. Il miliardario elitista Ray Dalio ha di recente rivelato i suoi timori di populismo e quelli dei suoi compagni miliardari. Non si considera un uomo comune.
Il populismo è un fenomeno politico e sociale che sorge dall’uomo comune, di solito non ben istruito, che è stufo:
 1) dei divari di ricchezza e di opportunità,
 2) delle presunte minacce alla cultura da parte di coloro che hanno valori diversi all’interno      e all’esterno della nazione,
 3) delle “élites dell’establishment” in posizione di potere, 
 4) di un governo che non lavora in modo efficace per loro. 
Questi sentimenti conducono quell’elettorato a porre leader forti al potere. I leader populisti di solito tendono allo scontro piuttosto che porsi come collaborativi, ed esclusivi piuttosto che inclusivi. Di conseguenza i conflitti avvengono di solito tra fazioni opposte (solitamente la sinistra economica e sociale contro la destra), sia all’interno della nazione, sia tra gli Stati. Questi conflitti divengono di solito più impetuosi secondo dinamiche che si avvalorano di per sé stesse.
In altre parole il populismo è la ribellione dell’uomo comune contro le élite, e in certa misura, contro il sistema. La ribellione e il conflitto che si accompagna a ciò accadono secondo vari gradi. A volte il sistema si piega e talvolta si infrange. Se si piega o si infrange in reazione a questa ribellione e conflitto, ciò dipende da quanto flessibile e ben radicato è il sistema. Sembra dipendere da quanta sensatezza e tolleranza del sistema dimostrano di avere i populisti che ottengono il potere. Le classiche politiche economiche populiste includono protezionismo, nazionalismo, incremento nella costruzione di infrastrutture, incremento nella spesa per il comparto militare, maggiori deficit di budget e, abbastanza spesso, controlli di capitale.
Dalio, Soros e i loro compari miliardari considerano il populismo una minaccia alla loro ricchezza, al potere e al controllo del mondo. Ma è molto rumore per nulla. È come intrallazzare per il posto migliore sul Titanic mentre affonda nelle fredde profondità oceaniche dell’Atlantico. L’Impero Americano è nel caos e nessuno, a questo punto, può invertire la rotta. Farò riferimento a questa situazione disastrosa nella Terza Parte di quest’articolo.
Nota del traduttore
  • Il Mensa è un’associazione internazionale senza scopo di lucro di cui possono essere membri le persone che abbiano raggiunto o superato il 98° percentile del QI (quoziente d’intelligenza).
Bisogna quindi rientrare nel 2% della popolazione mondiale con il più alto Quoziente Intellettivo. Per l’accesso all’associazione vengono usati test psicometrici.

Fondazione – Caduta dell’Impero Galattico Americano. (3^ parte) - Jim Quinn

Nella Prima Parte di questo articolo ho analizzato le somiglianze tra la Foundation Trilogy di Isaac Asimov e The FourthTurning di Strauss &Howe, cercando di valutare come l’affermazione di Donald Trump al potere si inserisce nelle teorie proposte da questi autori. Nella Seconda Parte di questo articolo ho confrontato e contrapposto l’ascesa di Donald Trump al potere, all’affermarsi del Mulo del capolavoro di Asimov. Individui dotati in modo insolito appaiono una volta nella vita per scombussolare i piani dell’ordine sociale esistente. Malgrado la speranza vana che Donald Trump o qualche altro salvatore sarà in grado di invertire la rotta, decenni di passi falsi, decisioni terribili, una leadership inefficace, e tradimento palese hanno aperto la strada alla distruzione per l’impero americano.
Impero americano in sfacelo
“Signor Avvocato, il tronco d’albero marcio, fino al momento in cui lo scoppio della tempesta lo spezza in due, ha tutta l’apparenza che mai avrebbe potuto avere. Lo scoppio della tempesta fischia tra i rami dell’Impero perfino ora. Ascoltate con le orecchie della psicostoria e sentirete lo scricchiolio.”Isaac Asimov, Fondazione
“Ora qualsiasi dogma, basato principalmente su fede ed emotività, è un’arma pericolosa da usare sulle altre persone, dal momento che è quasi impossibile garantire che l’arma non verrà mai rivolta verso chi la usa.” – Isaac Asimov, Fondazione
La classe dirigente elitaria si riunisce a Davos e nelle riunioni segrete del Bilderberg per tracciare il corso del mondo, spartendosi la grande ricchezza saccheggiata mediante schemi di globalizzazione, e sviluppando la nuova narrativa di propaganda per tenere le masse globali confuse, distratte e impotenti nel respingere l’attacco. Nonostante la loro ricchezza e potere, un livello epico di superbia sarà sempre la loro rovina.
Le persone normali hanno cominciato a reagire, ma, come il tronco dell’albero marcio dell’Impero Galattico, il “potente” Impero americano, forgiato dalle macerie di due guerre mondiali, attende lo scoppio della tempesta che rivelerà il suo vero livello di marciume. L’Impero Americano si sta sgretolando sotto il peso di fallimenti militari; dell’onere di debiti impagabili; della svalutazione della moneta; del decadimento culturale; della degenerazione civica; della diversità e della devianza che ha la meglio sulla cultura e sulla normalità comune; della corruzione dilagante a tutti i livelli del governo; e del fallimento dei leader miopi nell’affrontare i problemi reali.
È possibile sentire lo scricchiolio, mentre i venti di quest’inverno di questa Quarta Svolta ululano tra i rami di questo impero morente. Trump potrebbe aver costretto lo Stato Profondo della Seconda Fondazione a rivelarsi, mentre cercano di distruggerlo, ma il declino inesorabile dell’Impero Americano non accenna a diminuire. Armeggiando con i vantaggi di un sistema sanitario progettato per beneficiare mega-società, lo Stato Profondo non farà nulla per invertire o addirittura ritardare il declino.
Rallentare la crescita delle spese dell’amministrazione, quando il debito pubblico è già di 20 trilioni di dollari ed è diretto a 30 trilioni di dollari entro il prossimo decennio, non è la cura del marcio nel nostro tronco d’albero. Ignorare completamente i 200 trilioni di dollari non finanziati di passività dello stato sociale aiuta ad accelerare l’inevitabile collasso di questo impero. Il taglio delle tasse mentre vi è l’espansione della macchina bellica, nota come complesso militare industriale, non fa nulla per invertire ciò che è già in moto.
Oltre alle ragioni assolutamente quantificabili per cui l’Impero Americano crollerà, ci sono le tendenze demografiche, culturali, e sociali che contribuiranno notevolmente alla caduta. La popolazione in rapido invecchiamento, con 10.000 americani al giorno che giungono al compimento dei 65 anni, è la forza trainante verso il fallimento nazionale, mentre questo tsunami demografico inesorabile si diffonde sul tessuto sfilacciato delle promesse dello stato sociale.
L’assalto di immigrati clandestini e l’esecuzione mirata di un piano da parte della decadente élite liberal di indebolire la nostra cultura comune americana, tramite l’inserimento di rifugiati musulmani nelle nostre comunità, sta minando i valori condivisi che hanno costruito il Paese. Gli immigrati che hanno costruito questo Paese si sono assimilati, hanno imparato la lingua, hanno lavorato duro, e hanno adottato la nostra cultura comune. Le orde di invasori in America in questo momento odiano i nostri valori e rifiutano l’assimilazione. Lo sforzo finanziato da Soros per creare caos di diversità in tutto il mondo fa parte di un piano di ordine mondiale della globalizzazione.
Mentre l’Europa si disintegra sotto l’onda inarrestabile di profughi violenti che creano scompiglio, caos, e che diffondono fanatismo religioso mediante brutalità, il prossimo obiettivo è il potente Impero Americano. Si è iniziato a combattere per le strade tra i sostenitori di Trump che rispettano la legge come di consueto e quelli finanziati da Soros, avvolti in nero, che bruciano la bandiera, guerrieri criminali per la giustizia sociale. Il conflitto sociale diffuso è proprio dietro l’angolo.
Quando la prossima crisi finanziaria, creata dallo Stato Profondo per far avanzare i loro piani, distruggerà la restante ricchezza della classe media che a malapena sopravvivrà, l’inferno si scatenerà nelle strade. L’86% del Paese, occupato dagli Stati in rosso, è in possesso di armi da fuoco, sostenitori di Trump che andranno apertamente in guerra contro la violenza condiscendente della sinistra, provocando i liberali degli Stati in blu. Il sangue verrà versato in quantità abbondanti. È sempre così durante ogni Quarta Svolta.
Il regno di Trump assomiglierà al regno del Mulo? La conquista del Mulo è stata sorprendentemente veloce. Ha sconfitto la Fondazione e ha stabilito l’Unione dei Mondi, dopo soli cinque anni. L’imprevedibilità del suo arrivo e dei suoi eccezionali talenti mentali hanno disorientato la Fondazione. Poi si è preso inspiegabilmente una pausa nella sua campagna di conquiste. Ha lanciato invece spedizioni ripetute alla ricerca della Seconda Fondazione. La misteriosa Seconda Fondazione inibisce Il Mulo da ulteriori conquiste, in quanto si è logorato nella ricerca della localizzazione ed è paralizzato dalla paura che possano sconfiggere i suoi poteri mentali.
La Seconda Fondazione esce brevemente allo scoperto per affrontare la minaccia del Mulo. Si rivela essere un assembramento degli umani più intelligenti della galassia, discendenti degli psicostorici di Seldon. La Seconda Fondazione, usando la forza delle sue menti più forti, in ultima analisi, logora il Mulo. Riescono a sconfiggere Il Mulo, trasformandolo in un individuo relativamente innocuo, privo di ambizioni, e non più una minaccia per il Piano Seldon. Il suo presentarsi come elemento destabilizzante è trasformato in un atteggiamento benevolo. Ritorna a governare il suo regno in pace per il resto della sua vita, senza alcun ulteriore pensiero di conquistare la Seconda Fondazione.
Trump ha avuto un’ascesa al potere sorprendentemente veloce. È passato dall’essere una frivola star dei reality televisivi, a essere il leader più potente della terra nel giro di due anni. Con le sue imprese e la retorica da clown è salito al potere per mezzo di ogni suo passo, sottovalutato durante il cammino, facendo infuriare i suoi molti nemici che hanno calcolato male il suo livello di astuzia politica e di abilità di persuasione. A meno che non venga rovesciato da parte dello Stato Profondo o ucciso, egli sarà in grado di mettere la sua impronta sulla nazione per almeno quattro anni e forse otto.
I suoi primi due mesi di potere probabilmente rifletteranno tutta la sua presidenza. L’ establishment di Washington e gli attori sinistri dello Stato Profondo cercheranno di contrastare ogni mossa di Trump. Hanno già ostacolato i suoi controlli dell’immigrazione e il tentativo di abrogare e sostituire l’Obamacare, usando le loro tecniche illegali di stato di sorveglianza per minare la sua amministrazione.
La Seconda Fondazione, attraverso la pressione intransigente e generando paura dell’ignoto nella mente del Mulo, è stata in grado di minare i suoi piani di conquista, trasformandolo in un leader di facciata non perturbatore, non incisivo, non minaccioso, passivo. Man mano che vengono ostruiti i migliori progetti di Trump, l’agenda viene mandata all’aria, e la legislazione ostacolata, scemerà il suo entusiasmo per l’amministrazione?
Le agenzie di sorveglianza che dovrebbero agire per suo conto stanno chiaramente cercando di sovvertire la sua presidenza. Continueranno la fuoriuscita di notizie e le fake news che sono progettate per sabotare la credibilità di Trump e della sua amministrazione. Sarà il timore di ritorsioni da parte di misteriosi agenti statali di sorveglianza a convincere Trump ad allinearsi e diventare un lacchè sottomesso, che non alza più la polvere dello Stato Profondo?
Non mi faccio illusioni che Trump sia una sorta di salvatore che ribalterà decenni di corruzione politica, di svalutazione della moneta, di aggiotaggio finanziario, di passi falsi militari globali, di decadimento culturale, di dilagante acquisizione di diritto di atteggiamento mentale, e agenti di spionaggio fuori controllo. Nella migliore delle ipotesi rallenterà alcuni aspetti del declino in un breve lasso di tempo. Più probabilmente provocherà i suoi nemici a tal punto che il declino sarà accelerato a causa della guerra civile e/o globale che scoppierà. Il crollo finanziario incombente spingerà ulteriormente il Paese verso il baratro. Non è una questione di se, ma quando. E il momento è più vicino di quanto la maggior parte delle persone possa immaginare.
I semi di distruzione dell’Impero Americano sono stati piantati, nel mentre Ben Franklin ha riformato la Constitutional Convention duecentotrenta anni fa, in reazione a una domanda da parte della signora Powell [concernente il fatto] che era stata concessa una repubblica al popolo, se era in grado di conservarla. I semi si sono radicati lentamente, ma il passaggio dalla repubblica alla democrazia ha assicurato il declino a lungo termine, in quanto le persone hanno votato per più benefici, pagati da loro concittadini e finanziati dal debito.
Con la creazione segreta della Federal Reserve di proprietà privata nel 1913, è stato avviato lo svilimento della nostra moneta. La vera nascita dell’Impero Americano si è verificata con la resa della Germania e del Giappone al termine della Seconda Guerra Mondiale. In quanto unica grande potenza non nel caos dal punto di vista fisico ed economico, l’America ha dominato il mondo fino a che si manifestasse la sua arroganza alla fine degli anni ’60, con la nascita dello stato sociale / stato di guerra finanziato dal debito. La chiusura della finestra d’oro nel 1971 ha serrato il nostro destino.
Abbiamo attraversato il nostro Rubicone con la conservazione e l’espansione dell’impero che ha portato la nazione alla bancarotta. Rifiutiamo di ammetterlo. È già un affare fatto. Il default è già incorporato. È successo ai Greci, ai Romani, agli Spagnoli, agli Olandesi, agli Inglesi, e a molte altre civiltà nel corso della storia. Il percorso di distruzione è sempre lo stesso perché le azioni degli esseri umani in grande quantità sono completamente prevedibili. L’Impero Americano ha sfruttato tutto il personale produttivo, lasciando più nulla da investire nel futuro. L’investimento da parte della corporate America è oggi l’essenza dei CEO avidi di riacquistare i loro titoli per aumentare i guadagni per azione, e il prezzo delle azioni al fine di guadagnare bonus multimilionari.
La truffa della globalizzazione era l’ultimo sussulto di morte per sfruttare le risorse in diminuzione del pianeta e le persone. Non c’è più niente per il finanziamento del panem et circenses, mantenendo le masse ignoranti distratte, divertite, e nutrite. Le macchinazioni monetarie della Federal Reserve hanno raggiunto il loro limite. La crisi economica è inevitabile prima che questa Quarta Svolta faccia il suo corso.
Il tracollo economico probabilmente porterà alla disgregazione definitiva dell’Impero Americano. I migliori piani stabiliti da intellettuali miliardari dello Stato Profondo saranno inutili. La legge dei grandi numeri vincerà di nuovo. Tutti gli imperi alla fine muoiono, e la vita andrà avanti, a meno che gli psicopatici che controllano questo Paese faranno saltare il pianeta, piuttosto che abbandonare la loro ricchezza e potere. La storia è già scritta o siamo noi che, come individui, abbiamo voce in capitolo?
“Avete sempre immancabilmente dipeso ovunque dall’autorità o dal passato – mai da voi stessi.” – Isaac Asimov, Fondazione
“Ma la costruzione di un impero porta anche i semi della propria distruzione. Quanto più uno Stato perviene all’obiettivo finale di dominare il mondo e al governo mondiale, meno motivi ci sono per mantenere il suo liberalismo interno e fare invece ciò che tutti gli Stati sono inclini a fare in ogni caso, vale a dire, reprimere e aumentare il loro sfruttamento di qualunque persona produttiva sia ancora rimasta.
Di conseguenza, senza la disponibilità di affluenti aggiuntivi e produttività nazionale stagnante o in calo, le politiche interne dell’Impero di panem et circenses non si possono più mantenere. La crisi economica colpisce e un imminente tracollo economico stimolerà tendenze di decentramento, movimenti separatisti e secessionisti, e condurrà alla disgregazione dell’Impero. Abbiamo visto accadere ciò con la Gran Bretagna, e lo stiamo vedendo ora, con gli Stati Uniti e il suo Impero, a quanto pare, agli sgoccioli.”– Hans-Hermann Hoppe
Traduzione per www.comedonchisciotte a cura di NICKAL88
23.07.2017

martedì 25 luglio 2017

Etna, parte online un primo censimento dei turrizzi «Diventati oggetto di abbellimento, vanno studiati». - Salvo Caniglia



CULTURA E SPETTACOLI – Il museo della Scienza ha avviato la prima raccolta di informazioni sulle strutture piramidali che riempiono il versante centro-orientale della Sicilia. Non è ancora chiaro chi abbia cominciato a costruirle, se una tribù chiamata Shekelesh oppure i Siculi. «In ogni caso, sono straordinarie», dice il direttore Daniele Abate.


Sicuramente non sono opera dei faraoni dell’antico Egitto, ma in buona parte del versante centro-orientale della Sicilia, da Piedimonte Etneo, passando per LinguaglossaRandazzoBronte fino ad Adrano, si possono scorgere costruzioni molto simili alle piramidi. Strutture coniche, con spigoli arrotondati, a gradoni, con una base rettangolare o quadrata e altari sulla sommità e, in alcuni casi, delle rampe d’accesso ancora ben visibili. Edificate con la nera pietra lavica, che si mimetizzano con il colore scuro del terreno, nascoste tra filari di vigne o alberi da frutta, che, però, non sono passate inosservate agli occhi degli studiosi del Ludum, il museo della scienza di Catania, che hanno deciso di avviare il primo censimento. «In passato non è mai stato fatto uno studio scientifico e sistematico di queste strutture – spiega Daniele Abate, direttore scientifico del museo -. Le piramidi, nel corso degli anni, sono diventati oggetti di abbellimento dei terreni agricoli o comunque hanno subito modifiche notevoli per la ritrosia dei proprietari dei terreni che temono vincoli di legge qualora queste costruzioni dovessero essere riconosciute monumenti. Sono strutture che secondo alcuni hanno più di tremila anni e che meritano di essere studiate». 
Conosciute come turrette, o turrizzi dell’Etna, secondo alcune teorie potrebbero essere state edificate da una tribù originaria della Sicilia orientale, chiamata Shekelesh, vissuta mille anni prima di Cristo, o dai Siculi, nel III secolo avanti Cristopopolo indigeno della Sicilia orientale, che avrebbe edificato le piramidi come luogo sacro dedicato alle divinità. Incertezze, quelle sull’origine e sulla funzione di queste strutture, che hanno scatenato anche teorie esoteriche, designando queste strutture, posizionate da una civiltà superiore, come argine per contenere le colate laviche. La versione maggiormente accreditata indica, invece, le piramidi come il risultato di un lavoro di spietramento. Montagne di pietra che non potevano essere lasciate alla rinfusa sul terreno ma che dovevano essere ben sistemate per evitare che crollassero su se stesse. «I contadini disponevano sul terreno un basamento formato da grandi pietre di diverse forme geometriche – prosegue Abate –. Poi sopra ne ponevano uno più piccolo e poi uno ancora più piccolo, fino a realizzare una forma piramidale che è la struttura in assoluto più semplice da creare e la più resistente agli agenti atmosferici. Da pietre di risulta sul terreno sono diventati luoghi di osservazione, torri di avvistamento o luoghi di culto. In tempi più recenti anche basamenti per case o depositi». 
Costruzioni piramidali dall’antico significato simbolico si ritrovano in ogni angolo della Terra, da Sebastopoli, città fortificata della Crimea in Ucraina fino alle sorgenti del Kephalari in Grecia. Dalla Cina, dove ebbero anche funzione di sepolcro, fino alle piramidi presenti in Campania, nelle zone tra Caserta Benevento. Ci sono poi le sei strutture di origine vulcanica presenti a Güímar, sulla costa orientale dell’isola di Tenerife, e le sette piramidi a gradoni, erette utilizzando pietre per la maggior parte di origine vulcanica, nella piana di Plaine Magnien, nelle Mauritius, che al massimo raggiungono i dodici metri di altezza. «Tra le trenta piramidi che abbiamo visto nelle nostre zone – aggiunge Abate - la più grande, che si trova vicino Piedimonte Etneo, ha una lunghezza di 25 metri e un’altezza di 15 metri. Nel caso di grandi edificazioni, si riuscivano a realizzare anche dei vani per mettere al riparo gli attrezzi da lavoro. Invece le più piccole non superano i sei metri di larghezza e tre di altezza». 
«Quel che è certo – aggiunge il direttore - è che le turrette dell’Etna, indipendentemente dalla loro origine, rappresentano non solo uno straordinario esempio dal punto di vista ingegneristico, ma anche un patrimonio suggestivo da catalogare, manutenere e conservare, seguendo l’esempio del Parco etnologico a Güímar». Un appello rivolto, anche attraverso i social media, a tutti affinché gli avvistatori di piramidi possano fornire informazioni utili per realizzarne il primo censimento. «Salviamo queste strutture prima che sia troppo tardi – ribadisce Abate -. C’è il rischio che la speculazione e i piani regolatori li cancellino dalla storia. Noi di Ludum, per raccogliere dati, segnalazioni e avvistamenti, abbiamo predisposto una pagina Facebook e sul nostro sito sarà possibile visualizzare una mappa interattiva. Senza un’adeguata tutela e una precisa mappatura diventa impossibile salvaguardarle».